Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
Segui la storia  |       
Autore: ChiaraBJ    09/07/2016    3 recensioni
Livyana testimone di un brutale omicidio, Ben e Semir faranno di tutto per proteggerla anche a costo della loro stessa vita. Fughe, complotti, fiducia mal riposta, sono alcuni ‘ingredienti’ che troverete in questa nuova F.F.
Questa storia fa parte della serie ‘Legami speciali ed indissolubili’.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Fine dei giochi

Il mondo per Semir si fermò per un istante. 
Perfino gli uccelli che volavano in cielo sembravano immobili, come le foglie degli alberi che fino a un attimo prima si muovevano al vento.
Solo un’impercettibile goccia di sudore sulla fronte di Semir sembrava muoversi.
Il mondo riprese vita nello stesso istante in cui un proiettile partì dalla Walther del piccolo ispettore colpendo Weissman di striscio ad una spalla.
Nonostante fosse ferito, il commissario cominciò a sparare verso i due ispettori fortunatamente con scarsa mira dando tempo e modo ad entrambi di mettersi al riparo.
Semir non poté rispondere al fuoco in quanto Weissman indietreggiava, facendosi scudo con la piccola ed essendo in movimento ora sarebbe stato più difficile colpire il commissario senza correre il rischio di ferire Livyana.
Weissman quindi tentò l’impossibile, sapeva che Ben non lo avrebbe lasciato andare e ora c’era anche il suo collega ‘nanerottolo’. Preso dal panico indietreggiò fino a che non arrivò al grande cancello rimasto aperto.
Scaraventò letteralmente la piccola per terra, poi corse verso il SUV per cercare di sfuggire ai due poliziotti.
Ben e Semir gli corsero dietro in tempo per vederlo sfrecciare via verso la città.
“Piccola…stai bene?” si avvicinò di corsa Ben, mentre Semir si dirigeva verso l’auto della Kruger.
Ma Livyana lo zittì.
“Prendi quel delinquente, corri dai…che aspetti”
Tra i due ci fu un sorriso d’intesa.
“Ehi socio” urlò Semir “Ti va come ai vecchi tempi?”
Ben non se lo fece ripetere due volte e insieme partirono all’inseguimento.
In quel momento non c’era tempo per le smancerie o per un metaforico mezzo infarto di uno dei due soci nel vedere l’altro vivo e vegeto.
Weissman stava scappando e la loro priorità era quella di prenderlo e consegnarlo alla giustizia. Per le ramanzine reciproche ci sarebbe stato tempo dopo.
“Ma tu non dovevi essere morto?” gli disse Ben, una volta salito a bordo dell’auto “A momenti mi prendeva un colpo, pensavo di aver visto un fantasma”
“Sì come quello della rimessa…naaaaaa…ci vuole altro per farmi fuori e prima che tu me lo chieda Helga ed Albert stanno bene”
“Gruber?”  domandò con l’animo sollevato Ben.
“Seccato ” rise con una punta di malizia Semir.
“Ehm , ma che termini sono…”
“Dai sfaticato, la vacanza è finita chiama i rinforzi” lo rimproverò Semir.
Ben prese la radio, ma prima di chiamare il distretto si rivolse al socio:
“Ma questa è l’auto della Kruger?” chiese sbigottito il ragazzo.
“Eh sì” ribadì l’altro.
“Attento a non strisciarla altrimenti il capo ti ammazza…”
“Un’altra volta???” e tra i due ci fu un altro sorriso d’intesa.
Poi Ben prese il microfono della radio.
“Cobra 11 a comando…”
“Come…prego???” Susanne dall’altra parte pensò di avere le allucinazioni…uditive.
“Susanne sono Ben, io e Semir …”
“Cosa??? Semir???”  la segretaria era sempre più sconvolta.
“Ciao Susanne” si intromise Semir.
“Susanne per favore, lasciami parlare…” ma in cuor suo era felice di sentire la ragazza e rassicurala che lui e Semir stavano bene.
“Stiamo inseguendo Weissman su un SUV nero targato ‘K-LK 4284’ ci stiamo dirigendo verso l’A57…direzione Colonia…mandaci rinforzi…”
“Gerkhan, Jager…la SEC sarà alla villa fra cinque minuti…la situazione???” intervenì il capo, sentendo la voce concitata di Susanne. Attorno a loro l’intero distretto era basito, ma felice di poter sentire di nuovo le voci dei due colleghi.
“Dunque abbiamo Ritter e Gruber morti. Weissman si è portato dietro solo loro due, dica alla SEC che troverà  vicino alla dépendance una donna anziana, Livyana , il custode della villa ferito, chiami anche un’ ambulanza…”

I due ispettori entrarono nell’autostrada, dando inizio ad un pericoloso inseguimento.
L’autostrada in quel momento era particolarmente trafficata e sia il SUV che i due poliziotti proseguivano a zig-zag tra le auto.
Dietro cominciarono i primi tamponamenti causati volutamente da Weissman per farsi largo tra il traffico e bloccare i due ispettori.
“Socio se ti avvicini gli sparo alle gomme, ma mi serve una pistola…” lo informò Ben.
“Cosa??? Mica mi stai dicendo che ti sei presentato davanti a Weissman disarmato? Che razza di incosciente”
“Embè, tanto lui mica lo sapeva” rimbeccò il socio.
“Vabbè lasciamo perdere, certo che ne hai di coraggio…no…sei incosciente. Punto e basta, non vorrei essere il tuo angelo custode…dovrei fare sempre gli straordinari”
Semir consegnò la sua pistola a Ben, poi cercò di avvicinarsi all’auto di Weissman quel tanto che bastava per consentire al socio di sparare alle gomme senza colpire altre vetture di ignari automobilisti.
Il giovane poliziotto esplose un paio di colpi verso il SUV, ma non riuscì a colpirlo.
“Ma che mira del cavolo hai…” lo rimproverò Semir.
“Grazie tante, stai andando a zig –zag…“sbottò Ben.
Semir accelerò ancora di più e con la sua consueta maestria si ritrovò quasi a fianco dell’auto che stavano inseguendo. Ben e Weissman per un attimo si guardarono negli occhi. Il commissario cercò di tamponare la fiancata dell’auto dei due ispettori, ma Semir frenò quel poco che bastava per non farsi sopraffare. Ben trovatosi il SUV davanti sparò  due colpi centrando in pieno una delle due gomme posteriori.
Weissman immediatamente perse il controllo dell’auto, e il destino volle che l’uomo uscì di strada nell’identica curva in cui una settimana prima era stato vittima Semir.
Il piccolo ispettore si fermò di colpo, accostò l’auto nella corsia d’emergenza poi con Ben scese velocemente verso la scarpata.
“Semir” disse il giovane quando fu vicino alla carcassa del SUV  “Sbrighiamoci a tirarlo fuori, qui sta per saltare tutto”
Senza tanti complimenti i poliziotti estrassero Weissman dai rottami dell’auto, allontanandosi pochi istanti prima che saltasse in aria.
Una volta tornati sul ciglio della strada Ben si rivolse sarcastico a Weissman che era decisamente ‘ammaccato’, ma cosciente.
“E poi sarebbe il mio socio quello che non sa guidare…” lo sbeffeggiò Ben.
“Ha detto questo di me? Che gran bastardo…” lo guardò torvo Semir, poi prese le manette dalla tasca dei jeans e rivolgendosi a Ben “Vuoi farlo tu socio?”
Ben prese le manette ed ammanettò Charly con le mani dietro la schiena. Pochi istanti dopo furono raggiunti dall’auto di Dieter e Jenny.
“Ragazzi che bello rivedervi” disse Dieter.
“Lo è anche per noi” rispose Ben, poi mentre faceva salire sull’auto dei colleghi Weissman disse:
“Una volta un mio istruttore dell’Accademia mi disse che nel nostro lavoro non bisogna mai affezionarsi troppo ai colleghi e di non fidarsi mai di nessuno, beh sai una cosa? Aveva torto e anche no. Mi sono affezionato a più di un collega e anche ad una serpe come te, e soprattutto mi sono fidato di te. Ho fatto l’errore di non dar retta a Semir, e quasi per colpa mia ci rimetteva la pelle. Marcirai in galera Charly, questo te lo posso giurare”

Ben stette a guardare Charly che si allontanava, mentre Semir guardava il suo giovane collega.
“Mi dispiace Ben” disse alla fine il socio avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla.
“Sono stato un idiota, dovevo darti retta…è successo tutto per colpa mia” gli disse triste voltandosi verso l’amico “Ho messo in pericolo la vita di Livyana, di Helga, degli ‘zii’, la tua famiglia…e soprattutto per colpa mia a momenti ci rimettevi la vita. Mi dispiace tanto Semir, davvero, se arrivassi ad odiarmi…se decidessi di non voler più lavorare con me…essere il mio partner…ti capirei, ho fatto un errore madornale non fidandomi di te e gli errori, questo tipo di errori si pagano” ma Semir lo zittì.
“Che non ti passi neanche per l’anticamera del cervello di consegnarmi la pistola e il tesserino” disse serissimo Semir intuendo i pensieri di Ben “E adesso ascoltami e non interrompermi. Weissman per te non era solo un collega, è stato il tuo insegnate all’Accademia, era un amico e tu ti sei giustamente fidato di lui, lo avrei fatto anche io se fossi stato al tuo posto, ti ricordi di André Fux?”
Ben trasse un profondo respiro, in quel momento non era capace di dire niente se non un :
“Grazie Semir” disse con voce roca.
”Dai torniamo alla villa…Helga, Livyana…ci staranno aspettando”

Una volta saliti sull’auto il ragazzo chiese a Semir:
“Toglimi una curiosità, ma tu come hai fatto a trovarmi? E perché hai inscenato la tua morte?”
 “Mi sono finto morto per fare uscire allo scoperto Weissman e i suoi tirapiedi. Ti conosco troppo bene Ben, sapevo che li avresti cercati, come loro cercavano te. E anche tu come loro saresti uscito allo scoperto perché avresti cercato vendetta, e ti confesso che la cosa a volte mi fa paura”
“Astuto, ma non lo fare mai più, altrimenti la prossima volta ti ammazzo io, sono stato malissimo…” puntualizzò Ben.
“Comunque ti ho trovato grazie a Helga” replicò Semir.
“Dunque alla fine te lo aveva detto, ma quando?” Ben era curioso.
“Beh non me lo ha detto esplicitamente, ha usato …troppi ‘se’. All’inizio non ci ho fatto caso, poi mi è venuto in mente una scena del film ‘Assassinio sul Nilo’…”
“Vero Helga non è solo un’appassionata di libri di autori russi, ma adora anche Agatha Christie…me la immagino, lei non voleva mentirti, e al contempo tradire la mia fiducia. Povera Helga le ho urlato contro cose cattive, il fatto che mi avesse tenuta nascosta la tua morte…”
“Figurati lei povera donna. E’ stata l’ultima persona a sentirmi…vivo” confermò Semir.
“Sono stato …beh dire sgarbato è un eufemismo. Lei è stata e sarà sempre una madre per me. Se non mi volesse più …” ma Semir lo interruppe.
“Una madre perdona sempre i propri figli, anche quelli più scapestrati, impulsivi e imprudenti come te”
“Mi sa che non ho solo una madre ‘bis’, ho anche un padre ‘bis’. Bentornato dall’aldilà socio” e gli porse la mano.
“Bentornato anche a te socio” e nell’abitacolo si sentì un sonoro schiocco.
“Promettimi che non morirai più, credevo di impazzire…io non sono abituato a cambiare partner”
“Vedrò di accontentarti ragazzo, ora torniamo dalla tua ‘famiglia’ ci staranno aspettando”
 
“Ben, zio Semir! ” urlò la piccola appena vide il giovane scendere dall’auto insieme al suo socio.
“Ciao piccola, come stai?”
“Bene…” rispose la piccola e dietro di lui comparve Helga e Albert con una vistosa benda alla spalla.
Dietro di loro gli uomini della SEC.
“Ispettori, abbiamo messo in sicurezza la villa” confermò un agente.
“Molto bene” rispose Semir “Grazie”
“Dovere, ispettore”
“Ehi signorina” disse poi il ragazzo “Domani si torna a scuola”
“Mmmm” borbottò lei, poi aggiunse “Che giustificazione darai alla preside?”
“Beh le diremo la verità…” azzardò Ben.
“Certo come nel film ‘Leon’…mi vedo già la scena…’Hanno sparato a Ben e così siamo scappati, poi ci hanno trovati, mi hanno puntato una pistola alla tempia e per poco non ci hanno uccisi tutti. Poi per fortuna è arrivato lo zio Semir che insieme a Ben hanno fatto fuori due uomini e arrestato un terzo…beh ovviamente con un gran dispendio di pallottole e armi…poi finalmente ho potuto far ritorno a scuola’ Che dici capirà? O crederà che la sto prendendo per…”
“Livyana, moderiamo il linguaggio…” la rimproverò Ben.
“Ma se non mi hai neanche lasciato finire la frase” rimbeccò lei.
I presenti erano allibiti mentre con fare saccente la piccola raccontava la storia di quella che poteva essere la giustificazione, tra l’altro molto realistica.
“Beh direi che forse è meglio di no…la verità mi sembra peggio di una bugia…qualcosa mi inventerò…” replicò Ben grattandosi la testa.
“Ah zio Semir” disse poi la piccola “Lo sai che Ben è stato curato dal dottor Henning? E’ un veterinario!”
Semir cercò di restare serio, mentre Ben accanto a lui arrossiva vistosamente.
“Beh sai…Ben è…un cavallo di razza, un ottimo partner e un ottimo amico…”
“Sì ok, abbiamo capito, basta con le smancerie ‘Stallone turco’ “ troncò il discorso Ben.

Passarono un paio di giorni, Livyana era tornata a scuola, Ben era stato scagionato da tutte le accuse ed ora era nel suo ufficio di fronte a Semir. Entrambi stavano redigendo il rapporto che aveva portato all’arresto di Weissman e alla morte dei suoi due complici.
 “Che hai Ben?” chiese Semir vedendolo visibilmente triste.
Ben lo guardò.
“Weissman non verrà mai accusato per l’omicidio della Renner, se la caverà…non abbiamo prove che sia stato il mandante. Sarà incriminato per il nostro tentato omicidio, ma un buon avvocato…” il ragazzo si fermò a metà discorso era amareggiato e Semir non seppe cosa rispondergli.
“Livyana sarà chiamata al processo a testimoniare, dirà che ha visto Gruber uccidere la Renner, lei è eccitata, fa la spavalda…ma a me la cosa non piace” concluse poi abbassando di nuovo gli occhi sulla tastiera del  PC e continuando a redigere il rapporto di quell’infernale settimana.
Dopo un po’ si rese conto che la cartella della posta lampeggiava.
Il ragazzo l’aprì e cominciò a leggere il messaggio, il mittente era Paula Renner.

‘Ispettore Jager, forse lei non saprà chi sono io, ma sappia che io so benissimo chi è lei. Cercherò di essere chiara e concisa. Dovevo trovare qualcuno che fosse al di fuori dell’LKA, della narcotici e della polizia ferroviaria. Quindi quando l’ho vista alla stazione di Colonia mi sono ricordata di lei che ho avuto modo di conoscere di sfuggita all’LKA. Mi è sembrata la persona adatta. In allegato a questa lettera troverà delle foto che testimoniano come il commissario Karl Weissman, il vicecommissario Hans Gruber e l’ispettore Gedeon Ritter della polizia ferroviaria di Colonia, abbiano rapporti con il principale cartello della droga della Vestfalia e abbiano contrabbandato armi. Sono anche i mandanti dell’omicidio dei due agenti messi di scorta al trasporto di un grosso quantitativo di armi di cinque anni fa avvenuto fuori Colonia in aperta campagna il 25 di Agosto. Sotto un’asse del parquet  di casa mia troverà anche un piccolo nascondiglio. Dentro troverà una chiavetta USB. Il codice per leggere senza danneggiare il file è anno mese e giorno di quando mi sono diplomata all’Accademia. Le preannuncio già che quando lei aprirà questa missiva e l’allegato io me ne sarò già andata. Non sono innocente, ho avuto parte a questa storia, ma mi rimane poco da vivere e Weissman e i suoi mi danno la caccia da troppo tempo e comincio ad essere stanca. Quindi me ne andrò dalla Germania, vivendo gli ultimi giorni che mi restano in relativa tranquillità, ma prima attuerò, come dire ,la mia vendetta’

Ben aprì i file e appena vide le foto spalancò la bocca.
Semir lo vide.
“Ehi socio, sembra tu abbia visto un fantasma…”
“Beh è meglio che vieni qui, forse non sei finito giù per la scarpata per niente…”
“E queste come le hai avute? Sono le foto che ho trovato a casa della Renner…Gruber, Weissman, Ritter…vedi questi sono narcotrafficanti e guarda questo è uno dei trafficanti d’armi più ricercati…”
 “Vedo…questo è Zolder…l’Interpol lo cerca da anni, sa dei suoi affari…ma non riescono mai ad incastrarlo, queste foto potrebbero porre fine alla sua ‘carriera’…”
Ben fece leggere la lettera anche a Semir e dopo aver fatto rimbombare nella stanza un fragoroso cinque a passo di carica si diressero verso l’ufficio del commissario Kruger, consapevoli che ora Weissman forse sarebbe stato incriminato anche per essere il mandante dell’omicidio della Renner e per essere complice di trafficanti di droga e armi.
 
Epilogo e Angolino musicale: come sempre tutto è bene quel che finisce bene…e se vi state già chiedendo se ci sarà un’altra avventura della coppia d’oro + 1 vi dirò di sì, ma non la prossima.
Ho deciso di…invertire i ruoli…Semir nei guai e Ben a ‘sbrogliare’ la matassa, il che per me è una sorta di novità. Livyana quindi non ci sarà, ma la serie prevede altre storie future.
Ed eccomi ai ringraziamenti: un grazie immenso ai miei recensori che non mi fanno mai mancare il loro supporto e affetto, che ancora una volta, magari senza saperlo, sono fonte di ispirazioni. Bacione enorme a Liviana, Elisa e Maty.
Menzione speciale alla mia Beta che in questo periodo per me fa gli straordinari, visto che la mia testa viaggia più veloce delle dita e ultimamente per strada perdo non solo le virgole.
Ringrazio tutti i lettori e grazie a chi ha inserito la storia in una delle liste.
Infine il film che ha ispirato questa storia, Maty, la mia Beta lo ha capito subito, ma forse è questione…d’età…Witness - Il testimone film del 1985 diretto da Peter Weir e interpretato da Harrison Ford e Kelly McGillis.
Vi lascio all’ultima canzone di questa f.f. e se vorrete…arrivederci a presto!
ChiaraBJ.
Laura Pausini ‘un amico è così’
Per ascoltarla : https://www.youtube.com/watch?v=VRY1aAODjzk
È facile allontanarsi sai Se come te anche lui ha i suoi guai Ma quando avrai bisogno sarà qui Un amico è così Non chiederà né il come né il perché Ti ascolterà e si batterà per te E poi tranquillo ti sorriderà Un amico è così E ricordati che finché tu vivrai Se un amico è con te non ti perderai In strade sbagliate percorse da chi Non ha nella vita un amico così Non ha bisogno di parole mai Con uno sguardo solo capirai Che dopo un no lui ti dirà di sì Un amico è così E ricordati che finché tu vorrai Per sempre al tuo fianco lo troverai …Se un amico è con te non tradirlo mai Solo così scoprirai che Un amico è la cosa più bella che c'è E ricordati che finché tu vivrai Un amico è la cosa più vera che hai È il compagno del viaggio più grande che fai Un amico è qualcosa che non muore mai…
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11 / Vai alla pagina dell'autore: ChiaraBJ