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Autore: Lurilala    10/07/2016    3 recensioni
{ Freddy/Bonnie ; Puppet/Vincent ; Mangle/Chica ; Freddy/Balloon Boy ; Mike/Jeremy }
Raccolta di oneshot, scritte sotto la proposta di sfida di Cris09_123 SX, in cui associo a diverse coppie delle emozioni. Perché quelle non si smette mai di provarle, nonostante il tempo passi, nonostante il proprio corpo muti, nonostante le ferite brucino.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1.1
Titolo: Ostinatamente vivo
Coppia: Freddy/Bonnie
Prompt: Negletto
Obbligo: Buio in una stanza
Divieto: Comparsa di altri personaggi
Parole: 1014

 

{Alle persone gentili basta la consapevolezza di essere tali.}
            -Rize Kamishiro, Tokyo Ghoul

E’ pieno di silenzio, qui.
“Venite tutti qui, bambini! E’ una serata speeeettacolare oggi!”
Un assolo di chitarra. E quella luce, quanto era bella quella luce.
“E sapete perché? Perché oggi la nostra amica Alison compie sei anni! Fatele tutti gli auguri!”
Quell’allegro musetto infiocchettato. Fierezza negli occhi, mentre si arrampicava sul palco accanto a lui e si avvicinava con un sorriso luminoso.
Un altro assolo di chitarra. Limpido, perfetto. Alison si sente una star. Ma l’unica star della serata sono quegli accordi festosi. Non si volta mai a guardarlo.
“Dimmi, Alison. Cosa vuoi fare da grande?”
“Voglio restare qui con voi per sempre! Voi siete i miei migliori amici!”
E’ troppo pieno di silenzio, qui.

Il locale è freddo e deserto. Ancora, Freddy non si volta a guardarlo.
E’ un passo dietro di lui. E’ immobile e senza espressione. Freddy rabbrividisce.
La stanza è buia ed enorme, il ventre di una bestia che li ha inghiottiti vivi: Freddy la sente respirare, quella fiera indomabile e predatrice, la sente vibrare dentro il suo corpo di ingranaggi.
Il buio danza, unico protagonista del palco nella notte. Il buio ha gli occhi viola.
Di colpo, poi, una luce sgorga dall’oscurità della stanza e interrompe quel ballo spettrale, sibilando con un ronzio elettrico.
Una luce incerta, un cupo brillio di stelle morte che è abbastanza per far addormentare gli incubi. In fondo, se trattati con amore, gli spettri sono bestie mansuete.
Come ogni sera la vita torna a scorrere dentro di loro, accendendo i loro occhi di fasulli luccichii. E come ogni sera, lui è il primo ad allontanarsi.
Freddy lo vede camminare per il corridoio, sparendo nel buio. La sua figura indugia nell’oscurità, confondendosi e sfilacciandosi, soffocata dai fantasmi che, come falene folli attirate dalla luce omicida, si concentrano nel bagliore fioco degli suoi occhi robotici fino ad essere distrutti.
E’ sempre stato maledettamente bravo, lui, a domare gli incubi.
Ormai Freddy è solo sul palco, a cercare di scuotersi dai ricordi della giornata appena trascorsa.
A cercare di farsi scivolare via dal corpo quella domanda.
Dimmi, cosa vuoi fare da grande?
Sempre le stesse parole, sempre la stessa condanna. Ad ogni compleanno, lo stesso dolore.
Cosa vuoi fare da grande?
Non lo sa precisamente. Cambiava idea ogni volta che glielo chiedevano.
Ora vorrebbe fare l’avventuriero. Vorrebbe viaggiare all’infinito, per sempre, vedere ogni angolo di mondo e sentire il sole sulla pelle.
Scende dal palco. Il suo corpo meccanico si incammina seguito dagli occhi freddi delle telecamere.
Sa che lo incontrerà. I corridoi sono tortuosi, ma hanno la stessa meta.
La stessa meta che ha il sapore acido della rassegnazione. La vendetta non è dolce come dicono tutti, non è fredda. E’ aspra come succo di limone. Brucia come sale su una ferita.
I corridoi si snocciolano davanti a lui e il buio lo accoglie fra le sue spire velenose, ghermendolo. Ma è passato il tempo in cui l’oscurità gli faceva paura: l’attraversa senza temere, scoprendo che neanche un brivido lo scuote. Ma è semplicemente perché non ha più pelle che si può accapponare.
Cosa vuoi fare da grande, Freddy?
Un luccichio metallico attira la sua attenzione. C’è qualcuno che lo aspetta immerso nel buio: questa volta un soffio freddo di timore si fa strada fra i suoi ingranaggi, mettendolo sulla difensiva. Mille occhi danzano nella sua mente, tutti uguali. Ridenti e derisori. Macchiati di sangue.
I demoni aspettano sempre nel buio.
Ma lì, anche se costretti nel vortice della follia e dell’irrealtà, c’è qualcuno capace di addomesticare gli spettri: gli basta sorridere per farli correre a cuccia uggiolando. Ed è proprio lui che si è fermato ad aspettarlo. Come sempre, sorridendo.
Bonnie. Chi altro, se non lui?
Chi altro, se non il fedele compagno che si fa trovare sempre un passo dietro di lui, sorridente, solidale, amico?
Chi altro, se non il fautore di quegli assoli che scandiscono le interminabili feste di compleanno?
Chi altro, chi altro?
-Neh, Freddy.- dice solo, affiancandosi a lui e riprendendo a camminare al suo fianco.
Le loro zampe metalliche si sfiorano. In un brivido, Freddy pensa che vorrebbe stringergli la mano.
Ma non hanno più mani da stringere e non hanno più un futuro su cui fantasticare.
Eppure…
Eppure ripensa a come Bonnie faccia volare le dita sulla tastiera della chitarra. Ripensa a come si cimenti con bulloni e cacciavite per sistemare i pezzi allentati di Foxy. Ripensa alle storie che si inventa per farlo ridere. Ripensa all’impeccabile sorriso che indossa sul palco, mentre si destreggia fra esuberanza infantile e commenti sempre al posto giusto.
Se non fosse tutto perduto, gli stringerebbe la mano.
Se ci fosse ancora la possibilità di rispondere a quella domanda, gli stringerebbe la mano.
Cosa vuoi fare da grande?
Lo guarda di sottecchi. Bonnie gli dedica solo occhiate divertite e fuggevoli ogni tanto, continuando a camminare. Sono soli, immersi nel buio appiccicoso delle sale che continuano ad attraversare in silenzio.
Bonnie sa sempre quando tacere e lasciarlo ai suoi pensieri.
E dei demoni – dei ricordi - non c’è più traccia: gli basta stargli vicino per sentirli scivolare via ringhiando, per sentirli rifugiarsi nel buio senza potersi avvicinare. Bonnie difende tutti loro dagli incubi semplicemente sorridendo.
E’ qualcosa, proprio in quel sorriso, a costringere gli spettri a sottomettersi. Qualcosa che sa di vento primaverile e persi luccichii di stelle. Nessun fantasma potrà mai nulla contro la luce vera nel suo sguardo, quella luce che è rimasta immutata nel tempo.
La verità è che Bonnie è più forte di tutti loro. La verità è che Bonnie è l’unico che saprebbe rispondere a quella domanda. E’ la vita a tenere lontani gli incubi.
Bonnie è ancora ostinatamente vivo.
Non gli importa se gli altri non si rendono conto di nulla, non gli importa se nessuno lo ringrazierà mai. Non ha bisogno di questo per sentirsi vincitore.
Freddy non lo guarda, mentre le fatidiche parole gli scavano un solco sulle labbra. Sono traboccanti di ironia come mai lo sono state.
-Bonnie… Cosa vuoi fare da grande?-
Lui ride solamente. Non risponde.
E i demoni ululano a voce bassa.

  
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