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Autore: Dreamer_imperfect    04/07/2016    5 recensioni
[Ten things I hate about you] [Lily/Scorpius]
"Odiarti mi cava le energie, sai com'è: è un lavoro a tempo pieno".
"Allora pensa se mi amassi cosa ti succederebbe".
[Perché le fanfiction stupide non hanno mai fine]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lele's corner: 
Non so bene nemmeno io perché stia pubblicando questa cosa. Recentemente ho visto il film Ten things I hate about you ed ho scritto questa cosa, precisamente all'una di notte e alle tre di pomeriggio. Quindi, ecco, non so se ne valga la pena. Però mi sono divertita. Il che non è male. Nel caso non abbiate minimamente voglia di guardare il film, in questo video
 c'è tutto (ma è un gigantesco spoiler).  Ogni tanto le ff stupide non possono che fare bene, soprattutto se scritte all'una di notte quando hai solo voglia di risollevarti il morale perché non lo sai neanche tu come ti senti. Fra l'altro sono utili soprattutto quando non sai come descrivere una scena nella tua altra storia. Quindi, eccomi qui. La storia è ambientata all'ultimo anno di Scorpius e il quinto di Lily, nonostante tra i due ci sia odio fin da prima. Spero che vi piaccia e che mi facciate sapere, era da troppo tempo che non scrivevo di Lily e Scorpius e voi non ne avete neanche idea di quanto mi siano mancati. 
Un bacio a tutti,
Lele. 











I hate the way you talk to me and the way you cut your hair.
 
“Hey, Potter, ti hanno tagliato la lingua oggi?” Scorpius Malfoy ride mentre mi pone questa domanda. È accompagnato da Zabini e Nott, che fanno cenni verso di me come se non potessi vederli.
“Evidentemente” continua lui, facendo riferimento al fatto che lo sto ancora guardando come se fossi pronta a urlargli contro da un momento all’altro. So che mi sta provocando, che vuole inscenare il solito teatrino, mentre si passa una mano tra i capelli appena tagliati. Una ciocca di capelli biondi adesso gli cade sulla fronte, quasi ad arte e lui non fa altro che scompigliarsi i restanti per dare un aspetto trasandato.
“Ti odio, Malfoy, con quel tono provocante e quella risata sempre tra le labbra. E, tanto per la cronaca, con quei capelli fai ancora più schifo”.
 
 
I hate the way you drive my car.
 
“Così questo rottame è la tua macchina?” giuro che lo odio, il bastardo.
Questa bellezza è una Ford Angelina, attento a come parli. Può anche volare” rispondo con gli occhi assottigliati. Dal modo in cui mi guarda credo che stia per iniziare una solita lite a chi ha l’ultima parola, ma d’un tratto la sua espressione cambia e prima che io possa fare niente mi ha già preso di mano le chiavi della macchina.
“Oggi guido io” ancora prima di salire in macchina so che odierò tutto il viaggio.
“Malfoy! Per Merlino, vai piano!”.
“Paura?”.
“Ti piacerebbe”.*
 
I hate it when you stare.
 
“Lily”.
“Dimmi, Rose” non alzo neanche lo sguardo dal mio libro di Incantesimi mentre mia cugina reclama la mia attenzione. È tutto il pomeriggio che sono costretta a fare i compiti per colpa di Rose e non ho mai frequentato la biblioteca per così tanto tempo.
“Malfoy”.
“Cosa?”.
“Ti sta fissando- da un po’”. Mi giro, mentre Rose, per non farsi notare, ritorna con lo sguardo al suo libro e noto che effettivamente mia cugina ha ragione. Malfoy non accenna minimamente ad abbassare lo sguardo, imbarazzato, quando incontra il mio: rimane a fissarmi come se niente fosse, come se fossimo solo lui ed io in uno dei soliti scontri in corridoio. Toglie lo sguardo solo quando Juliet Vane gli chiede, come pretesto per potergli parlare, un passaggio di pozioni e ciò mi dà inspiegabilmente fastidio. Odio la Vane.
“Rose, lascialo perdere, lo odio”.
 
 
I hate your big dumb combat boots and the way you read my mind.
 
“Ma Al mi stai ascoltando? Non riesco a credere che tu te la prenda con me, non è stata colpa mia!”.
“Il punto è che non è mai colpa tua, Lily, ma ci finisci sempre in mezzo!”.
“Meglio che abbassare il capo e stare zitto come fai tu …”
“Quand’è che impari a crescere, Lily?” dice Albus, con i pugni chiusi dalla stizza e uno sguardo che mi fa perdere il controllo.
“Ci sono problemi?” la domanda è accompagnata dai tonfi pesanti di alcuni anfibi sporchi in pelle di drago. Scorpius Malfoy fa il suo ingresso nel bagno del secondo piano con uno sguardo interrogativo verso di me. Perfetto, ci mancava solo questo penso, ma sono troppo impegnata a guardare male mio fratello per badare a lui. Mi manda in bestia il fatto che Al non mi sostenga.
“No, grazie, Malfoy. Puoi andartene, è tutto okay” dice Albus, evidentemente scocciato di essere stato interrotto.
“Non sembra così per tua sorella” Scorpius fa un cenno verso di me ed Albus, stufo di questa situazione, se ne va urtandogli una spalla con la propria. Ha una certa avversione nei confronti di Malfoy e non vuole minimamente che si intrometta nei suoi affari privati, riservato com'è.
“Vai via, Malfoy, stai sporcando tutto il bagno con quei schifosi anfibi e non ho voglia di litigare con te” sono troppo preoccupata a pensare al litigio con Albus, che mi ha lasciato lì senza neanche una parola, per occuparmi di Mafoy. Io ed Albus non litighiamo mai e il pensiero che ce l’abbia con me è vicino al farmi piangere.
“Non hai voglia di litigare con me? Albus ti deve aver proprio esasperata, ma stai tranquilla, ritornerà da te, – per un attimo sono convinta che Malfoy voglia quasi consolarmi – d’altronde è bellissimo vederti arrabbiata!  - lo odio, lo odio, lo odio - Ecco, come adesso: vederti arrabbiata è il mio spettacolo preferito, soprattutto se sei arrabbiata con me”. Mi passa un fazzoletto che non esito a prendere.
“Ah, Potter, prego e qui pulisci tu” mi dice mentre è già sulla porta e indica le impronte di fango lasciate dai suoi stivali.
“Ti odio, assieme a quei dannati stivali” gli urlo dietro. Grazie.
 
 I hate you much it makes me sick; it even makes me rhyme.
 
Sono in infermeria, intenta a scrivere nel mio diario, dopo essere caduta dalla scopa per fregare, con successo, il Boccino sotto il naso di Malfoy, quando quest’ultimo entra. Sono furiosa con lui, perché se non mi avesse provocato con quella risata che odio al momento non sarei qui.
“Allora, Potter, come ti va la convalescenza?” chiede, sedendosi a cavalcioni su una sedia poco distante dal mio lettino.
“Cosa ci fai qui?”.
“Sono venuto a vedere come stavi”.
“Ma se è colpa tua se sono qui!”.
Mia? Hai fatto tutto tu, ti faccio uscire dai gangheri, ma non ti faccio stare male” non ancora almeno, penso.
“Invece sì, Malfoy, Odiarti mi cava le energie, sai com’è: è un lavoro a tempo pieno” gli dico.
“Allora pensa se mi amassi cosa ti succederebbe- cos’hai qui?” chiede prendendo in mano il mio diario appoggiato sulle mie gambe.
“Non sono affari tuoi, Malfoy”.
“Scrivi ancora un diario?” chiede con un sorriso sulle labbra.
“Sì, ma non ti per-”.
“Ci sono anche io qui dentro, quindi! – non è una domanda, Scorpius sorride solleticato da curiosità e vanità – E, dimmi, mi dedichi delle poesie?”.
“Come diamine fai a sapere che mi piace scrivere poesie?”.
“Non dovresti scriverle vicino al Lago Nero, sai. Cosa scrivi sui miei occhi grigi come la tempesta, o sui miei capelli biondi come il grano-?” ride, mentre io divento rossa e sto quasi per abbassare lo sguardo.
“Non credi di stare viaggiando con la fantasia? Prendo ispirazione da te solamente quando devo essere arrabbiata”.
“Non credi di essere troppo lontana dalla realtà tu, questa volta?”.
“Ti odio, Malfoy” lui ride, mentre con un sorriso mi dice: “Anche io, cosa credi”.
 I hate it, I hate the way you're always right.
 
“Potter, potevi semplicemente dirmelo di voler passare del tempo con me: non c’era bisogno di farci finire in punizione” dice Malfoy, intento a spolverare un libro di quel reparto della biblioteca.
“Fidati, mi basta doverti vedere ogni santissimo giorno in giro per la scuola” ribatto, riponendo con malagrazia due libri in uno scaffale. Ne afferro altri due, da riporre nel ripiano superiore a cui non arrivo. Piuttosto che chiedergli aiuto, perdo tempo a cercare di riporli in punta di piedi, fallendo ogni tentativo fino a quando non sento la mano di Scorpius Malfoy sulla mia. Dall’alto del suo metro e ottantacinque centimetri non ha minimamente difficoltà e quando mi giro mi ritrovo esattamente di fronte a lui, il che, scopro, non mi dispiace.
“Potevi semplicemente dirmelo se volevi stare più vicino a me, Malfoy” gli dico sfrontata.
Prego per l’aiuto, Potter. E non fare finta che questo avvicinamento ti dispiaccia, te lo leggo in volto”.
“L’ho sempre detto che ti hanno educato male fin dall’infanzia Malfoy e questa tua affermazione non è altro che una conferma, anche se non credevo che non fossi in grado nemmeno di leggere bene, dato che io ti odio”.
“Aspetto il giorno in cui ammetterai che ho ragione io, ma intanto qui, con questi libri, finisci tu, io mi sono stufato”.
 
I hate it when you lie.
 
“Si può sapere cosa stai facendo, Malfoy? Sono le 02.13 a.m., la tua ronda è finita da un po’”. Avere il turno di ronda da Prefetto dopo gli allenamenti di Quidditch dovrebbe essere illegale, soprattutto se si incontra Scorpius Malfoy dopo essere stato dalla sua nuova fiamma.
“Potter, cerca di contenere la gioia di vedermi anche di notte” dice lui, con le mani in tasca e lo sguardo a studiare il mio, stanco e stufo di tutto e tutti. Se qualcuno mi avesse detto che avrei incontrato Malfoy dopo una giornata pesante come quella, non mi sarei alzata dal letto neanche per tutto l’oro del mondo.
“Ti aspettavo” mi dice, dopo un po’, vedendomi troppo stanca per rispondere a ciò che mi ha detto precedentemente. Mi guarda come se mi stesse studiando, è curioso di vedere la mia reazione e spera di poter avvertire i miei pensieri guardando le mie espressioni facciali. La verità è che Scorpius Malfoy è un bastardo, noi ci odiamo, da sempre e lui mi sta solo prendendo in giro.
“Volevo parlarti- di una cosa importante, sì” continua lui, con la voce che tentenna un po’ e lo sguardo ancora volto verso di me. Sono quasi tentata di concedergli di parlare, sono curiosa di sentire quali balle mi vuole rifilare, quando Juliet Vane appare al mio fianco, chiedendoci spiegazioni per quest’incontro. È  il Prefetto di Corvonero e sta facendo anche lei il suo compito. È mentre io le sto per rispondere che stavamo parlando ed è maleducazione interrompere così la gente che Scorpius dice: “Niente. Stavamo solo litigando, sai, le solite cose”.
Niente. Come me e Scorpius Malfoy, noi due assieme siamo niente. Riduce tutto a questo, riduce i nostri sguardi, le nostre parole, i nostri incontri (scontri) a questo, mentre io nella mia testa mi dico che non è vero. Noi siamo qualcosa, qualsiasi cazzo di cosa voglia dire ciò.
È per questo che giro i tacchi e me ne vado senza nemmeno una parola.
 
I hate when you make me laugh, even worse when you make me cry.
 
Sono seduta nel Lago Nero intenta a parlare e scherzare con Sam Davis quando mi sento chiamare da dietro.
“Hey, Potter”.
“Malfoy non vedi che sono impegnata?” non c’è bisogno che io mi volti per riconoscere la voce di Scorpius Malfoy. La sento talmente spesso che sarei in grado di riconoscerla fra mille, soprattutto quando pronuncia il mio cognome: c’è quel po’ di familiarità che riesco a trovare solo in lui.
“Non potresti tornare dopo?” chiede Sam, facendo voltare di scatto sia me che lui. Primo errore. Nessuno da circa cinque anni si è più intromesso in una discussione tra me e Malfoy, neanche James ha mai avuto questo consenso: è una cosa tra noi, quei Potter e Malfoy. La presenza di Sam in questo contesto, noto con dispiacere, stona.
“Cos’è, Davis? Hai per caso trovato il coraggio di chiedere a Lily di uscire dopo la quantità di volte in cui ti sei messo in imbarazzo per farlo negli anni passati?” Scorpius non è per niente felice di quell’interruzione, riuscirei a capirlo da un miglio di distanza, è per questo che, da bravo Serpeverde, tira fuori la lingua più affilata che mai. Voglio bene a Sam, è dal primo anno che mi chiede senza sosta di uscire e Malfoy con una semplice frase ha rievocato nella mia mente tutti i tentativi passati, i quali , mi fanno ridere. Cerco con tutta la mia volontà di evitare di scoppiare in una risata di fronte a Sam, perché è una brava persona e non se lo merita, se dovessi ferirlo mi dispiacerebbe più di quanto vorrei. E odio Malfoy perché mi ha messo, volutamente, in questa situazione.
Almeno io ci sono riuscito – ribatte lui,commettendo il suo secondo errore – Sicuramente ho fatto un lavoro migliore del tuo, dato che tu stai ancora qui a nasconderti dietro a litigate giornaliere” mi volto leggermente confusa verso di lui, come è possibile che dopo cinque anni di scontri qualcuno possa pensare che c’è dell’altro oltre all’odio fra me e Scorpius? Sono quasi tentata di avere una conferma sulla sua salute: è palese che stia delirando. 
“Fai meglio a stare zitto Dav-” comincia Scorpius.
“Altrimenti? – terzo errore, solo io posso permettermi di interrompere Scorpius – Cosa fai?”.
“Sam, dai, non abbiamo tre anni, non è il caso” dico io, per tentare di salvare un minimo la situazione. Raccolgo le nostre cose e lo trascino via cercando di allontanarmi quando lui mi mette una mano sul fianco, che io mi impegno subito a scacciare: non sono un giocattolo, non c’è alcun bisogno che marchi il territorio. Realizzo subito dopo che ha commesso il suo quarto (ed ultimo) errore, perché prima che io possa fare niente Scorpius gli ha già mollato un pugno nel naso.
“Ma sei impazzito?” gli grido, mentre mi affretto a soccorrere Sam.
“Brava, affrettati a salvare il tuo fidanzato, non mi importa” mi dice lui, tornando sui suoi passi.
“Perché ti comporti così?”.
“Perché tu, Potter, mi mandi su tutte le furie e non mi importa niente, quindi fai quello che ti pare” prosegue il suo cammino ed io, cercando di trattenere le lacrime, perché sono così stufa di Scorpius Malfoy, non posso fare a meno di urlargli un’ultima cosa: “Ti odio!”.
 
I hate it when you’re not around, and the fact you didn’t call.
 
Questa è l’ultima partita della stagione, ci scontriamo contro i Serpeverde e non riesco a fare a meno di sorridere, vittoriosa, al pensiero di sottrarre nuovamente il Boccino sotto il naso di Scorpius Malfoy. Quando entriamo in campo e Hugo, mio cugino, stringe la mano al Capitano della squadra avversaria, cerco dietro di lui lo sguardo di sfida di Scorpius già pronta a ricambiarlo, ma non lo trovo. Al posto suo c’è Matthew Claflin, un ragazzo di un anno più grande di me, e sono ancora più sicura di vincere. Inspiegabilmente sono ancora più vogliosa di stracciare Serpeverde, in qualche modo dovrò pur farla pagare a Malfoy per non essersi presentato e soprattutto per non avermi neanche degnato di una parola. Insomma, avevo tutto il diritto di sapere che non sarebbe stato presente. Ed è per questo che dopo la partita, con il Boccino d’Oro in mano mi dirigo dritta nell’aula di Pozioni, sicura di trovarlo lì. E infatti è così, Scorpius Malfoy è appoggiato al muro dietro all’ultimo banco e sembra triste. Mi manda via senza neanche darmi il tempo di lanciargli addosso il Boccino, assieme alla mia rabbia, non ne vuole sapere di dirmi qualcosa in più e capisco che la situazione sia più grave del previsto. Per questo mi appoggio anch’io al muro vicino a lui.
“Stai tranquillo, domani continuo ad odiarti” gli dico, dopo qualche minuto di silenzio.
“Non ne avevo dubbi, Potter”  mi dice con un sorriso che esce tra le labbra.
“Odio il fatto che tu non ti sia presentato alla partita, era l’ultimo Boccino con cui potevano sfidarci”.
“Ci sarà sempre un altro pretesto per sfidarci”.
 
But mostly  I hate the way I don’t hate you. Not even close, not even a little bit, not even at all.
 
Sono nell’Espresso che mi conduce da Hogwarts a casa per le vacanze estive alla fine del mio quinto anno e cammino nel vagone dei Serpeverde alla ricerca di una testa bionda in uno degli scompartimenti. Il perché l’ho capito solo poco fa. Scorpius Malfoy mi mancherà più di quanto sia possibile descrivere e questo pensiero mi porta a darmi autonomamente della stupida, perché se solo lo avessi capito prima ora le cose sarebbero un po’ diverse, forse. Lo sto cercando perché gli devo parlare, gli devo dire un’ultima volta che noi saremo sempre quei Potter e Malfoy e che di lui io odio tutto. Ovviamente è seduto con Nott e Zabini e ovviamente non attendo una risposta dopo aver bussato.
“Malfoy, dovrei parlarti un attimo” dico, cercando di non diventare tutta rossa. I suoi amici si alzano in piedi, intenti ad uscire dallo scompartimento e prima che io mi chiuda la porta alle spalle, John Zabini mi si accosta e mi sussurra: “Ce l’hai fatta, Potter, era ora”.
“Di cosa vuoi parlarmi?” mi dice Scorpius, mentre io prendo posto di fronte a lui.
“Sai, è da un po’ che ci penso, ma credo di averlo realizzato solo ieri. Il fatto che tu non ritornerai a scuola il prossimo anno, dico”.
“Sì, ho finito i M.A.G.O.” annuisce lui, come ad incitarmi a continuare.
“E ho pensato che non potremmo più litigare, non potrò dirti ogni giorno che ti odio” lo guardo negli occhi per vedere se sia un minimo dispiaciuto.
“Sei stata la mia più grande nemica, la peggiore” ride.
“Anche tu sei stato il mio nemico preferito, se vogliamo metterla così” lui sembra solo aspettare che io continui, come se volesse vedere dove arrivo senza che lui mi stimoli.
“E, quindi, adesso sono venuta a ripeterti per un’ultima volta quanto io ti odi. Sì, Malfoy, perché in questi cinque anni sei stato proprio un bastardo, soprattutto quest’anno. Odio il modo in cui mi parli, sempre come se volessi spingermi a dare il meglio e il peggio di me, ed il modo in cui ti tagli i capelli, sul serio, dovresti far fare a qualcun altro; odio il modo in cui guidi la mia macchina, perché vai troppo veloce e il tragitto passa troppo velocemente, e quello in cui mi fissi, soprattutto quando ti sento lontano perché non riesco a capirti; odio i tuoi stupidi stivali, sembra che tu debba andare in guerra con quelli e il modo in cui mi capisci, perché odio l’idea di essere trasparente per te. Ti odio così tanto da impazzire, da ammalarmi e da passare ore a scrivere poesie in riva al Lago Nero, soprattutto da quando so che mi osservi. Ti odio. Odio quando hai ragione ed io non lo ammetterei per nulla al mondo e quando menti, come se non ti conoscessi, come se non sapessi già quando si tratta di me e te. Odio quando mi fai ridere e soprattutto quando mi fai piangere, perché ti comporti da bastardo, almeno più del solito! Odio quando non ci sei e non mi dici nulla, nemmeno una dannata parola, e ti odio, Malfoy, perché non ti odio, neanche lontanamente, neanche un po’, affatto” il fatto di averlo detto dovrebbe farmi sentire meglio, ma non è per niente così, perché lui continua a stare zitto e non spostare lo sguardo dal mio.
“Allora Potter abbiamo un problema: perché non ti odio neanche io” mi dice lui, dopo un po’.
“Siamo fregati” ma non c’è possibilità di dire altro, solo quella di continuare a baciarlo.
 





*presa dritta dritta da Harry Potter e La camera dei segreti nel duello tra Harry e Draco. 
  
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