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Autore: Sandorbae    10/07/2016    2 recensioni
Myrcella Baratheon, ventidue anni compiuti, crede ancora fermamente nel suo Principe Azzurro.
Però, appena rimesso piede nella sua città natale, si trova ad essere derubata della propria borsa da un ladro di strada. E, nonostante sia circondata da coloro che riteneva plausibili "principi", nessuno interviene in suo aiuto, troppo occupati a fingere di non vedere.
Ma chi dice che il tanto agognato Principe Azzurro deve essere munito di capelli biondi e sorriso dolce?
[Crack!Ship][Myrcella/Sorpresa][AU]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Myrcella Baratheon, Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come una borsa D&G, un ladro e un flirt stravagante possono far nascere la coppia perfetta
 
 
 
 
Myrcella Barathon era di una bellezza davvero invidiabile.
Lunghi capelli dorati che scendevano in morbidi boccoli a incorniciarle il bel volto roseo, dominato da un paio di occhi verdi come gli smeraldi.
A contornarli vi erano lunghe e folte ciglia nere, in grado di ammaliare.
 
La bocca, piccola e piena, era spesso e volentieri tinta di colori accesi. E quando le labbra s'increspavano in un sorriso, non c'era uomo che tenesse.
 
Da ragazza d'alta classe, le era stata impartita una certa educazione. Era sempre munita di una corazza di dolce disponibilità, pronta a donare sorrisi a chiunque ne avesse bisogno.
Inoltre, frequentando solo un certo tipo di ambiente, si era fatta un'idea tutta sua del mondo.
 
A ventidue anni suonati, sognava ancora il dolce principe azzurro, con capelli come il grano e occhi come l'oceano, profondi e intensi. Un uomo gentile, attento ai bisogni altrui e perdutamente innamorato di lei.
 
Ma, intenta a zampettare sui suoi tacco dodici firmati cercando di riprendersi la sua borsa da un rapinatore di strada, si ritrovò a riconsiderare le proprie convinzioni.
Urlò per l'ennesima volta "Al aldro!", senza risucotere il benché minimo successo.
 
Lungo quella strada c'erano un sacco di uomini davvero affascinanti, con addosso un completo gessato e ventiquattr'ore alla mano. Eppure nessuno di loro sembrava volerla soccorrere, troppo impegnati a rispondere prima a quello e poi a quell'altro cellulare.
 
<< Qualcuno lo prenda! Vi prego! >> pigolò nel caos di Approdo del Re, ma nessuno parve udire la sua richiesta d'aiuto.
Si arrese alle lacrime, mentre la figura del rapinatore svaniva sempre di più nella folla.
 
In meno di un secondo, però, la figura dell'uomo venne sbalzata sul duro cemento del marciapiedi. La folla si aprì in due, come se quanto appena successo non la toccasse minimamente, e in fondo era così.
 
<< Non ti vergogni a rubare ad una donna? >> Una voce tonante e calda si fece largo nelle sue orecchie, quasi con prepotenza.
Fece in tempo ad asciugarsi le lacrime per vedere il suo salvatore strattonare il ladro per il bavero del giaccone.
 
Era un ragazzo, ben lontano dai suoi canoni di bellezza e linguaggio.
Indomiti capelli rossi gli ricadevano sulle spalle ampie, contornando un volto spigoloso e duro. Su di esso facevano capolino un paio d'occhi azzuri come il cielo, in quel momento rivolti totalmente all'uomo accucciato per terra.
 
Il fisico asciutto e solido si accordava perfettamente con il viso, così come la statura impressionante.
Volò ancora qualche insulto, un imprecazione e con un pugno lo sconsociuto stese il ladro.
 
Quando quegl'occhi limpidi si rivolsero a lei si ritrovò come priva di ossigeno, e il cuore cominciò a martellarle nel petto con furia.
Il ragazzo le si avvicinò, con la sua borsa D&G stretta nella mano.
 
<< Non piangere, ecco la tua borsa >> Il tono, fino a quel momento aspro, si addolcì nel porgerle l'oggetto. Myrcella si asciugò i residui di lacrime impigliati nelle ciglia, tirò su con il naso e trovò la forza di mormorare un "grazie". Il tutto con un bel colorito sulle guance.
 
Il ragazzo le passò quasi con dolcezza la mano nei boccoli dorati, dopodiché le diede le spalle e riprese a camminare.
 
La piccola Baratheon si ritrovò quasi senza parole, eppure sentiva che c'era qualcosa che non andava bene in tutto quello. Il fatto che quel ragazzo l'avesse colpita non era assolutamente normale, dato che non era per niente il suo tipo.
 
Eppure, come se non potesse farne a meno, riprese a corricchiare chiamando a gran voce il ragazzo.
<< Ehi! Ehi tu! Ragazzo con i capelli ricci e rossi! >> Si appellò a lui in tutti i modi che le passavano per la testa, cercando di attirare la sua attenzione.
 
Le persone la guardavano male, bisbigliavano probabilemnte riconoscendola come la figlia del sindaco, ma non le importava.
Doveva, voleva, sapere il nome di quel ragazzo.
 
<< Ehi! >> Un ultimo urlo e finalmente lui si girò, con ancora le cuffiette piantate nelle orecchie. Riconoscendola se le sfilò, facendo i modo che sporgessero dal collo della maglia tre quarti che indossava.
 
<< Hai smarrito qualcos'altro? >> le domandò, un misto di ironia e di malizioso, tanto che le labbra sottili gli si curvarono in un ghigno.
Myrcella arrossì sotto l'intensità di quello sguardo, spronando il suo cervello a elaborare qualcosa.
 
<< N-no - la voce le uscì bassissima - Volevo solo ringraziarti, sei stato molto gentile ad aiutarmi >> Con un po' di timore decise di affrontare il suo sguardo, alzando di poco il mento. Anche con addosso i tacchi doveva alzare di un poco la testa, per risucire a guardarlo in quelle pozze cerulee.
 
<< Figurati, gli altri esponenti del mio sesso erano troppo impegnati ad avere un palo nel culo per aiutarti >> rispose semplice, scompigliandole ancora una volta i perfetti, ordinati e curati boccoli biondi.
 
Al contrario di quanto si aspettava, tale gesto non le fece urlare il suo disappunto. Bensì la fece sorridere.
Un sorriso timido, con ancora un po' di rosso sulle gote.
 
<< Hai bisogno altro, piccola? >> doamndò lui, nascondendo le mani nelle tasche dei pinocchieti beige.
La bionda si stupì della familiarità con cui le si rivolgeva, e il modo sfrontato che aveva di sorriderle.
 
Non aveva mai permesso agli uomini con cui era uscita di chiamarla a quel modo. Eppure c'era qualcosa, qualcosa nel suo tono di voce che le rendeva impossibile infastidirsi.
<< Il tuo nome >> proferì con sicurezza, con le mani poste dietro alla schiena, strette l'una all'altra.
 
<< In cambio del tuo numero e del salvataggio della tua borsetta mi sembrerà uno scambio equo >> scandì piano, abbassandosi per poter raggiungere l'altezza dei suoi occhi smeraldini.
 
E  mentre Myrcella segnava il suo numero su un foglietto non poteva credere di aver flirtato in un modo così spudorato con uno sconosciuto. Ma a stupirla maggiormente fu che non si sentiva scandalizzata, non sentiva di aver tradito il suo "principe azzurro" o altro.
 
<< Stark. Rickon Stark >> le disse, e con un gesto veloce della mano si cacciò il bigliettino nella tasca dei pantaloni. Lei gli sorrise, questa volta producendo anche una piccola risatina.
 
<< Mi farò sentire io! >> le urlò, alzando una mano in cenno di saluto.
 
Myrcella Baratheon non seppe bene il motivo, ma aveva l'impressione che il fato le avesse appena sbattuto in faccia il suo tanto agognato Principe Azzurro.


Rebe's Corner

Ebbene sono ancora io! Quella delle fanfiction su Sansa e Sandor no? *è alquanto improbabile che qualcuno se ne ricordi, am a lei piace far finta di eeessere riconosciuta*
*#mainajora*
Btw non chiedetemi il perché, non so spiegarvelo nemmeno io...semplicemente ho iniziato a vederceli un sacco assieme!
Ho preferito mettere come avvertenza l'OOC, soprattutto per Rickon ma anche per Myrcella c: Anche se, a dirla tutta, non mi fa impazzire stravolgere il carattere dei personaggi reali :c
Comunque spero che questa piccola shot, nata ieri sera verso le undici .-., vi sia piaciua :3
Grazie  a chi leggerà e, soprattutto, a quella/e anima/e pia/e che rencisarà/recensiranno ><

Valar Morghulis*

 
  
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