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Autore: fedetojen    09/07/2016    0 recensioni
Costretta a scappare ogni volta che qualcuno la chiamava strana, diversa…mostro.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bobby Drake/Uomo Ghiaccio, Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Costretta a scappare ogni volta che qualcuno la chiamava strana, diversa…mostro.
Aveva un dono, che era diventato come un brutto tatuaggio indelebile sulla sua pelle: Rhea credeva che il suo potere di fermare il mondo intorno a sé trattenendo il fiato, fosse un dono inutile e privo di senso.

La sua famiglia non accettava di avere in casa una figlia strana e inusuale, a causa del suo dono, fu così buttata fuori di casa finito il liceo ritrovandosi a combattere con il mondo da sola.

Quando un giorno si ritrovò casualmente in uno scontro aperto tra polizia e mutanti: era in mezzo al fuoco, proiettili e oggetti e mutanti scatenati. Non poteva difendersi, quando d’un tratto un muro di ghiaccio le si parò davanti a difenderla da spari, vedendo una figura vestita in nero avvicinarsi a lei.

- Stai bene?- gli chiese allungando la mano verso di lei, aiutandola ad alzarsi da terra, mentre annuiva velocemente.
Il ragazzo la guardò ancora, sorridente: catturò subito l’attenzione di Rhea, gli occhi del ragazzo, che erano celesti come il ghiaccio.
Appena Rhea si alzò, subito ritrasse la mano, indecisa nel seguire o meno l’uomo davanti a sé.

- Bobby, dobbiamo andare!- urlò qualcuno più lontano da loro.
Rhea si voltò, vedendo un uomo con degli artigli alle mani, uccidere brutalmente le forze dell’ordine, facendo cessare così gli spari.
Appena l’uomo si voltò verso Rhea e si avvicinò a loro due, di colpo lei indietreggiò spaventata da quello che aveva appena visto. Subito Bobby si parò davanti a Rhea, proteggendola.

- La spaventi così, Wolverine- disse severo verso di lui, che ringhiò e andò via.
Bobby si voltò verso Rhea che continuava a guardarsi intorno spaventata e con gli occhi spalancati.

- Puoi stare tranquilla, noi siamo come te, Rhea- appena Rhea sentì quella voce rimbombare nella mente, si fermò di scatto guardando il ragazzo difronte a sé.

- Esci dalla mia testa!- ringhiò verso Bobby, che non capendo scosse la testa.

- Non è lui, Rhea, il mio nome è Charles Xavier. Sono un telepate- rispose la voce nella sua testa.
Con forza Rhea strinse tra le sue mani delle ciocche di capelli, abbassando il capo e chiudendo gli occhi con forza.

- ESCI. DALLA. MIA. TESTA!- urlò ancora, facendo indietreggiare anche Bobby, che per precauzione si spostò dal suo raggio di azione.

- Tranquilla Rhea, puoi fidarti di noi- man mano che Charles tranquillizzava Rhea, lei lasciò andare la presa sui suoi capelli e ancora un po’ titubante seguì Bobby e l’intero gruppo. Appena Bestia, mise in moto l’aereo, tutti i presenti passeggeri, guardarono incuriositi Rhea.

- Ragazzi smettetela di guardarla: è come noi come quando eravamo spaesati all’inizio di tutto questo- disse Wolverine mentre continuava a fumare il suo sigaro.

Appena atterrati, ognuno di loro prese direzioni diverse appena entrarono nella grande accademia di Charles Xavier: l’unico che rimase al fianco di Rhea fu Bobby, che la indirizzò verso la porta dell’ufficio del professore.
Bobby bussò, ricevendo il consenso di entrare: Rhea era ancora tremante, mentre si guardava costantemente intorno.

- Puoi restare, Bobby- disse il professore, voltandosi con la sedia verso di loro. Bobby sorrise, restando vicino alla porta, unendo le mani davanti a sé.

- Ciao Rhea- disse calorosamente il professore, sorridendo a Rhea, che spostò lo sguardo su di lui, sospettosa nel vederlo su una sedia a rotelle.

- Perché reputi il tuo dono inutile?- chiese d’un tratto il professore, guardandola curioso. Rhea infastidita, ghignò.

- Non serve a nulla- disse solamente, guardando l’immensa libreria alla sua destra.

- Potresti fare molto con il tuo potere, non sottovalutarlo- disse in sua difesa il professore, facendo ridere ancora Rhea, che si avvicinò alla libreria e con il dito, toccò ogni copertina posta davanti a sé.

- E’ un potere con il quale non posso difendermi, sono completamente inutile- disse voltandosi guardando il professore osservarla in una smorfia di disapprovazione.

- Potresti salvare le persone da un colpo di pistola, evitare una carneficina, prevenire delle decisioni azzardate, dettate dall’impulso. – disse il professore guardando ancora una volta Rhea che scuoteva la testa, con un sorriso amaro in volto.

- E’ così che reclutate ‘giovani prodigi’?- chiese sarcasticamente lei.

- Smettila di negare a te stessa di essere speciale e diversa da tutti gli altri- gli disse il professore nella sua testa. Di scatto Rhea alzò l’indice, indicandolo rabbiosa.

- Non entrare più nella mia testa. Ultimo avviso- disse scattando verso la porta, la quale era bloccata dalla figura di Bobby.

- Lasciala andare, Bobby- disse il professore, ritornando alla scrivania.

Lui si spostò, facendola scappare via.
Corse per il corridoio, uscendo dalla porta principale, raggiungendo un grande laghetto, dove alcuni ragazzi stavano studiando in vicinanza. Iniziò a pensare perché proprio lei, perché doveva essere diversa: non poteva semplicemente essere come ogni ragazza della sua età?
Vivere una vita normale, avere un ragazzo, stare con la propria famiglia.

- Scappi sempre quando la situazione non ti piace?- sussultò, non sentendo arrivare Bobby alle sue spalle.

- Spaventi sempre le persone, arrivando alle spalle?- chiese lei controbattendo. Bobby rise, guardandosi attorno, per poi osservare Rhea, sorridente.

- Non ci siamo ancora presentati: l’uomo di ghiaccio, o semplicemente Bobby- disse con la mano davanti a sé, sperando che lei la stringesse ma la guardò e indietreggiò di un passo.

- Rhea- disse, iniziando a camminare sull’erba verde.

- Quanto tempo riesci a trattenere il respiro?- chiese pedinandola, praticamente.

- Te l’ha detto Charles, vero? Parli sempre così tanto?- chiese irritata lei, lanciandogli un’occhiataccia.

- Posso essere anche molto logorroico- disse sorridendogli. Rhea si fermò con le braccia sui fianchi.

- Lo sei già. Comunque, non mi sono mai esercitata nel trattenere il respiro, ormai non lo faccio nemmeno più…- disse guardando altrove.

- Qual è il tuo animale preferito?- chiese di punto in bianco, Bobby, sorridendo.

- L’aquila- disse guardandolo curiosa. Bobby, unì le mani e quando le riaprì, aveva una piccola scultura in ghiaccio di un’aquila in volo.

- E’ bellissima- disse prendendola tra le sue mani, Rhea.

- Nessun potere è inutile- disse Bobby, mentre Rhea continuava a osservare l’aquila tra le sue mani.

- Non so difendermi, sono una palla al piede- disse alzando lo sguardo verso Bobby, che contrariato la guardò.

- Imparerai a difenderti e a sfruttare il tuo potere. Vediamo se riesci a impedirmi di farti diventare un ghiacciolo- disse Bobby sorridendo a Rhea, che accettò la sfida.

Appena vide Bobby fare la prima mossa, trattenne il fiato: si guardò intorno e l’unica cosa che poté fare era provare a buttarlo nel laghetto dietro di lui. Spostare Bobby era sicuramente più facile di quanto potesse esserlo quando il tempo trascorreva normalmente. 
Sembrava essere leggero come una piuma: così lo spostò proprio vicino al laghetto, spostando indietro una sua spalla e sbilanciandolo con una gamba alzata da terra.

Si allontanò quel che bastò per gustarsi la scena e ritornò a respirare, vedendo Bobby cadere all’indietro come un pesce fuor d’acqua.
Fu difficile non scoppiare a ridere appena Bobby risalì a galla, passandosi le mani sulla faccia e nei capelli, guardando Rhea con le mani sulla pancia, mentre ancora rideva.

- Divertente, eh?- chiese Bobby uscendo dal laghetto, completamente zuppo.

- Vediamo se da questi riesci a scappare- disse iniziando a gesticolare in sua direzione.

Velocemente, intorno a sé, il ghiaccio iniziò a formarsi: fece appena in tempo a trattenere il respiro, per uscire da quella che doveva essere una prigione di ghiaccio.
Tanto che cercò di scappare da essa, che andò a scontrarsi con la figura di Bobby e respirò, cadendo su di lui.

- Beccata!- disse Bobby, sorridendo, imprigionando sia lui che lei in una cupola di ghiaccio.

- Maledizione- imprecò Rhea, staccandosi da Bobby, che intanto se la rideva.

- Smettila di ridere- disse seria, Rhea, scontrandosi con il ghiaccio alle sue spalle.

- Ma se sei stata tu a buttarmi nel lago per prima!- disse divertito, indicandola.

- Puoi sciogliere il ghiaccio?- chiese dopo alcuni secondi di silenzio imbarazzante.

- Lo sciolgo, se prima mi dici una cosa- disse suscitando la curiosità della ragazza.

- Cosa? Sputa il rospo, ghiacciolo- Bobby sorrise a quel nomignolo, per poi sedersi e guardare la ragazza.
Ma prima che Bobby potesse fare la sua domanda, qualcuno ruppe la cupola di ghiaccio con estrema violenza.

- Ragazzino, il professore vuole vederti- disse Wolverine con poca gentilezza.

- A dopo- disse Bobby facendo l’occhiolino a Rhea, andandosene e lasciando i due soli.


A/S: Salveee! Lo so che non aggiorno da una vita, ma questa storia dovevo metterla. Ovviamente è nata tutto da un mio sogno, come capita spesso xD Spero vi piaccia e possiate dirmi cosa ne pensate. Quella nella foto è la protagonista insieme a Bobby, ovviamente.

 
   
 
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