Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Matih Bobek    12/07/2016    1 recensioni
Mi immagino
seduti, io e te, sulla pelle chiara di un sofà
che abbracciamo il quotidiano
come fa il vento e fa il suo richiamo
con le chiome dei boschi.
Mi immagino
di avvicinarti un posacenere
colmo delle idee che ho cestinato,
e cenare con la porta aperta
ad agosto per respirare il grano.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi immagino
seduti, io e te, sulla pelle chiara di un sofà
che abbracciamo il quotidiano
come fa il vento e fa il suo richiamo
con le chiome dei boschi.
Mi immagino
di avvicinarti un posacenere
colmo delle idee che ho cestinato,
e cenare con la porta aperta
ad agosto per respirare il grano.
Mi immagino
le maniglie chiare delle tue valigie
accanto all'uscio, sulla porta,
sporche di strade percorse in due.
Mi immagino
La nuvola di un ferro da stiro
che scivola liscio sul mare blu di una camicia,
nel tramonto di una domenica
che si consuma in un rintocco di campane.
Mi immagino 
piatti pieni di pasta al sugo
e una macchia rossa sulla curva del tuo labbro
che invocherà le mie cure
tiepide di baci morbidi.
Mi immagino
le lancette stanche dell'orologio in cucina
che mi avvicinano sempre di più al tuo ritorno,
mentre confondo i rombi delle macchine distanti
con il suono della tua voce piena.
Mi immagino
l'aroma del caffè nella tua tazzina
sullo sfondo di un silenzio d'affetti,
la ventiquattrore sul pavimento,
come litigi consumati in un'ora
appassiti e spenti, uccisi da una parola.
Mi immagino
noi sdraiati su un piumone foderato di storie
a precipitare l'uno nei racconti dell'altro,
mentre districhiamo le coltri notturne
e riveliamo sogni che si corrispondono.
Mi immagino 
di osservare lo schermo piatto
e nero di un plasma spento
e di accenderlo poco dopo,
di crollare nelle carezze notturne,
intanto lenta e annoiata passa
la nota stanca del telegiornale.

Vedo
seduti, io e te, sulla pelle chiara di un sofà
a ripetere il pretesto per cui ti ho portato qui,
tra le mura pericolanti del mio mondo,
mentre la vita intorno a me macina ed è macinata,
ma tu non mi guardi nemmeno.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Matih Bobek