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Autore: Wellesandra    10/07/2016    0 recensioni
Ashley Cooper è un'agente immobiliare e ha un unico scopo: vendere l'antico castello di Teignmouth. Sa che è un'impresa difficile, ma sa anche che è l'unico modo per poter dire addio alla sua monotona vita e iniziarne una nuova. Quando si presenta all'appuntamento con il proprietario, un certo Thomas Kirk, è pronta a tutto tranne che trovarsi intrappolata in quella casa, costretta a combattere per la sua libertà.
Sarà costretta ad affrontare numerose sfide ma non sarà sola: con lei, una saggia sfera di cristallo le spiegherà come fare a sopravvivere. Inoltre Ashley scoprirà presto che non è l'unica persona ad abitare la casa. Tre spiriti le terranno compagnia e saranno dei validi aiutanti per mostrarle la strada giusta da seguire...
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio, Tom Kirk
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La stanza degli specchi.

I tre camminavano nei meandri della casa dopo che erano riusciti, non senza difficoltà, a trovare il resto delle anime.
- È la prima volta che ci metto tutto questo tempo. Il detto "chi fa da sé fa per tre" è fin troppo vero!-
Dominic sbuffò.
-Allora la prossima volta sto fermo e rimango a guardare. Poi voglio vedere!-
-Vedere cosa? Come per sbaglio ti affetto con la mia Alabarda?-
Ashley ridacchiò al ricordo della sensazione di forza e potere che sentiva quando aveva tra le mani la sua nuova arma.
-Senti, la rivoglio. Penso di aver fatto uno sbaglio a dartela.-
Dominic la guardò assottigliando lo sguardo e Ashley scoppiò a ridere.
-Sei così permaloso!-
Il fantasma borbottò qualcosa di incomprensibile e ad Ash nacque una domanda improvvisa.
-Sentite un po', ma com'è che Dom ha ricevuto quest'arma e io un semplice coltellaccio?-
Il fantasma tossicchiò e si voltò dall'altro lato.
"Ci manca solo che inizi a fischiettare", pensò. Naturalmente Dominic iniziò ad intonare una melodia, poi la sua attenzione fu attirata dalla voce di Maggie.
-Be', per il semplice fatto che lui è arrivato prima di te.-
-Intendi dire che sono andata male perché sono stata l'ultima?-
-Esattamente cara.-
-Ma non è giusto!- Sbottò, fermandosi nel bel mezzo del corridoio che le sembrava infinito. -Non dovremmo essere tutti uguali?-
-Bah!- Si intromise Dom, questa volta guardando male Maggie. -Meglio se non ne parliamo. Tu non hai visto l'arma di Matt, vero Maggie? Perché lo sanno tutti che è lui il tuo preferito!-
-Io non ho preferenze, Dom.-
-Come no. Ogni volta mi illudi sempre allo stesso modo, ma poi lo so che in realtà gli sbavi dietro.-
-Senti un po' giovanotto, io non sbavo dietro a nessuno...-
-Teoricamente prima sbavavi per Tom.- Si intromise Ashley, ma la sfera la ignorò e continuò.
-... né tanto meno per Matt. Ora, se potresti smetterla di rinfacciarmi sempre la stessa cosa te ne sarei grata.-
-Certo, ma poi lo so che appena lo vedrai, se lo vedrai, inizierai di nuovo con i tuoi occhi a cuoricino, e allora ti dirò: te l'avevo detto io!-
-Ma non è che potete aiutarmi a capire dove andare?-
-Quante anime hai?-
Le chiese Dom, fermandosi e assumendo un'apparente forma corporea.
-A quanto dice l'Alabarda, 60. Ma fino ad ora non ho visto ancora nessuna porta con questo numero.-
La ragazza si guardò intorno ammirando ancora una volta la maestosità di quel luogo. I piani sembravano essere infiniti. I colori sgargianti dell'ingresso erano in netto contrasto con le tenebre dei corridoi. C'erano solo poche lucine accese dovute, secondo l'osservazione di Maggie, al fatto che più stanze venivano liberate più luce brillava. Bella logica, pensò Ashley. Si domandava ancora come fosse possibile che le sue scarpe con il tacco non l'avessero abbandonata o, peggio, non l'avessero causato una slogatura di caviglia, e come il suo tailleur non avesse neanche una piega.
-Bella addormentata, è qui!-
Urlò Dominic dall'altro lato del corridoio, sbracciandosi come se stesse annegando in mare.
Prendendo un bel respiro Ash si avviò.
-Senti che fantasia: La Stanza degli Specchi. Secondo te cosa ci troviamo dentro, eh?- Il biondo ridacchiò prima di fare un inchino a mo' di presa in giro.
-Sei troppo allegro per i miei gusti.-
Lui fece spallucce e la guardò con il suo solito modo da bradipo.
-Non sei preoccupato neanche un po'?- Aggiunse.
-Io tecnicamente sarei già- strisciò il pollice destro lungo la sua gola, mimando il movimento di uno sgozzamento, -morto. Quindi, no. Non mi preoccupo. Ma tu dovresti.-
Ashley alzò gli occhi al cielo.
-Non ne avevo dubbi.-

La stanza era una delle camere più belle che Ashley avesse mai visto in vita sua. E sì che ne aveva vendute di case. L'ampia sala dalla forma rettangolare si curvava a mo' di cerchio verso la fine. A differenza delle altre c'era molta più luce, sebbene non luminosa, e ciò era dovuto al fatto che non c'erano pareti. I tre quarti della stanza erano infatti formati da delle vetrate, su cui batteva forte la pioggia. Un solo spiraglio di luce filtrava attraverso le nuvole nere e colpiva una mini sfera di cristallo, grossa quanto un pugno.
-Guarda Maggie, una tua parente.-
-Non prendermi in giro.-.
-Non ti prendo in giro. Penso davvero che possa essere una tua parente. No, Dom?-
Il fantasma era fermo al centro della stanza. Scrutava ogni angolo come se si aspettasse che da un momento all'altro potesse comparire qualcuno. Cosa alquanto logica, pensò Ashley, ma in quei pochi momenti trascorsi nel castello di Teignmouth aveva imparato a sbrigarsi, come se non ci fosse un domani.
Si avvicinò alla vetrata da cui partiva il raggio di sole. L'unica cosa che poteva fare era provare a girare quell'enorme sfera e fare in modo che il raggio di sole si riflettesse solo sulla parte bianca. Con un po' di forza riuscì nel suo intendo e la luce passò da una parte all'altra della stanza, riflettendosi subito sull'altra sfera.
-Non vorrei dirlo, ma mi sembra abbastanza facile questa. Dom che dici di venirmi a dare una mano?-
-Stai attenta, bambina.-
L'urlo di Ashley squarciò l'apparente silenzio della stanza. Non si era accorta dell'arrivo dei Darkshines e ne stava pagando le conseguenze. Aveva la spalla sinistra quasi tutta carbonizzata. L'ansia iniziò a prevalere e il fiato sembrò mancarle.
-Reagisci Ashley! Reagisci!-
No. Non ci riusciva, non ce la faceva... non poteva...
Una luce bianca la riportò alla realtà e impugnò l'Alabarda con la mano destra, affondandola con tutte le sue forze nell'aria. I Darkshines l'avevano accerchiata e si ritrovò altre bruciature sulle gambe e sui fianchi.
-Lanciala in cerchio Ash! Dannazione!-
Non ci pensò su due volte e fece come le aveva consigliato Dom. L'Alabarda percorse esattamente il tragitto che lei aveva demarcato con lo sguardo e in pochi secondi dei Darkshines non c'era neanche più l'ombra.
La ragazza si accasciò a terra. Lasciò che lo zaino le scivolasse dalle spalle e che Maggie rotolasse via, protestando e maledicendo qualcuno che Ashley non aveva la forza di capire.
-Ash, rimani sveglia! Fallo per Maggie, per me, per Chris e Matt e per la tua libertà! Non posso muovermi da qui! Resta. Sveglia.-
Ashley si sentì quasi prendere per le braccia, per poi essere scaraventata accanto a Dom.
-Brava tesoro. Dammi la mano.-
Allungò una mano verso quella cristallina di Dom e si sentì subito rigenerata. La spalla non le bruciava più, le contusioni e i tagli leggeri sulle gambe e sui fianchi erano completamente spariti e lei si sentì più viva che mai. Ancora un po' intontita si tirò su. Incrociò gli occhi di Dominic e mormorò un grazie. Poi lo strinse in un abbraccio e il senso di pace, tranquillità, beatitudine e quiete invase il suo corpo. Chiuse gli occhi e si rilassò, aderendo perfettamente al corpo del fantasma.
-Sei comodo.-
Dominic le cinse la vita con le braccia e appoggiò il mento sul suo capo.
-A quanto pare, questo è il mio compito ora.-
Rimasero ancora in questa posizione quando Maggie non iniziò ad urlare parole senza senso.
-Vi sembra il momento di fare i piccioncini? Venite a prendermi!-
Ashley si staccò dal fantasma.
-Scusaci Maggie. Ma... dove diavolo sei finita?-
-In culo al mondo!-
-Quella è una battuta di Matt! Vedi che è il tuo preferito?-
Ashley si mosse subito alla ricerca della sfera e la trovò ribaltata in un angolo della sala.
-Oh Maggie, mi dispiace così tanto.-
La prese tra le braccia e le tolse il leggero strato di polvere che le ricopriva... i ricci. Sì solo i ricci, pensò Ashley. L'espressione imbronciata di Maggie trafiggeva la ragazza e, immaginò che se avesse potuto, l'avrebbe affettata e data in pasto a Thomas Kirk gratuitamente.
-Mi dispiace Maggie. Non essere arrabbiata con me.-
-Non sono arrabbiata. Peggio, peggio! Ma molto peggio! Se la prossima volta pensate solo a sbaciucchiarvi, giuro che vi abbandono e me ne vado!-
-Stiamo calmi, stiamo calmi!- Si intromise Dom dalla sua postazione. -Primo- indicò con le mani il punto in cui era fermo, -se avessi potuto muovermi ti sarei venuta a prendere io. Secondo, con tutti rispetto per te Ashley ma... che cazzo Maggie, dovresti saperlo che il mio cuore appartiene solo ad una persona!-
-E questo spiegherebbe molte cose.- Aggiunse ancora Maggie.
-Spiegare che?- Chiese Ashley.
La sfera di cristallo la guardò male e, voltando il mento dall'altro lato, le ordinò: -Pensa a finire la missione. Quel raggio di luce deve arrivare sullo specchio principale in fondo alla stanza.-

Ashley riuscì con fatica a finire ciò che aveva iniziato. A mano a mano che si avvicinava alla fine schiere di Darkshines comparivano dal nulla. Tutte le volte, però, li aveva sentiti arrivare e, messa in guardia anche da Dom, li trafisse tutti senza troppi problemi. Intanto Maggie continuava a dirle cosa fare, ritornando ad assumere la sua normale posizione da consigliera.
-Dom, ma poi mi dici perché sei fermo lì come un palo della luce da quando siamo entrati?-
-Palo della luce?-
- È l'impressione che mi dai con i tuoi capelli.-
Maggie rise ma si girò subito dal lato opposto quando Dominic la guardò male.
-Per tua informazione, questa si chiama moda.-
-La moda delle bionde ossigenate? Ma non è passata da un pezzo?-
-Da noi, no! E poi anche tu sei bionda!-
-Bionda naturale, mica sono tinta come te.-
La risata fragorosa di Maggie si fece spazio in tutto l'abitacolo, contagiando anche Ashley.
-Oh mia cara, dovevi vederlo con quei quattro capelli tinti di rosso, rosa... o quello che erano!-
Ashley si girò verso il diretto interessato, con finta aria drammatica.
-Dom… pretendo una foto!-
Il fantasma alzò gli occhi al cielo.
-Fammi uscire da qui e farò tutto quello che vuoi.-
Ashley gli andò di fronte ed alzò e abbassò le sopracciglia. -Oh Dominic, ti sei cacciato in un bel guaio.-
La ragazza riprese ciò che stava facendo: posizionò tutte le sfere nel modo giusto creando un gioco di luce spettacolare. Continuò a parlare del più e del meno con Maggie e Dom, per alleggerire la situazione.
Posizionò l'ultima sfera e finalmente la luce invase l'intero abitacolo, rendendo ancora più meravigliosa la stanza. Ash rimase a bocca aperta.
-Sembra un arcobaleno.- Mormorò stupefatta.
I toni variavano dal giallo al rosso, da blu al verde e sembrava essere un posto differente. La ragazza allargò le braccia guardandosi intorno. Quella luce magica che arrivava dalla sfera composta da più cristalli doveva aggiungersi alle meraviglie del mondo.
Non ebbe neanche il tempo di pensarci che le tenebre calarono, spegnendo ogni speranza e meraviglia. I brividi che sentì dietro la schiena e che le fecero rizzare i peli dietro alla nuca sottolinearono l'atmosfera di pericolo che aleggiava nell’aria. Fu per quel motivo che impugnò l'Alabarda in una mano e il pugnale nell'altra. Assunse la posizione di attacco e con occhi guardinghi ispezionò l'abitacolo, illuminato solo leggermente da Maggie. Ed era proprio quella prova- ossia che la luce dell'amica sfera non poteva nulla contro quel tipo di tenebre- a preoccuparla maggiormente. Alla sua destra, l'urlo straziante di Dom le arrivò come un antifurto di un'auto. Ashley si buttò verso quella direzione, gettandosi a terra con il fantasma che continuava a lamentarsi. Poi, neanche fosse stato un film horror diretto male, una voce stridente mormorò: -E ora cosa farai?-
In quell'istante la luce di Maggie sparì e la ragazza rimase accerchiata dal buio. Era una situazione familiare, però. Le ricordava quella dell'inizio...
Quanto era passato? Ore? Giorni? Ashley non lo sapeva.
L'unica cosa certa era che la solitudine sarebbe stata sua amica e l'avrebbe aiutata. Perché altrimenti non aveva più la pallida idea di come aiutare quelle persone e se stessa.
-Chi sei?- domandò, voltandosi velocemente da un lato all’altro e, in contemporanea, spostandosi verso la sua sinistra per non fare del male a Dom. Il fatto che non sentisse più i suoi lamenti non implicava la possibilità di fargli del male.
-Il tuo peggior incubo.-
-Andiamo! Queste battute oscene potresti anche evitarle.-
La risata femminile le attraversò il corpo.
-Allora dimmelo tu. Cosa sono secondo te?-
-Una grande… vigliacca. Altrimenti combatteresti ad armi pari.-
Più quell'essere sghignazzava, più quel suo modo di fare le ricordava Ursula de “La Sirenetta.
-Gioco mio, regole mie.-
Un colpo sferzò l’aria, colpendo Ashley sulla guancia sinistra. Il rivolo di sangue era l’ultimo dei suoi problemi.
“Usa gli altri sensi”, consigliò mentalmente Maggie.
Un altro colpo la graffiò sull’altro lato del volto, e così via, una serie di graffi la colpirono in pieno sulle gambe, sulle braccia, sulla schiena e solo la forza di volontà le permetteva di mantenere con forza le sue armi.
-Sono un’arpia.- Fu la risposta alla sua prima domanda.
-Non ne ho nessun dubbio.-
Alla cieca, la ragazza puntò il pugnale proprio di fronte a lei e un piccolo lampo giallo le indicò che sì, aveva colpito nel segno. Velocemente ripeté l’azione, più e più volte, fin quando le urla dell’arpia non si trasformarono in veri e proprio ringhi.
“Alla tua destra”, l’avvisò Maggie.
Ash si spostò giusto in tempo per sentire un tonfo alle sue spalle e senza esitare, con l’Alabarda colpì il… vuoto.
Urlò dal dolore quando le unghie dell’arpia le lacerarono la carne e dolorante Ashley si accasciò a terra, pensando che ormai era finita.
Maggie, però, non era della sua stessa opinione.
“Sposta la testa a sinistra e punta il pugnale all’insù.”
E così fece.
La luce che si riverberò fu un universo di colori e Ashley non riusciva a capacitarsi della sua grandezza.
Tutto le sembrò molto più meraviglioso.

-Dici che si riprenderà?-
-Certamente. Guarda, sta aprendo già gli occhi.-
Ashley mormorò qualche parola incomprensibile, prima di massaggiarsi la testa.
-Sono svenuta?- Chiese, ma sapeva già che era andata così.
-Sì. Fortunatamente Dom ti ha preso in tempo, altrimenti saresti caduta in un coma e poi non ti saresti più ripresa tanto facilmente, e alla fine tutti i nostri sforzi…-
Ash fece schioccare la lingua, interrompendola.
-Non esagerare Maggie. Sono state sicuramente le ferite dell’arpia. A proposito, ce l’abbiamo fatta?-
Dom annuì.
–Sì, però non ti aspettare che sia finita qui. Questi sono esseri sovrannaturali, possono comparire quando vogliono e come vogliono.-
Il fantasma l’aiutò a mettersi in piedi e, con dispiacere, la ragazza notò che la sua giacca rossa era sgualcita. Con aria triste si voltò verso la sfera e chiese: -Non c’è nulla nello zaino che possa aiutarmi con questa?-
Maggie scosse il capo. –Abbiamo altre cose da fare che perdere tempo. Muovetevi ora.-

Dall’altro lato della stanza, Matt osservò la scena con un sopracciglio alzato. Doveva ammettere che si era divertito molto, anche se non aveva potuto aiutare pienamente i suoi amici e la nuova ragazza. La scrutò dall’alto verso e il basso e sorrise. Era arrivata più lontana rispetto a Dom e questo significava già molto. Sembrava anche che non prendeva il suo ruolo sul serio e per Matt quello era il giusto atteggiamento.
-Ne abbiamo trovati già dieci!- Esultò Ashley, prima di trapassare Matt. –Non so quanti ancora dobbiamo trovarne in questa stanza, ma l’Alabarda segna 110.- Continuò, rivolgendosi a Dom e Maggie.
-Questo vuol dire che tra qualche stanza troverai il prossimo aiuto…-
Matt scosse la testa, esasperato.
-Dom! Devi stare zitto, chiaro?-
Appunto. Come non detto.
-Ma non era scontato?-
-Ssssssh!-
Matthew rise e si avvicinò all’amico, guardandolo dritto negli occhi. Inconsapevolmente, anche Dominic stava facendo lo stesso. Gli accarezzò una guancia spettrale e sospirò.
-Smettetela, non sono stupida. So che c’è una sorta di catena invisibile che mi condurrà all’altro ragazzo preso, e poi all’altro ancora. Non capisco perché ci tenete tanto a non dirmi le cose.-
-Semplicemente perché non possiamo. Se diciamo troppo, e troppo presto, rischi di rimanere intrappolata qui, lo capisci?- le rispose Maggie, con un tono materno.
L’umana si avvicinò ad un’anfora di cristallo, che si trovava in un angolo. In pochi istanti altre anime uscirono fuori e Ashley impiegò dieci secondi a metterle in salvo.
-Ho capito.-
-Tecnicamente, solo lei non può dirti nulla. Le mie sono solo supposizioni e quelle possono essere espresse.-
Ash sorrise a Dom, che ricambiò con un occhiolino. Poi si fermò a guardare la presenza che comparve davanti allo specchio. Una meravigliosa donna- che Matt conosceva, si chiamava Annabelle ed era davvero molto gentile- si specchiava, aggiustandosi il cappello rosa. Sorrise all’umana, proprio come in passato aveva fatto con lui. Quando Annabelle si voltò verso il proprio riflesso, lo notò e gli sorrise. Mimò con le labbra “vai con loro”, quando il gruppo dei tre uscì fuori, pronti a cercare la prossima stanza.



 NOTE:
Siamo arrivati al quarto capitolo, uno che, lo confesso, mi è piaciuto tanto scrivere. Iniziamo a scorgere la presenza dell'altra anima pronta ad essere salvata e che, fin da subito, ha aiutato la nostra amica a non "morire". A mano a mano verrano fuori, come avete visto, sempre più nuove informazioni e Ashley si troverà circondata da troppe persone :P
Come al solito, vi ringrazio per aver letto i primi tre capitoli e spero anche questo. Se volete farmi sapere cosa ne pensate o avete domande... non esitate!
Alla settimana prossima, Wellsie <3 <3 <3
  
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