Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: ggiunn    01/07/2016    3 recensioni
[...] Ma, per la prima volta nella sua vita, Silver desiderava staccarsi dalla macchina che lui stesso aveva creato e che era diventato.
Se il suo cuore rinsecchito produceva ancora qualche battito, mai aveva desiderato tanto di sentirlo.
Cos'era lui davvero? Che razza di persona è una che davanti alla tomba di suo padre non riesce a provare la benché minima emozione?

SoulSilverShipping OS.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyra / Kotone, Silver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Automatic
 
 
It's automatic
Systematic
So traumatic
You're automatic
There's no real love in you
 
 
 
"Qui giace Giovanni Soul, leader del Team Rocket. (1962-2009)"
Per quante volte rileggesse quelle parole, Silver non riusciva  proprio a considerarle più di quel che erano in realtà: un'accozzaglia di lettere incise su una lapide fredda. Niente di più.
Nemmeno un fiore era stato posato sul terriccio di fronte a quella lastra di pietra, nemmeno un omaggio per il suo vecchio era stato lasciato lì a prendere polvere.
Non c'era certo da stupirsi. Giovanni non ne aveva mai avuti molti, di amici. In questo poteva dire di somigliargli.
Silver respirò a fondo, senza distogliere lo sguardo da quella tomba così anonima e dimenticata. 
Si chiese quanto potesse effettivamente dire di somigliargli. Quanto di suo padre c'era in realtà in lui? Silver ne aveva un ricordo così remoto e sfocato che, per un secondo, si vergognò terribilmente di essere andato a trovarlo al cimitero. 
Si chiese che senso aveva. Che senso aveva la sua presenza lì, di fronte a una lapide per lui vuota, che conteneva il corpo di una persona che poteva a malapena dire di aver conosciuto, ma che aveva comunque imparato a chiamare padre così, per convenzione. Perché era una convenzione, giusto? Chiamare papà colui che ti ha messo al mondo, anche se padre non è mai stato.
Non era neanche arrabbiato. Non era...niente. Silver non sentiva assolutamente niente. 
Era passato parecchio tempo da quando aveva deciso di mettere il cuore sotto una campana di vetro e lasciar soffocare tutti i suoi sentimenti. La vita era stata una maestra spietata con lui, e l'apatia gli era quasi sempre sembrata il giusto modo per combatterla. 
Se non lo senti, non può toccarti. Se non può toccarti, non può ferirti.
Era passato parecchio tempo da quando aveva deciso di fondersi con la sua personale armatura, la stessa che aveva usato per proteggersi dalle atrocità del mondo. Dal suo corpo arrugginito cominciavano a cadere le viti, gli arti si staccavano e crollavano a terra. E lui era costretto a trascinarseli dietro, senza mai poterli riaggiustare, perché semplicemente avevano smesso di funzionare. Come quei pezzi di ferro, lui stesso aveva ormai smesso di funzionare bene. 
Ma, per la prima volta nella sua vita, Silver desiderava staccarsi dalla macchina che lui stesso aveva creato e che era diventato.
Se il suo cuore rinsecchito produceva ancora qualche battito, mai aveva desiderato tanto di sentirlo.
Cos'era lui davvero? Che razza di persona è una che davanti alla tomba di suo padre non riesce a provare la benché minima emozione? 
Abbassò lo sguardo. Il silenzio regnava sovrano fra le tombe, e lo stava facendo impazzire. Quel cimitero lo stava lentamente mangiando vivo.
Poi, un rumore di passi dietro di lui. Non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi fosse. 
"Dovresti andarci."
"No."
"Dico davvero. Io verrò con te."
"Lyra, no."
"Ci stavi mettendo un po' troppo", la sentì giustificarsi. Non si voltò. "Così ti ho raggiunto."
Nessuna risposta. Altri passi. 
Silver si meravigliò di come avesse imparato a distinguere persino il rumore dei suoi piedi sul terreno. Non sapeva nemmeno come descriverlo, sapeva solo che udire quel passo un po' cadenzato alle sue spalle lo faceva tornare a respirare ogni volta. 
Forse, era perché temeva di non udirlo più. Forse temeva che, un giorno, lei avrebbe smesso di camminargli dietro e quel rumore si sarebbe ridotto ad un lontano ricordo. 
Ma non era per caso paura, questa?
Fu soltanto quando sentì lo sguardo curioso di Lyra su di lui che si accorse che gli si era fermata accanto. 
Silver avrebbe voluto guardarla, ma sapeva che se l'avesse fatto sarebbe scoppiato a piangere come un bambino. Perché sì, quella ragazza era davvero l'ultima cosa al mondo che ancora era in grado di smuovergli qualche cosa. 
Probabilmente era per questo che era così spaventato all'idea di non sentire più quel passo familiare alle sue spalle, ed era per questo che alla fine si era lasciato convincere ad andare a trovare Giovanni al cimitero.
Silver aveva paura, una paura fottuta di perdere anche lei. Tutto gli era stato strappato via dalle mani: l'amore di un padre, il calore di una casa, i bei ricordi di un'infanzia. 
Ogni singola cosa bella che avesse mai posseduto gli era stata portata via. E non voleva, non poteva lasciare che anche lei gli sfuggisse dalle mani come acqua fra le dita. E anche se fosse, ne avrebbe raccolto ogni singola goccia a mani nude, l'avrebbe fatto pur di non vederla sparire nel nulla. 
Lei, quella...ragazzina. Quella ragazzina che era sempre stata un passo avanti a lui, ma che paradossalmente gli aveva sempre camminato dietro. Quella ragazzina, i cui soli passi alle sue spalle erano capaci di fargli scoppiare il cuore. 
Quella ragazzina che aveva imparato ad amare, per quanto uno come lui ne fosse capace.
Chiuse lentamente gli occhi, sentendoli pesanti tutto a un tratto. 
Una mano fin troppo conosciuta si posò delicatamente sulla sua guancia, la stessa che aveva ricevuto più schiaffi che carezze. 
Si sentì sopraffare da una particolare sensazione, che poche altre volte gli era capitato di provare. 
La gola era come chiusa, il respiro mozzato, il labbro tremante. 
"Piangi", gli sussurrò "se ne hai bisogno, piangi."
Silver strizzò gli occhi e una sola, minuscola, insignificante lacrima segnò un percorso irregolare dal suo occhio destro alle dita di lei, che si mossero per cancellarne la traccia umida. 
Ne seguirono altre, numerose, una dopo l'altra scorrevano sul suo volto, sulle sue guance ormai rosse. Cadevano come una pioggia di fuoco dai suoi occhi stanchi, annebbiandogli la vista e i pensieri. 
Per la prima volta, Silver desiderò farsi piccolo piccolo, chiudersi come un riccio e sparire fra le braccia dell'unica persona che fosse mai riuscita a guardare oltre i suoi muri di vetro. 
Lyra circondò le sue spalle con le braccia, stringendolo così forte che al ragazzo parve quasi di sentire i suoi pezzi rotti ricomporsi e incastrarsi di nuovo. Non riusciva a smettere di piangere e nemmeno voleva farlo. Dopo tanti anni passati a ricacciarle dentro, le sue lacrime finalmente pretendevano di uscire, e non voleva più fermarle.
In quell'abbraccio, aveva capito di essere capace di sentire, di essere molto più di una fredda macchina, che il suo corpo non era fatto di bulloni e ingranaggi, ma di carne e sangue, di un cuore che in quel momento pompava così forte che aveva paura potesse sbriciolargli le ossa. 
Si aggrappò alla maglietta di Lyra come se ne dipendesse la sua stessa vita. Infossò il viso nella sua spalla mentre i singhiozzi lo sconquassavano da capo a piedi. I loro corpi aderivano perfettamente l'uno all'altro, come due pezzi complementari di un grande puzzle. 
"Vieni. Andiamo a casa."
Io sono già a casa, Lyra. Tu sei la mia casa.
Ma questo Silver non glielo disse e, forse, non glielo dirà mai.




Note d'autore: Sssalve! 
Non so bene come giustificare questa cosa che ho appena scritto. Sarà che recentemente sto rispolverando Pokèmon HeartGold, sarà che la SoulSilverShipping mi sta facendo del male, sarà che sto ascoltando troppa musica deprimente... sarà.
Sarà quel che sarà.
Non so davvero che cosa dire giuro! In realtà non ne sono completamente soddisfatta, ma non mi fa neanche schifo del tutto. Spero che qualcuno apprezzerà. 

P.s: il cognome di Giovanni è inventato, me ne serviva uno ed ho usato il primo che mi è venuto in mente :D
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: ggiunn