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Autore: Ortensia_    06/07/2016    3 recensioni
«Tu chi sei? Io non ti conosco.»
«Una volta mi amavi.»

[ Seconda classificata al contest "Segui la traccia", indetto da En~Dark~Ciel sul forum di EFP; prompt: non incontrarsi; one shot breve ]
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tobio Kageyama, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome autore (su forum e sito): NeuPreussen / Neu Preussen
Titolo storia: / /
Traccia scelta: Non incontrarsi
Fandom: Haikyuu!!
Personaggi: Oikawa Tooru; Kageyama Tobio
Rating: Verde
Genere: Triste, sentimentale, suspence (lieve)
Numero parole: 574 (secondo il contatore fornito dalla giudice)
Note: Mi ero ripromessa di prendermi un “anno sabbatico” riguardo ai contest, per dedicarmi all'università e concedere il poco tempo a disposizione ai miei “scritti in libertà”, ma poi ho visto il limite delle parole e ho pensato che avrei potuto partecipare. Pensiero che ha trovato conferma non appena mi è caduto l'occhio sulla traccia non incontrarsi. È stato un fulmine a ciel sereno, un amore a prima vista, ho sentito l'angst e i feels pervadermi (?) e quindi ho deciso di scrivere poche righe sull'otp.
In effetti l'ispirazione ha fatto sì che la flash fosse scritta fra il giorno stesso e il giorno dopo in cui è stato indetto il contest, ma l'ho custodita fin quasi alla fine un po' come faccio con gli esami universitari, forse sperando si aggiustasse e perfezionasse da sola xD
Il titolo / / è il simbolo delle rette parallele in geometria (a voi lettori la scelta di come leggerlo).



/ /




«Tu chi sei? Io non ti conosco.»


Fa freddo, Oikawa può sentirlo bruciare sulla pelle nonostante sia avvolto nel suo piumino color cachi, il naso coperto dalla sciarpa scura.
Avanza con le mani in tasca, le gambe intirizzite dal gelo divorano metri di asfalto con falcate ingessate, mentre gli occhi restano fissi di fronte a lui, lì dove la strada si spezza. Non china mai la testa, non la muove, nemmeno osa guardarsi intorno, come se abbassare gli occhi comportasse automaticamente la discesa di una scure sul suo collo.
Le labbra di Tooru fremono appena, rimangono serrate e se possibile rafforzano la loro inaccessibilità: una testa mozzata per chi si guarda intorno, per chi ancora spera. Sì, questa è la dura legge del contrappasso per quelli come lui, fantasmi arrabbiati che si aggirano per le strade sterili di Sendai alla ricerca di ricordi, percezioni, storie.

Kageyama tira su col naso, le labbra – a malapena protette dal bavero del cappotto – increspate in una smorfia di disappunto: come ha potuto dimenticare la sciarpa con questo freddo?
Si muove in fretta, le suole delle scarpe scalpitano sulla superficie dura del marciapiede, i polpacci pulsano con prepotenza sotto i jeans congelati.
La marcia frenetica di Tobio pare inarrestabile, eppure basta la luce rossa del semaforo a qualche metro di distanza per smorzare la velocità dei suoi passi: non vuole fermarsi ad aspettare al margine della strada, preferisce rallentare nella speranza di raggiungere le strisce pedonali soltanto quando potranno essere attraversate di nuovo.
Odia aspettare, eppure, ora che lo guarda da lontano, ha l'impressione di essere rimasto per lungo tempo in attesa sotto quel semaforo, come se tutto si fosse fermato proprio lì. Ma tutto cosa?

Oikawa giunge al margine della strada nello stesso momento in cui scatta la luce verde del semaforo, allora non si ferma, osserva la successione di strisce bianche e nere sotto di lui e poi risolleva lo sguardo, si decide – solo per un istante – a scrutare il viso di qualche passante proveniente dalla direzione opposta.
Istante sbagliato.
Si ferma all'improvviso, una mano premuta sul petto: potrebbe vomitare il proprio cuore seduta stante. Questo, ne è sicuro, è il dolore di un cuore scappato dal proprio nido, un cuore che si è ribellato alle sue catene di carne per circolare liberamente nel corpo. Fa troppo male per trattarsi soltanto di una stupida pulsazione incondizionata.
Kageyama lo guarda solo per un istante, non sembra sorpreso ma solo infastidito da questo ragazzo che all'improvviso si è pietrificato di fronte a lui. Giunge a pochi passi da Oikawa e poi si scosta, gli transita accanto senza fiatare.
Oikawa si volta e vede la testa corvina sparire fra quelle degli altri passanti, si morde il labbro inferiore con forza, le unghie sprofondate nei palmi delle mani.
Come ha osato ignorarlo in questo modo? Dovrebbe raggiungerlo e dargli un bel pugno.
Tooru si ritrova solo nel bel mezzo della strada, osserva ancora i passanti che a poco a poco si allontanano, ma ora la sua espressione è vacua e triste.
Il suono di un clacson lo fa sobbalzare, dunque rivolge un'occhiata al semaforo e schiude le labbra in uno spasmo, non appena la luce rossa gli ferisce gli occhi.
A volte dimentica che non avrebbe senso inseguirlo.
È proprio qui che è successo. È qui che uno stronzo ubriaco ha investito Kageyama.
È qui che Tobio si è dimenticato di lui. È questo il punto esatto in cui hanno smesso per sempre di incontrarsi.


«Una volta mi amavi.»

   
 
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