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Autore: Kira Eyler    04/07/2016    3 recensioni
[Crossover Corpse Party Tortured Souls-Dragon Ball]
[HORROR e SPLATTER]
Alcuni personaggi di Dragon Ball, nell'ultimo anno di liceo, decidono di fare un rituale per rimanere amici per sempre. Sfortunatamente sbagliano qualcosa e vengono trasportati all'interno di una scuola elementare: Heavenly Host Elementary School.
Tra fantasmi e mostri, chi ne uscirà vivo?
Riusciranno a placare la furia di Sachiko e gli spiriti dei tre bambini?
Genere: Avventura, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Epilogo

Goku aprì gli occhi lentamente, mettendosi a sedere. Si massaggiò la nuca con una mano e si sgranchì le braccia successivamente, guardandosi intorno ancora mezzo intontito. Quando capì di essere da solo, senza Yuki o i suoi amici, e vicino al luogo in cui si trovava il corpo di Sachiko, balzò letteralmente in piedi, iniziando a tremare; non aveva mai tremato così tanto in vita sua e non si spiegava perché lo faceva in quel momento. Forse aveva paura di affrontare Sachiko da solo, temendo di essere ucciso e di non vendicare così i suoi amici deceduti... o forse era un codardo e basta.
Doveva placare Sachiko e salvare Vegeta, non poteva aspettare ancora! Doveva farsi coraggio. Prese un sospiro di sollievo, deglutendo; osservò la porta spalancata, nella quale si estendeva il buio più totale, che lo avrebbe portato dritto da Sachiko: poteva farcela. Strinse i pugni e fece un passo in avanti, venendo però nuovamente fermato da una voce femminile a lui familiare che aveva urlato il suo nome.
Subito girò la testa di lato e un grosso sorriso si dipinse sul suo volto quando vide Flame e Tenshinahn correre verso di lui. Voltò di lato anche il resto del corpo, abbracciando la ragazza non appena questa gli si gettò tra le braccia in lacrime; Tenshinahn, invece, lo salutò con un sorriso. Goku scrutò il corridoio da cui erano venuti, pensando che probabilmente di lì a poco sarebbero arrivati anche Lapis e Vegeta: però non arrivò nessuno. Vegeta era rimasto dove l’avevano lasciato, ma Lapis? Decise di chiederlo ai due quando Flame si staccò da lui.
-B... Beh...- iniziò lei, abbassando lo sguardo a terra -... siamo riusciti ad uscire vivi dalle macerie riportando solo qualche ferita, ma dopo un po’ abbiamo litigato-
Tenshinahn, notando che l’amica non voleva proseguire, continuò per lei: -Ho cercato di farli riappacificare, ma è arrivata improvvisamente Megumi e ha tentato di ucciderci. Abbiamo iniziato a schivare i suoi colpi, tuttavia...-
-Ho capito- lo interruppe Goku, abbassando lo sguardo e stringendo i pugni.
Avevano perso un altro dei loro amici anche quando erano vicini alla libertà. Scosse la testa e sospirò, cercando di rilassarsi dopo quella notizia, e raccontò ai suoi amici dell’incontro con Yuki, senza parlare del suo avvertimento; quando disse che dopo la porta vicinissima a loro si trovava il corpo di Sachiko, la tristezza dei due sembrava essere svanita, lasciando spazio alla speranza: iniziarono a sperare dopo tanto tempo di uscire da lì!
Goku rivolse a tutti un sorriso determinato, facendo notare ai due il sacchetto contenente la lingua di Sachiko.
-Andiamo a placare Sachiko!- disse, rimettendo a posto il sacchetto, mentre i due annuirono sorridenti.
Cercando di dimenticare per un momento la morte dei loro amici e il resto delle brutte avventure, si incamminarono all’interno del corridoio buio uno affianco a l’altro, stringendo i pugni per farsi coraggio. Tenshinahn afferrò Flame per un braccio e camminò, con l’intento di non perderla nell’oscurità o di farla correre via: anche se tentava di non dimostrarlo, era la più disperata e triste; bastava poco e l’oscurità si sarebbe impadronita di lei e lui non poteva permetterlo.
Se cercava di salvare Flame, era anche per il peso della morte di Nazos che si portava addosso: Flame e Nazos erano come sorelle e se aveva fatto morire Nazos doveva tentare di salvare la sua amica, in modo da farla riposare in pace.
Dopo interminabili secondi di cammino, il buio del corridoio finì, lasciando spazio ad un’immensa luce quasi innaturale: stranamente, tutta quella luce proveniva da una sola lampada ad olio appesa al soffitto. Iniziarono ad ispezionare la stanza alla ricerca di Sachiko e per poco non urlarono alla vista di ciò che videro: accanto ad una fossa, vi era una sedia caduta a terra. Su questa sedia, penzolante, si trovava il corpo di Yoshikazu Yanagihori, con una corda attaccata al collo e al soffitto: si era impiccato.
Del suo corpo non restava niente oltre ai vestiti e a qualche altro pezzo di pelle, poiché il resto era solo uno scheletro sulla quale continuavano a ronzare delle mosche sarcofaghe.
Goku si avvicinò titubante e tremante alla fossa, seguito da Tenshinahn che lasciò anche andare Flame, la quale rimase ferma sulla soglia della porta. I due si affacciarono alla fossa e riuscirono a trattenere un conato di vomito solo ingoiando della saliva: avvolta in un vestito bianco, con un gatto di peluche rotto sul petto, vi era il corpo mummificato della piccola Sachiko Shinozaki, ancora con le orbite vuote e la bocca spalancate. Soltanto i lunghi capelli neri la rendevano riconoscibile e gli strappi sul vestito all’altezza del petto simboleggiavano le numerose violenze subite.
-Andate via!- urlò, con un tono di profonda rabbia ed odio, una voce... di bambina.
I due non ebbero nemmeno il tempo di voltarsi che videro Sachiko materializzarsi davanti alla porta e Flame raggiungerli di corsa. La bambina aveva in mano delle forbici insanguinate e sul volto un sorriso sadico: anche in quel luogo era come l’avevano sempre vista.
Goku si avvicinò di qualche passò alla bambina fantasma, tremando: sapeva che un passo falso avrebbe portato alla sua morte.
-Sachiko! Ti prego di ascoltarmi! Ho la tua lingua qui...- iniziò, ma fu interrotto da un improvviso scatto dello spettro.
Sachiko, infatti, era scattata verso di lui con le forbici davanti a sé: Goku riuscì a schivare il colpo micidiale all’ultimo secondo, scansandosi. La bambina finì davanti a Flame e Tenshinahn, ma anche questi si scansarono; tutti e tre si allontanarono dal corpo di Sachiko, credendo che fosse questo a dar fastidio allo spettro. Tuttavia, Sachiko non accettava la sua lingua: continuava a ripetere di andare via.
Vedendo che nessuno obbediva al suo ordine, Sachiko decise di eliminarli tutti. Scattò di nuovo in direzione di Goku: quest’ultimo, paralizzato dall’agitazione, fu spinto via da Flame che prese il colpo al suo posto. Le forbici le si conficcarono nelle carni di un braccio, facendola urlare dal dolore.
-LASCIALA!- urlò Goku, alzandosi da terra.
Sachiko non lo ascoltò e, ridendo, iniziò a spingere sempre più a fondo le forbici; man mano che andava a fondo, le urla della giovane aumentavano e il sangue iniziava a scendere come un fiume, sporcandole l’intero braccio e scivolando a terra.
Tenshinahn si avvicinò alle due, afferrando le forbici della bambina di lato in un tentativo disperato di staccargliele dalle mani; non ottenendo l’effetto desiderato, le strinse e provò a spingerle verso la bambina, rallentando così che la ferita dell’amica si ingrandisse ulteriormente. Spinse Flame con una mano, facendola cadere: le forbici si staccarono dal suo braccio e lei ne approfittò per tenere stretta la ferita con una mano, stringendo i denti per non urlare ancora.
Goku ora assisteva a due scene terribili: Flame che, in lacrime, si teneva il braccio sanguinante, e Tenshinahn che spingeva le forbici di Sachiko verso quest’ultima per non essere colpito. Non riusciva a capire perché Sachiko non accettava la sua lingua per essere così placata: stava forse sbagliando qualcosa?
Fu allora che, senza nessun preavviso, sulla fossa in cui vi era il corpo della bambina fantasma, venne a formarsi una sagoma che assumeva man mano lineamenti sempre più definiti: prima si poteva notare solo un vestito bianco, poi un corpo da bambina e infine dei capelli lunghi e neri, portati in modo ordinato e con una ciocca fermata da un fermaglio infantile. Quando Goku cercò di osservare il viso della bambina, notò che aveva un colorito molto pallido e gli occhi neri che luccicavano di tristezza: la cosa che lo colpì fu che quella bambina era Sachiko! Davanti a lui ce n’erano ben due!
Prese in mano il sacchetto e una volta essersi alzato corse verso la bambina appena apparsa.
-Sachiko! Questa è tua, vero!?- esclamò Goku, guardando la bambina negli occhi -E’ la tua lingua!-
La bambina dal vestito bianco piegò la testa di lato, sbattendo le palpebre: -Non so di cosa stai parlando- disse confusa.
-Sachiko... tu sei stata uccisa insieme a tua madre! Non ricordi?- chiese Goku, con tono più calmo e basso, sconvolto da quella dichiarazione.
-La mamma? Dov’è la mia mamma?-
La risposta della bambina gli provocò una violenta fitta al cuore. Quella Sachiko buona non ricordava di essere stata uccisa e si stava chiedendo dove fosse la sua mamma: si sentiva malissimo per lei. Come faceva a placarla se la sua parte malvagia, quella col vestito rosso, non rinunciava al suo odio? Era impossibile per una bambina così piccola dimenticare tutto.
-Sachiko...- sussurrò Flame tra i singhiozzi, rimettendosi in piedi lentamente -Sappiamo che tu e tua madre siete state le prime a soffrire e le prime ad essere uccise da un mostro!-
Le due parti di Sachiko sgranarono gli occhi e quella malvagia si fermò improvvisamente, abbassando le forbici. L’immagine di Yoshie a terra a pancia in su e la camicia sbottonata si materializzò davanti ai loro occhi: ricordarono entrambe di quando le lacrime, alla vista del sangue e del collo rotto di loro madre, avevano iniziato a rigare le guance. Da lì iniziò il loro incubo: il preside Takamine, vedendo la bambina, le si avvicinò con cattive intenzioni. La raggiunse e la bambina non riuscì a scappare, venendo strangolata.
La bambina col vestito rosso fece cadere le forbici a terra e iniziò a piangere. Goku si voltò a guardarla sentendo i suoi singhiozzi e così anche gli altri: quella bambina che prima aveva fatto così tanta paura a tutti, ora faceva una gran pena. Tenshinahn le accarezzò la testa, abbassandosi alla sua altezza per guardarla negli occhi.
-Non riuscivi ad avere vendetta e hai creato questa scuola, vero?- le chiese, ottenendo solo altri singhiozzi.
La parte buona di Sachiko mise i piedi per terra e si avvicinò alla sua parte malvagia a passo lento, sotto lo sguardo attento di Goku; quest’ultimo, dopo aver dato uno sguardo nella fossa, afferrò il gatto di peluche e la seguì. Quando la bambina dal vestito bianco si fermò, lui le si mise davanti, porgendole il sacchetto che la bambina prese, stringendo a sé.
-Mi dispiace per ciò che ti è successo, ma non riesco a perdonarti per ciò che hai fatto- le disse Flame, stringendo i denti in un tentativo di smettere di piangere.
-Io... non volevo...- sussurrò balbettando la parte buona del fantasma, iniziando a piangere.
Goku le sorrise, abbassandosi alla sua altezza e guardandola dritto negli occhi.
-Non è stata colpa tua, Sachiko- le disse, cercando di calmarla -Questo era il regalo della tua mamma...-, s’interruppe per mostrarle il gattino di pezza rovinato da alcune forbiciate.
La bambina afferrò il gatto per una zampa, abbracciandolo successivamente e bagnandolo con le lacrime che continuavano ininterrottamente a rigarle le guance pallide. Osservò Goku deglutendo, per mandar giù altri singhiozzi.
-... e ora lei ti sta aspettando.- concluse Goku, con un sorriso sincero sul volto.
La bambina fantasma sorrise, scoppiando poi a piangere rumorosamente: tra le lacrime, i tre riuscirono a capire un “Mi dispiace” sincero. Le due parti di Sachiko vennero illuminate improvvisamente da una forte luce; i ragazzi sgranarono gli occhi in un’espressione meravigliata e curiosa di sapere cosa stesse succedendo. Videro le due bambine iniziare a fluttuare e fermarsi sopra la fossa: dopo ciò, in un attimo, si unirono in un’unica anima e sparirono, spargendo della polvere luminosa nell’aria.
I tre sorrisero e i due ragazzi si rimisero in piedi: ce l’avevano fatta, ora dovevano solo uscire di lì!
Una violenta scossa di terremoto li fece cadere a terra, mentre alcuni pezzi di muro e di soffitto iniziarono a crollare. Goku sgranò gli occhi: era questo il pericolo che intendeva Yuki?
Flame urlò disperata e spaventata, coprendosi la testa con le mani, noncurante del dolore al braccio; strinse le ginocchia al petto e chiuse gli occhi. Goku non sapeva cosa fare per aiutarla, poiché non riusciva a mettersi in piedi: poi, il pensiero di Vegeta che poteva trovarsi in serio pericolo gli diede la forza di resistere ancora un po’; si rimise in piedi e afferrò Flame, appoggiandola a sé e iniziando a camminare, seguito da Tenshinahn che riuscì ad alzarsi dopo un grande sforzo.
Con la paura di morire e di cadere da un momento all’altro, iniziarono a correre per cercare di capire dove potesse trovarsi Vegeta; mentre pensavano a questo, raggiunsero la scala che li avrebbe fatti uscire dal seminterrato... e, per loro disgrazia, la trovarono distrutta e inutilizzabile.
Il cuore martellava forte nel petto e non riuscivano a pensare in modo ragionevole: pensavano solo ai loro sforzi risultati inutili! Il suono di una campana aumentò le loro paure e ansie: cosa significava quel suono?
Davanti a loro apparve Tokiko, che li guardò con i pugni serrati lungo le braccia e un’espressione di rimprovero sul volto.
-Dovete fare presto! Dopo il settimo rintocco della campana non potrete più tornare a casa!- esclamò preoccupata. Voleva salvarli, così avrebbe avuto meno sensi di colpa.
-Aiutaci a recuperare il nostro amico Vegeta! Ti prego!- esclamò Tenshinahn, barcollando per la violenta scossa che continuava.
Tokiko si morse il labbro inferiore, ansiosa, e rispose: -Posso portarvi da lui, ma poi il tempo scorrerà velocemente fino alla terza campana! Riuscirete ad uscire? Promettetemelo!-
Tokiko li vide annuire convinti. Senza pensarci su, chiuse gli occhi e allungò una mano verso di loro: la stessa luce sprigionata da Yuki fece sparire lei e i giovani in pochi minuti.
Quando riaprirono gli occhi, che avevano chiuso a causa della luce, si trovarono in piedi davanti ad un Vegeta svenuto e pallido, ricoperto di sangue; suonò quella che doveva essere la terza campana.  Nessuno, per l’agitazione, riusciva più a ragionare; Goku si abbassò e scosse Vegeta per fargli aprire gli occhi: si maledisse quando il compagno sembrava più morto che vivo e non intenzionato ad aprire gli occhi.
Flame si massaggiò la testa e chiuse gli occhi, iniziando a sussurrare la parola “basta” senza interrompersi. Goku allora chiamò a gran voce il nome di Vegeta, continuando a scuoterlo con forza, mentre Tenshinahn cercava di svegliarlo con frasi come “non puoi morire così” e “che fine ha fatto il Vegeta che conosciamo?”. Passarono moltissimi minuti, ma alla fine il ragazzo aprì gli occhi con le poche forze che gli rimanevano.
Tenshinahn lo sollevò, aiutandolo a mantenersi in piedi, mentre Goku prese il suo pezzo di bambola di carta.
-Prendetelo tutti, forza!- ordinò con agitazione e ansia crescente, sperando che nessuno lo avesse perso. Il corpo gli tremava tutto e sembrava che tra pochi minuti avrebbe vomitato il cuore.
Quando tutti, anche Vegeta, afferrarono il loro pezzo disponendosi in cerchio, scoccò la quarta campana; Goku però fu un po’ sollevato, perché non dovevano tornare indietro per cercare i pezzi di carta perduti.
-Dobbiamo dire una volta per quante persone siamo “Sachiko, noi ti imploriamo”, poi una volta in più per Sachiko e infine dobbiamo riunire i pezzi! Avete capito?- spiegò Goku, attendendo con ansia e impazienza una risposta.
Vide Flame e Tenshinahn annuire e si maledì ancora per le condizioni in cui si trovava Vegeta, che non riusciva nemmeno ad annuire o a tenere gli occhi spalancati. Portò in avanti il suo pezzo di bambola, rivolgendo un pensiero a tutti i suoi amici morti:
-Sachiko, noi ti imploriamo!- disse, stringendo il suo pezzo con rabbia e chiudendo gli occhi.
-Sachiko, noi ti imploriamo!- gli fece eco Flame, stringendo il suo pezzo con forza; guardò quel pezzo con odio.
-Sachiko, noi ti imploriamo!- esclamò Tenshinahn, facendo forza per far rimanere Vegeta in piedi.
-Sachiko, noi ti imploriamo- sussurrò Vegeta, allungando con molta fatica il braccio ferito e insanguinato.
-Sachiko, noi ti imploriamo!- esclamarono alla fine tutti insieme, unendo i pezzi della bambola.
Una forte luce bianca iniziò a sprigionarsi dai pezzi di carta, espandendosi sempre di più fino a racchiudere in una specie di bolla bianca i corpi dei quattro ragazzi. I loro corpi iniziavano a bruciare e a dolere, ma quella volta fu un dolore che tentarono di sopportare: quel dolore li avrebbe portati alla tanto agognata salvezza, che molti di loro non potevano più vivere.
***
Riaprirono gli occhi: si trovavano in una classe che riconoscevano benissimo... era la loro classe! Il pavimento vi era ancora, seppur i banchi e la cattedra erano tutti a terra e i muri avevano delle crepe, segni del terremoto. Osservarono fuori dalla finestra: il cielo era buio e non vi era nessuna luce, eccetto quella debole delle stelle e della luna.
L’orologio a terra si era fermato alle 19.45: sapere con precisione il tempo che era passato era dunque impossibile, ma erano certi che ne era passato moltissimo.
Loro erano seduti con le ginocchia a terra: sul loro volto vi era un sorriso di gioia e delle lacrime rigavano i loro volti. Erano feriti e insanguinati, ma felici: erano finalmente tornati a casa! Tutti pensarono che, probabilmente, spezzando la maledizione di Sachiko i loro compagni morti sarebbero tornati in vita tra poco e così tutte le altre vittime; il sorriso sul loro volto si allargò.
Poi successe l’impensabile: Vegeta si accasciò a terra sotto gli sguardi dei suoi compagni sopravvissuti, i quali erano diventati preoccupatissimi. Il pavimento sotto di lui iniziò a tingersi di rosso e il suo respiro si fece sempre più difficoltoso; a malapena riusciva a sentire i suoi amici gridare il suo nome e scuoterlo con forza: non sentiva più niente. Il battito cardiaco si fece sempre più lento.
-VEGETA!- urlarono tutti, mentre il suo mondo iniziò a tingersi di nero.
 
 
 Angolo Autrice:
Ta-daaan! Ecco l'epilogo! <3 
Ci sono molte cose che vorrei dire e spero di non dimenticarne nessuna. Per prima cosa, vi lascio col dubbio "Vegeta è morto o no?" (se chiamano un'ambulanza si salva) e, a proposito di questo, FORSE ci sarà un sequel (ma dipende da quante persone lo vogliono, chu). Poi, poi: le scene splatter sono parecchio diminuite dall'inizio a questa parte e cercate di capirmi xD non potevano starci sempre morti ahahahah! Passiamo ora ai ringraziamenti:
-ringrazo 
KatyaSonSasi02 e PettyVeggySayan (col nome di stellina_super_pop) per aver aggiunto la storia alle preferite;
-ringrazio
summer_moon Io_Amo_Freezer per averla aggiunta alle seguite;
-ringrazio
Wolf017, vincenzoraimondo1, felinala, summer_moon, PettyVeggySayan, Sasi02, BambuBaoBab, KatyaSon, Pin e The Writer Of The Stars per le stupende recensioni! Vi adoro <3
-ringrazio chi ha letto e chi lo sta facendo ora!
Questa storia mi mancherà moltissimo, le sono molto affezionata (anche perché ho dato sfogo alle mie descrizioni splatter eheh). Comunque, vi saluto! Alla prossima storia, 
vostra Kira :*

 
   
 
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