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Autore: Il filo di Arianna    05/07/2016    2 recensioni
Purtroppo, molte volte, uscire dalla propria stanza e scontrarsi con il mondo che ci circonda è difficile. Si ha paura di essere giudicati per come si è e per ciò in cui si crede. Perciò si indossa una maschera: nessuno mai saprà chi tu sei, nè, di conseguenza potrà ferirti. Un racconto che non si impone, ma che spera soltanto possa farvi riflettere.
Buona lettura
Il filo di Arianna
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cerco affannosamente nell’enorme sacca che ho appena estratto dall’angolo più oscuro del mio armadio.
Ne afferro una e la scruto: non è quella che mi serve, ora.

Sono stizzita dal contrattempo, mancano solo quindici minuti all’appuntamento e non sono ancora pronta.

“Questa no … questa nemmeno …” mormoro mentre ne scarto cinque o sei appoggiandole sul letto alle mie spalle; ne possiedo talmente tante che ci vorrà molto tempo prima che trovi quella esatta e non è che ne abbia molto.

Ne faccio passare un’altra decina, eppure quella giusta sembra nascondersi. Di sfuggita dò un’occhiata all’orologio posto sulla parete di fronte a dove mi trovo: ormai mancano solo cinque minuti.
Improvvisamente scavando sul fondo del sacco al tatto sento qualcosa di diverso, come la granulazione tipica della decorazione. Sono certa che sia quella che sto febbrilmente cercando.

La afferro e l’estraggo. Esatto è proprio lei.

La poso sulla scrivania per non confonderla con le altre che prontamente getto alla rinfusa nel sacco, cosicché io possa riporlo finalmente nell’armadio, al suo posto.

Mancano due minuti.

Mi avvicino allo specchio: con una mano liscio i capelli che ricadono morbidi sulle spalle, con l’altra cerco di risistemare i vestiti che mi si sono un poco stropicciati nella ricerca. Sono pronta.

Il campanello suona al piano di sotto.

“Martina!” mi chiama mia madre. È arrivato.

Prima di uscire afferro l’oggetto che ho appoggiato qualche minuto fa sulla scrivania e mentre sto per chiudere la camera, come in ogni altro momento in cui abbandono il mio rifugio sicuro, indosso la maschera che tengo fra le mani.

Non sia mai che possano scoprire la vera me.





Spero vogliate lasciarmi qualche parere.
    Grazie anche solo per aver letto

 
  
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