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Autore: EmilyG66    29/06/2016    2 recensioni
Fanfiction ambientata durante la quarta stagione.
Dalla mente di Emma e di Elsa sono stati cancellati i ricordi riguardanti Ingrid, la regina delle nevi. Essa però non ha solo eliminato queste memorie ma, inconsapevolmente, ha soppresso e nascosto i sentimenti che provò Elsa per un ragazzo.
Un bellissimo ragazzo: dalla pelle pallida, dai capelli bianchi e dagli occhi azzurri, che ha i suoi stessi poteri e di cui lei non ricorda nulla.
Non è al corrente della sua esistenza ne tanto meno conosce il suo nome, ma un anello cambierà tutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elsa si trovava al negozio dei pegni del Signor Gold insieme a Belle e stava sfogliando un libro antico nella speranza di scoprire qualcosa che l’aiutasse a ritrovare Anna.

Una debole luce azzurra improvvisamente attirò l’attenzione di Belle sulla mano affusolata della regina di Arendelle.

-Non sapevo che fossi fidanzata. –ammise lei un po’ sorpresa rivolgendosi alla bionda seduta davanti al bancone.

Elsa voltò la testa verso la moglie del Signore Oscuro distraendosi dalla lettura.

-Come? –domandò la regina confusa per non averla ascoltata.

-Beh, hai un anello sull’anulare sinistro. –le spiegò indicandoglielo –Non sapevo che fossi fidanzata. –ripeté sottolineando il concetto.

Elsa a quelle parole voltò subito lo sguardo per ispezionare la sua mano e notò, con notevole stupore e paura, che portava al dito un bell’anello a forma di fiocco di neve (come quello della collana di Anna) fatto di ghiaccio sottile e trasparente ma con delle sfumature azzurre.

La regina si alzò di scatto, posò in fretta il libro che prima stava sfogliando sul bancone e portò la mano destra alla mano sinistra.

-Non ho mai visto quest’anello! E non ricordo neanche di averlo indossato! –affermò Elsa visibilmente agitata e continuando a tastare lo splendido oggetto.

-In effetti quando sei entrata non lo avevi, deve essere comparso adesso…Sicura di non avere un ragazzo o… -cominciò a dire Belle.

-No, no. Non ho un ragazzo che io sappia. Sarebbe impossibile con i poteri che ho. –la interruppe la sovrana di Arendelle ancora scossa.

Rimasero entrambe in silenzio per qualche momento. Belle rifletteva ed Elsa osservava l’oggetto incriminante.

Per una strana ragione non voleva toglierselo e più lo guardava più le era familiare e la rendeva lievemente…felice?

-Potrebbe averlo creato Ingrid. Anche se non spiega il fatto per cui te lo abbia messo proprio a quel dito. –ammise la ragazza dai capelli castani.

La regina del ghiaccio scosse la testa.

-La magia che ha creato questo anello non appartiene ad Ingrid. Sento di avere un certo potere su questo oggetto, di poterlo modificare o sciogliere almeno un po’. Mentre il potere di mia zia non me lo permette. -affermò.

-Qualcun altro deve avere i miei poteri. –decretò in fine.

Belle si illuminò improvvisamente.

-Forse possiamo trovarlo. –disse decisa.

Elsa la vide allontanarsi verso il retro del negozio e la seguì.

La ragazza castana prese una fialetta da un ripiano e la stappò.

-Questa è una pozione di localizzazione. Se viene versata su un oggetto è in grado di portarci dalla persona a cui appartiene. –le spiegò.

-Perfetto, facciamo un tentativo. –concordò la sovrana di Arendelle.

Belle versò un po’ del liquido sull’anello e da questo fuoriuscì una scia di piccoli e azzurri fiocchi di neve che cominciarono a volteggiare verso la porta del negozio.

La donna dai capelli castani incoraggiò Elsa ad andare mentre lei sarebbe rimasta a badare al negozio. La regina di Arendelle ringraziò e seguì quella scia che piano piano la stava portando nel bosco.

Elsa camminava già da un po’ quando si ritrovò in una radura e la scia di neve svanì nell’aria.

La ragazza si guardò in torno notando che molti alberi, alcuni arbusti e perfino il terreno erano cosparsi di ghiaccio e neve.

Ciò che catturò però maggiormente la sua attenzione fu un gazebo di ghiaccio identico a quello dei giardini reali di Arendelle.

Elsa vi si avvicinò e scorse su un paletto una scritta: JOF.

Mentre la regina si chiedeva che cosa volesse dire tutto quello qualcosa o meglio qualcuno si mosse. La bionda si sentì osservata ma voltandosi di velocemente non vide proprio niente.

Un ramo fece rumore e Elsa alzò lo sguardo verso le fronde degli alberi vedendo chiaramente questa volta qualcosa di bianco e del tessuto blu.

La regina era certa si trattasse di una persona.

Con ancora gli occhi sgranati la ragazza fu in grado di elaborare un solo pensiero: “Devo dirlo ad Emma.”

La salvatrice si trovava nell’ufficio della stazione di polizia e stava riflettendo assieme a Killian le possibili intenzioni di Ingrid.

Elsa entrò nella stanza con passo svelto e diretto verso Emma che le dava le spalle.

-Emma ho bisogno del tuo aiuto. –ammise la sovrana di Arendelle.

La bionda in questione si girò verso di lei.

-Lo so, ci sto lavorando. Ritroveremo tua sorella. –affermò la salvatrice convinta.

-Non mi riferivo a quello, ma a questo. –le disse Elsa mostrandole la mano sinistra dove scintillava l’anello di ghiaccio.

-Wow…che bell’anello di fidanzamento. Ehm…congratulazioni? –rispose Emma incerta.

-Questo è il problema. Non ricordo di aver mai avuto un fidanzato. –ammise la regina del ghiaccio.

Vi fu una risata di scherno da parte del pirata dietro di Emma.

-Davvero non ti ricordi dell’uomo con cui ruzzolavi sotto le coperte? –chiese Killian.

Subito si ritrovò con le spalle inchiodate al mobile dietro di lui e con del ghiaccio appuntito alla gola.

-Tu, come hai osato dire certe volgarità!? –domandò retoricamente la regina con una mano tesa davanti a se e notevolmente arrabbiata.

-Elsa lascialo andare. Sono sicura che Killian non voleva offenderti. –tentò di calmarla la salvatrice facendo saettando lo sguardo dal pirata alla regina.

-Sì invece. –disse gelida la sovrana di Arendelle.

Killian evitò intelligentemente di parlare per confermare le parole di Elsa.

-Killian spesso apre la bocca e gli dà fiato senza pensare. –ammise Emma.

La regina del ghiaccio continuò ad osservare il pirata poi lentamente abbassò il braccio e il ghiaccio sparì lasciando libero l’uomo.

Killian espirò toccandosi ola gola, anche la salvatrice emise un sospiro di sollievo.

-Allora, stavi dicendo? –domandò Emma alla sovrana, lei si voltò verso l’altra bionda.

-Che c’è dell’altro. –affermò Elsa –Ho usato una pozione per localizzare a chi appartenesse l’anello e quando sono arrivata nel bosco ho visto di sfuggita qualcuno andarsene tra gli alberi. –spiegò.

-E tu non l’hai inseguito? –chiese Killian.

-Non stava scappando a piedi, ma si trovava sui rami degli alberi. Quindi io credo che stesse…volando. –ipotizzò la sovrana di Arendelle.

-Stava volando? E non hai provato neanche a fermarlo usando i tuoi poteri? -domandò ancora il pirata.

-Non uso i miei poteri sulle persone, tanto meno per fare del male. –ribadì la regina del ghiaccio.

“Non si direbbe.” avrebbe voluto dire l’uomo.

-Volevo solo avvertirvi che c’è qualcun altro in giro con i miei stessi poteri. –concluse.

Emma ci rifletté su assimilando le nuove informazioni poi la sovrana di Arendelle parlò nuovamente.

-Emma per quello che riguarda l’anello…come faccio a sapere se avevo davvero un ragazzo? –chiese Elsa rivolgendosi all’altra bionda.

-Beh, a meno che non troviamo il modo di riprenderci i ricordi che ci ha rubato Ingrid…io direi…che potresti usare il libro di Henry. –affermò la salvatrice colta da un’illuminazione improvvisa.

-Il libro di Henry? –ripeté la sovrana di Arendelle confusa.

-Henry possiede un libro di favole in cui vengono scritte le storie di tutti noi, quindi se avevi un fidanzato-

-sarà scritto nel libro. –concluse Elsa con scintille negli occhi e interrompendo l’altra bionda.

-Dove si trova ora Henry? –chiese con un po’ di impazienza.

-È con i miei uomini al porto. –rispose improvvisamente Killian.

Elsa ringraziò e si avviò svelta verso il porto.

Quando fu arrivata la regina del ghiaccio scorse Henry su una nave intento a parlare con Spugna.

La sovrana dunque si avvicinò con la sua aggraziata e seducente camminata. Molti uomini emisero dei fischi di approvazione ed Elsa resistette all’impulso di congelargli la lingua.

Come Henry vide la bionda scese dalla barca e quando le fu davanti la salutò.

-Ciao regina di ghiaccio. –le disse sorridendo.

A quel punto i fischi dei marinai cessarono immediatamente.

-Henry tu sai qualcosa di questo? –domandò Elsa mostrando l’anello ancora una volta.

Il ragazzino lo osservò alzando le spalle.

-Semplice, è un anello di fidanzamento. Te l’avrà dato il tuo ragazzo. –ammise con ovvietà.

La sovrana di Arendelle fece un sorriso incerto mentre ammetteva: -Io non ho alcun ragazzo. –

Le labbra di Henry quasi raggiunsero le orecchie ed Elsa fu incoraggiata a parlare per via di quella strana espressione.

-Ho usato la magia sull’anello e questo mi ha portato in una radura dove c’era un gazebo e-

-Un gazebo? –domandò incuriosito Henry interrompendo la bionda.

-Sì. Era fatto di ghiaccio ed era uguale a quello dove mio padre chiese la mano di mia madre. –affermò Elsa.

Il ragazzino annuì riflettendo.

-Poi che altro? –domandò.

-Sulla costruzione era incisa una parola: “JOF” ma non so cosa significhi. –ammise lei.

Stava per raccontare anche dello sconosciuto che sembrava aver visto quando Henry parlò tutto eccitato.

Oh mio Dio è qui! Non ci posso credere! –affermò entusiasta.

-Chi è qui? –chiese la sovrana di Arendelle più confusa di prima.

-Non capisci? JOF non è una parola ma sono le iniziali di Jackson Overland Frost, lo spirito dell’inverno decretò.

Elsa sobbalzò a quel nome e il suo cuore perse un battito. Conosceva quel nome…

-È il mio idolo. Ho sempre creduto che esistesse, soprattutto quando chiudevano la scuola per la neve. –ammise contento il ragazzino togliendosi lo zaino dalle spalle e tirandone fuori un grande libro.

Henry voltò velocemente alcune pagine poi girò il libro soddisfatto verso la regina del ghiaccio.

-Ecco, questo è Jack Frost. Il ragazzo che ti ha chiesto di sposarlo. –le rivelò il figlio di Emma sorridendo divertito.

La bionda arrossì vistosamente a quelle parole ed osservò un’immagine in cui lei e l’albino si guardavano amorevolmente negli occhi.

La sovrana di Arendelle sfiorò con la punta delle dita l’immagine e si rivolse al ragazzino di fronte a lei.

-Come ci siamo conosciuti? –chiese allora.

Henry non smise di sorridere e cominciò a raccontarle girando di volta in volta le pagine.

-Eri tornata al tuo palazzo di ghiaccio per aggiustare alcune cose, come le scale, la zampa di Marshmallow, il balcone e il lampadario ma mentre stavi ricostruendo quest’ultimo hai sentito un rumore alle tue spalle e hai visto Jack. Da quello che dice il libro deve essere stato amore a prima vista per entrambi. –affermò il ragazzino con notevole imbarazzo da parte di Elsa.

-Poi avete cominciato a parlare e nel giro di poco tempo a frequentarvi. Il libro dice che eravate perfetti insieme e inseparabili, così un giorno Jack ti ha portato nei giardini e ti ha chiesto di sposarlo mettendoti quell’anello al dito. –concluse il figlio di Emma.

Ad Elsa sembrava tutto impossibile eppure ci credeva, avrebbe desiderato ardentemente ricordare uno qualsiasi di quei momenti romantici.

  
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