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Autore: Hufflebubble    26/06/2016    6 recensioni
Per festeggiare i cinque anni dalla fine della seconda Guerra magica, viene dato un ballo in costume a Hogwarts. E sulle note di un valzer si possono fare degli incontri del tutto inaspettati...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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cap4

Capitolo 3



Non era un sogno, era vero, e stava succedendo proprio a lei. Ora che Hermione aveva raggiunto l'uomo, si sentiva però in soggezione, impacciata. Allungò timidamente la mano verso quella che le veniva offerta. L'altra, calda e sicura, strinse la sua. Hermione avvampò. Grazie a quel sostegno riuscì però a muovere di nuovo le gambe, e insieme raggiunsero il centro del labirinto, uno spazio circolare definito dalla siepi.
L'uomo fece un gesto appena accennato con la bacchetta, e in quel momento si sentì una musica simile a quella che l'orchestra aveva suonato nel castello fino a poco prima. Fece avvicinare a sé la ragazza, le mise una mano dietro la schiena e con l'altra prese la sua mano. Erano parecchio vicini, ora.
Hermione ebbe di nuovo l'impressione che il cuore fosse sul punto di esploderle nel petto. Sentiva inoltre le sue gambe come fatte di gelatina, ben poco stabili. Il fumo quasi trasparente sotto i loro piedi certamente non aiutava a dare un senso di stabilità, eppure li reggeva perfettamente.
Il volume della musica aumentò leggermente, e l'uomo la guidò in un valzer, stringendola a sé. La ragazza alzò la testa, e guardò di nuovo quei misteriosi occhi neri. Lì all'aperto, erano resi ancora più magici dal riflesso della luna piena: due frammenti di carbone con un riflesso argentato al centro. Fu rapita a quella vista.
La ragazza si abbandonò completamente alle sensazioni scatenate da quella situazione surreale, e i suoi piedi sembravano muoversi da soli, per volontà propria. Lei non era più cosciente da essere anche in grado di pensare ai passi del ballo.
Lentamente il brano giunse alla fine, sfumando dolcemente. Furono immersi nel silenzio più assoluto, tranne che per il respiro lievemente affannoso della ragazza.
La fine della musica le fece tornare un minuscolo barlume di lucidità, quindi volle provare ad articolare qualche parola.
«Chi…» iniziò, con l'intenzione di chiedergli chi fosse, ma l'uomo la interruppe immediatamente, posandole delicatamente un dito sulle labbra. Hermione sentì il fuoco divampare nel punto in cui quelle dita affusolate e pallide l'avevano sfiorata. Cosa che la fece tacere immediatamente, timorosa di rovinare quel momento così perfetto.
La musica ricominciò, questa volta più veloce di prima. Hermione non aveva mai ballato, ma senza sapere come, conosceva bene tutti i passi. O forse era lui che la sapeva guidare benissimo. Ancora una volta, sembrò che non ci fosse più nulla oltre a loro due, tutto il resto era sfocato, mentre il mondo si riduceva a quei due passionali pezzi di ossidiana. 
Quando la musica cessò, ebbe bisogno di qualche minuto per riprendere fiato. Alcune ciocche di capelli le erano scappate dallo chignon. Si fece un po' di aria con il ventaglio, anche se non era stato solo il ballo la causa di quel gran caldo che sentiva.
Quando si fu ripresa, vide che l'uomo le tendeva di nuovo la mano, che lei prontamente afferrò. Si avvicinarono di nuovo. E questa volta erano pericolosamente vicini, la fronte di lei che sfiorava il mento di lui, il quale, di nuovo delicatamente, le mise una ciocca di capelli ribelli dietro a un orecchio. Di nuovo, Hermione sentì il fuoco divampare nei punti in cui c'era stato quel contatto.
Un altro gesto di bacchetta ed ecco che partì una musica lenta, dolcissima.
L'uomo, se possibile, la strinse ancora di più a sé . Hermione ora non aveva quasi più il coraggio di respirare. Si mossero lentamente, i piedi che si alzavano appena dal fumo sottostante. Il respiro dell'uomo era caldo contro l'orecchio della ragazza, che aveva ormai appoggiato la sua fronte contro la spalla del suo cavaliere, la cui mano destra aveva perso la posa del ballo, che ora era diventata un abbraccio. Hermione fremette. Sperò che quel momento non finisse mai, non aveva mai provato niente di così strano ma soprattutto bello. Non conosceva abbastanza parole per descrivere le sue sensazioni.
Dopo quello che sembrò il minuto più intenso della sua vita, sentì che nuovamente la musica stava terminando. Ebbe paura che, una volta finito il brano, tutto si dissolvesse, come il fumo magico ai suoi piedi, e l'uomo svanisse così come era comparso.
Fu di nuovo il silenzio. Hermione non osava separarsi da lui, il quale però si staccò di qualche centimetro, e nel farlo le sue labbra sfiorarono la tempia della ragazza. Hermione alzò leggermente la testa per poter guardare quegli occhi, che la facevano sentire la persona più importante del mondo. L'uomo abbassò la sua, le labbra leggermente schiuse. Ora Hermione era sicura che il cuore le sarebbe davvero scoppiato, non avrebbe più retto a causa dell'emozione. Era così felice che una lacrima le spuntò ai bordi degli occhi, senza che lei potesse fare nulla per fermarla. L'uomo se ne accorse, e di nuovo, delicato come una piuma, le asciugò con un dito.
L'uomo abbassò di nuovo la testa, e lentamente sfiorò la bocca di Hermione con le sue labbra. Senza che però diventasse un bacio si ritrasse, e si staccò completamente dalla ragazza. Fece un passo indietro, la guardò ancora intensamente per un istante, si voltò verso il corridoio del labirinto e vi si diresse, con passo svelto. Alla prima curva sparì.
Hermione rimase lì immobile, incapace di agire o di fare qualsiasi cosa. Non era nemmeno più in grado di pensare. Anche lei mosse qualche passo in direzione del corridoio. Trovò nuovamente Mirtilla Malcontenta, che le indicò la strada per uscire da quell'intreccio di siepi.
In poco tempo uscì dal labirinto, e come in un sogno si diresse verso il castello, da cui stavano uscendo alcune persone. La festa doveva esser finita.
Si sedette su una panchina. E le venne in mente di Ron. Lo aveva completamente dimenticato quando era stata in compagnia dell'uomo, ma ora sarebbe dovuta tornare a casa con lui. Sicuramente la stava cercando proprio in quel momento, sapendo quanto era apprensivo nei suoi confronti. Bastò un secondo per farle pensare che Ron non l'aveva mai fatta sentire come si era sentita in presenza di quel cavaliere sconosciuto. Quel pensiero la turbò profondamente.
Rimase lì seduta su quella panchina fino a quando non sentì la voce familiare e agitata del suo ragazzo che la chiamava.
«Hermione! Ma dove eri finita? Ti ho cercata dappertutto!»
«Oh… E-ero qui fuori. Sai, il vestito è molto stretto, avevo bisogno d'aria, e dentro faceva troppo caldo…» rispose la ragazza, dicendo la prima scusa che le venne in mente.
«Dai, forza, andiamo a casa» concluse Ron.

Quando giunsero a casa loro, Ron osservò Hermione.
«Sei sicura di star bene? Ti vedo strana! Hai quasi l'aria persa come Luna…»
«Oh, sì, sto benissimo. Sono solo stanca, ora vado a dormire!» gli rispose, defilandosi verso la camera da letto.
Si tolse lentamente l'abito e si infilò sotto le coperte. Quando udì che Ron stava per entrare in camera si voltò dall'altra parte e finse di dormire.
Aveva tutt'altro che sonno però, perché gli eventi di quella sera la tennero sveglia tutta la notte. Continuava a rivivere con la mente quegli attimi sfuggenti che aveva passato in compagnia di quell'uomo, di cui non sapeva nulla, neanche il nome. Le sembrava di sentire ancora il tocco di quelle dita lunghe e sottili sul volto, sul collo; sentiva ancora quando le loro labbra si erano sfiorate, e si chiese come mai non l'avesse baciata. C'erano mille domande di cui desiderava la risposta, ma sembrava destinata a rimanere nel dubbio.
Ancora prima dell'alba, si alzò, senza aver minimamente dormito. Scese di sotto per prepararsi un caffè, e vide che alla finestra c'era un gufo che colpiva la finestra per attirare la sua attenzione.
Lo fece entrare e prese il biglietto che portava.
 
Grazie per il ballo. SP





N.d.A.: ed ecco che tra i due c'è stato un momento di assoluta intimità, ma chi sarà davvero quell'uomo? Hermione lo scoprirà?
Voglio prima di tutto ringraziare chi ha recensito e seguito la storia, ma anche chi ha letto senza dirmi nulla. Spero continuerete a seguirla, vorrete mica privarvi del piacere di sapere cosa succederà, no? ;)
Parentesi: ho scritto questo capitolo ascoltando in sottofondo pezzi famosi tratti da opere liriche. Dove voglio arrivare con questo? Non so come mai, ma sentire quei brani mi ha ispirata un sacco (benchè nell'opera non si capisca il testo quando cantano), ma il tipo di musica e le voci mi hanno aiutata parecchio a immedesimarmi nella storia, tanto che in certi momenti mi sembrava davvero di vivere la situazione (e magari, con un cavaliere così...!). Ora, magari a voi fa schifo (perdonate il francesismo ;) ) l'opera, ma per chi volesse provare sarei curiosa se ha sortito lo stesso effetto che ha fatto a me!
Detto questo, spero davvero che vi sia piaciuto il capitolo, e non esitate a darmi un vostro parere!
A prestissimo! 
  
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