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Autore: RiyelaAlelita    06/07/2016    2 recensioni
"-Golbez-
Eccolo, tutto l'odio, tutto il disprezzo, racchiusi in quell'unico nome. L'odio di una delle sue innumerevoli vittime"
[Final Fantasy IV - The After Years]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Chris von Muir, Golbez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scendevano sempre più in profondità in quella luna, e ormai avevano perso il conto dei giorni che avevano passato lì sotto. I loro ritmi erano scanditi dai pasti, e dal sonno ogni qualvolta si imbattevano in un luogo libero da mostri. Facevano turni di guardia a coppie, per evitare brutte sorprese, ma lui ne era sempre escluso. Non si fidavano di lui. E come avrebbero potuto? Aveva rovinato le vite di quasi tutti quelli lì presenti, e il fatto che avesse compiuto certi atti mentre era controllato da Zemus non rendeva meno amari quei ricordi. Continuavano ad avanzare, ma non avevano ancora trovato un modo per aiutare Cecil, né per fermare la luna.
E quindi eccoli lì, nell'ultimo luogo sicuro trovato, dopo aver sconfitto l'ennesimo dei vecchi nemici; quelli che, anni prima, erano i suoi sottoposti. Golbez si sedette in disparte, come sempre, e consumò in silenzio il suo pasto, mentre gli altri erano disposti attorno al fuoco, a decidere i turni di guardia per quell'attimo di tregua. Poteva vedere, in mezzo a tutte quelle persone, un corpo immobile: Cecil. Proseguivano, ma non mostrava segni di miglioramento: li seguiva, ma era vuoto. Se li sentiva, non dava nessun segno, nessuna risposta. Attorno a lui, la sua famiglia gli parlava, sperando in una qualche reazione; invano. Quando lui cercava di avvicinarsi, non glielo impedivano, non gli parlavano, ma i loro sguardi erano abbastanza per capire cosa stessero pensando.
Lentamente, tutti si stesero e iniziarono a dormire, meno due, le sentinelle designate: una ninja vestita di azzurro e un uomo biondo, con un diadema semi-nascosto dai capelli. E fu proprio quest'ultimo che, quando restò solo il crepitio del fuoco a riempire la grotta, gli si avvicinò, fissandolo dall'alto con i suoi occhi verdi carichi di odio, ma anche di paura.
-Golbez-
Eccolo, tutto l'odio, tutto il disprezzo, racchiusi in quell'unico nome. L'odio di una delle sue innumerevoli vittime.
-Perché sei tornato?- continuò l'uomo, ma suonava più come un'accusa che una domanda.
Non dovevi tornare, questo non è il tuo posto. Questo era in vero significato di quelle parole.
-Il pianeta azzurro è il luogo in cui sono nato, ho anch'io il volere di proteggerlo.-
Era vero, sebbene fosse solo una parte della verità: sulla sua luna, i cristalli erano distrutti, e probabilmente anche la luna stessa, e tutti coloro che vi abitavano.
-Da come hai agito l'ultima volta, non si direbbe.-
-Immagino che Cecil vi abbia raccontato come stavano le cose.-
Sì, l'aveva fatto, lo poteva vedere dagli occhi dell'altro: sapeva la verità, la sapevano tutti, ma non lo perdonavano. Certo, era più facile addossare la colpa al diretto responsabile che a chi si muoveva dietro la scena.
-Chi sei?- chiese Golbez, rompendo il silenzio che si era creato. Sapeva di averlo già visto, in passato, ma non ricordava dove.
-Non pretendo che ti ricordi di me, sono solo una delle persone che hanno sofferto a causa tua.- fu la dura risposta dell'uomo.
A un certo punto, lo stregone fu colpito da un ricordo: un cristallo, una stanza di specchi, quegli stessi occhi che lo guardano con quella stessa espressione, forse più spaventati. Il cristallo del vento. Fabul.
-Eri a Fabul, quella volta.-
Ne fu stupito, si vedeva, ma la sua espressione si fece ancora più dura. Gli tremavano i pugni per la forza con cui li stringeva.
-Anche. Ma mi riferisco a prima.- gli occhi gli si fecero lucidi -A Damcyan. Hai bombardato il castello per rubare il nostro cristallo. Sono morti tutti: i miei genitori, la donna che amavo...- la voce si spense, e le lacrime iniziarono a scorrergli sulle guance, ma non provò neanche a nasconderle.
Golbez non poté non ammirare quella sua forza: non tutti avrebbero pianto davanti a una persona odiata senza tentare di nasconderlo.
-E poi Tellah...- proseguì, e allo stregone sembrò di sentirlo gridare, quel nome, da più persone. Ricordò dolore. Una magia che lo aveva messo in ginocchio. La prima.
-Il vecchio di Meteo.-
Già. La magia lo aveva consumato. Era morto per una vendetta che non era riuscito a compiere.
Golbez si alzò in piedi, sovrastando il biondo. Con la coda dell'occhio, notò la ninja che si voltava di scatto verso di loro, allarmata. Decise di non farle caso.
-Non so se mi crederai o no, ma ancora adesso continuo a odiarmi per ciò che ho fatto allora. Ma ho capito che, se continuo a ripensare al passato, a commiserarmi per tutte le mie azioni, non riuscirò a salvare Cecil, né a fermare questa luna.-
L'uomo spalancò gli occhi dallo stupore, quindi abbassò lo sguardo.
-Già...- mormorò.
Golbez decise di ritentare: -Come ti chiami?-
L'altro sollevò la testa, ed ebbe solo un attimo di esitazione, prima di rispondere: -Edward Chris von Muir, re di Damcyan.-
-Allora, Edward, lascia che ti diva una cosa: lascia l'odio da parte, ti avvelena dentro, ti consuma, e ti rende un bersaglio facile per chiunque voglia approfittarsi di te.-
“Tutte cose che ho imparato a mie spese...” avrebbe voluto aggiungere, ma preferì tacere quella parte.
Lo stregone annuì e, guardandolo negli occhi, vide ancora odio e paura, ma notò che avevano fatto posto anche a qualcos'altro: che fosse il segno di un possibile perdono, o di fiducia? Non lo capiva, ma si ritrovò a sperarlo.
-Grazie.- sussurrò Edward con un debole sorriso, prima di tornare al suo posto di guardia, all'ingresso della grotta, dove la ninja non aveva smesso neanche un attimo di seguire quel dialogo, armi alla mano.
Golbez sospirò e tornò a sedersi.
“Che possa esserci perdono anche per me?”
Sorrise, sentendosi in qualche modo più positivo nei confronti di quella missione, e si addormentò.
Bene, un possibile dialogo tra Golbez e Edward mentre si avventurano nei sotterranei della luna.
Forse Edward è uscito un po' dal suo carattere, ma neanche troppo: in fondo, è stato lui quello che ha perso di più per colpa di Golbez, è normale che provi tutto quel rancore, anche dopo 17 anni.
Ok, vi lascio alle recensioni (se ne avete voglia, a me fa sempre molto piacere sapere cosa ne pensate ;))
   
 
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