Pazzia

Shade, che nome assurdo e insensato.
Mi sento come un pesce fuor d'acqua quando mi rispecchio nei suoi occhi, chissà perchè è dovuto succedere a me,io ero sicurissima di essere innamorata di Bright, un ragazzo non addir poco meraviglioso. Eppure tutte le volte che ti vedo, Shade, mi sento le farfalle nello stomaco e adesso sono in camera mia con uno stupido foglio di carta e una penna d'oca, cercando di mettere per iscritto quello che provo per te.
Inizio con un "Caro Shade..." però mi fermo subito,non mi convince proprio, incomincio a pensare, pensare a come reagirebbe la mia sorellina se dovesse leggere questa lettera; la immagino inginocchiata, con le mani sul viso candido e i suoi occhi da prima vitali spegnersi bagnati dalle lacrime.
Strappo la lettera che stavo scrivendo e con un fiammifero la brucio, dopo averla bruciata mi avvio in giardino, il giardino delle rose rosse e blù e con mia grande sorpresa vi vedo nel piccolo gazebo che ha costruito nostro padre; Bright, Fine e tu, Shade, chiacchierare allegramente.
Quanto avrei voluto e quanto vorrei parlare con te come fa Fine,ma non posso perchè sono follemente innamorata di te. Vi guardo da dietro un cespuglio e ad un certo punto arriva con indomito coraggio un pugnale dritto al mio cuore, tu ti eri messo difronte a Fine e con fare elegante l'hai baciata facandola arrossire e Bright con sguardo divertito si è messo a ridere.
Mi scendono le lacrime, cosa normale oramai, incomincio a camminare e non so come mi ritovo sul tetto del castello, mi metto sul bordo a sedere e incomincio a pensare al mio libro preferito "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie" di Lewis Carroll,
-Quanto avrei voluto un paese delle meraviglie tutto mio.- dico ad alta voce facendo così uscire altre lacrime, d'impovviso mi venne in mente una parte del libro e cioè quando Alice incontra lo stregatto.

«Be', non hai altra scelta», disse il Gatto «Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.»
«Come lo sai che sono matta?» disse Alice.
«Per forza,» disse il Gatto: «altrimenti non saresti venuta qui.»

Era proprio così io ero matta, matta perchè cercando di non far soffrire Fine stavo reprimendo i miei sentimenti causandomi così un blocco,mi alzo e mentre lo faccio inciampo e cado al di là del bordo e in un attimo rivedo passarmi davanti tutta la mia
vita, soffermandomi, sul tuo bel volto. In un secondo dopo più niente.
Siamo tutti matti.

Fine.

II° classificata: “Pazzia” di Ame chan.

Lessico: 7/10. il voto è dovuto a vari fattori. Ho notato alcune ripetizioni ed errori di sintassi, senza contare che sono presenti alcuni errori nella composizione del periodo.
Grammatica: 3/5
Voto dovuto al fatto che tra la virgola e la parola successiva occorre lasciare sempre uno spazio. Cosa che ha, quindi, influito sul giudizio.

L' IC dei personaggi: 7/10 Ho dato questo voto anche all'altra partecipante perché, come ho spiegato, faccio fatica a vedere le due gemelle così tristi e pensierose. Inoltre, non ho molto capito il riferimento ai versi tratti dal libro “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie”.

Pairing: 4/5
Il pairing non è tra i miei preferiti, ma non è solo questo che mi ha fatto dare questo voto. Infatti, penso che avresti dovuto approfondirlo un po' di più. In ogni caso, va abbastanza bene.

TOTALE: 21/30