1.1
Titolo: Ostinatamente vivo
Coppia: Freddy/Bonnie
Prompt: Negletto
Obbligo: Buio in una stanza
Divieto: Comparsa di altri personaggi
Parole: 1014
{Alle
persone
gentili basta la consapevolezza di essere tali.}
-Rize Kamishiro, Tokyo Ghoul
E’
pieno di silenzio,
qui.
“Venite tutti
qui, bambini! E’ una serata
speeeettacolare oggi!”
Un assolo di chitarra. E quella luce, quanto era bella quella
luce.
“E sapete
perché? Perché oggi la nostra
amica Alison compie sei anni! Fatele tutti gli auguri!”
Quell’allegro musetto infiocchettato. Fierezza
negli occhi, mentre si arrampicava
sul palco accanto a lui e si avvicinava con un sorriso luminoso.
Un altro assolo di chitarra. Limpido, perfetto. Alison si sente una
star. Ma
l’unica star della serata sono quegli accordi festosi. Non si
volta mai a
guardarlo.
“Dimmi,
Alison. Cosa vuoi fare da
grande?”
“Voglio
restare qui con voi per sempre! Voi siete i miei migliori
amici!”
E’ troppo pieno
di silenzio, qui.
Il locale è
freddo e deserto. Ancora, Freddy non si volta a guardarlo.
E’ un passo dietro di lui. E’ immobile e senza
espressione. Freddy rabbrividisce.
La stanza è buia ed enorme, il ventre di una bestia che li
ha inghiottiti vivi:
Freddy la sente respirare, quella fiera indomabile e predatrice, la
sente
vibrare dentro il suo corpo di ingranaggi.
Il buio danza, unico protagonista del palco nella notte. Il buio ha gli
occhi
viola.
Di colpo, poi, una luce sgorga dall’oscurità della
stanza e interrompe quel
ballo spettrale, sibilando con un ronzio elettrico.
Una luce incerta, un cupo brillio di stelle morte che è
abbastanza per far
addormentare gli incubi. In fondo, se trattati con amore, gli spettri
sono
bestie mansuete.
Come ogni sera la vita torna a scorrere dentro di loro, accendendo i
loro occhi
di fasulli luccichii. E come ogni sera, lui è il primo ad
allontanarsi.
Freddy lo vede camminare per il corridoio, sparendo nel buio. La sua
figura indugia
nell’oscurità, confondendosi e sfilacciandosi,
soffocata dai fantasmi che, come
falene folli attirate dalla luce omicida, si concentrano nel bagliore
fioco
degli suoi occhi robotici fino ad essere distrutti.
E’ sempre
stato maledettamente bravo,
lui, a domare gli incubi.
Ormai Freddy è solo sul palco, a cercare di scuotersi dai
ricordi della
giornata appena trascorsa.
A cercare di farsi scivolare via dal corpo quella domanda.
Dimmi, cosa vuoi fare da
grande?
Sempre le stesse parole, sempre la stessa condanna. Ad ogni
compleanno, lo
stesso dolore.
Cosa vuoi fare da grande?
Non lo sa precisamente. Cambiava idea ogni volta che glielo chiedevano.
Ora vorrebbe fare l’avventuriero. Vorrebbe viaggiare
all’infinito, per sempre,
vedere ogni angolo di mondo e sentire il sole sulla pelle.
Scende dal palco. Il suo corpo meccanico si incammina seguito dagli
occhi freddi
delle telecamere.
Sa che lo incontrerà. I
corridoi sono
tortuosi, ma hanno la stessa meta.
La stessa meta che ha il sapore acido della rassegnazione. La vendetta
non è
dolce come dicono tutti, non è fredda. E’ aspra
come succo di limone. Brucia
come sale su una ferita.
I corridoi si snocciolano davanti a lui e il buio lo accoglie fra le
sue spire
velenose, ghermendolo. Ma è passato il tempo in cui
l’oscurità gli faceva paura:
l’attraversa senza temere, scoprendo che neanche un brivido
lo scuote. Ma
è semplicemente perché non ha più
pelle
che si può accapponare.
Cosa vuoi fare da grande, Freddy?
Un luccichio metallico attira la sua attenzione.
C’è qualcuno che lo aspetta
immerso nel buio: questa volta un soffio freddo di timore si fa strada
fra i suoi
ingranaggi, mettendolo sulla difensiva. Mille occhi danzano nella sua
mente,
tutti uguali. Ridenti e derisori. Macchiati di sangue.
I demoni aspettano sempre nel buio.
Ma lì, anche se costretti nel vortice della follia e
dell’irrealtà, c’è qualcuno
capace di addomesticare gli spettri: gli basta sorridere per farli
correre a
cuccia uggiolando. Ed è proprio lui che si è
fermato ad aspettarlo. Come
sempre, sorridendo.
Bonnie. Chi altro, se non lui?
Chi altro, se non il fedele compagno che si fa trovare sempre un passo
dietro
di lui, sorridente, solidale, amico?
Chi altro, se non il fautore di quegli assoli che scandiscono le
interminabili
feste di compleanno?
Chi altro, chi altro?
-Neh, Freddy.- dice solo, affiancandosi a lui e riprendendo a camminare
al suo
fianco.
Le loro zampe metalliche si sfiorano. In un brivido, Freddy pensa che
vorrebbe
stringergli la mano.
Ma non hanno
più mani da stringere e non hanno
più un futuro su cui fantasticare.
Eppure…
Eppure ripensa a come Bonnie faccia volare le dita sulla tastiera della
chitarra. Ripensa a come si cimenti con bulloni e cacciavite per
sistemare i
pezzi allentati di Foxy. Ripensa alle storie che si inventa per farlo
ridere.
Ripensa all’impeccabile sorriso che indossa sul palco, mentre
si destreggia fra
esuberanza infantile e commenti sempre al posto giusto.
Se non fosse tutto perduto, gli stringerebbe la mano.
Se ci fosse ancora la possibilità di rispondere a quella
domanda, gli
stringerebbe la mano.
Cosa vuoi fare da grande?
Lo guarda di sottecchi. Bonnie gli dedica solo occhiate divertite e
fuggevoli
ogni tanto, continuando a camminare. Sono soli, immersi nel buio
appiccicoso
delle sale che continuano ad attraversare in silenzio.
Bonnie sa sempre quando tacere e lasciarlo ai suoi pensieri.
E dei demoni – dei ricordi - non c’è
più traccia: gli basta stargli vicino per
sentirli scivolare via ringhiando, per sentirli rifugiarsi nel buio
senza
potersi avvicinare. Bonnie difende tutti loro dagli incubi
semplicemente
sorridendo.
E’ qualcosa, proprio in quel sorriso, a costringere
gli spettri a
sottomettersi. Qualcosa che sa di vento primaverile e persi luccichii
di
stelle. Nessun fantasma potrà mai nulla contro la luce vera
nel suo sguardo,
quella luce che è rimasta immutata nel tempo.
La verità
è che Bonnie è più forte di tutti
loro. La verità è che Bonnie è
l’unico che saprebbe rispondere a quella
domanda. E’ la vita a tenere lontani gli incubi.
Bonnie è
ancora ostinatamente vivo.
Non gli importa se gli altri non si rendono conto di nulla,
non gli importa
se nessuno lo ringrazierà mai. Non ha bisogno di questo per
sentirsi vincitore.
Freddy non lo guarda, mentre le fatidiche parole gli scavano un solco
sulle
labbra. Sono traboccanti di ironia come mai lo sono state.
-Bonnie… Cosa vuoi fare da grande?-
Lui ride solamente. Non risponde.
E i demoni ululano a voce bassa.