Crossover
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Autore: Jack_Skeletron_4ever    11/07/2016    2 recensioni
Un potente nemico sta per abbattersi nel mondo Reale. La Fantasia, disgustata dalla malvagità degli uomini, viene corrotta da essa, organizzando un contorto piano per distruggere il mondo umano, facendosi aiutare da sei cattivi, frutto dell'Oscurità presente nei cuori delle persone. Ma anche il mondo della Fantasia è in pericolo, i personaggi che abitano i nostri pensieri si ritrovano inspiegabilmente nel nostro mondo. Alcuni gruppi però vengono trovati e studiati nell'area 51. Riusciranno ad uscirne indenni? Qual'è il vero obbiettivo dell'Entità della Fantasia? Scopritelo in questa prima storia della serie "Dimensional War".
PROSSIMO CAPITOLO: 10 Ottobre 2016 (Stavolta per davvero)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dimensional War'
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Capitolo 7
Stay Out of My Way!
 
Ora che Robotnik era stato catturato, Metal Sonic aveva tracciato la posizione di Mettaton, in modo da poter assistere alla disfatta di quello spocchioso robot. Detestava il malsano protagonismo che troppe volte era stato costretto ad osservare dal suo creatore, ma aveva sempre messo quel sentimento da parte, in quanto l’egocentrismo era una cosa naturale nel suo mondo d’origine, classificandolo così come il tipico comportamento di forme di vita inferiore. Questo finché non aveva incontrato Mettaton, il suo egocentrismo aveva risvegliato parte della sua memoria, persa a causa del controllo che era stato costretto ai robot, tuttavia, per sua scelta, oppure per via di un qualche comando tracciato nei file che lo componevano, aveva deciso di servire i suoi nuovi padroni, dopo aver hackerato un computer della base e osservato il dottor Eggman rinchiuso in cella, finalmente era giunta l’occasione di liberarsi di una forma di vita obsoleta, lui.

Il malefico robot, seguito da Chica e Foxy, si stava dunque recando verso il luogo dove le camere avevano ripreso per l’ultima volta Mettaton e doveva ammettere che fosse anche un buon combattente, avendolo osservato combattere contro Goemon attraverso un collegamento ad una videocamera vicino lo scontro, mandando al vero computer di sorveglianza, tuttavia, delle immagini false, in modo da non rivelare l’esistenza di quegli individui a soldati senza l’autorizzazione necessaria per conoscere gli esperimenti fatti su alcuni dei prigionieri o anche la loro esistenza. Tuttavia, durante il trasporto del suo creatore nella sua nuova cella, il robot ebbe la sensazione di essere seguito, cosa che si era rivelata vera, dopo aver scannerizzato l’area in cui si trovavano, ma fece finta di nulla, in modo da portare coloro che lo pedinavano in un luogo appartato: “Numero evasi, 5… Numero evasi catturati, 1… Intrusi identificati… 2” disse, trasformando la sua mano destra in un cannone e sparando un missile sopra il tetto, causando un’esplosione ma, al momento dell’impatto, una voce femminile aveva appena pronunciato strane parole che non era riuscito ad identificare, creando una barriera completamente nera, mentre una sfera d’energia, di cui il robot non riuscì ad identificarne la vera natura, colpì Chica e Foxy. I due robot riuscirono a malapena a guardarsi e, forse memori delle loro vite passate, avvicinarono le loro mani l’uno all’altra, come se fossero stati vecchi amici. La luce propagata dall’attacco non fu la sola ad apparire, sui due robot iniziarono a manifestarsi delle crepe bianche, da cui uscivano particelle di luce… i loro corpi erano scomparsi, cosa che stupì il robot rimasto, prima di sentire le parole che la giovane ragazza dai capelli viola aveva appena pronunciato di nuovo: “AZERATH MITRION ZINTHOS” disse Raven, dalle cui mani uscì un vortice nero che si diresse verso Metal Sonic che non poté fare a meno di mettere le braccia in avanti per proteggersi, riuscendoci, per girarsi di scatto per lanciare un calcio a Shaka, il quale era dietro di lui: “Non so per quale maniaco lavori, robot, ma ti conviene dirci dove si trova Bibi”. La copia di Sonic si trovava con le spalle al muro, ma non si sarebbe dato per vinto, infatti trasformò entrambi gli arti superiori in cannoni per iniziare a sparare contro la ragazza, la quale erse una barriera nera causata dalla sua magia, in modo da evitare danni, ma il robot aveva previsto tutto, mirando verso il cavaliere della Vergine, il quale però, non indossava la sua armatura: “Arrenditi non puoi fare molto contro di noi” disse il biondo, scansando una sfera elettrica diretta a lui: “Protocollo contro gli intrusi attivato: Eliminazione istantanea pronta e operativa” gli occhi rossi dell'automa si illuminarono per un istante quando parlò, segno che effettivamente era stato azionato uno speciale protocollo contro gli infiltrati.

Intanto, però, anche qualcun altro era in azione, ovvero Sora, il custode del Keyblade, il quale si stava dirigendo verso le celle, passando inosservato grazie allo Stopga, la sua magia in grado di bloccare i suoi nemici nel tempo, in questo modo nessuno si sarebbe accorto di lui fino a che non avrebbe trovato Ash Ketchum, il suo Maestro sarebbe così stato fiero di lui. D’un tratto, però qualcuno si fermo dietro di lui: “Fermo lì!” urlò una voce, quella di Micheal Smith, il quale con una mano stava puntando una pistola contro il ragazzo e nell’altra aveva un walkie-talkie: “Generale, avevamo ragione, ho appena trovato Sora” disse, mentre dall’altro lato dell’apparecchio Goldman ascoltava: “Le chiedo di continuare a cercare gli altri, di lui sono in grado di occuparmene io. Passo e chiudo” continuò il sergente, spegnendo il ricevitore e brandendo meglio la pistola, mentre Sora si preparava ad un altro Stopga, ma non riuscì a compiere l’incantesimo, in quanto un potente calcio gli arrivò in faccia: “Sono sopravvissuto all’addestramento di Jim Goldman, un moccioso come te non mi fa paura” spavaldamente l’ex-allievo del generale mise la pistola nel fodero, pronto a combattere a mani nude: “Non sei una minaccia malvagia, mi basterà combatterti lealmente per sconfiggerti” detto questo, si mise a correre verso il prescelto del Keyblade,  preparando un calcio con la gamba destra, mirato a sorprenderlo per evitare di fargli attivare la sua magia, ma, in quel momento, Sora scansò l’attacco, per poi colpirlo alla testa con un pugno: “Per un idiota come te basterebbe una spada di legno, non meriti di essere colpito dal mio Keyblade” disse, per poi portare il braccio destro indietro e caricare un pugno verso Smith, il quale lo scansò: “Ci divertiremo un sacco insieme” sogghignò il sergente.

Mentre Sora e Smith si scontravano, il gruppo che si trovava già nella zona delle celle, ovvero quello composto da Oga, Hilda, Kunieda, Nagisa, Karma, Misty e Jigen con in spalla Kaede, erano in cerca di Korosensei, guidati da una sensazione del rosso, cosa che infastidiva l’uomo con il cappello: “Davvero stiamo cercando un polpo? Rischiamo di essere catturati per questo?” chiese il braccio destro di Lupin, piuttosto alterato, mentre gli altri, a parte Misty, che aveva un’aria spaventata e confusa, e Kaede, ancora svenuta, avevano delle espressioni serie, compreso Oga, il quale aveva capito che dove poteva esserci un polpo umanoide poteva benissimo esserci anche il figlio del re dei demoni: “Oga, sicuro che seguirli sia una buona idea?” domandò Aoi, mentre Tatsumi la guardò: “Dobbiamo trovare Beel… E poi potrò chiederti di sposarmi” questo era quello che Kunieda aveva sentito, ma non era ciò che il cosiddetto Genitore Super Figo aveva detto, ma: “Questo posto è un labirinto, è meglio provare a vedere se Baby Beel è con il polpo gigante”. L’equivoco di prima aveva scatenato in Kunieda una strana reazione, facendola arrossire come un peperone, per poi fermarsi e iniziare ad insultare Oga: “I-Idiota, t-ti sembra il momento di dire questo? I-D-I-O-T-A” disse, mentre Misty li guardò, una lacrima scese dal suo viso, ricordando un particolare momento:
“Anche noi ci sposeremo un giorno…”
Quella frase l’aveva detta d’impulso, fortunatamente per lei Ash era un babbeo e non aveva capito il reale significato di quelle parole. Misty sorrise al pensiero, per poi scuotere la testa e abbassarla, sconsolata: “No, era tutta un’illusione, quei sentimenti erano falsi…” fu quello che pensò, prima che Hilda gridò ai tre rimasti indietro: “Muovetevi, il padroncino è in pericolo, feccia” dopo quello Aoi ritornò seria, Oga mostrò una faccia infastidita, mentre la ragazza dai capelli color carota rimase zitta, sembrava non avere neanche la voglia di parlare, l’unica cosa rimasta in lei erano lacrime. In quello stesso momento, Mewtwo, che si trovava sopra l’Area 51, nascosto dalle tenebre, utilizzava i suoi poteri psichici per controllare il gruppo di ipnotizzati, ma ad un certo punto, tre tipi di aura differenti fra loro si fecero spazio nella sua mente, sentiva molta tristezza e paura in una, determinazione nell’altra e irritazione nella terza, chiudendo gli occhi focalizzò le immagini delle tre persone e, nonostante non riconoscesse la persona determinata, Nagisa, e quella irritata, Jigen, quella triste e spaventata la conosceva, anche se alterata dai sentimenti negativi, una delle migliori amiche di Ash, Misty: “Se lei è qui… Allora anche Ash lo è” pensò, teletrasportandosi.
Il gruppo guidato da Jigen e Karma, non sapeva di essere osservato però da qualcuno, ovvero Mewtwo, che si era teletrasportato e nascosto dietro la combriccola, nonostante avesse deciso di lasciare fare agli ipnotizzati, la presenza di Misty e il fatto che era una delle amiche di Ash più care, doveva pur significare qualcosa, anche se lo sguardo nel suo volto era uno di quelli che conosceva bene: “E così anche tu…” pensò, senza poter continuare il suo pensiero, visto che il gruppo si trovò davanti ad un bivio.
“Ora dove andiamo, moccioso?” disse Jigen a Karma: “Non preoccuparti nonnetto, tu seguimi e tutto andrà bene” fece il rosso, schernendo l’uomo, che digrignò i denti dalla rabbia: “Se posso permettermi, sapendo che ci sono altri prigionieri, conviene dividersi e cercarli” nessuno conosceva quella voce, solo a Misty sembrava familiare, infatti era quella di Mewtwo, il quale si era palesato davanti al gruppo: “E tu chi saresti? Un altro demone?” questa era la domanda di Oga, un po’ seccato dal fatto che quel mostro si fosse messo sulla sua strada: “Non mi reputo un demone, anche se certi miei atteggiamenti passati possono essere riconducibili all’operato di uno di essi, tuttavia, un umano che reputo amico si trova sicuramente qui e nonostante abbia degli infiltrati nella base, è molto meglio unirmi al vostro gruppo” rispose, con gli occhi chiusi, mentre Jigen sbottò: “MOSTRI SIMILI AD ALIENI, POLPI CHE FANNO GLI INSEGNANTI E CHE VOGLIONO ESSERE UCCISI DAI PROPRI ALUNNI E NEONATI  REPUTATI COME FIGLI DEL RE DEI DEMONI, MI STO SERIAMENTE STUFANDO DI TUTTO QUESTO” urlò il secondo di Lupin, ormai le stranezze stavano aumentando e non sapeva più cosa fare, in fondo, era solo un ladro: “Ci dividiamo allora, tu vieni con noi nonnetto?” fece Karma, strizzando un occhio all’uomo con il cappello, il quale digrignava i denti per la rabbia: “ D’accordo, fate come volete, io mi tiro fuori” sbuffò, voltando la testa dall’altra parte: “Allora è deciso, io, il ragazzo dai capelli rossi e quello basso andiamo a destra, voi a sinistra” dopo le parole di Mewtwo, il gruppo si divise, pronto per cercare i loro compagni scomparsi.

Il gruppo formato da Mewtwo, Karma e Nagisa  aveva quindi preso la strada di destra, stranamente libera, anche se era possibile che alcune guardie erano fra quelle ipnotizzate dal clone di Mew o sconfitti e nascosti proprio dal manipolo di servitori che si era creato, mentre quello formato da Misty, Jigen con in spalla Kayano, Oga, Hilda e Kunieda presero quella di sinistra che, però, presentava anche essa un bivio: “ Credo dovremo dividerci di nuovo, sentite ormai sono diventato una specie di babysitter, perciò io vado per di qua con la mocciosa svenuta e quella piagnucolona, voi invece fate quel che volete, devo trovare le mie armi” fece il ladro, prendendo per un braccio la ragazza dai capelli rossi, la quale quasi non protestava neanche, lasciando soli il trio di ragazzi: “Feccia… dovremmo avere tutto l’aiuto possibile e lui scappa via” pensò Hilda, con un’espressione che avrebbe fatto paura anche agli uomini più coraggiosi, mentre si dirigeva verso l’altra strada, ma per sua sfortuna, uno di quegli uomini coraggiosi era lì: “Siete fuggitivi anche voi, eh? Fatevi sotto” disse Jim Goldman, che si scrocchiava le dita: “Tornate nelle vostre celle, delinquentelli” continuò, minacciando gli alunni dell’Ishiyama, ma, in quell’istante, Hilda afferrò un tubo lì vicino, strappandolo dalla parete e inondando il corridoio e si mise in posizione di combattimento: “Oga, Kunieda, andate a cercare il signorino… Di questa feccia me ne occupo io” questa fu la risposta alla provocazione del militare: “Fossi in te modererei le parole, ragazzina, non vorrai metterti contro un generale, vero?” fece il vecchio, ghignando: “Non ti consiglio di fare lo sbruffone, patetico umano, il mio unico scopo è fare in modo di proteggere il padroncino… Quindi lascia che ti dica una cosa… Togliti dalla mia strada feccia immonda”.

Note Autore:
Sì, lo so che il capitolo è uscito in netto ritardo rispetto al giorno previsto e vi chiedo scusa se vi ho fatto aspettare, ma adesso è qui. Vi ringrazio per la pazienza e vi avverto che molto probabilmente i capitoli verranno aggiornati ogni due settimane, ma tra Lunedì e Martedì, non è sicuro ma purtroppo credo che sia necessario, il luogo dove faccio campeggio è purtroppo isolato dal mondo e con una rete wi-fi che... meglio non parlarne -.-. Detto questo, vi saluto e spero il capitolo possa piacervi :)
   
 
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