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Autore: EmilyG66    29/06/2016    4 recensioni
Fanfiction ispirata dall’episodio n° 17 “Un cavaliere all’orizzonte”
Strawberry è a letto con la febbre e un alieno dagli occhi d’orati e dai capelli color smeraldo le fa visita. Questa volta però la ragazza non scapperà, anzi, sarà Ghish che rimarrà per tutto il tempo con lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una lunga giornata di lavoro al caffè Mew Mew Strawberry, malconcia e malaticcia, era finalmente arrivata a casa.

Quando si svegliò il giorno dopo aveva la febbre a 38°. Tentò di alzarsi ma sua madre le impedì di lasciare quel letto.

 

Intanto sopra un grattacielo Pai, Tart e Ghish si divisero per mettere in atto il piano dell’alieno dai capelli verdi.

 

Strawberry voleva solo riposare dopo la visita delle sue amiche ma qualcosa dentro di lei le diceva che non poteva.

Era preoccupata, gli alieni potevano attaccare da un momento all’altro e lei non sarebbe stata in grado di difendersi per due semplici motivi.

Il primo era che Marsh, che l’aveva sempre avvertita dei pericoli, si trovava nel laboratorio di Kyle e Ryan.

Il secondo motivo invece riguardava ovviamente l’influenza e il fatto che la sua spilla fosse abbandonata momentaneamente sul fondo del cassetto della sua scrivania.

Non potendo comunque fare niente in ogni caso la mew mew chiuse gli occhi per riuscire a prendere sonno ma un famigliare e ben conosciuto spostamento d’aria le fece sollevare le palpebre di scatto.

C’era un alieno nella sua stanza, e chi altro poteva essere se non Ghish?

-Ciao bambolina, è da un po’ che non ci vediamo. -la salutò l’alieno volteggiando ai piedi del suo letto con le mani sui fianchi.

Strawberry si sentì morire.

Come faceva a sapere dove abitava!? L’aveva spiata era ovvio.

Dalla sua posizione sdraiata la rossa si mise a sedere ma nel farlo tossì, portò una mano davanti alla bocca e osservò con sguardo attento l’alieno davanti a se.

-Non dirmi che stai male. Beh per tua fortuna io conosco una cura davvero efficace, vuoi che te la mostri? -domandò Ghish con tono seducente e riferendosi chissà a che cosa.

-Vattene via Ghish. Non ho alcuna intenzione di combattere con te oggi. -affermò duramente Strawberry però tossendo ancora.

L’alieno fece una smorfia di derisione.

-Combattere contro di me? Non riusciresti neanche a stare in piedi in queste condizioni. –ammise prima di sorridere e lanciarsi verso la mew mew.

Ghish la prese per le spalle e la spinse stendendola nuovamente sul letto.

L’alieno subito si adagiò a sua volta sul corpo della ragazza coperto dalle lenzuola rosa impedendole di dargli un calcio dove meritava poi Ghish afferrò le braccia di Strawberry infilandole in fretta sotto le coperte e immobilizzandole con peso del proprio corpo e dei suoi gomiti.

La mew mew cominciò subito ad agitarsi.

-Levati immediatamente brutto alieno! Lasciami andare! -urlò.

Ghish non l’ascoltò continuando ad osservare divertito e con occhi scintillanti i movimenti disperati della ragazza sotto di lui.

-È inutile che ti agiti e che urli così bambolina, nessuno può sentirti e nessuno può aiutarti. -affermò l’alieno.

Strawberry si fermò e lo guardò negli occhi riflettendo. Aveva ragione lui, era in trappola.

Le mew mew non erano rintracciabili e i suoi genitori, che non potevano aiutarla comunque, non c’erano.

Ghish dal canto suo era entusiasta di quella situazione, finalmente potevano stare da soli.

-Sai micetta potrei portarti via anche adesso…- le ricordò lui destando Strawberry dai suoi pensieri.

-ma non intendo farlo subito. Preferirei…- riprese a dire lasciando volutamente la frase a metà.

Cominciò ad avvicinarsi con il viso al suo e la mew mew capì in fretta, anche se intontita dalla febbre e dalla vista sfocata, quello che Ghish stava per fare.

All’ultimo momento voltò la testa in modo che l’alieno la baciasse sui capelli.

Lui aprì gli occhi subito dopo e, anche se indispettito da quel contatto mancato con le labbra della ragazza, le scansò i capelli rossi e ispirò il suo profumo di fragola.

-Non ti arrendi mai vero bambolina? Beh neanch’io. –le disse in un orecchio prima di cominciare a baciarle il collo sensualmente.

Strawberry trasalì e si aspettò che le spuntassero le orecchie e la coda ma non avvenne.

Le labbra di Ghish erano morbide e fredde, e lei aveva tanto caldo…doveva ammettere che in un primo momento la bocca di quell’alieno sul suo collo non era del tutto sgradita.

-B…basta. Ti prego. -lo supplicò la ragazza vergognandosi a morte, ma l’alieno non smise.

Ogni tanto i canini di Ghish le graffiavano leggermente la pelle ma lei non si mostrò infastidita. Era meglio tenerlo impegnato sul collo che su qualunque altra zona del suo corpo.

Ghish la assaporò piano piano e non con crudeltà o fugacemente come Strawberry avrebbe pensato.

Dopo un po’ l’alieno sembrò stancarsi e le afferrò il mento facendo voltare la mew mew arrossita sia per la febbre, sia per la situazione in cui si trovava.

-Non puoi sfuggirmi, lo sai no? Tua appartieni a me. –affermò sicuro facendo colorare i suoi occhi di un inquietante azzurro.

Anche se spaventata Strawberry non rispose.

Se gli avesse detto come sempre che non gli apparteneva lui l’avrebbe di certo interrotta con un bacio e la propria bocca si sarebbe trovata in balia della lingua dell’alieno.

Ghish tentò di baciarla di nuovo e questa volta con più sicurezza ma la rossa riuscì addirittura ad infilare la testa sotto le coperte scivolando improvvisamente verso il basso di qualche centimetro ma, sfortunatamente per il proprio subconscio, anche strofinandosi contro l’alieno.

Ghish cominciò ad innervosirsi.

-Andiamo micetta non fare tutte queste storie, so che muori dalla voglia di baciarmi. -le disse.

La mew mew con il respiro corto da sotto le coperte rispose: -Sai che non è vero, e poi prenderesti la febbre. -ammise cercando un pretesto qualsiasi per farlo desistere.

Improvvisamente la parte di coperta che le copriva il viso fu tolta e Strawberry si scontrò con gli occhi d’orati di Ghish.

“Per essere un alieno però è davvero bellissimo.” pensò.

-Sono molto più forte di te e non mi ammalerò per aver passato un po’ di tempo con la mia micetta. -affermò divertito.

La mew mew a quel punto scoppiò.

-Io non sono tua! Lo vuoi capire o no!?- affermò con forza e determinazione prima di tossire miseramente e voltare lo sguardo verso il muro.

Quando osservò nuovamente Ghish lui sorrideva.

-Per questo mi piaci. -le rivelò lui prima di baciarla.

Strawberry era ancora scossa mentre l’alieno la baciava con passione e lui non poteva che essere soddisfatto di incontrare nuovamente quelle labbra che erano state le prime e le uniche ad aver assaggiato le sue.

La rossa anche se sotto l’influenza sentì distintamente le farfalle nello stomaco. Che si fosse innamorata di Ghish?

Lui intanto le accarezzava il corpo. Un gesto del tutto inutile visto che le coperte non gli permettevano di sentire le curve definite del corpo della ragazza.

Dopo un po’ l’alieno si staccò da Strawberry e lei non aveva ne il coraggio ne la voglia di guardarlo in faccia, infatti aveva da un pezzo chiuso gli occhi e smesso di combattere.

Ormai aveva perso.

L’alieno dai capelli verdi intanto la guardava. Strawberry per lui era tutto, per lui era perfetta e bellissima.

-Sai Strawberry il tuo corpo è davvero molto allettante. È morbido, profumato e caldo…- le disse in un orecchio infilando la mano sotto le coperte, dentro la maglia del pigiama e posandola sulla schiena della rossa.

Come le parole e il tocco del ragazzo raggiunsero Strawberry lei divenne viola e una scarica elettrica le attraversò la spina dorsale.

Guardò Ghish negli occhi mentre le spuntavano le orecchie e la coda.

L’alieno ritirò la mano sorpreso e ignaro dell’esistenza della coda della mew gatto concentrandosi solo sulle orecchie.

-Ehi micetta cos’è questa novità? -le domandò in maniera scherzosa.

Strawberry avrebbe voluto seppellirsi ma quando Ghish le toccò l’orecchia destra accarezzandole la punta e il pelo un’improvvisa consapevolezza le fece notare che non avrebbe dovuto sentirsi in imbarazzo per le sue caratteristiche feline.

Ghish la vedeva ogni giorno con le orecchie e la coda, perché avrebbe dovuto sembrare diversa da se stessa?

Questo fatto la fece rilassare al tal punto che agitò la coda sotto le coperte e il campanello tintinnò.

L’alieno lasciò perdere la sua precedente occupazione e mosse le grandi orecchie.

La coda di Strawberry scattò ancora e improvvisamente Ghish sembrò capire.

-Hai anche la coda vero? -ipotizzò prima di scoppiare a ridere.

Si mise a cavalcioni su Strawberry tirandosi su ma tenendole ferme le braccia con una mano sopra le coperte mentre l’altra era alla bocca.

Continuò a ridere e la mew mew rimase di sasso nel vederlo ridere sinceramente.

-Oh bambolina, riesci sempre a stupirmi. -le rivelò l’alieno quando riprese un po’ di contegno.

-Se ti emozioni ti spuntano le orecchie e la coda ho indovinato? -le domandò divertito.

La rossa non poté fare altro che annuire. Ghish allora liberò le sue mani dalla propria e con l’altra scansò la frangetta di Strawberry.

Lei lo osservò fare quel gesto dolce mentre faceva uscire lentamente le mani da sotto le coperte.

Successivamente Ghish la baciò e lei mise le proprie mani davanti al petto dell’alieno per spingerlo via ma non ne aveva la forza, era stanca.

Ghish la baciò sul collo, sulle labbra e sul viso senza fermarsi mai e Strawberry continuava a dirgli flebilmente: -basta, smettila Ghish, fermo…

Alla fine la rossa forse cominciò anche a rispondere ai suoi baci.

L’alieno dalle grandi orecchie, dai canini appuntiti, dagli occhi d’oro e dai capelli verdi non la infastidiva più con i suoi baci.

Strawberry li trovava naturali e piacevoli.

Ghish la baciò sulla fronte e subito si fermò osservando poi la sua micetta.

Era del tutto stanca, aveva gli occhi chiusi ma nonostante questo a volte rispondeva ai suoi baci. Era intontita dalla febbre e completamente accaldata.

L’alieno capì che era ora di finire quel gioco. Non voleva rompere la sua bambolina.

Si alzò con cautela da Strawberry e lei emise un sospiro dovuto all’assenza di peso e aprì piano gli occhi.

Per quanto tempo erano stati in quella posizione? Quanto tempo avevano passato insieme? Ad entrambi sembravano delle ore.

La rossa quasi si dispiacque che quel momento fosse giunto al termine. Ghish l’aveva scombussolata parecchio e lei non capiva se si sentisse così per la febbre o per lui.

-G…Ghish? -lo chiamò lei.

L’alieno le svolazzò davanti e si stese accanto a lei sopra le coperte.

-Non me vado bambolina, resto qui e non ti porterò via con me oggi. Ora dormi. -le ordinò mettendole una mano sui capelli rossi e stringendola a se con l’altra.

Strawberry non disse niente ma si accoccolò tra le braccia di Ghish lasciandosi andare e rilassandosi.

Lui non le avrebbe mai fatto del male, lei lo sapeva.

Ci si poteva innamorare così?

Il sorriso sulla faccia dell’alieno ne era la conferma.             

Fine.

  
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