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Autore: Dazechrome    01/07/2016    0 recensioni
[Osomatsu-san]
Karamatsu entrò vestito col suo set chiodo nero e pantaloni a paillette, togliendosi gli occhiali da sole. – Madre… - esordì con voce soave. – Hai ragione… prenderemo un cane. Ho già pensato a tutto io.
Tutti gli altri fratelli saltarono in aria, Ichimatsu strillò talmente forte da far scappare il gatto.
-Prendiamo un cane? Prendiamo un cane! – esclamò Jyushimatsu, ballando e gesticolando con le braccia a mo’ di tentacolini. – Lo adottiamo dal canile? Ne prendiamo uno di strada? Oppure uno di razza? Magari un bel volpino di pomerania!
Karamatsu gli mise un braccio sulle spalle. – Fratello… i volpini di pomerania non sono cani da guardia.
Genere: Angst, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che schifo che schifo che schifoooooooo!!! – strillò femmineo Todomatsu. – Io quella merda non la tocco!!!
-Abbiamo tutti deciso che pulirai tu! – esclamò Osomatsu prendendolo per le spalle da un lato per impedirgli di scappare, aiutato da Choromatsu.
-Forza, che Zeus mi aspetta sotto con Jyushimatsu. – disse secco Karamatsu, offrendo la paletta e l’antiodori in un sacchetto.
-Come mi lavo le mani poi? C’è l’amuchina?????? – mormorò Todomatsu quasi arrendendosi.
-…è una settimana che usiamo il bagnoschiuma. Lavati con la candeggina. – rispose Karamatsu, sorridendo malamente tentando di incoraggiando
Todomatsu cominciò a tremare visibilmente e a balbettare. Choromatsu lo strinse più forte. – Totty! Devi anche pulire i miei doujinshi!
Todomatsu riprese a strillare femmineo, implacabile. – Allora… io vado a riprendere Ichimatsu. – annunciò Karamatsu, sistemandosi gli occhiali da sole nonostante fosse tarda sera. – Ci pensate voi, eh?
Karamatsu lasciò a terra i mezzi e corse via. – Aspetta! Non ci aiuti? – gridò Osomatsu invano.
Choromatsu mise la mano sul polso di Todomatsu, guidandolo verso la paletta. – Forza, Totty! Prima finiamo meglio è!
-NOOOOOOOOOOOOOOOO – belò il rosa disperato. In quella stanza nessuno poteva sentirlo urlare.
 
Karamatsu prese il guinzaglio e assieme a Jyushimatsu si avviò a passeggiare col piccolo Zeus.
-Dove va di solito il nostro fratellino quando ha le sue crisi? – chiese Karamatsu solenne.
-Ha ha! Lo so! – rispose saltellando Jyushimatsu. – Nei vicoli dove ci sono i gatti!
-…lo sapevo… eheh – disse Karamatsu con tono grave.
Zeus si agitò e iniziò a spingere a destra, trascinando Karamatsu. – Forse ha trovato qualcosa! – esclamò Jyushimatsu.
Due giovani ragazze passarono li vicino. – Ma che carino quel cuccioletto! – commentò la prima. - Perché ha quel cappello?
-Oh, Karamatsu Girls… - sussurrò soavemente il suddetto non appena le sentì, togliendosi gli occhiali da sole e lasciando il guinzaglio a Jyushimatsu. – Vedete, questo è un bellissimo esemplare di Dobermann… una razza possente, usata per la guardia e per la difesa,-
-Niisan! Zeus ha trovato ESP Kitty! – strillò Jyushimatsu, tentando di contenere la belva.
-…usato anche come cane poliziotto, le loro orecchie non nascono naturalmente rizzate ma seguono un processo lungo e tortuoso – continuò Karamatsu, ignorandolo. – Si fa un’operazione per il taglio delle orecchie-
-Lei taglia le orecchie agli animali per puro gusto estetico? – disse la seconda disgustata. – Ma non si vergogna?
-Oh… non sapevo che li tagliassero. Andiamo. – concluse secca l’amica proseguendo oltre.
-A… aspettate… - mormorò Karamatsu, congelato.
-Chissà se ESP Kitty sa dov’è finito – chiese Jyushimatsu col gattino in braccio, passando il guinzaglio al fratello. – Di solito non va molto lontano da casa.
-My… my Karamatsu Girls… - balbettò l’altro ancora paralizzato.
-Karamatsu?
 
-Guarda che ti ustiona la pelle. – ripeté Choromatsu al fratello rosa, le mani inzuppate in una bacinella.
-Non me ne fotte niente! Devo purificarmi le mani!!! – strillò acutissimo Todomatsu. – Le mie povere candide mani che hanno toccato quella merda!!!!!!
-Ehi, guarda che per una volta Choromatsu ha ragione… - mormorò Osomatsu, leggermente preoccupato. - …sai che ti dico? Lasciamolo fare.
-Ma la candeggina… è tossica… - bisbigliò il verde al fratello maggiore.
-E vabbe, significa che è finalmente giunta l’ora di schiattare per il sesto fratello… - ghignò Osomatsu. Todomatsu alzò le mani al cielo solenne:
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA BRUUUUUCIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
 
-Qui non c’è! – esclamò Jyushimatsu osservando ogni vicolo cieco con una torcia e indicandolo a Karamatsu e Zeus. – Qui neanche! E neanche qui! Qui monnezza! Qui c’è il gatto morto dell’altra sera! Qui niente!
Il dobermann puntò di nuovo verso un altro vicolo. – Calma, bellissimo. – disse Karamatsu, seguendolo. – Guarda un po’.
-Lo lasciamo li? – propose Jyushimatsu con ESP Kitty sulle spalle.
Karamatsu passò di nuovo il guinzaglio al fratello. – Lo prendo io in braccio.
Ichimatsu dormiva beato coperto dai gatti randagi, in un gigantesco abbraccio peloso di gruppo. 
  
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