Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Leatessa    04/07/2016    2 recensioni
POSTATO CAPITOLO 28
Dalla storia:
“Possibile che nella nostra famiglia, nessuno e sottolineo nessuno, sia in grado di comportarsi normalmente? Chi ha avuto questa idea? Io non intendo partecipare … non contate su di me …”.
Quelle furono le ultime parole famose di Albus Potter. Ovviamente, come giusto che fosse, prese parte all’iniziativa.
Quella domenica mattina, Rose lo buttò giù dal letto di malagrazia. Lo spinse sotto la doccia e tra una lamentela, un Merlino e un Salazar invocati a pieno Impeto riuscì a trascinarlo al villaggio.
-Lily, quindici anni di astuzia e prodigi, innamorata e senza freni darà inizio alla rivoluzione. Jim e Al aiuteranno il padre e la sua squadra di Auror nelle missioni più disperate. Il resto della combriccola sarà lì a dare una mano, l'amicizia riuscirà a tenerli tutti uniti?
La paura costringerà vecchi nemici e muovi amici a riunirsi ad uno stesso tavolo, per risolvere una serie di gialli che sconvolgeranno l'intero mondo magico!
Buona lettura...
{Capitoli:Prologo/Intro/Alla scoperta dei Black/Le disavventure di Lily&Tunia/La terrorista/Segreti di Famaglia/Le scelte sbagliate}
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'FORBIDDEN lOVE '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
PROLOGO
 
 



Quell'estate Lily aveva scoperto un carinissimo "attrezzo Babbano" con il quale si stava divertendo un mondo. Suo padre non aveva fatto storie quando lei, gli aveva chiesto di comprarglielo. Harry Potter le aveva semplicemente raccomandato di non perdersi e di essere a casa per cena.

La quindicenne Lily che di senso dell'orientamento ne aveva da vendere, se ne stava in giro per Godric's Hollow, quasi tutto il giorno, con la sua nuova bicicletta. Una bellissima bicicletta.

Quel mese di luglio non era un granché asfissiante, suo padre lavorata al ministero quasi tutto il giorno e, sua madre era riuscita ad avere l’intero mese libero. Averla sempre in giro per casa, non era un problema, aveva notato Lily che, in quegli anni aveva fatto il callo alla non presenza della madre, per settimane, causa del suo lavoro da reporter. Quell'anno si sarebbe tenuta la finale del mondo di Quidditch, e Ginevra Potter si era aggiudicata, fortunatamente, solo il pezzo finale: quello sul grande evento. Al contrario di com’era accaduto gli anni precedenti, dove era costretta a stare fuori, in posti sperduti del mondo, per parecchio tempo.

Lily non vedeva l'ora di andare in Russia alla fine del mese e assistere alla finale Polonia vs U.S.A., così per smorzare l' agitazione, girava per il paesino non curante di quello le accadeva in torno.

Fu proprio per una serie di sfortunati eventi, infatti, che accadde quel che accade. Lily non aveva la minima idea di cosa fosse un semaforo e che con il rosso lampeggiante avrebbe dovuto fermarsi. Non aveva idea di cosa fosse un clacson e non capì proprio cosa fosse quel rumore assordante che, cesso di sentire solo quando si rese conto di essere andata a sbattere contro qualcosa. Contro una macchina. Un pick up avrebbe scoperto in seguito.

Non sentiva dolore e dopo aver controllato che non avesse nulla di rotto, si tirò su. La sua bicicletta non versava nelle sue stesse condizioni, purtroppo. "Hei, tutto bene?".  Il guidatore del mezzo, era sceso dalla macchina per soccorrerla. Lily notò che all'incirca, il ragazzo avrebbe potuto avere sì e no vent'anni. Bello. Alto. Moro. E con gli occhi grigi. Come se di occhi grigi non ne vedesse già abbastanza tutto l'anno. "Si tutto bene. La bici credo sia rotta però"  disse Lily, rendendosi conto, dal tono di voce, di essere molto arrabbiata con quel tipo che l'aveva quasi uccisa. Quasi e...

"Ti do un passaggio fino a casa. Sali"  Lily non aveva idea che non fosse buona cosa fidarsi degli sconosciuti. Così prima osservò il giovane caricare la bici nel retro del pick up e poi salì, accomodandosi sul sedile del passeggero.
"Dov'è che abiti? Comunque sono Lucas" disse ilare porgendole la mano. Lily la strinse e si presentò. "Vedi quella collina la giù... Da quelle parti, vai a destra!" Provò a spiegargli per arrivare a casa il prima possibile e dimenticare quella brutta situazione. "Non si può girare a destra. Divieto" le indico con l'indice. Lily di divieti non ne sapeva niente. Non aveva mai fatto nemmeno caso ai segnali stradali. Figuriamoci conoscerli. Si sconfortò un po' non sapendo come arrivare a casa, in compagnia di un totale sconosciuto. "Dovremmo percorrere un’altra strada". Girò a sinistra e iniziò a percorrere il viale alberato che a Lily piaceva un sacco.

"Non ti ho mai vista. Siete qui in vacanza?" Lily era intimorita. Fare o non fare conversazione? Non voleva sembrare maleducata ma nemmeno dare confidenza a un baldo giovane del quale conosceva solo il nome. Era una stupida. Punto. Che le era saltato in testa.
" Vivo qui, vicino la collina" ripeté di nuovo, marcando che lei viveva lì e se non l'avessero vista rientrare si sarebbe scatenato il fini mondo. Suo padre avrebbe come minimo raso al suolo la cittadina. Era confortata.

"Beh, vivo anch’io qui. Non ti ho proprio mai vista! Che liceo frequenti?" Cosa diamine era un liceo adesso? Avrebbe dovuto seguire babbanologia o chiedere più informazioni al padre per quanto riguardava le vite di quelle persone. Lei frequentava qualcosa però. Se si focalizzava sulle parole, ne era certa, sarebbe riuscita a inventarsi qualcosa. " Frequento un collegio, su in scozia. Per questo non mi hai mai vista!" Provò. Incrociò le dita, se passava questa prova, si disse, sarebbe riuscita a tornare a casa senza aver mandato all'aria lo statuto di segretezza magica. " Un collegio... Deve essere noioso. Stare tutto l'anno chiuda da qualche parte."

Lily non aveva mai pensato che fosse noioso. Lei si divertiva un mondo a girovagare per il castello. Quell'anno poi avrebbe avuto il mantello dell'invisibilità tutto per lei, avendo James finito la scuola. "E tu?" Se avesse parlato lui, Lily era certa sarebbe stato molto meglio. "Studio a Londra. Non frequentando, porto avanti il lavoro di mio padre o non avrei le possibilità economiche per studiare." Lucas le sembrava molto onesto o era quello che voleva apparirle. "Cosa studi?" Continuò per sondare il territorio. "Medicina, difficile materia ...".

Albus voleva studiare una cosa simile, nel loro mondo ovviamente e si ritrovò a concordare su quanto potesse essere una branca difficile. Il panorama le indicava che stavano per arrivare a casa. Fu sollevata. Quel ragazzo non aveva nessuna brutta intenzione. "Grazie per avermi accompagnata Lucas..".
"Black, Lucas Black" Lily ebbe un attimo di stordimento nel sentire il cognome. Ci pensò su, e arrivò alla conclusione che dovesse essere un cognome abbastanza comune. "Potter, Lily Potter" finì di presentarsi.

"Bene Lily Potter, indicami la casa" casa di Lily si trovava alla fine della strada. Proprio davanti alla casa dello zio Ron. Dopo avergli detto di proseguire, nessuno dei due ebbe l'accortezza di continuare la conversazione. La macchina si fermò proprio innanzi alla casa, dove sua cugina, che non aveva idea del perché fosse lì, guardava la scena in modo assai strano. Irreale. "Tua sorella?" Chiese Lucas, intimorito dallo sguardo di quella ragazza che non si muoveva di un millimetro dal vialetto della suntuosa villa. Molto suntuosa, si ritrovò a pensare Lucas.
"Cugina. Ok. Grazie ancora ... La bicicletta..." Provò a dire prima che con un cenno della mano Lucas liquidasse la questione. Le porse poi un foglio di carta con scritto un indirizzo. Il suo. "La riparo, vieni tra un paio di giorni. Sarà come nuova."
Lily sorrise, accettando l'aiuto e scese dalla macchina. Salutando con un cenno della mano. Lily non avrebbe di certo potuto dire "No vai tranquillo, con un colpo di bacchetta ci penserà mia cugina!" no, non avrebbe proprio potuto dirlo.
Lucas girò la macchina e scomparve sul viale. Lily caso strano sorrise.

Rose non aveva ben capito cosa avesse visto. Strattonò la cugina per poi portarla dentro casa, con pochissima grazia. Che era quella roba? "Cosa stavi facendo sul pick up di un babbano?" Rose babbanolagia l' aveva studiata e come, si ritrovò a pensare Lily.
"Un Babbano cosa?" La situazione, sarebbe stata molto semplice da spiegare se la sua interlocutrice fosse stata Rose. E basta. Suo fratello e il suo migliore amico, stavano lì a fare Godric solo sapeva cosa e lei, era appena finita in punizione. Ne era certa. "Mi ha investito con la macchina e poi mi ha portata a casa. Cosa avrei mai dovuto fare? Secondo voi?".

Alla parola “investita”, Albus, aveva avuto un attacco di cuore. Iperventilava. Povero. Quando riuscì a spiegarsi per bene, evitando accuratamente di nominare la bicicletta e l'incontro che avrebbe avuto con Lucas, Rose e Albus sembravano  rassicurati dal fatto che Lily non avesse iniziato a frequentare strane compagnie, per smorzare la noia estiva.

Scorpius osservava la scena divertito. Lily Potter aveva seri problemi a mentire, notò. S’infervorava, diventava tutta rossa e infine iniziava ad alzare la voce. Lily Potter era strana. Da quando la conosceva, non era cambiata un granché. Si era alzata in altezza e il viso si era un po' affilato e, non aveva più le guancie rosse da primina costantemente raffreddata. Per il resto era rimasta la stessa. Non aveva il ben che minimo di curve. E continuava ad agitarsi per ogni cosa come se non avesse niente di meglio da fare che intromettersi in tutto ciò che non le riguardava. Lily Potter era un essere al quanto strano. Già.
Rose, calmata la situazione, tornò al suo studio intenso con il cugino e Scorpius. Uno Scorpius che a detta di Rose fissava un po' troppo la cugina.

" Lily" la chiamò Albus, prima che lei sparisse sulla tromba delle scale. "La partenza é lunedì. Vedi di essere pronta o ti lasceremo qui!" Puntualizzò, marcando quanto lei adorasse farsi aspettare.
Tra meno di una settimana si sarebbero spostati in Russia per la finale. Lily era molto eccitata. Ma, a dirla tutta, era ancora più eccitata di scoprire qualcosa su quel Lucas.

Quante possibilità c'erano che in un villaggio magico come quello, ci fosse un Babbano di nome Black? Ricordando vagamente qualcosa si ripromise di fare un'attenta ricerca sull'argomento. Certo sarebbe stato molto più comodo andare direttamente a Grimmauld Pleace, ma ciò non era possibile. Suo padre, gran d'uomo lui, aveva ingaggiato Lucy per una ristrutturazione completa, per poi spedirci a vivere James, che di stare in casa con i genitori non ne aveva nessuna intenzione.
 
***
 
James Potter, che non aveva molto da fare, osserva i lavori a Grimmauld Place. Lucy, ci aveva impiegato mesi prima di iniziare a metter mano alla casa e renderla vivibile per un giovane aitante come lui.

 Lucy prima di iniziare i lavori, i tantissimi lavori, aveva dovuto scoprire, con parsimonia e pazienza, tutti gli incantesimi che erano stati lanciati sulla casa. Era stato un lavoro lunghissimo. Aveva già lavorato alla ristrutturazione di case antiche e sapeva bene quale sorta di magia potevano celare ma, la vecchia dimora dei Black era stata un vero rompicapo. Credeva bene che Silente l’avesse voluta come sede dell'ordine, anni prima. Dopo mesi di lavoro, di contro incantesimi inutili, spezza incantesimi che non erano serviti a nulla, Lucy stava finalmente lavorando sull'architettura della costruzione.
Quella mattina James, che non aveva proprio niente da fare, se ne era arrivato lì, con l'idea di fare una grande piscina all'ultimo piano. Con un bel tetto giardino magari.

Lucy provava a mandarlo via da ore e pregava Rowena che il corso per Auror iniziasse il prima possibile. In modo che lei, potesse lavorare senza trovarsi il cugino tra capo e collo, tutti i giorni.
"Per settembre sarà pronta? Non vedo l'ora di fare le valigie e andar via di casa" le chiese di nuovo il cugino. "James, quando avrò finito, sarai il primo a saperlo. Ora, va via. Va dalla tua fidanzata. Va..." Messo alle strette, da una cugina che iniziava a dare i numeri, James non poté che non darle ascolto e darsela a gambe da quella che sarebbe stata la sua futura casa. Si diresse al Paiolo. Avrebbe certamente trovato qualcuno con cui fare due chiacchiere.

La sua fidanzata, Tessa McGonagall, in quei giorni, era troppo presa ad assistere la nonna che per come aveva capito non aveva ancora molto da vivere. Tessa, era affezionatissima alla nonna, unico elemento familiare che l'aveva sempre supporta e assistita in quegli anni. James sperava la prendesse bene. Ricordava ancora quando era morto suo nonno, gli era molto affezionato e si divertiva a stare in quel garage a fare cose strane con la roba babbana. Perdere suo nonno l'aveva scosso nel profondo, essendo lui un bambino di cinque anni, che per la prima volta nella sua vita aveva perso qualcuno che amava. Per Tessa sarebbe stata la stessa cosa. Sotto sua richiesta però aveva accettato di non farle compagnia, quindi solo e senza nulla da fare, si stava annoiando a morte.

Dominique Weasley, era da poco tornata in Bretagna. La sua idea era di restare per le vacanze estive, salutare la famiglia, fare qualche ricerca che l'avrebbe aiutata per il lavoro che aveva in mente e poi partire. Di nuovo. La sua destinazione era Marsiglia. Lì viveva sua zia Gabrielle che, si era offerta di ospitarla per tutto il tempo che avrebbe desiderato. Dominique ne era stata entusiasta. Aveva imparato ad amare Marsiglia. La prima volta che c'era stata, aveva sì e no sei anni e aveva odiato andare in vacanza senza James. La seconda volta aveva fatto i capricci con sua madre, finché stanca di sentirla urlare come una banshee, aveva chiesto alla zia Ginny, se ci fosse stato qualche tipo di problema nel lasciare James con loro per quelle vacanze.
La terza volta era stata circa un anno fa. Lei e James si erano lasciati da mesi. Non per sua scelta. E lei, per non vederlo aveva deciso di andare dalla zia materna e non mettere mai più piede in Bretagna.

La rottura con James le aveva lasciato l'amaro in bocca. Credeva sul serio che sarebbero riusciti a resistere, invece, James, non ci aveva pensato due volte a trovarsi una nuova fidanzata, mettendo lei nel dimenticatoio.
Della relazione tra James e Tessa ne era entrata a conoscenza l'estate prima, da suo fratello Louis, che era sceso a Marsiglia per salutarla, e non si era reso conto di star parlando un po' troppo. Veramente troppo.

Il tradimento di entrambi le bruciava. Tessa era stata la sua migliore amica per anni. E lei non era disposta a perdonarla. Per quanto riguardava il fronte James, era tutta un'altra storia. Dominique aveva capito, con il tempo, che il sentimento che provava per James era di un amore fraterno così forte che, alla sola età di quindici anni non avevano non potuto scambiarlo per qualcos'altro.
Incontrare James non rientrava comunque nelle sue priorità. L'aveva lasciata via lettera, una lettera alla quale lei non aveva nemmeno risposto. Poteva affermare che non si vedevano da quel catastrofico pranzo di famiglia e, vederselo piantonato lì davanti, con una faccia da abete, non era di certo il primo tra i suoi desideri.

Entrambi pensarono dell'altro che il tempo li avesse solo migliorati. James era molto più bello che due anni prima e di Dominique, erano certi entrambi, si potesse affermare la stessa cosa. Presi alla sprovvista, non avevano ben chiaro cosa dovessero fare. Così mentre Domi pensava a come andar via da lì in fretta, James propose di prendere un gelato da Florian, giusto per raccontarsi cosa avevano combinato in quegli anni.

Al contrario di come Dominique si era immaginata, stare in compagnia di James era semplice come respirare e dopo i primi dieci minuti di imbarazzo si lasciò tranquillamente andare, iniziando a raccontare quando l'istituto americano fosse figo e meraviglioso.
James ascoltava sua cugina parlare. Sembrava non fosse passato un solo giorno dalla loro separazione. Aveva ancora il vizio di agitare le braccia quando la conversazione la riguardava personalmente e di mandare indietro i capelli che le cadevano sugli occhi impedendole la vista. Sorrise. Rivedere Nicky dopo tutto quel tempo era qualcosa che non aveva nemmeno pensato di immaginare. Aveva accatastato lei e il loro amore subito dopo essersi fidanzato con Tessa. Si disse che non stava tradendo la fiducia della sua fidanzata e che una volta risolta la questione della nonna, entrambe sarebbero state felici di rivedersi.

Quel pomeriggio per i due cugini, rivedersi, parlassi e scherzare come quando erano bambini, fu la cosa più divertente che fosse capitato loro nell'ultimo periodo. E dopo essersi salutati, rimasero a pensarci per un bel po'.
 Entrambi. James e Nicky avevano ritrovato una parte di loro stessi. Il loro amore fraterno era così forte che inconsciamente avevano superato rancori e fraintendimenti che, nei due anni precedenti si erano andati a creare.
 
***
 
Lily con un tomo gigantesco nella mano destra e una tazza di succo di zucca nella sinistra, quella sera, era pronta ad immergersi in uno studio accurato dell'albero genealogico dei Black. Sperava proprio si trovare qualcosa in modo che, la sua estate sarebbe stata interessante e ricca di scoperte anche per quell'anno.
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Leatessa