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Autore: ethelincabbages    26/06/2016    8 recensioni
Harry scopre sulla scrivania di Hermione un particolare diario.
La storia si colloca in un momento non del tutto identificato dopo la seconda guerra magica. Più o meno. E se qualcuno avesse giocato con la linea temporale e l’universo canon che noi conosciamo non fosse quello ch’era davvero destinato ad accadere?
Flashfic | Harry Potter, Hermione Granger | Giallo | Introspettivo, Mistero, Angst| AU, What if?
Questa storia partecipa al contest "Questione di Giratempo" indetto dal gruppo Cercando chi dà la roba alla Rowling e da Quistis_Fabi
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Hidden Harmony is better than the Obvious'
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Titolo: Un'altra vita
Autrice: jaybree
Beta-reader: roxy_xyz
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Generi: Introspettivo, Mistero
Rating: Giallo
Capitoli: 1 – Flashfic
Note personali: La storia si colloca in un momento non del tutto identificato dopo la seconda guerra magica. Più o meno. E se qualcuno avesse giocato con la linea temporale e l’universo canon che noi conosciamo non fosse quello ch’era davvero destinato ad accadere? La storia gioca con quest’idea. Non so come. Non so perché.
Hermione lavora nel Dipartimento dei Misteri.
Credits: I personaggi e le ambientazioni di Harry Potter & Co. appartengono a JK Rowling, Warner Bros. e chiunque altro ne detenga i diritti.

 


 

Un'altra vita

Riportare indietro le lancette. Era un pensiero che Harry aveva intrattenuto non poche volte nel corso della sua esistenza: poter tornare indietro e cambiare anche solo una parola, uno sguardo; tornare indietro e proteggere Fred, liberare Sirius, smascherare Moody, arrestare Minus; indietro, sempre più indietro, a quella vigilia di Ognissanti 1981 e con una parola o uno sguardo avvertire suo padre, salvare sua madre.

Strana cosa il tempo, non si può giocare con il tempo. Il giretto nel passato che aveva condiviso con Hermione durante il suo terzo anno a Hogwarts almeno questo glielo aveva insegnato. L’universo non scende a patti con i nostri futili desideri. Ogni nostra azione ha una conseguenza, ogni causa ha un suo effetto.

Cose terribili accadono ai maghi che si intromettono col tempo! Glielo aveva detto lei stessa.

“Perché, Hermione, perché?” tornò a chiedersi, mentre rileggeva le pagine annotate in fretta. Non avrebbe dovuto, lo sapeva, ma quelle pagine erano là, schiave del suo sguardo, sulla scrivania di Hermione. Lo Statuto sulla Regolazione Magica, era quello che cercava, era quello che gli serviva. Gli altri lo aspettavano, nella sala da pranzo. Ron aspettava.

Ma quei fogli erano là, e imploravano di essere letti, riga dopo riga. Mesi, anni, di ricerca – riportati con minuzia di dettagli giorno per giorno, dato per dato – in quell’angolo buio di Ministero. Battaglie, macerie, una vita, un amore – il  loro – che Harry non aveva mai conosciuto.

Morti. Tante morti.

E ancora altri mesi e ancora altri anni trascorsi per cercare di capire e per studiare i lati più oscuri e affascinanti del mondo magico.

Perché, questo lo sapeva anche lui, cambiare il passato era una tentazione fin troppo affascinante. Riportare indietro le lancette. Superare ogni limite conosciuto, capire i segreti dello spazio-tempo. Cambiare le carte in tavola, sciogliere l’inchiostro indelebile della storia. Come non capire la tentazione?

Oh, Hermione!

Sentì i passi svelti avvicinarsi sempre più alla stanza, percepì lo sguardo curioso sulle spalle senza bisogno di voltarsi. Non tentò di nascondere il diario che aveva tra le mani. Accolse l’occhiata sorpresa e indignata, accolse il rimprovero e la sua rabbia.

“Quelle sono cose private!”
“Private? Questo è… la nostra vita, Hermione.”
“Un’altra vita, Harry. Un’altra. Non esiste più.”
“Credevo non ci fossero segreti tra di noi.”
“Indicibile, Harry. Sai benissimo quello che vuol dire.”

“Cosa?” chiese soltanto. “Cosa hai cambiato?”

Morti. Troppe morti.

Qual era quella cosa così orribile, così insopportabile, così impossibile da immaginare che il suo cuore – il cuore della persona più ragionevole e compassionevole che Harry avesse mai conosciuto – aveva avuto bisogno di mutare per sempre, a discapito delle leggi dell’universo e della vita umana?

“Te.”

“Tu non c’eri più.

E io avevo bisogno di te.”

   
 
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