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Autore: PeterPanForEver    24/06/2016    2 recensioni
Che cosa accadrebbe se vi venisse data la possibilità di portare nel presente una persona morta secoli fa ? Ma soprattutto, cosa accadrebbe se questa persona fosse... Kant ?
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
-Tu saresti cosa… ?. – esclamai un po’ scettica sentendo le sue parole.
Ho appena avuto la conferma di stare sognando, è impossibile che lui sia un…
-Un folletto !- disse ridendo come se fosse una cosa normale, o come se io potessi davvero credergli.
-Studiare filosofia sta letteralmente mangiando il mio cervello, tornerò a dormire e tu domani mattina non  ci sarai più, buonanotte- detto questo mi diressi verso il mio letto, osservai il folletto un’ultima volta e poi mi addormentai.
Nel frattempo nel sogno.
Ma cosa sta succedendo ?Poco fa ero nel mio letto… devo essermi appisolata  sul banco.
Sapevo che quello doveva essere un sogno, sono così felice di non essere finita in qualche situazione strana o pericolosa, la mia vita è già complicata così com’è.
-Rossi, cosa sta facendo ? Dorme ?-fu il richiamo della mia insegnante di filosofia a riportarmi alla triste realtà.
Ora di filosofia ? Accidenti.
Mi ero dimenticata di finire di ripassare la lezione nuova  su Kant, non ricordo niente.
Non interrogarmi, sii buona una  volta tanto.
-Dormire… ? No, non le mancherei mai di rispetto, professoressa.Avevo soltanto chiuso gli occhi un secondo perché …mi sentivo male.Sì, ecco mi sentivo poco bene- le risposi un po’ nervosa e accennai un sorriso stanco nella speranza di convincerla che il mio malore fosse reale e non una semplice invenzione.
-Farò finta di crederle, ma ora è il momento di tornare alla lezione del giorno. Ha studiato  la Critica della ragion pratica ?- come suo solito iniziò a fissarmi con il suo sguardo maligno, e allo stesso tempo molto simile a quello di un criceto arrabbiato e inizia a cercare una soluzione per evitare di prendere l’ennesimo due nella sua materia.
Dovevo stare zitta.
-Ovviamente, professoressa.- mentre esclamavo questa frase rivolsi il mio sguardo verso quello della mia  compagna di banco nella speranza che mi aiutasse a trovare una via di uscita,  o che comunque tentasse di aiutarmi durante l’ormai imminente interrogazione, ma dal suo sguardo perplesso e dispiaciuto dedussi che lei si trovasse nella stessa barca.
-Perfetto, allora inizi a parlarne visto che è così preparata.-sentendo questa frase sbiancai ed inizai a balbettare frasi che non avevano senso compiuto.
Qualcuno mi aiuti, non doveva andare così.
Vorrei soltanto tornare nella mia stanza con quello stupido folletto, e che tutto questo fosse un sog…
Fine sogno.
-Ti è piaciuto questo bel sogno ?Spero di sì,  ho messo davvero tanto impegno per renderlo memorabile, e il più realistico possibile !- esclamò il folletto senza nome felice come se gli avessero dato un lecca-lecca.
-Vuoi dirmi che quel incubo era opera tua ? – cercai di mantenere la calma, ma soprattutto cercai di tenere un tono di voce basso per evitare di svegliare i miei genitori e mio fratello.
-Sì, esatto !Volevo dimostrarti che ero davvero chi dicevo di essere, e mi sembrava anche il metodo più indolore e divertente per vendicarmi- indicò la corda che lo teneva legato alle sedia.
Oh, al diavolo la calma.
-Ti rendi conto di quello che mi hai fatto passare ?Considerando che credi di essere così tanto divertente che ne dici di continuare a restare legato a questa sedia ?Tanto sono sicura che troverei altri modi esilaranti  per passare la giornata- dissi questo piccolo discorso con un tono di voce tranquillo, ma allo stesso tempo molto minacciosi feci un piccolo ghigno che ricordava tanto quello della mia professoressa di filosofia.
Vediamo se trovi così divertente restare legato per il resto della tua vita.
-Eddai, stavo scherzando e dovresti approfittare di questa fantastica oppurtunità che ti è stata data !-cercò di calmarmi, ma senza ottenere grandi risultati.
Fantastica opportunità ? Sta scherzando, spero !
Cosa c’è di fantastico nell’avere un folletto dispettoso nella propria stanza e che ti ha fatto fare l’incubo più brutto e realistico di… sempre .Credo seriamente di non essermi spaventata  così tanto per un incubo.

E’ un miracolo che non l’abbia ancora ucciso o comunque lanciato dalla finestra, anche se ora che ci penso l’idea è molto allettante.
-Rifletti, se sono riuscito ad entrare nella tua testa e a decidere che cosa dovessi sognare devo essere molto… ehm…forte e potente.Dovresti approfittare di questa situazione per costringermi a fare qualcosa per te !-disse “l’adorabile “ essere che si trovava di fronte a me.
Devo dire che non sarebbe una brutta idea…ma prima vorrei capire perché si trova nella mia stanza.
-Sì, okay. Per quanto la tua proposta sia molta interessante ci sono due problemi abbastanza…evidenti: non so’ perché ti trovi nella mia casa,  e continuo a credere che tu non sia reale.-gli dissi un po’ scettica.
-Sono reale e credo di avertelo dimostrato precedentemente, per quanto riguarda l’altro “problema, credo sia un po’ più difficile da spiegare-  iniziò a dire a bassa voce come se temesse che io gli lanciassi qualcos’altro in testa.
E nemmeno questa sarebbe una cattiva idea, in effetti.
-Tu inizia a spiegare, sarò io a decidere se crederti o meno- lo incitai a continuare a con la sua spiegare ed iniziare a girare attorno alla sedia a cui era legato con fare minaccioso.
-Come ti avevo già detto sono un folletto…- iniziò con la sua spiegazione sempre un po’ spaventato dalla mia presenza.
-Questo lo avevo già capito …- gli dissi un po’ irritata dalla lentezza del suo racconto.
Prese un po’ d’aria e continuò da dove si era bloccato. –Esistono vari tipi di folletti, ed ognuno di noi ha compiti differenti, e spesso capita che questi compiti vadano svolti nel mondo umano.Ci vengono assegnate delle persone e…- si fermò un attimo per guardarmi, forse per vedere se avessi compreso le sue parole.
-E ti sono stata assegnata… io ? Perché ?- esclamai molto stupita da ciò che diceva.
Mi sembra di essere finita in un libro di fantasia, che cosa cavolo sta succedendo ?
-Devo esaudire un tuo desiderio – rispose con una voce molto bassa, e per un attimo credetti di avere sentito male , ma più osservavo il suo volto e più mi rendevo conto che, al contrario, avevo sentito benissimo.
-Sei una sorta di… “folletto padrino” ? Una specie di fata madrina ? Come quella di Cenerentola ?-scoppiai a ridere, perché  immaginare questo strano essere dagli occhi viola intento ad esaudire un mio desiderio come la fatina del famoso cartone mi faceva voglia venire di ridere come se fosse una battuta molto esilarante .
Esaudire un mio desiderio ? Lui ?
Seriamente ?
Da piccola ho sempre pensato a come sarebbe stato bello avere la possibilità di esprimere un desiderio, e probabilmente se fossi stata un po’ più piccola avrei chiesto qualcosa di più “materiale”, come magari una lettera per Hogwarts, o di andare nell’Isola che non c’è, i soliti sogni dei bambini insomma.
Ora che vado al liceo però… l’unica cosa che vorrei è vendicarmi.
Avere la possibilità di vendicarmi contro quella persone che sta rendendo le mie giornate stancanti e semplicemente orribili.
Kant è morto secoli fa, ma credo non sia tanto difficile per un folletto portarlo nel presente … o almeno credo sia così.
-Ehi ? Mi stai ascoltando ?- iniziò a chiamarmi ad alta voce poiché, a quanto pare, stava cercando di attirare la mia attenzione da cinque minuti senza avere successo.
-Sisi, tranquillo. Ti sto ascoltando e so’ già quale sia il mio desiderio-feci un grande sorriso e iniziai a slegare la corda che lo teneva legato alla sedia.
-Davvero ? Bene, allora iniziamo !- esclamò sia sorpreso, sia felice di portare a termine il suo compito nel minor tempo possibile e senza avere ulteriori lesioni.
-Voglio che tu porti Kant nel presente, nella mia casa e che diventi il mio maggiordomo!- il mio sorriso divenne ancora più grande e sempre più simile a quello di Joker.
Questa è il giorno più bello della mia vita,assolutamente.
Me la pagherai, Immanuel  Kant.
 
Fine capitolo 1.
Angolo della scrittrice.
Spero che questo capitolo vi piaccia più del primo e che stavolta qualcuno lasci una recensione, sono molta interessata a sapere il vostro parere ahah !
Ci tengo a precisare che è una fanfiction comica, e non intendo in alcun modo offendere le persone che apprezzano la filosofia, e in particolare Kant !
E’ scritta semplice per fare ridere, tutto qui !
PeterPanForEver
   
 
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