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Autore: Nerd_Girl_97    03/07/2016    1 recensioni
E se Scar, prima di concentrarsi sul futuro di Kovu, avesse provato a corrompere Kion?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kiara, Nala, Scar, Simba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ombre minacciose
 
 
Il sole è tramontato da poco, nelle Terre del Branco. Il giovane capo della Guardia del Leone, Kion, dopo aver svolto ancora una volta il suo compito insieme ai suoi compagni, si ritira all’interno della grande Rupe dei Re, dimora dei suoi avi, per far riposare le sue stanche membra. Si dirige verso il suo angolo personale e si sdraia sopra una roccia, poco distante da quella della sua  famiglia, e cerca di prendere sonno, nell’attesa che suo padre, sua madre, sua sorella e il resto del branco ritorni.

Quella, poi, era stata proprio una giornata a dir poco faticosa, e tutto a causa di Kiara

Quel giorno, la giovane principessa, sua sorella, si era voluta intromettere negli affari della Guardia del Leone in una questione fin troppo complicata: lui e i suoi compagni dovevano risolvere un diverbio tra le gazzelle e gli gnu. Era accaduto che il territorio da pascolo degli gnu era stato colpito da poco dalla siccità e avevano chiesto alle gazzelle se potevano stare per un po’ nel loro,  ma quest’ultime non volevano assolutamente cedere metà del loro territorio con loro, in quanto ritenevano che gli gnu fossero degli egoisti e dei testardi e che fossero loro i veri responsabili del disastro del loro territorio, e non la siccità; in quanto, secondo loro, gli gnu non sanno gestire i doni di Madre Natura . Mentre, da una parte, gli gnu smentivano queste accuse e anzi, ritenevano che le gazzelle fossero sempre state invidiose del loro territorio, in quanto era sempre stato più rigoglioso del loro.

Kion e gli altri non avevano la minima idea di quale delle due parti avesse ragione e chi meno, ma dovevano al più presto trovare una soluzione, dato che le gazzelle avevano minacciato che se nessuno non avesse risolto il diverbio, avrebbero ingaggiato una spietata lotta con gli gnu!

Ad un certo punto, arrivò Kiara, la quale aveva sentito da lontano tutta la storia del diverbio tra i due branchi di animali e si era messa in testa di risolvere lei la questione, dato che un giorno sarebbe stata la nuova regina delle Terre del Branco e quindi era il caso di fare un po’ pratica adesso. Ma Kion era assolutamente contrario a ciò, dato che una decisione del genere avrebbe dovuto prenderla soltanto il sovrano che c’è in carica, anziché l’erede; ma Kiara disse che il loro padre, il Re Simba, in quel momento aveva altro a cui pensare e perciò riteneva che dato che il re non poteva occuparsi del caso, avrebbe dovuto occuparsene lei al suo posto, ribattendo in modo a dir poco superbo che, a differenza sua, l’avrebbe risolto in un batter d’occhio.

Alla fine, Kiara decise che ad avere torto erano le gazzelle, in quanto aveva creduto alla storia degli gnu e aveva stabilito che le gazzelle concedessero, non una piccola metà del loro territorio, ma TUTTO il territorio, come modo per scusarsi per la loro invidia.
Mai decisione del genere si rivelò tanto sbagliata: infatti, la maggior parte degli gnu la fecero da padroni e si presero tutto il territorio da pascolo delle gazzelle, impedendole di brucare anche un solo filo d’erba. Così, per rimediare a ciò, Kion decise di punire tutti gli gnu che avevano osato approfittarsene, rimandandoli nel loro territorio arido, impedendoli di fare ritorno finché non avessero posto le loro più sincere scuse alle gazzelle, mentre permise agli gnu che si erano comportati in
modo corretto di restare nel territorio di quest’ultime.

Il leoncino era così infuriato con sua sorella per la sua ingenuità, ma soprattutto per la sua testardaggine, che la rimproverò severamente di quello che aveva combinato e preso dalla rabbia,  gli scappò una cosa del genere:

“Visto? Te l’avevo detto io che sei ancora troppo inesperta per questo genere di cose, ma tu, al solito, non hai voluto darmi ascolto. Se fossi io, l’erede al trono, saprei governare un regno molto meglio di te!!!”

Al sentire quelle parole, tutti rimasero a dir poco sconvolti, soprattutto Kiara, la quale corse via in lacrime. Kion, a quel punto, si rese conto di ciò che aveva appena detto e si vergognò come non mai. Poi, rivolse lo sguardo verso la Guardia del Leone e disse, con aria stanca:

“Per oggi è tutto, ragazzi. Possiamo andare.”

Sulla sua roccia, Kion stava meditando su quelle orribili parole che aveva osato rivolgere alla sorella, ferendola ulteriormente. Non le aveva mai detto una cosa del genere, prima d’ora! Certo, lui e lei non sempre sono andati d’accordo, e la maggior parte delle volte proprio a causa di quest’ultima, ma Kion non aveva mai osato ferirla in quel modo. Anche se il più delle volte era una rompiscatole, era pur sempre sua sorella e le voleva bene; oltretutto, conoscendo bene la terribile storia del suo prozio Scar, aveva giurato a se stesso che non sarebbe mai e poi mai diventato come lui!

Prima di chiudere gli occhi e schiacciare un sonnellino, aveva pensato fra se e se:

“Chiederò scusa a Kiara, non appena arriverà!”

“Tu non devi affatto chiederle scusa...”

Kion scattò in piedi, terrorizzato nell’aver udito quella gelida voce! Che cosa voleva dire con ciò? E soprattutto, chi aveva parlato?!? Era da solo, in quel momento, quindi, chi mai...

Ma non fece in tempo a farsi quest’altra domanda, che notò uno strano fumo verde alzarsi tutto intorno alla grotta, per poi vedersi comparire davanti a sé una sinistra figura che assomigliava più a un’ombra, che a un corpo vero e proprio. La figura aprì gli occhi spiritati e cominciò ad assumere colore, a quel punto lo riconobbe, lo aveva già visto in uno dei dipinti che si trovano all’interno del quartier generale della Guardia del Leone: era proprio lui, era Scar!

A Kion gli si gelò il sangue alla vista del suo defunto prozio malvagio, che a mala pena spalancò la bocca per sussurrare:

“S - Scar?!? Ma come? Mi era stato detto che eri morto!”:

“Infatti lo sono, Kion.” Disse il leone, con occhi maligni. “Sono solo un fantasma, più che altro un’ombra del passato. Proprio come il tuo caro nonno, Mufasa!”:

“E perché sei apparso a me? Che cosa vuoi da me?”:

“Volevo solo dirti che non devi affatto chiedere scusa a tua sorella, Kiara!”:

“E perché mai? Io mi sono comportato molto male con lei, oggi.”:

“Ma c’è da dire che anche lei non si sia comportata meglio, nei tuoi confronti.”:

“Beh, si, è vero. Ma riconosco che in fondo voleva solo rendersi utile.”:

“Rendersi utile? Ahahah, si vede proprio che sei solo un cucciolo ingenuo, Kion!”

A quelle risate così fastidiose, Kion si sentì salire una gran rabbia in corpo che se avesse potuto, sarebbe balzato addosso a Scar e l’avrebbe riempito di altre cicatrici oltre a quella che aveva già!

“Ehi, stai cercando di prendermi per i fondelli, vero?” Chiese, tutto arrabbiato:

“Al contrario, cerco di farti aprire gli occhi sulla realtà delle cose! Vedi, in realtà tua sorella non voleva affatto rendersi utile, ma intendeva solo primeggiare su chi considera suoi umili sottoposti. Proprio come farebbe qualunque leone del suo livello, tipico! Anche mio fratello, Mufasa, non era da meno.”:

“Vuoi dire che io, per mio sorella, non sono altro che un suo umile sottoposto?”:

“Esattamente! Sai, tutti gli eredi al trono sono così: non si sentono abbastanza sicuri di sé stessi, finché non cominciano a vedere gli altri come inferiori a loro. E da qui, iniziano a sentirsi superiori e a darsi delle arie, anche se di fatto non sono assolutamente degni di ricoprire un ruolo così importante come quello di erede al trono!!”

Kion rimane sbalordito a sentire quelle parole: sembra che ogni parola uscita dalla bocca di Scar dica apparentemente il vero. Pensandoci bene, Kiara, da quando ha accettato il suo ruolo di futura regina, si è sempre comportata in modo molto superbo e presuntuoso sia con lui, sia con gli altri. E la maggior parte delle volte, non sono valsi a nulla i suoi consigli: ha sempre voluto fare di testa sua, anche quando era evidente che aveva torto. Quindi, Scar sapeva bene quel che diceva e cominciava ad avere dei seri dubbi.

“Insomma, Kion, non sei stanco di tutto questo? Di risolvere in continuazione gli errori di tua sorella, quando potresti essere benissimo tu l’unico vero e legittimo erede al trono?!?”:

“Che vuoi dire?”:

“Andiamo, non fare l’ingenuo con me! Sai benissimo di che cosa parlo: quando torna tuo padre, oltre a raccontarli ciò che ha causato Kiara, potresti anche raccontarli tutto ciò che ti ho fatto notare e chiedergli di far diventare te il nuovo reggente.”:

“Non credo che farà mai una cosa del genere. Dopotutto, è Kiara la prima nella linea di successione, non io.”:

“Se ciò non dovesse funzionare, ci sarebbe un altro sistema per fare in modo che ciò accada...”:

“E cioè?”

A quella domanda, sul volto di Scar si dipinse di un ghigno a dir poco maligno e le parole che uscirono, furono ben chiare e precise:

“Far capitare un piccolo incidente a Kiara e far finta che sia stato accidentale!!!”

Kion spalancò la bocca per lo shock che gli avevano causato quelle parole e gli venne in mente la storia di come era morto suo nonno.

“Intendi dire, come hai fatto tu con tuo fratello, Mufasa?!?”:

“Proprio così! Pensaci bene, Kion: perché essere un semplice e mediocre leone guardiano, quando potresti essere qualcosa di più?!? Quando potresti meritare di meglio! Eheheheh.”:

“M – ma no, non lo farei! Io non potrei mai...”:

“Tu non lo faresti mai? Ne sei proprio convinto? Guarda che in fondo, io e te siamo sempre stati uguali: due secondogeniti, relegati a svolgere il compito di leoni guardiani, solo perché gli altri non riconoscono le loro capacità! Rifletti bene su ciò che ti ho detto, Kion. E prendi in mano il tuo destino: riprenditi ciò che ti spetta di diritto!”

Detto questo, la sua figura tornò a essere un’ombra e tutto il fumo verde svanì con lei. Le sue ultime parole risuonarono ancora all’interno della grotta, finché non tacquero del tutto.

“Riprenditi ciò che ti spetta di diritto, Kion, riprenditi ciò che ti spetta di diritto...”

Il leoncino si trovava ancora li, a occhi spalancati, intento a realizzare ciò che aveva appena visto. Non sapeva cosa pensare: certo, doveva ammettere che in fondo Scar non aveva tutti i torti riguardo a Kiara, ma nonostante ciò, sentiva in cuor suo che non se la sentiva affatto di percorrere lo stesso sentiero percorso dal suo prozio, tempo fa. No!
Anche se il leone aveva affermato che loro due erano uguali, lui non ci voleva credere, perché, a differenza sua, non avrebbe mai fatto del male a un membro della sua famiglia. Ne era assolutamente sicuro!

Dopo poco, finalmente apparvero sulla soglia del grotta i suoi genitori, sua sorella e il resto del branco: notò che Kiara era ancora sconvolta per ciò che gli aveva detto quel pomeriggio.  Infatti, ella andò a coricarsi dalla sua parte, cercando di evitare di incrociare lo sguardo del fratello, ma quest’ultimo le disse, in tono a dir poco severo:

“Kiara, aspetta! Ti vorrei parlare!”

La leoncina rabbrividì a quelle parole che risuonarono talmente forti all’interno della grotta che non poté far finta di non sentirle e così si diresse, mogia mogia, verso la roccia del fratello.
Volse il suo sguardo verso quello di Kion, il quale sorrise per rassicurarla e le chiese scusa per quello che le aveva detto, aggiungendo anche che capita di sbagliare: d’altronde nessuno è perfetto, neanche i sovrani!

“Guarda ad esempio, Scar! Lui si che era un pessimo sovrano, ahahahah!” Disse Kion, mettendosi a ridere:

“Già! Ma tu credi che possa diventare una pessima regina come lui?” Disse Kiara, ancora insicura:

“Non lo penso assolutamente! Tu hai ancora tanto tempo per formarti e per migliorarti! E vedrai che un giorno, sarai una regina talmente saggia e buona che farai qualcosa di straordinario!”:

“Lo pensi davvero?”:

“Certo!”

Kiara sorrise alle parole di suo fratello e leccò la sua guancia, come segno di riconoscimento del suo affetto, chiedendoli a sua volta scusa per il suo comportamento poco regale.
Kion, dal canto suo, sorrise ancora di più, e si strofinò accanto a lei in modo premuroso, sotto lo sguardo fiero e commosso dei loro genitori, i quali commentavano tra di loro:

“Sai Nala, ti confesso che prima avevo dei dubbi sul fatto che Kion potesse o meno diventare come Scar, un giorno, ma ora sono del tutto convinto che ciò non accadrà mai!”:

“Hai ragione, Simba! Nostro figlio è assolutamente diverso da lui e perciò sarà un ottimo leone guardiano, oltre a un bravo fratello!”
   
 
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