È suonata da poco la campanella della fine delle lezioni, ma non ho fretta di andare via, alle 15 dovrò essere di nuovo a scuola per un corso, quindi non me ne andrò.
Scendo al bar dove mi faccio due chiacchiere con la barista mentre mangio con calma il mio panino. Sono circa le 14, ma sfortunatamente oggi il bar chiude presto, quindi resto nel cortile della scuola.
Appena arrivo nella zona dei campetti la mia attenzione viene catturata da una ragazza su uno dei muretti. Indossa un paio di jeans e una felpa blu scuro, ha i capelli castani con delle punte blu elettrico e ai piedi ha degli scarponcini neri. Ha le cuffiette nelle orecchie e le gambe allungate sul muretto, la schiena appoggiata al muro, e ha accanto a sé uno zaino, anch'esso blu. Ha gli occhi chiusi, e mima con le labbra quelle che credo siano le parole della canzone.
Non riesco a credere alla mia fortuna, è Sofia Ranieri, la ragazza per cui ho una cotta da circa un anno. Non ho mai avuto motivo per parlare veramente con lei, la conosco solo perché la mia sorella gemella va in classe con lei e sono abbastanza amiche.
Mi avvicino e la saluto. Appena mi sente apre gli occhi, toglie una cuffia, mi risaluta sorridendo e rimette la cuffia.
Tento nuovamente un approccio con una frase banalissima.
<< Fa proprio freddo oggi eh? >> le domando sorridendo e sfregandomi le mani.
Toglie nuovamente la cuffia e mi guarda << Io sto bene così >>, e richiude gli occhi con la cuffietta a posto.
<< Già, certo... >> mi dó mentalmente dell'idiota, ma decido di riprovare.
<< Che fai qui? >> le domando, e per un secondo mi sembra che alzi gli occhi al cielo, ma poi toglie entrambe le cuffie e si siede a gambe incrociate girandosi verso di me.
<< Ho le prove per il coro, tu immagino sia qui per il corso di teatro, dato che non facciamo il corso insieme e teatro è l'unico altro corso che c'è di mercoledì >> mi fissa con quei suoi intensi occhi castani, aspettando una mia conferma.
Annuisco e indico il muretto << posso? >>
<< Prego >> si sistema nuovamente con la schiena appoggiata al pilastro.
<< Allora... >> cerco di iniziare una conversazione, ma non mi viene nulla in mente che non sia banale o stupido.
<< Sì? >> mi guarda ridacchiando leggermente, probabilmente per la figuraccia che sto facendo, e si sistema i capelli. Appena lo fa mi si accende una lampadina nel cervello su qualcosa da dire.
<< Volevo farti una domanda da un po' >>
<< Perché ho i capelli blu? >> mi fissa nuovamente scoppiando a ridere per la mia faccia scioccata.
<< Leggi nel pensiero per caso? >>
<< No, è che ho visto il tuo sguardo insistente sui capelli e ho immaginato che me lo avresti chiesto >>
<< Beh, come mai li hai? Non sono molto usuali >> la guardo aspettando una sua risposta, che non tarda ad arrivare.
<< Li ritengo una parte di me, io senza i capelli colorati sono come tutti gli altri, e non mi piace essere uguale agli altri. Preferisco distinguermi, andare controcorrente, capisci che intendo? >>
***
Rimaniamo a parlare un sacco, finché non arriva l'ora di andare ai nostri rispettivi corsi.
<< Buona lezione Sofia >>
<< Anche a te Rebecca >>
30/06/2016
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