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Autore: saitou catcher    05/07/2016    1 recensioni
Ogni notte, scende nella segreta e consegna brani di Gothel alla tomba, ogni notte accartoccia tra gli artigli una parte della propria anima e lascia che l'oscurità pasteggi con quel dono inaspettato. Quando avrà finito con Gothel, sarà la sua tomba che avrà scavato.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Vendetta, tremenda vendetta'
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Nella versione di Rapunzel scritta dai fratelli Grimm, la strega, quando scopriva della relazione tra il principe e Raperonzolo, dopo aver tagliato i capelli alla fanciulla e averla segregata nel deserto, faceva sì che il principe si acceccasse, cadendo sul muro di rovi che circondava la Torre. Il principe vagò cieco e mendicante per anni, prima di ritrovare Raperenzolo, che nel frattempo aveva messo al mondo due gemelli, ed essere guarito dalle sue lacrime magiche.

 

Qui c'è ancora l'odore del sangue; tutti i profumi d'Arabia non addolciranno questa piccola mano.”

W. Shakespeare, Macbeth

C'era una volta una fanciulla rinchiusa in una torre

( e ora quella fanciulla urla, sepolta da qualche parte, e l'oro è colato via dai suoi capelli e dalla sua vita, lasciandole addosso solo il nero dell'odio e il marcio del rancore; urla e si dibatte, affonda le unghie nella propria anima imputridita per strapparsi via il cuore, e ascolta inorridita la risata dell'inferno erompere dal suo involucro d'ossa)

Aveva i capelli d'oro che splendevano al sole, e occhi verdi come l'erba dell'estate; pura era la sua anima e puri erano i suoi occhi

(occhi pendono in filamenti stracciati dalle sue mani contratte ad artiglio; come una seconda pelle, il sangue le si è modellato addosso, creando una maschera di orrore rosso e nero; un tempo guardava alle stelle, e ora i suoi occhi danzano su epidermide stracciate e frammenti d'ossa, e lei urla e urla ancora, ma nessuno l'ascolta)

Viveva rinchiusa in una torre e cantava guardando il cielo

(ora vive rinchiusa nel suo stesso corpo, incatenata alla sua stessa follia; tenta di frenare la belva che le si agita dentro, ma quella cresce e cresce, sempre più feroce, sempre più incontrollata, e il cielo è diventato un soffitto di pietra e mattoni, il sole è stato sostituito da una torcia appesa al muro e l'unica canzone a cui anela è pianto e stridore di denti)

ma il suo più grande desiderio era abbandonare quella torre, anche solo per una volta, per vedere le luci danzare in cielo alla notte del suo compleanno

(nessuna luce, nessuna luce, non più, tutto è ombra e orrore adesso, e Rapunzel piange, implora la sua innocenza, implora sè stessa di smettere, ma non riesce)

e un giorno incontrò un avventuriero, che le permise di esaudire questo suo desiderio

(lei aveva osato colpirlo, il suo caro, amato Flynn; gli aveva preso vista e bellezza, e l'aveva lasciata a vagare nella desolazione,col cuore vuoto di speranza e il ventre rigonfio di vita, lei che Rapunzel ha chiamato madre e che per anni si è ricoperta di splendore rubato per sfuggire al morso del tempo)

La strega che l'aveva allevata per sfruttare la magia della sua chioma dorata aveva tentato in ogni modo di riaverla con sè; ma il destino l'aveva sconfitta e ora la fanciulla dai capelli d'oro e il suo amato vivevano felici e contenti

(volta le spalle allo spettacolo che la sua vendetta ha preteso; si copre gli occhi con le mani, per fingere di non vedere e di non sentire.Piange, ma non c'è magia nelle sue lacrime che possa-voglia- cancellare quello che ha appena fatto e le sue mani grondano il fetore di quel peccato. Ma il male le striscia sulla pelle, avvolge anima e membra in un abbraccio suadente, sussurra ancora al suo orecchio, e involontariamente, Rapunzel annuisce. Ogni notte, scende nella segreta e consegna brani di Gothel alla tomba, ogni notte accartoccia tra gli artigli una parte della propria anima e lascia che l'oscurità pasteggi con quel dono inaspettato. Quando avrà finito con Gothel, sarà la sua tomba che avrà scavato)

e così sarà per sempre.

 

Questa roba non mi dispiace nemmeno troppo, anche se ho l'impressione che si perda molto sul finale; ho mixato meglio che ho potuto il canone Disney con la versione originale della fiaba. Ho voluto concentrarmi sull'autodistruzione che la vendetta porta inevitabilmente con sè, e diversamente dalle altre due shot, dove le protagoniste non avevano rimorsi di sorta, Rapunzel sa perfettamente quanto ciò che sta facendo sia sbagliato, ma non riesce a fermarsi, perché il rancore è troppo forte.

L'altra citazione che ha ispirato la storia è stata questa:

Quando decidi di vendicarti, inizia a scavare due tombe: una per il tuo nemico e una per te stesso.”

Il titolo è un verso del XIII canto della Divina Commedia, che significa “Ho fatto della mia casa la mia forca.”

Fa schifo, lo so, ma coi titoli sono negata.

Aspetto tante recensioni!

I remain, gentlemen, your obedient servant

Catcher

  
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