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Autore: milkina13    05/07/2016    0 recensioni
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È tornato in citta questa mattina, senza di lei. Ritornato dopo due lunghi e faticosi anni a Londra, reduce dalla guerra in Afgahnistan; Con un peso insostenibile sul cuore. Mary, la mia cara moglie aveva perso la vita “in un viaggio di lavoro nei pressi di Cuba” così recitava la famosa lettera che mi fecero recapitare nel mio accampamento, lettera che non mi fece dormire per giorni. Sapevo che Mary mi nascondeva gran parte della sua vita, ma non voglio indagare oltre sulla sua vera morte, per quanto ci tengo sono stanco di combattere guerre. Dopo il congedo per via della mia zoppia, mi ritrovo di nuovo ricapitolato da solo, nella fredda e ostile città. Quando arrivai dentro casa, verso la tarda ora, sentendo tutta la stanchezza del viaggio, mi distesi sul lettino appoggiato alla parete della mia camera da letto e chiusi gli occhi, cercando di dormire, troppo stanco anche solo per pensare. Rimasi chiuso giorni interi, o forse settimane dentro quella dimora a crogiolarmi nella mia malinconia, che mi ricordava filo e per segno ogni momento passato con la dolce Mary ma anche la guerra. Però un giorno mi decisi a mettere il naso fuori per vedere Londra cosa mi offre, camminando senza una meta precisa mi imbattei in un annuncio di “convivenza” spillato malamente su una porta verdognola di baker street; Per me quella via era sconosciuta, ma a primo impatto mi è sembrata abbastanza amichevole. Chiamo di fretta e furia il numero sconosciuto, intrepido di provare nuove esperienze, credo che sia l’opportunità giusta per dimenticare Mary. Quella casa cominciava a starmi troppo stretta. Il telefono squilla finchè non mi risponde una voce rauca, strascicata:

<< Pronto?>> tuona l’uomo.

<< Si salve, mi chiamo John Watson. La chiamo per sapere se l’annuncio di baker street è ancora valido…>> gracchio velocemente in ansia, col respiro leggermente affannato. Sento uno strano silenzio attraverso la cornetta che si propaga per fin troppo tempo fino a quando l’uomo risponde:

<< si è ancora valido, davanti il portone di casa alle tre di pomeriggio. Arrivederci.>> non ho neanche il tempo di rispondere che cade la linea, aggrotto la fronte alla così fredda professionalità dell’uomo. Non ci penso poi molto, sperando che all’incontro si dissolvano tutti questi cattivi pensieri; arrivato davanti il portone con qualche minuto di ritardo mi ritrovo di davanti un uomo alto, snello con folti capelli neri e boccolosi che mi scruta senza riserbo dall’alto verso il basso. Mi muovo un po’ a disagio sui miei piedi per poi puntare meglio il mio sguardo su quell’uomo dinansi a me. Rimango folgorato dalla sua bellezza tanto che mi si schiudono di poco le labbra; egli era bellissimo: naso fine e piccolo, labbra carnose e rosse come il sangue, zigomi alti e poi… i suoi occhi verdi, di un verde che non riesci a descrivere. Quel verde foresta, no forse smeraldo che ti toglie il fiato avvolgendoti in uno strano calore per poi lasciarti al freddo, tremante, se non ti accarezza più. Bellissimo. Mi schiarisco la voce ritornando in me e mi ritrovo un po’ confuso dei miei cosi intimi pensieri su un uomo, alzo la mano presentandomi come si deve di persona, continuando a guardare sicuro l’uomo sempre sui suoi occhi. Alza anche egli la mano per stringere quella mia ed entrambi rimaniamo folgorati da una strana scarica di elettricità che ci attraversa tutto il corpo; noto come l’uomo che pochi secondi fa si è presentato ma che io ero troppo stordito dalle sensazioni per sentirlo, che prova i miei stessi sentimenti. Si chiama Sherlock Holmes, nome bizzarro per essere nel 2016.. dopo aver discuso velocemente degli affari ci salutiamo per poi dividerci per le nostre strade. Non ho molto da portare nella mia nuova casa, tranne i vestiti, essendo che sto per vendere tutto, quindi posso subito trasferirmi l’indomani mattina, cosi avevo detto al sig. Holmes. Lui aveva semplicemente annuito come se sapesse il perché di questa mia risposta, rimango stranito. I giorni passano, ed io e Sherlock ci conosciamo meglio nei posti dei vari delitti; si lavora per Scotland Yard. Ho anche conosciuto in particolar modo Mrs. Hudson, la proprietaria 70 enne della casa che fa battute strane. Ma in particolar modo, i giorni con lui sembrano meno pesanti, abbiamo trovato anche la nostra routine e sento che per la prima volta dentro il mio cuore provo sentimenti diversi per un uomo e.. sono così confuso perchè non mi era mai capitato, spero solo sia una confusione temporale. Divento freddo con Sherlock sentendomi in imbarazzo per questi stupidi sentimenti che provo. Ma ad ogni modo, un giorno, credo che sia il “12 novembre” stavamo alle calcagna al criminale più ricercato di tutta Londra, ma appena il criminale nota che lo stiamo inseguendo esce fuori la calibro 27 e spara un colpo a sangue freddo verso la nostra direzione. Sherlock si butta a terra con sopra me per schivare il colpo, guardandomi terrorizzato, ma la sua espressione non lo da a vedere:

<< John stai bene?>> mi tiene stretto a se saldamente dalle spalle. In preda al panico annuisco di fretta ma lui avvicina tremante il viso al mio lasciandomi un piccolo bacio a fior di labbra:

<< Ti prego non tremare John.>> smetto di tremare alla sua azione guardandolo con occhi sgranati e questa volta annuisco più lentamente finalmente mi decido e sussurro sulle sue labbra calde un “ti amo” per poi rigettarmi su codeste in un bacio senza fine. E non importa se tutta Scotland Yard ci sta fissando con l’assassino tra le mani finalmente ammanettato, l’importante è avere Sherlock tra le braccia.

 

  
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