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Autore: D Nimy    03/07/2016    1 recensioni
Un esperimento in cui quattro canzoni dei Three Days Grace (Never too late, Pain, Over and over e Fallen angel) sono state adattate ad una piccola fiction -povere creature- in cui Sasuke, ormai definitivamente tornato a Konoha, si rende conto di non poter fare a meno di Naruto, che a sua volta.... non vi spoilero niente, diciamo che per lui farebbe qualsiasi cosa. A parlare è la coscienza dei due protagonisti, un'unica coscienza per entrambi visto che loro sono un unico insieme.
Vi auguro una buona lettura, e vi ringrazio in anticipo per aver deciso di leggerla.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la serie
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La guerra è ufficialmente finita.
Madara e Kaguya sono stati sconfitti.
Voi, i due eroi della guerra avete combattuto rimettendoci un braccio, ponendo finalmente fine a quella battaglia, a quella gara a cui, da bambini, avete dato inizio.
Le cinque grandi terre sono ufficialmente in pace e i villaggi vengono ricostruiti senza sosta.
L'animo degli abitanti è risollevato, ma si può ben vedere la stanchezza sui loro volti, tutto ciò che hanno costruito con fatica e sudore è andato distrutto. Si può ben vedere il dolore nei loro occhi causato dalla perdita dei loro cari durante la battaglia, ma nonostante tutto vanno avanti. Sanno che nulla tornerà come prima, prendono il dolore e lo conservano nel profondo del loro cuore, dove potranno sentirlo non appena chiuderanno gli occhi, dove, egoisti come sono, potranno tenerlo tutto per loro, dove non darà fastidio al dolore che, sanno, prima o poi arriverà di nuovo, dove, nonostante tutto, non intaccherà la voglia di vivere e di proteggere ciò che è rimasto, che è stato, è e sarà sempre l'unica ragione che li farà andare avanti.
Il dolore di coloro che non hanno vissuto quell'esperienza in prima persona, di coloro che sono solo stati messi a conoscenza delle loro perdite e che non si sono sentiti impotenti di fronte a tanto orrore, di coloro che non hanno avuto davanti agli occhi tutto quel sangue, che non hanno visto tutte quelle anime venir rapite dalle divinità della morte che razziavano indisturbate in quel campo di battaglia come fossero bambini in un campo di fiori. Il dolore di coloro che non hanno visto la morte negli occhi, di coloro che non hanno camminato e combattuto a braccetto con la paura di essere i prossimi a venir colti, il loro dolore non si avvicina minimamente a quello provato dai ninja, dai samurai, dai combattenti che erano lì a vivere tutto sulla loro pelle. Vittime di una bugia lunga generazioni, vittime della stupidità e dell'insensibilità di chi è venuto prima di loro, vittime della sete di potere e del desiderio di dominare sul prossimo che da sempre esistono nella natura della razza umana. Questo sono i ninja: vittime addestrate a diventare carnefici, a creare altre vittime, altro odio, altro dolore, altra guerra.
Cosa avrebbe mai potuto salvarli da tutto questo? Si può davvero andare aventi? Dimenticare tutto e fare come se nulla fosse? Come possono, loro, quella gente, fare qualcosa del genere? Perché a guardarli tutto ciò sembra la normalità più assoluta? 
La risposta è solo una: finchè non lo si prova sulla propria pelle non lo si capisce davvero. 
Ma allora perché anche lui sorride come se niente fosse? Lui che probabilmente ha perso più di chiunque altro, lui che è stato scelto per essere il contenitore del dolore che affligge l'intero mondo, lui che ha visto con i suoi occhi quell'inferno, lui che sarebbe morto pur di poter salvare tutti...lui che non è riuscito a salvare tutti. Come poteva ridere in quel modo? Come mai i suoi occhi continuano a brillare di luce propria? Come fa il suo sorriso a continuare ad essere più luminoso del sole?
Probabilmente quell'unica risposta che sei riuscito a trovare è sbagliata: non sono gli altri ad essere in torto continuando a vivere, sei tu, Sasuke, che sbagli a sopravvivere. Tu sei ancora qui solo perché non vi è motivo per cui i tuoi polmoni smettano di funzionare, quindi, oggi, fermali tu stesso. Fermali lì, nella stanza in cui i corpi dei tuoi genitori hanno giaciuto senza vita, in una pozza di sangue. Lì, dove Itachi è morto dentro, lì dove il tuo clan sarebbe dovuto finire, lì dove, invece, tu sei sopravvissuto. Ferma quest'agonia, questo dolore, questa rabbia con un colpo preciso, non soffrirai ancora, la morte giungerà immediatamente. Quest'oggi, quel raggio di sole vivente, riceverà altro dolore, quest'oggi il vostro legame finalmente si spezzerà, quest'oggi Naruto subirà un'ulteriore perdita mentre tu avrai dato l'unica luce che ti impedisce di venir completamente inghiottito dall'oscurità in cambio del nulla.
Ti sei alzato dal letto come ogni giorno. Non hai dormito come ogni notte. Il tuo colorito sempre più pallido e il tuo corpo sempre più debole sono il solo modo per esprimere quello che senti dato che il tuo viso, ormai, non riesce neanche più a stringersi in una morsa di rabbia. Sei impassibile, come il tuo sguardo, spento e cieco.
Non ti sei concesso neanche l'ultimo bagno, l'ultima colazione, l'ultima occhiata fuori dalla finestra, non sai che giorno sia, se sia mattina o sera, quanto tempo sia passato da quando hai rimesso piede in quella casa che a dispetto di tutte le difficoltà cotinua a rimanere in piedi, simbolo di una fierezza caratteristica del tuo clan che, con te, sparirà per sempre. Non hai lanciato un ultimo sguardo a nessuna delle tue cose, non hai detto addio a nessuno, non servirebbe a nulla. Ti sei solo alzato e hai camminato fino a quella stanza con in mano la tua katana. La tua mente non pensa, ormai non vivi più. Non ricordi, non ragioni, a cosa servirebbe andare avanti? Inginocchiato sulle tracce schiarite del sangue di coloro che ti hanno messo al mondo almeno nella morte non sarai solo. La catana sguainata in mano è imponente dinanzi al tuo viso, chissà se questa volta si sporcherà. Basterà un solo gesto, una sola rotazione del polso, la lama affilata farà il resto.
-Sas'ke...-
Chi è Sasuke?
Luce.
Cos'è questo bagliore?
Arancione.
Dov'è il nero della morte?
Blu.
Dov'è il rosso del sangue?
Un suono.
Riesci ancora a sentire?
Calore.
Perché il tuo cuore batte?
-Sas'ke......Sas'ke! Cosa cazzo stai facendo?-
Quella voce...è così bello sentirla.
Quelle mani...vorresti ti toccassero per sempre.
Quegli occhi..."Guardami, guardami ancora. Salvami ancora".
Senza rendertene conto speri.
-Sas'ke cosa ti è saltato in mente?-
-Porrò fine a tutto questo-
-Cosa stai dicendo?-
-Questo dolore, non riesco a metterlo via. E' troppo tardi per me, non c'è nulla da fare. La farò finita e smetterò di soffrire- La katana non è più tra le tue mani, i tuoi occhi chiedono pietà a quelli delusi e arrabbiati di Naruto.
-Non riavrò indietro ciò per cui ho combattuto, questo non è il mondo a cui appartengo-
-Questo mondo non sarà mai come ce lo aspettiamo, non sarà mai quello che vuoi, ma se tu stesso non ti ci senti parte chi può farlo al posto tuo? Chi potrebbe vivere in questo mondo senza lottare per ciò che è rimasto? Non puoi lasciare tutto ciò che hai!- le tue mani si poggiano sulle sue spalle troppo magre a confronto con quelle che ricordavi, lo scuoti sperando di riportarlo alla ragione.
-E cos'è che mi è rimasto?- Chiedi. Serve una risposta a questa domanda, Naruto, dagliela.
Riesci solo a stringere gli occhi e a guardarlo mentre cerchi disperatamente di non mostrare il tuo sgomento davanti a tutto ciò. Per cosa hai combattuto fino ad ora? Per cosa hai lasciato tutto quello che hai conquistato con tanta fatica? Per chi hai rinunciato al tuo sogno?
-No... Questo mondo non sarà mai quello che voglio. Anche se dico che andrà tutto bene continuo a sentirti dire che vuoi porre fine alla tua vita- dici sopprimendo il nodo che ti ha bloccato la gola. Poi lo guardi in quegli occhi vuoti che un tempo ti facevano provare un turbine di emozioni e che ora ti regalano solo dolore. Lo cerchi, cerchi il compagno per cui hai dato la tua intera vita. Siete così simili voi due, entrambi soffrite per ciò per cui avete lottato, per riavere qualcosa che non ritornerà.
-Che cosa ti è rimasto Sas'ke? Cosa ti è rimasto? Dove sono Konoha, Kakashi sensei, Sakura-chan? Dove sono i ricordi della tua intera vita? Dov'è la tua voglia di diventare più forte? Il tuo dannato orgoglio? La tua faccia seria, i tuoi insulti, la tua superiorità? Dove sono IO? Non hai un minimo di spazio per noi in quella tua testa? Non puoi darci neanche un po' del tuo cuore? Sas'ke, il mondo che conoscevamo non tornerà indietro, il tempo che abbiamo perso non trascorrerà di nuovo, le vite che avevamo non saranno di nuovo nostre, ma che senso ha perdere altro tempo, altra vita, altro mondo? Perché devi perdere anche ciò che ti è rimasto? Non è troppo tardi, non è mai troppo tardi, puoi ancora vivere!-
E' questo che ti è rimasto Sasuke? Perché non ci hai mai fatto caso se tutto questo è davvero tuo? Perché non hai voglia di lottare per quegli occhi che ti stanno fissando? Oh...ma tu ce l'hai quella voglia, ce l'hai ed è anche forte, altrimenti perché non lo hai fatto prima quando sapevi che lui non sarebbe arrivato? Perché hai scelto il momento in cui sapevi che ti avrebbe fermato? Ma se ce l'hai, perché non te ne sei accorto nonostante tu l'abbia cercata? No, semplicemente tutto questo non ti appartiene. Tutto ciò appartiene a Naruto, non a te. Tu possiedi solo dolore fin da quando eri solo un bambino. Lui non se ne rende conto, lui non può capire, lui non sa cosa significa provare dolore senza un briciolo di amore, non sa quanto sia dura, per questo parla così, per questo sta provando a convincerti ad andare avanti, per questo lui può sorridere in quel modo.
-Tu non sai cosa ho dentro, quanto faccia male, quanto sia straziante. Il mio mondo non è come il tuo, non ha luce, non ha guide, non ha sogni, non ha felicità. E pieno di ferite e di cose che non possono essere capite-
-Non sei stanco di sentirti cosi, Sas'ke? Non sei stanco di sentirti solo?- Gli chiedi capendo finalmente il motivo di tante cose. Non è solo, glie lo dirai, lo prenderai con te, lo stringerai, gli farai capire quel mondo che tanto lo turba, gli rivelerai che il tuo sorriso ormai non è altro che abitudine, un ricordo che il tuo corpo ha e che solo per questo fa. I suoi occhi, ora, ti stanno guardando supplichevoli. E' stanco e tu lo sai bene.
-Dammi la mano, ti farò comprendere il mondo che non riesci a capire. Ti farò amare quel dolore e quella rabbia, farò in modo che tu non possa più farne a meno, perché è meglio soffrire in questo modo piuttosto che non provare  nulla. E' straziante la solitudine più assoluta. E' straziante quando l'unico a cui puoi parlare sei tu, è straziante quando l'unico su cui puoi contare sei tu, è straziante quando l'unico che può consolarti è il tuo riflesso nello specchio. E' doloroso avere davanti agli occhi l'immagine di ciò che si è perso, ma proprio quel dolore ti dirà che loro ci sono ancora, da qualche parte. Lo so sei stupefatto, non sei l'unico che si sente in questo modo. Tu sai che non sei solo, tu sai che io sono qui per salvarti, io sarò sempre qui per te e so che dopo mi ringrazierai- Gli tendi la mano, quante volte hai fatto questo gesto? Quante volte hai sperato che venisse ricambiato? E quante volte lo farai ancora? Infinite, e anche di più se servisse a tenerlo stretto a te. Va avanti Naruto, non arrenderti, riuscirai a farti stringere la mano anche da colui che da sempre insegui. Và Sasuke, prendi la sua mano e stringila più forte che puoi. Guarda il suo mondo ed esci dall'oscurità, perché se lui soffre proprio come te e riesce comunque ad andare avanti, tu puoi fare lo stesso.
Gli prendi la mano continuando a tacere, continui a supplicarlo di continuare, sei stanco di tutto ciò, vuoi smetterla, ma per farlo hai bisogno che lui continui a tirarti a sé. Ti sorride. Tu potresti soffocare in questo stesso istante, potresti divenire cieco di fronte alla sua luminosità e pensi che stia succedendo davvero. Stringi forte la sua mano e ti lasci trasportare verso ciò che non conosci. Ancora e ancora...ancora e ancora, quante altre volte ti lascerai travolgere da questa forza sovrumana che riesce ogni volta a farti rinascere? Ancora e ancora senti di non poter fare a meno di lui, ci hai provato, e sei finito in ginocchio con una lama che, guidata da te stesso, stava per ucciderti. Sai che da questo momento non riuscirai più a stare da solo, sai che senza di lui sarai perso perchè il buio ti fa paura, ti ha sempre fatto paura nonostante fosse diventato una delle parti principali del tuo essere, sai che avrai bisogno di lui ancora e ancora. "Perché lo fai?" ti chiedi inconsciamente "perché lo hai sempre voluto al tuo fianco" ti rispondi diventando consapevole di aver trovato una ragione per continuare a vivere, e ora capisci molte cose: è per questo che la gente continua a proteggere ciò che ancora ha.
-Anch'io lo sento ogni giorno questo dolore Sas'ke, è sempre lo stesso. Quando ti vedo in questo stato è come se morissi...ma in realtà è molto peggio perché se fosse come morire ora non sarei qui e non starei morendo anche in questo momento-
-Sei sempre il solito dobe- ti scappa un sorriso mentre ti accoccoli al suo petto. La tua fronte sente la sporgenza delle sue clavicole, la tua guancia si posa dove può sentire il battito del suo cuore che, a sentire quel soprannome, inizia a battere più velocemente. Si, è proprio un dobe, solo uno come lui potrebbe essere felice dopo aver ricevuto un'offesa.
-Perché dovresti morire per me? Hai Konoha, hai il tuo posto sulla montagna degli Hokage, hai l'affetto di coloro che prima ti disprezzavano-
-Non ho più tutte quelle cose...ma ora, vedendoti sorridere mi sembra di avere tutto il mondo nelle mie mani-
-Cosa vuoi dire...perché non le hai più?- ti distacchi da lui ma le sue braccia ti trattengono, ti stringono forte e tu non puoi far altro che bearti del loro calore
-Sei vivo, è questo che conta-
-Cosa stai dicendo? Cos'è questa storia-
-Ciò che hai fatto è grave. Nonostante la gran parte dei kage non fosse d'accordo, per averti qui è stato necessario qualche sacrificio. Un Hokage che non è in grado di rinunciare ad un ninja per il bene del villaggio e dell'alleanza non è degno di essere chiamato tale.-
-E tu hai...-
-Io non avevo nulla da perdere se non te, se non lo avessi fatto oggi sarei stato io a togliermi la vita, anzi credo che lo avrei fatto molto molto molto tempo fa e nessuno mi avrebbe fermato, nessuno avrebbe potuto regalarmi questi momenti, nessuno avrebbe potuto farmi sentire così completo come lo sono ora che ti ho tra le braccia, come non mi sono mai sentito prima-
Si, Sasuke, è proprio così. Questa volta sei stato tu a salvarlo, hai riscattato il tuo debito anche se continuerai ad essergli grato per sempre. Credevi di esserti ritrovato nell'oscurità più profonda ma non hai mai visto quella in cui si trova un sole, una stella, un raggio di luce. L'oscurità più buia si trova sempre vicino alla luce più splendente, e allora immagina, Sasuke, immagina quanto è buia l'oscurità di Naruto, lui che con la sua luce può far brillare l'intero universo intorno a sè vedeva solo il nulla, l'oblio, il nero, e ora ti chiedi come ha fatto un angelo a cadere così lontano. Come ha fatto a nascondere tutto così a lungo? Ad essere così forte? Cosa puoi fare per farlo smettere di soffrire? Silenziosamente gli prometti che non lo farai mai più cadere, ciò che non sai è che per lui il nero sei tu, lui ti ama, e di conseguenza non può far altro che amare quell'oscurità in cui è immerso, è per questo che lui ama quel dolore e farà di tutto affinché tu possa amare la sua luce, inconsapevole del fatto che tu la ami già.
Lui ha fatto tutto questo per proteggerti, lui ti fa sentire bene e lo farà ancora e ancora perché tu lo fai stare bene a tua volta. Siete i due lati della stessa medaglia, uno l'opposto dell'altro, ma proprio per questo non potete separarvi. Siete la luce e il buio, v'immergete l'uno dentro l'altro e in questo modo vi rendete a vicenda più forti. Siete il sole e la luna, lei non potrebbe risplendere senza di lui e lui non potrebbe illuminare la terra anche di notte se lei non ci fosse. Siete indispensabili l'uno per l'altro, e siete stati così stupidi per non averlo capito prima. Non lo lascerai più andare, Sasuke, non te ne andrai più. Hai così tante domande da fargli, vorresti tante di quelle spiegazioni, ed è strano, perché tra i due sei sempre stato tu quello intelligente, ma ora non hanno importanza perché lui è caduto e ha bisogno di te per rialzarsi e tu lo aiuterai perché lui è arrivato fin nell'inferno per riportarti su e non gli permetterai di tornarci, quantomeno non senza di te.
-Naruto...- lo abbracci, le vostre posizioni si scambiano, ora sei tu che lo tieni stretto a te -...grazie...- non lo senti respirare, avverti le sue lacrime bruciare sulla tua pelle lasciata scoperta dal kimono bianco e subito dopo il suo petto è scosso da mille singhiozzi. 
"stupido angelo...come hai fatto a cadere così lontano? Perdonami, ti prego perdonami"
-chiudi gli occhi...- dici con un filo di voce. Senza chiedersi il perché obbedisce e tu non puoi che stupirti ancora di più di come lui si fidi così ciecamente di te nonostante tutto il dolore che gli hai provocato. Posi le tue mani sul suo viso e delicatamente lo porti all'altezza del tuo.
-non ti lascerò mai più cadere- sussurri sulle sue labbra per poi azzerare la distanza. Calde. Salate. Screpolate. In che altro modo sarebbero potute essere se non travolgenti, trascurate e sofferte? Una sola parola invade la tua mente:
 "Naruto" e a sentirla il tuo cuore fa una capriola, si Sasuke, sta battendo ancora e non smetterà per tanto tanto tanto tempo.
  
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