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Autore: Tony Stark    05/07/2016    2 recensioni
Quel giorno la sorte di un nuovo mondo era stata già scritta. Quel giorno in cui lui, Chris Redfield disse... Sì Capitano.
Genere: Angst, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albert Wesker, Chris Redfield, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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That day, he said... yes, captain.
 
Epilogo
Ogni potere eccessivo muore dei suoi stessi eccessi.
(Casimir Delavigne)
 
 
 
 
10 Dicembre 2016
 
 
Sette anni erano passati da Kijuju. Sette anni da quando il mondo per come lo conoscevano era finito.
Sette anni da quando Albert Wesker era riuscito nel suo piano, nella sua guerra eugenetica contro la razza umana. Sette anni da quando Albert Wesker era diventato "deus et rex" del suo nuovo mondo.
Sette anni, sette anni e due mesi da quel giorno.
 
Claire Redfield sapeva di essere una delle fortunate persone che erano sopravvissute a Uroboros, che erano state scelte.
 
Claire Redfield sapeva anche che per quanto potesse essere inutile avrebbe fatto di tutto per far crollare quel maledetto bastardo, tirandolo giù dal suo piedistallo. Avesse dovuto eliminare anche quel pazzo psicopatico di suo fratello, perché Chris era morto... era morto nel momento esatto in cui aveva deciso di tradire i suoi amici e unirsi a quel mostro.
 
Era nascosta in un vicolo, di una delle città sicure di Wesker... "Città sicure, certo" pensò mentre un sorriso sarcastico le spuntava sul viso "Sarebbe meglio chiamarle Città-Tempio di quel bastardo"
 
Sembrava che Wesker avesse fatto il lavaggio del cervello a tutti, solo pochi, di quel già esiguo numero di sopravvissuti a Uroboros, sembravano immuni al suo condizionamento. E lei era una di loro. 
 
Lei era ancora cosciente che Wesker era solo un mostro con il complesso di dio, ma gli altri... gli altri sembravano aver dimenticato com'era prima il mondo. Sembravano aver del tutto dimenticato com'era il mondo solo sette anni prima.
 
Sembrava che fossero nati in quel mondo, che fossero stati indottrinati fin da bambini nell'assoluta venerazione del "Deus aeternus", il Deus Wesker come lo chiamava lei nella sua mente, e del suo angelo, Christopher. L'unico arcangelo del Deus Wesker.
 
 
 
 
 
 
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Leon era preoccupato... era da circa tre giorni che non ricevevano notizie da Claire. 
 
Il loro piccolo gruppo di ribelli stava cominciando ad agitarsi. E se... se avessero perso anche lei?
 
Era già successo... succedeva sempre, ogni volta che qualcuno andava nelle città-tempio(Perché loro le chiamavano col loro nome) finiva innegabilmente per "redimersi" e convertirsi alla venerazione del Deus Wesker.
 
 
...Ma non Claire, non lei... lei era più forte del condizionamento mentale di quel maledetto. Lei doveva essere più forte di Wesker.
 
Doveva tornare da loro... da lui.
 
<< Leon, ancora niente? >>
La voce di Josh, lo risvegliò dai suoi pensieri.
Scosse la testa.
 
<< Ancora niente, Josh. >>
 
Josh sembrò sentire la disperazione insita nel suo tono, gli poggiò una mano su una spalla e gli rivolse un leggero sorriso.
 
<< Tranquillo, Leon. Claire è forte e testarda non si farà plagiare da quel mostro >>
 
<< Speriamo che tu abbia ragione. Se perdiamo lei... abbiamo perso tutto >>
 
 
 
Leon S. Kennedy non sapeva quanto fossero vicini alla loro vera fine.
 
 
 
 
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Era successo all'improvviso.
 
 Uno degli abitanti della città sicura di Wesker era crollato al suolo contorcendosi mentre Uroboros lo sommergeva, mentre lo divorava sordo alle urla di quello che fino ad allora era stato uno di coloro che si erano salvati.
 
 
Era successo all'improvviso. Anche il sogno di Wesker era crollato. Era stato inglobato dalla creazione che l'aveva reso reale.
 
 
Claire Redfield era fuggita. E non sapeva, non sapeva che avrebbe continuato a farlo per anni, prima che la fine arrivasse anche per lei.
 
 
 
 
 
 
 
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14 Luglio 2017
 
 
 
Leon Kennedy aveva visto i loro alleati crollare, inglobati da Uroboros. Leon Kennedy era fuggito. 
 
Sperando che Claire Redfield si fosse salvata.
 
Leon Kennedy aveva combattuto Uroboros. Aveva fallito.
 
Uroboros l'aveva circondato. Uroboros l'aveva raggiunto e sommerso come un onda fremente, brulicante. Affamata. Arrabbiata.
La furia di un mostro che si era finto domato per troppo, troppo a lungo fino a che la sua eterna fame si era fatta troppo forte per essere ignorata.
 
Leon Kennedy aveva visto il sole sorgere per l'ultima volta, prima che Uroboros lo divorasse.
 
 
 
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19 Ottobre 2018
 
 
 
Nove anni erano passati da Kijuju. Nove anni da quando il mondo per come lo conoscevano era finito.
Nove anni da quando Albert Wesker era riuscito nel suo piano, nella sua guerra eugenetica contro la razza umana. Nove anni da quando Albert Wesker era diventato "deus et rex" del suo nuovo mondo.
Nove anni, Nove anni e nove giorni da quel momento.
 
 
Erano passati nove anni e il mondo per come lo conoscevano e per come avevano imparato a conoscerlo era finito. Divorato da un mostro famelico, affamato di potere... controllo... dominio assoluto.
 
 
Nove anni d'inferno e tutto quello che Claire Redfield poté fare mentre Uroboros (che era diventato più forte, più affamato, un virus evolutosi per comandare il mondo) cominciava ad inghiottire anche lei, tutto quello che lei poté fare fu guardare quel mostro che un tempo era il più forte, che era riuscito a diventare Dio, venire intrappolato dal suo potere, inghiottito dalla sua Evoluzione.
 
 
Uroboros si agitava nell'aria.
Uroboros divorava ogni cosa.
Uroboros era affamato... Uroboros era morte, distruzione. 
Uroboros era rimasto domato per anni.
Uroboros aveva fame e la sua ultima preda, la più ambita era stata il suo creatore.
 
 
Uroboros, prima, aveva stretto Chris Redfield fra le sue spire. Dilaniandolo, smembrandolo... Divorandolo fino a non lasciare di lui neanche l'ombra. 
 
Poi era passato agli altri, come una fiera famelica che vuole giocare col suo pasto. Aveva lasciato ad Albert Wesker il tempo di maturare la consapevolezza che lui sarebbe stato l'ultimo a morire.
 
L'aveva braccato, strisciando in ogni parte del mondo come un unico essere. L'aveva trovato, assieme alla sua ultima nemica in quel mondo che gli si era ritorto contro. 
 
Uroboros strinse le sue spire su Claire Redfield, divorandola... assimilandola come aveva già fatto col fratello. 
 
Albert Wesker aveva tentato di fuggire, Uroboros l'aveva catturato.
 
I tentacoli neri, viscidi della sua Evoluzione gli si erano stretti addosso. Avevano trapassato la pelle affondandovi sotto.
 
Albert Wesker aveva urlato, aveva tentato inutilmente di sfuggire da quell'organismo affamato che lui stesso aveva creato.
 
Albert Wesker era stato l'ultimo.
 
Uroboros l'aveva catturato, stretto fra le sue spire. Tormentato, torturato, Uroboros aveva giocato con la sua ultima preda.
 
Uroboros era l'incarnazione dell'essere che Albert Wesker era davvero , della crudeltà, della malvagità che si nascondevano in quell'uomo che era diventato Dio.
 
Uroboros l'aveva stretto fra le sue spire, ci aveva giocato fino a spezzare del tutto quell'arrogante uomo che era il suo creatore. E poi aveva avuto pietà di lui, e l'aveva divorato. Assimilato.
 
 
Benvenuto nel nostro nuovo mondo
 
 
 
E poi fu solo silenzio. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'Autore
 
E con questo epilogo si conclude "That day, he said... yes, Captain." 

Piccola Nota:
Come avete visto all'inizio l'epilogo doveva andare in un altra direzione. Ma mentre scrivevo è partito il brano "Uroboros" di Violamente e l'Epilogo ha preso questa direzione. Spero che vi piaccia.
 
Ringrazio: Summer_Moon e Mattalara per aver recensito il precedente capitolo.
 
-Anthony Edward Stark
   
 
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