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Autore: Sanae77    27/06/2016    7 recensioni
E se per una volta i personaggi potessero parlare?
Bakatissima dedicata alle mie due BETA.
Guiky80 e Melanto.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Altri, Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Bello!
Il posto che avevano scelto per l’ennesimo raduno era semplicemente fantastico.
Da quando si erano conosciute dal ‘vivo’, non potevano più fare a meno d’incontrarsi random nel corso dell’anno.
E stavolta si erano trattate davvero bene.
Agriturismo in campagna con tanto di terme annesse.
Il verde rigoglioso, esploso nel mese di giugno, circondava tutta la struttura avvolgendola in un’atmosfera fatata.
Cosa si poteva volere di più dalla vita?
“Sia chiaro che io dormo con la mia Beta!” espose improvvisamente Guiky80 mentre si recavano verso la reception.
“Madonna, che palle! Sarà la centesima volta che lo dici… abbiamo capito!”
La voce stizzita arrivò alle sue spalle, Kara non ne poteva più di sentirglielo ripetere a ogni passo. Aveva roteato gli occhi verso l’alto, sbuffando.
“Dai non litigate! Tanto sono camere da quattro… chi dorme con la Rospa?” l’organizzatrice del viaggio, Sanae77, intervenne per cercare di sedare gli animi.
Brutta cosa la gelosia della sua beta, pensò.
“Che domande, io!”
Guiky80 aveva risposto ancora con lo stesso entusiasmo.
“Ma non volevi dormire con la tua Beta?” Indagò Kara, arcuando un sopracciglio perplessa.
“Ovvio che sì, ma voglio gli spoiler sui Lazzari e se dormiamo insieme, qualcosa ci dice sicuramente… come l’altra volta.”
“No, no, no… e poi no! Siamo quasi alla fine e non spoilero un bel niente: sia chiaro!”
Esclamò la Mel rovistando nella borsa per cercare i documenti da dare al ragazzo alla reception.
“Se, se… credici. Non penserai mica di essere venuta qua e non dirci niente? Oh mica male quello là…” decretò Sanae77 picchettando il gomito della sua Beta e indicando con un gesto della testa il ragazzo al bancone del Bar.
“Inizi già a fare la cretina?”
Il rimprovero arrivò dritto e preciso, ma l’altra non se ne curò, continuando a mirare cotanta grazia.
“Secondo me ha un gran culo sodo, stile Hikaru!”
“Piantala, scema!”
“Noiosa.”
“I documenti prego.” Con quella frase il receptionist mise a tacere entrambe.
Il battibecco era finito… per ora.
 
Le altre arrivarono di lì a poco. Il gruppo del Manicomio era decisamente al completo, e così riunite stavano bene come sempre.
Anche se si vedevano raramente, si sentivano comunque tutti i giorni su Messanger e su  FB.
Il pomeriggio passò tranquillo, tra le terme e la piscina esterna.
Le due stordite di Sanky (Sanae77 e Guiky80) si appartarono per discutere ancora una volta di quella maledetta storia a quattro mani, che pareva non avere una fottuta conclusione.
Al ristorante avevano dato il meglio di loro facendo voltare, ogni volta che ridevano, tutti i commensali presenti.
Neppure il cameriere, che tossicchiando aveva tentato di riportare il loro volume di dialogo a livelli più consoni, era riuscito in tale intento.
Si era letteralmente arreso, sollevando lo sguardo al cielo e facendo spallucce verso il suo superiore.
Il ragazzo pensò comunque che la prenotazione fatta a nome di Manicomio Mariuccia fosse perfetta per il tavolo 22.
Perché avessero insistito tanto su quel numero, non era dato saperlo.
In realtà le ospiti a quel tavolo lo sapevano eccome.
Erano state le Genziane a vincere il duello per la scelta del numero.
Il cameriere continuava ad osservare la tavolata rumorosa.
La loro cena pareva interminabile, forse perché non facevano altro che visionare i maledetti display dei cellulari, sghignazzare per chissà quale follia e continuare poi a ridere, come delle cretine.
Oramai il tavolo era sgombro da ogni pietanza, avevano infatti finito di cenare consumando anche il caffè, l’ammazza-caffè, il Cristo e poi la Madonna!
Ma niente!
Quelle non accennavano minimamente a volersi alzare.
Avrebbero fatto le tre di notte se si continuava di questo passo!
Ma quando vide il responsabile di sala, dirigersi al famigerato tavolo 22, sospirò sollevato.
Osservò il collega, che con estrema discrezione invitò le ospiti ad accomodarsi nella grande sala, dedicata alle chiacchiere.
In questo modo lui sarebbe stato finalmente libero di finire il suo lavoro!
Si avvicinò così al tavolo mentre le donne si alzavano, intuendo dai loro discorsi, sempre più complici tra loro, che però non avrebbero accettato il consiglio del responsabile ma si sarebbero recate nella zona riservata alle camere.  
In quel momento pensò che anche il barista avrebbe certamente apprezzato vista l’ora, erano ormai le ventiquattro passate.
 
Ma la serata non era affatto finita.
Tutto il famigerato Gruppo Manicomio si ritirò in una sola camera, per poter continuare gli intricati discorsi su fanfic, manga e quant’altro venisse loro in mente.
Fu in un momento d’ilarità generale che la Rospa, detta anche sadica, si alzò in piedi decretando.
“NO! Ho avuto un’idea stratosferica! Devo assolutamente scriverla! Voi non immaginate con i vostri discorsi che razza di fanfic mi avete ispirato! Ora devo per forza buttare giù almeno le linee guida di questa follia, prima che spariscano.”
Follia, il termine più che appropriato.
Chissà che cosa sarebbe toccato stavolta a quei due poveri disgraziati!
Tra le facce incredule delle sue amiche, Mel si diresse come una folle verso il Tablet, compagno fedele dal quale non si separava mai… Insomma, in caso di attacchi improvvisi d’ispirazione, era fondamentale!
E così, sguardo fisso allo schermo, prese a scrivere forsennatamente, sbirciando di tanto in tanto alle sue spalle, per far sì che nessuno la spiasse.
“Non temere, scrivi tranquilla che nessuno ti osserva…” la rassicurò Kara, seduta gambe incrociate sul letto con in mano l’ennesimo pacchetto di patatine.
Avevano infatti deciso che quella sarebbe stata una serata da schifezze e così era stato.
E le Fonzie erano di Sanae77.
Guai a chi gliele toccava, pena: un morso sulla mano!
 
“Dicevamo?” s’informò Guiky80, cercando di riprendere da dove erano rimaste, prima del lampo di genio di Mel.
“Che come al solito non si può parlare di nulla, perché Mora ancora non ha letto un tubo!” sentenziò l’altra metà di Sanky, con finto broncio e tono canzonatorio.
“Ma la lasciate stare? Povera Mora…” s’intromise la Rospa.
“Ecco Mel… difendimi tu!” piagnucolò l’accusata.
“Zitta tu e scrivi!” esclamò Guiky rivolta alla sadica, che sentendosi in difetto, si ributtò di nuovo sulla tastiera.
In cuor suo sapeva che le due ‘fuori di testa’ avevano più che ragione; ma la povera Mora era oramai diventava il loro bersaglio… anche se certe volte se le cercava, eh!
 
Tra una risata e l’altra la nottata proseguiva tranquilla, ovviamente i discorsi su CT erano vari e disparati.
Poi improvvisamente quel: “NO, ADESSO BASTA!” urlato con tono nero di rabbia, fermò per un istante il mormorio delle compagne.
La sadica si girò subito verso l’animato gruppetto alle sue spalle, seduto scomposto sui vari letti.
“Avete detto qualcosa?” domandò alle amiche perplessa.
Ma la faccia delle compagne era chiara, erano impressionate quanto lei da quell’improvviso urlo incazzato, mentre negavano più riprese con la testa, inarcando le sopracciglia.
Era evidente: proprio non ne sapevano nulla.
Tornando a ignorare lo strano accaduto, Mel si mise nuovamente a scrivere.
Ma dopo neanche trenta secondi, quella voce ringhiosa comparve di nuovo.
 
“DICO IO! MA UNA CAZZO DI VOLTA, VUOI FARLA ANDARE BENE DALL’INIZIO ALLA FINE?”
 
La provenienza di quelle urla questa volta era certa. Il Tablet parlava; o perlomeno era lui a emettere quel suono/voce al limite dell’aggressione.
La Melanto sobbalzò sulla sedia e in contemporanea arretrò di almeno due passi.
Le altre ragazze incredule continuavano a fissare l’oggetto indemoniato, finché non si sprigionò uno strano bagliore in tutta la stanza, costringendole per forza di cose a chiudere gli occhi.
Ma lo stupore provato fino a quel momento non fu niente in confronto a quello provato quando li riaprirono.
Di fronte a loro era apparso nientepopodimenoche… l’oggetto dei ripetuti sadismi della Melanto: YUZO, in carne e ossa.
 
Che fosse alto lo avevano sempre saputo, che fosse bello pure, ma che potesse essere anche così incazzato NO.
E ne ebbero quindi timore.
Anzi, ebbero timore per la Sadica, che spaventata si lasciò avvolgere dal gruppo di amiche.
Lei sapeva perfettamente che cosa aveva fatto a quel povero disgraziato; che fosse arrivata la resa dei conti?
 
“YUZO, DAMMI UNA MANO! VOGLIO DIRGLIENE TRE O QUATTRO PURE IO!”
 
Un’altra voce fuoriuscì dal Tablet e dopo due secondi, dopo lo stesso bagliore, Mamoru era al fianco di Yuzo, che gli aveva offerto la sua mano per aiutarlo a uscire.
“Oddio! I Morizawa sono qua di fronte a noi!” cinguettò una sovraeccitata Guiky, balzando in piedi tanto velocemente da sfuggire alla presa della sua Beta.
Ma la sua Beta sapeva come sarebbe andata a finire, lo sapeva anche troppo bene… per questo con uno scatto felino le placcò le gambe, tirandola indietro fino a farla cadere sul letto.
“E lasciami!” esclamò Guiky cercando di divincolarsi dalla morsa della sua amica, ma l’altra non mollò.
E non avrebbe mollato per niente al mondo.
“Zitta e sentiamo che hanno da dire!” la rimproverò la sua Beta, sedando così quel momento di eccitazione.
I due ragazzi di CT, gambe leggermente divaricate e braccia incrociate al petto, iniziarono a guardare male l’oggetto del loro interesse.
E che Mamoru fosse bello era STRARISAPUTO, ma trovarselo di fronte incazzato nero, con gli occhi pece e i capelli adagiati lungo le spalle, può davvero far andare in overdose di ‘Bonaggine’ chiunque.
Il silenzio calò per lo stupore, questo sì, anche se la bellezza di Mamo non poteva certo passare  inosservata alle facce sognanti in quella stanza.
Fu Yuzo a muovere i primi passi verso la sua autrice… o forse sarebbe meglio dire torturatrice?
“Bene, Mel. Veniamo a noi…” esordì con piglio severo.
“Ma io vi voglio bene!” tentò subito di giustificarsi la sadica, alzando le mani a mo di difesa.
“COSAAAA?!” Mamoru esplose in un fragoroso urlo grande quanto un tuono.
“CI VUOI BENE?” continuò l’altro.
“Mamoru, figurati se ci voleva male che cosa ci avrebbe fatto passare… Anzi, riflettendoci bene in realtà, che cosa ci manca all’appello, scusa?”
Entrambi portarono una mano al mento, simulando un momento di riflessione profondo, ma si vedeva, da lontano, che era solo una messa in scena, la stavano palesemente prendendo per il culo.
“Senti – esordì Yuzo – io ho deciso che mi licenzio, non voglio più essere il personaggio di cui scrivi, non ne posso più.”
“Ma-ma io… Voi siete i miei amori!” tentò ancora di giustificarsi la Rospa, in un vano tentativo di far capire le sue ragioni.
Ma i due non cedettero e scoppiarono a ridere all’unisono…
“Ah, siamo i suoi amori! Allora vediamo: mi ha ucciso…”
“Già, ricordo, mi ha fatto pure scopare con un fantasma… Ma ti rendi conto? Da uscirne pazzo!”
Mamoru continuava a scuotere la testa mentre l’altro proseguiva il forbito elenco.
“Poi mi ha fatto stuprare da quel Nat, che lei tanto adora, ma parliamone… Quello è un pervertito del cazzo, CHIARO!” il tono si alzò, e a ragione, quella storia è effettivamente da bollino nero diretto.
Era certo: i rating andavano ampliati se l’autrice era la Melanto.
“Yuzo, ti do ragione, ho appena finito di leggere la storia e non posso che confermare.”
“Grazie del tuo sostegno, Sanae77.”
La ragazza fece spallucce tornando seduta, tutte sapevano del sadismo della Rospa, era conosciuto in ogni luogo e lago.
“Ah, ma vogliamo parlare di Elementia?”
“Oddio, sììì! E improvvisamente si levò il vento…” recitò a gran voce Guiky, decantando l’opera della Melanto.
“Sì, certo… Quel fottuto vento si è levato dopo 56 capitoli, cioè ti rendi conto? 56 fottuti capitoli! Mi ha fatto venire le palle di un toro e che cazzo!”
Mamoru esplose, e come biasimarlo; l’autrice aveva messo le briglie ai suoi personaggi, imponendo il DIVIETO DI SCOPATA per ben 56, DICO 56 capitoli, quando era palese che già dal decimo volessero darci dentro… e di brutto.
Che poi… I capitoli della loro autrice non erano mica capitoli comuni, come tutti gli atri mortali…
Giammai! Un suo capitolo corrispondeva almeno a tre di un autrice normale e 10 di una risicata, quindi pensare ai suoi 56 capitoli, ribadisco 56 CAPITOLI, era come andare su plutone e tornare indietro; così, tanto per rendere un’idea.
Sanae77 scoppiò a ridere, perché ricordava perfettamente lo stato in cui versavano i protagonisti della storia, poracci! Mel li aveva fatti soffrire e neppure poco, dopo tutte le volte che li aveva fatti dormire insieme, senza combinare nulla.
“Però poi ti è piaciuto!” ancora la Melanto tentò miseramente di recuperare.
“Si levò il vento? Si levò i vento? Sticazzi Mel; avrei fatto un altro tornado dalla voglia che avevo; altro che vento!”
Yuzo non gli aveva fatto passare neppure quella.
No, non gliene avrebbe fatte passare nessuna.
Dopotutto era lì per quello, no?
Aveva voglia di sfogarsi e ora ne aveva tutte le possibilità.
“Però poi alla fine delle storie… La maggior parte delle volte finiscono bene…”
Giustificazioni.
Questo cercava l’autrice.
Sembrava un gatto, che tentava di compiere una scalata sopra uno specchio.
Ma Yuzo che evidentemente attendeva questa rivalsa chissà da quanto, si avvicinò al suo volto urlando: “NON ME NE FREGA UN CAZZO DELLA FINE, VOGLIO CHE VADA BENE ADESSO!”
Impaurita, Mel cadde indietro sul materasso, lasciandosi ancora una volta avvolgere dal gruppo Manicomio.
Mamoru a quel punto intervenne, tirando via il compagno per un braccio.
“Dai, Yuzo. Calmati e cerchiamo di spiegare le nostre ragioni… sia mai che per una volta ci crea una storia senza problemi.”
“Tzè. È più facile che torni in vita un unicorno… se mai esitessero!
Quindi ricapitoliamo… Vogliamo parlare di quella volta che mi ha messo una bomba intorno al torace?”
La Mel si alzò di scatto e fu subito di fronte a loro. Le compagne si agitarono sul posto, forse non era così prudente avvicinarsi troppo…
“Eh no! Quella era una bomba finta!” si affrettò a dire per giustificarsi.
“Ah! E noi che cazzo ne sapevamo?!” la interruppe Yuzo.
“Già, filo rosso, filo giallo della mi’ fava! Un infarto mi ha fatto venire, peggio di Jun durante le partite!” affermò Mamoru, agitando le braccia verso l’alto.
“Però poi è finita bene!” ancora quel tentativo del lieto fine, stava cercando di aggrapparsi a ogni vana giustificazione.
“Sì, certo: come no! Sono solo finito al centro grandi ustionati, ma son dettagli! Vero, Mamo?”
“Vero… E poi vogliamo parlare della tenda fuscia?”
Il sogghigno di Mamoru si fece più vicino e insinuante a Melanto, che tornò seduta all’istante mormorando: “Ma quella non l’ho scritta io…”
“Non l’hai scritta tu, ma è comunque colpa tua se le altre scrivono di noi… Sei tu che ci hai creato come coppia; quindi di conseguenza… È sempre colpa tua! Ma poi, una tenda fucsia! L’orrore più profondo…” spiegò stavolta calmo Yuzo, la faccia un po’ schifata al pensiero della tenda.
Mela doveva capire bene che le sue scelte avevano delle conseguenze.
“E poi, scusa: chi te lo ha detto che noi siamo omosessuali scusa?”
Al che Guiky, Sanae e Kara si alzarono, e dopo aver riso convulsamente, tentarono di tornare un minimo serie. Kara allora  iniziò a sbracciarsi.
“No, no, no! E poi no! Allora, mettiamo le cose in chiaro, ci sono delle certezze nella vita…”
La frase venne lasciata in sospeso ma Guiky80 continuò, anche lei agitando le mani:
“Una di queste è che voi due siate omosessuali!” e annuì convinta di tale affermazione.
A quel punto Sanae77 prese la parola, facendo spallucce.
“Ci dispiace, ma la Mel vi ha reso Canon, non c’è nulla da fare. Vi vedremo sempre così… Non vi resta che arrendervi all’evidenza!”
Yuzo e Mamoru si scambiarono un’occhiata perplessa poi si fissarono, alzando le spalle in sincrono.
Fu allora che Yuzo mormorò: “Ci abbiamo provato…”
“Già, ma è talmente evidente, che su questo lato mi sa che non possiamo difenderci…” ammise Izawa.
Ovviamente su questo nessuno poteva controbattere, loro erano una coppia, come lo erano Sanae e Tsubasa; né di più, né di meno.
Una coppia Canon; e quanto veniva attribuito questo marchio… Semplicemente non si tornava indietro.
“Bene, ma veniamo a noi Mel… Ho scoperto di recente che Karl pare sia il tuo personaggio più odiato?”
Gli occhi di Mamoru si erano ridotti a due fessure, era palese che avesse altro in mente.
Mel fece gli occhi grandi da cerbiatta, annuendo convinta.
“Sì, sì quello proprio lo odio dal più profondo!”
Izawa annuì e guardò il compagno di sempre… Al che Morisaki prese la parola.
“Ecco, facci il piacere: inizia a odiarci come odi lui. Cavolo, non hai mai scritto una mezza cosa su di lui; non lo hai mai stuprato, ucciso, incatenato, bombizzato, trasformato, impasticcato… - sull’ultima parola il viso del portiere si trasformò, quella era l’ultima creazione della sadica - Eh sì, perché nell’ultima mi è toccata pure la tossicodipendenza, per non farci mancare nulla! Vero, Mamoru?”
“Lasciamo perdere! Senza contare il contesto nel quale ci ha calato; ma parliamone!”
“Ah sì, sì strabello!” Sanae77 schizzò in piedi, occhi luccicanti e sorriso ebete.
Adorava gli zombi, quindi quella storia era semplicemente perfetta.
“Zitta TU! Lo so che hai preferito le mazzate alla trombata… Vergognati! Dopo tutto quello che avevamo passato dopo 7, dico 7 fottuti anni!”
Mamoru a quel punto aveva sovrastato Mel, che era caduta sul materasso, sbalordita dalle parole di uno dei protagonisti.
“Inoltre Mamo non è che faccia proprio la figura del genio in questa fic!” Kara aveva così rincarato la dose.
“Uff… Non siete mai contente…” sbuffò l’autrice.
“Già, come quella vota delle manette!” confermò Izawa.
“Ancora? Ma che palle non è neppure mia quella storia!”
“Te l’ho già detto, Melato! Sono tutte figlie e nipoti tue, quindi assumiti le tue responsabilità!”
Yuzo intervenne nuovamente per spiegare ancora una volta all’autrice/inventrice della coppia Canon, che non avesse alcun scampo, per qualsiasi storia.
Era sempre e soltanto colpa sua.
Dopotutto se non li avesse accoppiati lei… A chi diavolo poteva venire in mente!
“Manette?” chiese Love Candy incuriosita.
“Sì, praticamente Mamoru lega Yuzo al palo della porta per farselo lì, e dopo il sesso sfrenato scopre di aver perso le chiavi.” le spiegò Sanae, ormai ripresa dalla rimproverata di Mamoru.
L’intero gruppo esplose in una fragorosa risata.
“Sei sempre il solito pirla, amore!” lo perculeggiò Yuzo ridacchiando…
“Però ti è piaciuto.”
“Certo che mi è piaciuto, che domande! Ma non star lì, per un’ora, aspettando chissà chi per liberarmi; e se conti che stava pure piovendo…”
“Hai ragione, scusa.”
“Lascia perdere, non siamo qua per questo… Dicevamo che noi ci licenziamo in tronco e senza preavviso, vogliamo cambiare autrice!”
“NO! Vi prego, giuro che vi tratterò bene, benissimo…”
Il terrore passò sul volto della Sadica, per una volta la paura era lei a provarla: ben gli stava!
“Troppo tardi, abbiamo preso la nostra decisione”
Annuirono all’unisono Yuzo e Mamoru, quest’ultimo proseguì: “Abbiamo deciso che ci facciamo adottare da Guiky80, almeno ci fa trombare un capitolo sì e l’altro pure. Giusto, Morisaki?”
“Giusto… - poi rivolgendosi alla novella autrice, chiese – Per te va bene?”
E se l’espressione della gioia avesse dovuto essere dipinta in quel preciso istante, certamente il pittore avrebbe scelto Guiky come soggetto.
Sprizzante di felicità, che fuoriusciva da ogni dove, la novella sfuggì alla sua beta e corse alla valigia, da cui estrasse il tablet e lo aprì…
Con sorriso a 500000 denti disse: “Starete benissimo con me! Inoltre è nuovo, nuovo e ho un sacco di giga di spazio, prego accomodatevi!”
Tutto il resto del Manicomio era ammutolito.
Nessuna si sarebbe mai aspettata un simile risvolto della situazione.
“Bene, meglio di così non potevamo sperare!” disse Yuzo prendendo per la mano il compagno di una vita e avviandosi verso il loro nuovo destino.
Lo sguardo di Sanae però non fuggì a Kara, che bisbigliando le domandò: “Perché sei perplessa?”
“Mh… Sono indecisa se confessare o meno a quei poveri disgraziati, che Guiky sta prendendo il vizietto della Mel…”
“Ossia?”
“Ovvio, no? Uccidere, uccidere e uccidere.”
Kara rimuginò un secondo prima di rispondere: “Shh… Non dirgli niente, così avremo certamente occasione di rivederli”
Sanae77 annuì con un sogghigno.
“Giusto.”
Improvvisamente Izawa si fermò, strattonando Yuzo.
“Beh, che c’è? Hai forse cambiato idea?” gli chiese quest’ultimo.
Con un paio di falcate, Mamoru tornò indietro e raggiunse il tablet della Melanto.
“No, assolutamente! Solo che ho dimenticato la tenda fucsia.”
Morisaki s’irrigidì prima di esclamare, rivolto alla sadica: “Sto con un idiota! Ed è soltanto colpa tua!



Ringrazio prima di tutto Kara perchè, praticamente, insieme abbiamo tirato su questa pazza idea ridendo come sceme, grazie per gli ottimi suggerimenti e sulle dritte per quello che dovevo leggere. Per confezionare un vendetta bisogna conoscere bene l'avversario, e Kara è stata di profondo aiuto in questo.
Un grazie speciale a Betta che ha betato alla velocità della luce.
Perdonami era la mia primissima volta con la bestia nera della terza persona...
Prima o poi capirò come diavolo fare!
*alza pugno*
Bimbe vi adoro.

Sanae77

 
   
 
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