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Autore: jioozee    10/07/2016    3 recensioni
Alla fine mi auto convinsi che fossero semplicemente malati, che forse avevano contratto un virus su quella strana isola e che ben presto sarebbero guariti.
Lentamente, però, la gente che era sparita aveva iniziato a riapparire, ma qualcosa non andava, e non seppi dire cosa.
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Partecipante al contest: La notte di Samahain 453 parole
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
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Universo Parallelo




Non so come sia cominciato tutto, in fondo ero solo un ragazzo normale che viveva con i propri genitori. Un pomeriggio, tornando da scuola,
incominciai ad accorgermi che le persone che conoscevo cominciavano a scomparire nel nulla senza lasciar traccia.
Mia madre e mio padre poi, dopo essere tornati dal viaggio che si erano regalati per le loro nozze d'argento, incominciarono a comportarsi in modo a dir poco strano: i loro corpi avevano assunto un pallore disumano, inoltre da allora non facevano altro che fissarmi con occhi neri senz'anima . Tutto ciò mi faceva rabbrividire, quindi me ne stavo in camera, perseguitato dall'immagine dei miei genitori.
Alla fine mi auto convinsi che fossero semplicemente malati, che forse avevano contratto un virus su quella strana isola e che ben presto sarebbero guariti.
Lentamente, però, la gente che era sparita aveva iniziato a riapparire, ma qualcosa non andava, e non seppi dire cosa finché non notai che avevano la stessa espressione senz'anima e la carne pallida, proprio come mia madre e mio padre.
Nessuna traccia di espressione sul loro viso, niente dolore, niente tristezza, niente di niente.
Notai che avevano iniziato a guardarmi, ad osservare ogni mio movimento, ed ero consapevole del fatto che stavano fissando proprio me, ed erano solo in attesa di una mia distrazione. Avevo una sensazione, sapete, simile a quando si è sulle montagne russe e si sta per arrivare al punto più alto. Be’, a causa loro non avevo dormito per molte notti di fila perché...mi guardavano sempre. Ne ero certo.
Avevano perfino iniziato a seguirmi mentre mi dirigevo a scuola, fino davanti all'istituto. Vi rendete conto? La folla, ormai sproporzionata, restava ferma però davanti al cancello. Non lo oltrepassavano.
Questa cosa andò avanti per un po' finché un giorno non minacciarono di entrare in casa. Fu allora che mi barricai nelle mie quattro mura, in camera, ma loro non avevano mai smesso di spingere contro la porta.
Un giorno quella si ruppe e loro si fecero strada fino a me, che ero rannicchiato contro la parete dalla paura.
Urlai agonizzante mentre con forza disumana strapparono la mia carne, lasciando trapelare filamenti di muscoli e tendini per poi divorarli senza esitazione. Vidi i miei genitori farsi spazio tra l'enorme massa per poi affondare le loro unghie affilate nel mio petto, squarciandolo e afferrando con i denti il mio cuore e poi... poi mi svegliai.
Sudato e ansimante aprì gli occhi di scatto sollevandomi in posizione eretta guardando il buio della mia camera.
Pochi secondi dopo, un ghigno divertito si dipinse sulla mia faccia lasciando che in bella mostra i denti accuminati e incrostati di sangue, mentre un verso gutturale simile ad una risata mi percuoteva le corde vocali.
Mi passai una mano sul viso, pensando che tutti quei resti raccattati nella notte di Samhain mi fossero rimasti sullo stomaco.

 

 

 

Cavolo, devo smettere di mangiare quegli avanzi di carne avariata! Ho sognato di nuovo di essere un umano!

 

   
 
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