Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: QueenSango    09/07/2016    2 recensioni
« Ho capito! » affermò ad un certo punto la castana raggiante, battendosi la mano in fronte « È per Taichi-san, giusto?» constatò facendo il gomito furba, mentre il volto di Sora assumeva varie tonalità di rosso.
« Cosa?! » sobbalzò, arrossendo vistosamente « T-ti sbagl-ii!» balbettò agitata, distogliendo il suo sguardo da quello dell’amica che se la rideva avendo colto nel segno « Io e Taichi siamo solo amici!»
(Seconda classificata al " Love takes courage", indetto da eleCorti nel forum efp)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koushirou Izumi/Izzy, Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[ Fanfiction partecipante al contest “ Love takes Courage” indetto da   EleCorti sul forum di Efp ]                                        

                                               Lipstick

 

Sora osservava con attenzione il ripiano dinnanzi a sé , ricolmo di rossetti di varie tonalità e genere. Cercava il colore perfetto per le sue morbide labbra, in modo da dare alla sua figura un aspetto più maturo e femminile; il lucidalabbra – pensava - fosse per le ragazzine.

« Che ne dici di questo? » le chiese Mimi pimpante,  mostrandole un rossetto dalla tonalità marroncino scuro. Sora alla vista di ciò, increspò le labbra in una smorfia disgustata

« Troppo scuro » asserì categorica «  Mi farebbe sembrare una di quelle…hai capito, insomma» aggiunse sottovoce, attorcigliandosi una ciocca di capelli, lievemente imbarazzata. Mimi sgranò gli occhi attonita.

«  Cosa devono sentire le mie orecchie!» esclamò Mimi con tono melodrammatico, scrollando la testa esasperata da quello che aveva appena detto l’amica   «Questo colore in America è di grande   tendenza! Lo usano tutti! » l’informò incrociando le braccia al petto sempre più demoralizzata

  « Vabbè, vediamo di trovarne uno adatto a te » aggiunse repentinamente allegra , rovistando tra i vari scaffali , cercandole  il rossetto adatto  mentre  la rossa la fissava tra il perplesso e il divertito, facendo anche lei la medesima cosa.

« Sora - san » la chiamò ad un certo punto Mimi, il tono serio, puntando le sue iridi miele su quelli cangianti magenta di   Sora che  inarcava leggermente le sopracciglia stranita

 « C’è una ragione precisa per questo improvviso interesse alla moda e ai rossetti ? Non te ne è mai importato nulla» osservò la castana arguta, guardando l’amica con uno fare indagatore  mentre la rossa deglutiva stupita .

«No, è che sto crescendo e vorrei semplicemente esser più femminile, tutto qua » si giustificò la ramata  sorridendole nervosamente e iniziando a giocherellare con una ciocca dei capelli. Mimi aggrottò la fronte scettica  quando un  ghigno malizioso  d’improvviso comparve nel suo volto.

« Ho capito! » affermò ad un certo punto la castana raggiante, battendosi la mano in fronte « È per Taichi-san, giusto?» constatò  facendo il gomito furba, mentre il volto di Sora assumeva varie tonalità di rosso.

« Cosa?! » sobbalzò, arrossendo vistosamente « T-ti sbagl-ii!» balbettò agitata, distogliendo il suo sguardo da quello dell’amica che se la rideva avendo colto nel segno « Io e Taichi siamo solo amici!» si difese alzando un po’ il tono della voce,  facendo voltare alcune che persone che erano li vicino e sprofondando per l’imbarazzo.

«Si certo e Koushiro odia i pc!» sbuffò  Mimi sarcastica, scuotendo i lunghi capelli castani tra le piccole spalle« Ti aiuterò a trovare quello perfetto!» dichiarò pimpante, trascinandola per tutto il negozio, ignorando le lamentele di Sora.

Non sapeva quando e come era arrivata a quel punto, o forse in parte lo sapeva, ma il suo orgoglio le impediva di accettarlo, eppure non poteva fare a meno di pensarci; fino a quel punto non aveva mai pensato al ragazzo in quel senso, anzi, il solo pensiero le metteva soggezione misto a disgusto?No, disgusto mai, ma le faceva impressione, insomma era Taichi, un fratello mai avuto. Eppure da un tempo a questa parte aveva iniziato a vedere l’amico sotto una luce diversa. Notò dei piccoli particolari a cui prima non aveva fatto caso. Da quando le mani del ragazzo era divenute più grande delle sue?Da quando era diventato più alto di lei, togliendo la folta capigliatura selvaggia,  da quando la sua voce era  profonda e dannatamente sexy? Da quando il solo  tocco del ragazzo  nell’abbracciarla, toccarla le faceva sentire delle sensazioni e dei brividi mai provati prima? Da quando lei arrossiva e si imbarazzava alla sola sua vista? Sora si poneva tutte queste domande e la risposta le arrivava prepotentemente sempre in una sola che rifiutava di accettare. No, non poteva, non poteva accettare che Taichi le piaceva, che si era, come un  cliché qualunque- lei li odiava-innamorata del suo migliore amico. Un sospiro amareggiato uscì dalla sua bocca.

« Sora-san, Sora –san! » proruppe la voce trillante di Mimi all’improvviso distraendola dai suoi pensieri.

« Ho trovato quello perfetto per te!»  le annunciò tutta pimpante, indicando il rossetto che aveva tra le mani di una tonalità vermiglia, quello che Mimi chiamava rosso fragola o meglio,  color dell’amore, proprio adatto per la digiprescelta dell’amore.  Sora si avvicinò titubante  all’amica , prendendo  tra le mani il rossetto che le aveva dato Mimi, aprendo il tappetto per veder al meglio la tonalità: era veramente bella, l’odore che emanava era buono, sembrava quasi un misto tra   vaniglia e fragola, un odore che a lei non dispiaceva; era davvero perfetto. Sora sorrise felice nell’ osservarlo prima di ringraziare Mimi intenta a piazzarlo sulle labbra della rossa.

« Vedrai, ti porterà solo cose belle » le disse la castana facendole l’occhiolino, mentre Sora inarcava lievemente il sopracciglio tra il perplesso e il divertito.

                                                        

                                                                       ***

Dei piccoli raggi di sole colpivano in pieno viso Taichi, sdraiato sul campetto da calcio, stanco e sudato per gli allenamenti che si godeva quel piccolo venticello che lo rinfrescava dal caldo asfissiante, scompigliandone i folti capelli castani. Un lungo respiro uscì dalla sua bocca, prima di voltarsi verso Koushiro, seduto accanto a lui, armeggiare come sempre con il suo solito laptop.

« Kou, mi passeresti la bottiglietta d’acqua? » gli chiese inumidendosi le labbra per la secchezza,  asciugandosi con il palmo della mano la fronte intrisa di sudore.

« Certo » annuì il rosso che gliela porse prendendola d’accanto a sé, senza distogliere lo sguardo dal laptop. Taichi si drizzò dalla sua posizione, portandosi la bottiglietta d’acqua alla bocca quando qualcosa catturò la sua attenzione: due figure femminili che avanzavano verso la sua direzione. Aguzzò leggermente la vista per capire chi fossero e un largo sorriso spuntò non appena capì chi fossero: erano Sora e Mimi con delle buste a mano che chiacchieravano e ridevano allegramente.

« Ohi! » urlò  sventolando un braccio per salutarle, cercando di attirare la loro attenzione riuscendoci poiché le due ragazze si voltarono verso di lui e si avviarono in direzione del ragazzo. Sora trasalì alla vista dell’amico; il cuore improvvisamente , come era solito negli ultimi tempi in presenza di Taichi,  iniziò a batterle freneticamente, le gambe a tremare e la salivazione   azzerarsi.

“Sora respira, calma, è solo Taichi” si diceva nella sua testa “Solo Taichi”. Trasse un respiro profondo e sfoderò un grande sorriso, cercando di placare la sua agitazione.

« Come mai da queste parti? » domandò Taichi curioso, chiudendo la bottiglietta d’acqua che aveva tra le mani.

« Shopping! » rispose prontamente Mimi vispa « E poiché a breve partirò, ho voluto passar un po’ di tempo con Sora-san !» aggiunse allegra, abbracciando con vigore l’amica che arrossì, poi, il suo sguardo  puntò in direzione di Koushiro, il quale dopo averle salutate con un cenno della testa, si era seduto trafficando nuovamente con il suo laptop, ignorando, come sempre, le chiacchiere degli amici. Una piccola vena pulsò nella fronte della ragazza.

« È questo il modo di salutare?» l’ammonì severa, togliendogli  il laptop  dalle mani del rosso che si lagnava sorpreso.

« Io veramente ho salutato!» si difese Koushiro, cercando di riprendersi il portatile,  dimenandosi di qua e di là  inutilmente dato che Mimi, poco più alta di lui, lo elevava sempre più alto. Taichi e Sora osservavano la scena con un sorriso svagato dipinto in volto, dato che quelle scene si ripetevano quotidianamente.

« Ah! Mi sono appena ricordata di avere un impegno! » esclamò tutto ad un tratto Mimi fermandosi di colpo, strizzando l’occhio a Sora maliziosa e facendo sbattere il rosso dietro la sua schiena. « Koushiro –kun, non c’è l’hai anche tu?» aggiunse con un  strano sorrisetto,  facendo l’occhiolino a Koushiro che  corrucciava la fronte incerto

« No, in realtà io…» ma non finì la frase che Mimi lo fulminò con gli occhi «Sì, che lo hai!» gli disse a denti stretti la ragazza trascinandolo con sé, lasciando Sora e Taichi da soli con la rossa che malediva l’amica per averle creato quell’imbarazzante situazione.

« Se aspetti che sistemi il borsone, torniamo a casa insieme, ok?» gli propose Taichi un sorriso raggiante- dannatamente  sensuale- stampato in volto

« Ok » rispose  Sora iniziando a giocherellare con la collanina che aveva appesa al collo, cercando di non far trapelare la sua agitazione al ragazzo che era andato a prendersi il borsone ancora a terra. Sospirò, osservando il sole che stava per tramontare; una sensazione di tranquillità la pervase, poi, i suoi occhi guizzarono in direzione dell’amico il quale era piegato a sistemare le cose nel borsone e un altro dettaglio- un'altra parte del corpo - catturò la sua attenzione: da quando le spalle dell’amico sembravano così grandi, protettive e attraenti? No, Taichi aveva delle normalissime spalle, sì decisamente, spalle normali. Si ripeteva nella sua testa continuamente. Scrollò la testa rossa, cercando di togliersi dalle mente quei pensieri così “ stupidi e molesti” per lei quando l’amico le disse che aveva già finito e potevano già incamminarsi.

Camminavano fianco a fianco, Taichi parlava animatamente della giornata, dei vari scherzi con i compagni e delle varie partite che avrebbero dovuto disputare, mentre lei lo ascoltava in silenzio ridendo divertita. Non era la prima volta che si incamminavano insieme , ma per Sora , stranamente, era come fosse la prima volta; da fuori potevano sembrare una coppietta e, a pensar questo, Sora arrossì. Che diavolo di pensieri si stava facendo?

“Piantala, Sora” si diceva nella testa scocciata, scuotendo la testa quando Taichi richiamò la sua attenzione.

« Mn?» si voltò la ragazza verso di lui « Che c’è? » gli domandò, curvando leggermente un sopraciglio confusa. Taichi, senza proferire parola, si piazzò davanti a lei con uno sguardo indecifrabile che fece agitare non poco Sora la quale iniziava a torturarsi i capelli nervosamente.

« Sei diversa dal solito » dichiarò serio , squadrandola dalla testa ai piedi facendo agitare  ancor di più la rossa.  Sora fece un respiro profondo, si guardò intorno, cercando di non far capire la sua ansia e trovando un modo per spezzare quel silenzio imbarazzante che si era creato  tra loro.

« Ah!» disse la ragazza, la voce tremolante, sbattendosi una mano in testa «È per il vestito, vero?» ridacchiò nervosamente, indicando il vestitino giallo a fiori, abbassando lievemente  la gonna che si alzava ai suoi piccoli movimenti .  Il ragazzo scosse la zazzera castana in segno di dissenso, poi,  con una mano appoggiata al mento e  la testa inclinata da un lato, le si avvicinò pericolosamente vicino al suo viso, facendola arrossire più del solito e provocandole l’ennesimo sussulto. Sora deglutì, le gambe iniziavano a oscillare, il cuore a palpitare più incessante che mai e la testa a girare; dei brividi caldi la colsero improvvisamente quando l’amico con l’indice le sollevò il mento, osservando accuratamente e con sguardo profondo le labbra dell’amica. D’istinto Sora se le inumidì per poi mordicchiarsi  labbro inferiore così forte tanto da sentir il sapore rugginoso del sangue nella sua bocca. Cosa aveva intenzione di fare? Forse anche lui...no, non poteva essere, però perché le stava fissando intensamente le labbra?Magari quella rivista che aveva letto a casa di Mimi sul fatto che se un ragazzo ti guardava  fisso le labbra voleva dire che desiderava baciarti , era vera. O forse…

Tante domande frullavano in quel  momento nella testa di Sora, ma nessuna risposta sensata le arrivò finché qualcuno gliela diede, in maniera schietta, diretta, concisa e distruttiva.

«Mi chiedevo cos’è questa robaccia che hai nelle labbra!» le disse Taichi con il suo solito tatto,  osservando con aria semidisgustata  le labbra tinte di rossetto, rompendo quella magia- sempre secondo lei- che si era venuta a creare « Cos’è? Devi fare la parte da clown da qualche parte?» la canzonò sfoggiando una risata divertita, incrociando le braccia dietro la nuca. Sora sbiancò, il suo cuore mancò di un battito; quelle parole cose semplici e crude allo stesso tempo le trafissero il cuore in maniera devastante. Doveva aspettarselo alla fine, non era possibile che Taichi potesse baciarla o che provasse qualcosa  nei suoi confronti, era stata un’illusa, una cretina a credere tutto ciò. Un sorriso amaro si delineò nel suo viso.  Fece un lungo respiro, cercando di reprimere le piccole stille salate che le stavano per solcare il viso, prima di guardare con cipiglio  incavolato  Taichi, il quale continuava a prenderla in giro.

« Sei uno stupido, Taichi! » gli urlò con tutta la rabbia addosso « Ti odio!» ruggì indiavolata più che mai, fuggendo via piangendo, lasciando il ragazzo con uno sguardo tra il perplesso e l’amareggiato allo stesso tempo, non capendo davvero cosa avesse fatto per aver generato una forte reazione alla sua migliore amica. Sospirò. Osservò pensieroso il cielo che iniziava a scurirsi e  con le mani nella tasca dei pantaloncini, si avviò verso casa da solo con un forte dolore al petto.

 

Sora rannicchiata nel suo letto, osservava con sguardo irritato il rossetto che aveva tra le mani; il rossetto della iella, così  l’aveva chiamato.

Ti porterà solo cose belle” le risuonavano prepotentemente  nella mente le parole di Mimi. Sbuffò indispettita.

“Fanculo, Mimi e le sue idiozie” borbottò tra sé ,  drizzandosi a sedere quando piccole stille salate iniziarono a sgorgare nel suo viso. Ripensò a ciò che era accaduto con Taichi pochi momenti prima e  un bruciore al petto la colpì; era stata una stupida, una vera stupida, ma lui aveva calpestato- così diretto e spietato- quel minimo di fiducia che aveva acquisito da poco della sua femminilità, ma d’altronde così si poteva aspettare da Taichi?E dire che poi la colpa non era nemmeno del tutto sua. Un nodo di stizza la pervase; assottigliò  lievemente gli occhi rossi e gonfi dal pianto, asciugandoseli con i palmi delle mani

« Baka, baka, baka! »inveì  contro l’amico adirata, lanciando con veemenza il cuscino che si trovava accanto a sé facendolo cadere rovinosamente a terra. Si alzò dal letto, riprende dolo   e con sguardo fiero si disse che quella era la prima e l’ultima volta che avrebbe pianto così tanto per un ragazzo, per lui, ne andava del suo orgoglio femminile. Con quei pensieri nella testa stanca,  si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.

                                                        ***

Il giorno dopo a scuola per tutto il tempo Sora ignorò bellamente Taichi, il quale cercava in tutti modi di voler chiarire con lei, non capendo davvero cosa le avesse fatto. Inutili furono i tentativi del castano; ogni qualvolta che cercava di richiamare la sua attenzione si beccava o un’occhiata torva, o un dei piccoli schiaffetti violenti nella schiena, nella sua dannatissima sensuale schiena.  Un sospiro sconfortato uscì dalla bocca del castano, seduto nella panchina del campo di calcio della scuola . Le aveva provate tutte con Sora, andando anche sotto il suo orgoglio maschile, ma a nulla erano servite; l’amica quando ci si metteva era veramente cocciuta. Che diavolo le aveva fatto poi di così grave? Si grattò la folta chioma castana pensieroso, cercando di analizzare tutti i motivi possibili che avessero spinto Sora a reagire così quando l’illuminazione lo colse all’improvviso e di scatto si alzò dalla panchina,  andando e a cercar l’amica . Stavolta di sicuro non sarebbe scappata o non l’avrebbe ignorato più.   Osservò attentamente ogni parte della scuola quando la vide uscire dal campetto di tennis, chiacchierare allegramente  e amabilmente con le sue compagne di squadra.   Raggiunse la ragazza,  impiantandosi davanti a lei  con fare deciso.  Non appena lo vide Sora roteò gli occhi al cielo ampiamente infastidita, passandogli davanti, ma Taichi le bloccò un braccio, fermandola

« Possiamo parlare? » domandò serio « Da soli, cortesemente » aggiunse con voce roca, fissando le compagne della rossa,  che capendo la situazione andarono via, salutandoli. Sora sbuffò infastidita.

« Che vuoi?» ringhiò acida, incrociando le braccia al petto e osservandolo truce.

« Ecco…io »iniziò a parlare, grattandosi la nuca imbarazzato « Non avevo idea di quello che avevo fatto per farti arrabbiare così tanto… » continuò, prendendo le mani della ragazza portandoseli al cuore, provocando in lei  un  brivido caldo a quel sol  tocco, così semplice e normale.

« Ci ho pensato…ed è per questo che ti chiedo scusa, Sora.» concluse sorridendole dolcemente e fissandola intensamente negli occhi magenta. Sora boccheggiò per dire qualcosa, ma in quel momento le parole non le uscirono dalla bocca; in quell’istante sentiva solamente il cuore pulsare fortemente così come il corpo bruciare fervidamente. Un brivido funesto la colpì nuovamente quando Taichi si accostò pericolosamente al suo volto, ormai scarlatto, accarezzando con una grande mano la sua gota rosa, prima di contornare con il pollice le  sue labbra rosee e morbide.« Sai, io preferisco così le tue labbra » le soffiò proprio sulla bocca invitante e un altro brivido funesto la colpì per tutto il corpo.  I loro nasi erano così vicini tanto da sentir i loro respiri che si facevano sempre più affannosi  e poi un gesto  così inaspettato, non previsto, semplice e intenso, fresco e genuino, sensuale e dolce,  ridusse la distanza dei loro visi.

Forse, dopotutto, le parole che le aveva detto Mimi erano veritiere, ma per un bel po’ Sora decise di accantonare i rossetti ’, si sarebbe data ai lucidalabbra, forse…

ANGOLO AUTRICE

Yatta! C’è l’ho fatta, dopo mille peripezie a finirla, ovviamente all’ultimo momento, infatti la parte finale non mi è piaciuta come l’ho scritta, sarà la fretta, il caldo, gli esami che incombono su di me, i nipotini da rincorrere allegramente ed ecco il risultato. Avevo un’altra idea nella mia testa di come dovesse andare, ma poi scrivendo mi è venuto ciò.

Partecipo ovviamente ad un contest di una coppia che non tanto mi piace, come ben sapete, ma alla fine era una sfida per me e a me le sfide piacciono :D.

Spero di aver mantenuto abbastanza IC i due personaggi, ma non so fino a che punto, ma ahimè staremo a vedere, detto ciò vi saluto che devo uscire, oggi sono di fretta,  in bocca al lupo a tutti i partecipanti di questo contest!:D

Per eventuali errori fatemelo sapere, l’ho riletta più volte e ovviamente ci saranno lo stesso errori, fatemi saper se vi è piaciuta o no, ora scappo davvero!Un bacio

Ja-Ne!

PS: finalmente l’ho modificata, scusate per l’inconveniente , ma davvero ieri il pc mi faceva gli scherzetti peggio del Portogallo stasera contro la Francia XD!Baci.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: QueenSango