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Autore: eleCorti    12/07/2016    8 recensioni
Partecipa alla challenge Aldo, Giovanni e Giacomo indetta da AcquaSaponePaperella, in cui bisgona trarre ispirazioni dalle frasi di Aldo Giovanni e Giacomo.
1)Gita in macchina (a volte dorme più lo sveglio che il dormiente)
2) Just married ( E così domani ti sposi... sì, ma niente di serio)
3) Quando muori, scrivi (L'importante è che quando muori me lo dici prima)
4) Fa' caldo! (che clima... ma come si fa ad ammazzare la gente con questo clima)
5) Happiness (chiedimi se sono felice)
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Gita in macchina




 
L’estate. L’estate era finalmente giunta, portando con sé un caldo assai afoso; sui monti Paoz, infatti, l’aria era a dir poco soffocante, anche se era alta montagna, infatti, non si poteva stare.
La famiglia Son – per questo – quell’anno aveva deciso di farsi una bella vacanza al mare. L’unico problema, però, era decidere la meta. I due coniugi, ovviamente, erano in disaccordo.
“E dai ChiChina perché non possiamo andare da Muten?” le aveva domandato Goku con quel suo tono da bambino rimproverato.
“Perché è un vecchio pervertito! E non mi chiamare ChiChina che sembro una marca di banane!” aveva sbraitato la giovane donna, come un toro che sbuffa. E che toro!
“Va bene...” assunse quell’aria da bambino sconsolato, abbassando il capo.
“E dove andiamo allora?” domandò, alzando la testa. Chichi lo guardava con uno sguardo assassino. Certo che quella donna metteva paura, e assai!
“Qui!” da non si seppe dove, tirò fuori un favoloso depliant aperto in una pagina in cui vi era una lussuosa villa con piscina. Possibile mai che fosse seria? Non poté fare a meno di domandarsi il giovane Son. Sua moglie era sempre stata tirchia e avara, perché cambiare idea così di punto in bianco?
“Allora?” assunse di nuovo quell’espressione da toro imbufalito, quando notò che suo marito fissava l’immagine con una faccia da pesce stocco.
“Ehm... “ che dire? Doveva stare attento, sennò avrebbe scatenato il toro. E lui non aveva un telo rosso con cui farlo giocare!
“Sì-sì... mi piace molto, cara!” cercò di sorridere nella maniera più naturale possibile; non voleva insospettirla.
“Perfetto. Ho già prenotato. Domani si parte!” chiuse il depliant e lo fece scomparire – non si sa come – mentre sul suo volto si dipingeva un’aria soddisfatta. Per una volta aveva vinto lei!
“Ok...” sbuffò. Era meglio non farla arrabbiare, sennò poi chi avrebbe mangiato! Lui adorava mangiare e non poteva stare senza cibo!





 
****



 
L’indomani mattina – come previsto da ChiChi (e guai a chiamarla Chichina sennò ci spacca il cosiddetto!) – la famiglia Son si mise in macchina, diretta verso il porto più vicino, che distava circa undici ore di macchina.
Erano le sei del mattino, tutti perciò erano assai assonati; il piccolo Goten – seduto dietro – si era comodamente sdraiato sulle gambe di Gohan, che aveva ancora stampato sul volto il segno del cuscino. Goku non faceva altro che sbadigliare – per lui le sei del mattino manco esistevano –, infine l’unica molto pimpante manco fosse una bambina era proprio Chichi, la quale finalmente si concedeva una vacanza!
“Che fai?” Goku alzò un poco la voce contro la moglie, poiché lo stava facendo cadere a terra, poco prima che lui salisse in macchina.
“Guido io! Di certo se guidi tu, chissà dove finiamo!” gli rispose malamente, mentre saliva in macchina e chiudeva lo sportello con una forza tale da far invidia ad Hulk.
Al povero Goku non resto altro che salire sul lato del passeggero; sapeva quanto la moglie fosse irascibile, per cui decise di acconsentire alla sua richiesta.
Il lungo viaggio, perciò, iniziò; essendo le sei del mattino, le strade erano sgombre – era anche agosto e tutti erano al mare – per cui in meno che non si dica l’allegra (si fa per dire) famigliola era già scesa dai monti Paoz, immergendosi in autostrada, che era leggermente trafficata.
Un viaggio così lungo, però, impiegava una gestione del tempo molto vasta, i due bimbi, perciò, ben presto si annoiarono.
“Io mi annoio!” si lamentò il piccolo Goten, prima di stiracchiarsi.
“Perché non mettiamo un po’ di musica?” propose Gohan, certo che il fratellino avrebbe gradito, o che comunque si sarebbe addormentato.
Il giovane Goku, perciò, uscì dalla tasca laterale un porta cd nero; lo aprì, estrasse un cd a caso e lo inserì nello stereo. La musica partì. Combatti per trovare il drago dragon ball, il drago delle sette sfere dragon ball e so... la melodia si interruppe: Chichi aveva tirato fuori il cd. Sul suo volto c’era dipinta non l’aria di un assassino, ma l’aria di un ciclone, peggio del dio Yato. Goku non disse niente: si limitò a inserire un altro cd.
Chi sei Goku non lo sai, però presto lo scoprirai e poi tu scomparirai... ancora una volta la canzone s'interruppe: Chichi, sempre con l’espressione del dio Yato dipinta in volto, aveva tirato fuori il cd. Ancora una volta senza dire niente, Goku inserì un altro cd.
Gotta catch em all, catch em all gotta chacth em all, chatch em all! Voglio andare dove mi va e non fermarmi qua. Questo viaggio mi porterà... ancora una volta Chichi aveva tirato fuori il cd. Stavolta, però, sul suo volto era dipinta la pura commozione.
“Non ce la faccio...” disse, mentre apriva il finestrino e gettava il cd fuori.
“Troppi ricordi...” aggiunse, sempre con quell’aria commossa.
Sempre senza dire pio, il giovane Son mise un altro (e stavolta sperava l’ultimo) cd; la musica partì. Tai, Matt, Sora, Izzy, Mimi e Joe noi siamo amici e siamo noi catapultati a Digiworld.
“Ma con l’amicizia tra di noi ragazzi veri e Digimon libereremo Digiworld!” Chichi, come una forsennata (peggio di me quando vado a vedere i concerti dei Linkin park!) aveva iniziato a cantare, chiudendo, dunque, gli occhi e giocando con lo sterzo.
Non appena sterzò troppo, i due ragazzi dietro si svegliarono. La giovane mamma, perciò, tornò seria. Fu così che anche quel cd fu tolto e non si ascoltò più musica.
Il viaggio proseguì più o meno in maniera tranquilla. Nessuno parlava, Chichi guidava, Goku dormiva ed anche i due figli. Tutto fu tranquillo fino a quando ChiChi si fermò in  mezzo alla strada: erano rimasti senza benzina.
“Perché ti sei fermata?” Goku, notando che non si muovevano, si era svegliato.
“Non c’è più benzina!” rispose con la sua solita delicatezza da elefante. Peggio per lei che non aveva fatto benzina prima di inoltrarsi in un bosco.
“C’è un cartello. Goku scendi e vai dal benzinaio!” ordinò. Goku, ovviamente, non obiettò. Stava per scendere, quando si sentì una botta: erano stati investiti.
“Ma che succede?” Gohan e Goten si erano svegliati. Goten, addirittura, era caduto per terra.
“Ahi! Il mio naso!” Chichi si lamentò del suo naso dal quale fuoriusciva del sangue.
“Ci hanno investito!” Goku rispose a suo figlio, ancora molto assonnato.
“è vero! Ho sentito tutto. Papà ma perché vi siete fermati in mezzo alla strada?” il piccolo sayan si massaggiò il collo. Quella caduta lo aveva fatto svegliare di soprassalto.
“Ma tu non dormivi?” Gohan lo guardò sorpreso. Sapeva che suo fratello aveva un sonno molto pesante, peggio di quello di un ghiro.
“A volte dorme più lo sveglio che il dormiente! Me lo dice sempre papà!” il piccolo sorrise a suo padre, non sapendo che aveva scatenato la furia di sua madre.
“Goku, quante volte ti ho detto di non raccontare fesserie a nostro figlio!” Chichi riprese tutta la sua furia da toro scatenato, come se non si fosse scontrata con lo sterzo.
“Eh dai Chichi, io...” qualcuno, però, interruppe l’allegra diatriba dei due coniugi. Qualcuno, infatti, stava bussando al finestrino: Vegeta.
“Kakaroth, ma che cavolo fai? Dico potevo restarci secco!” ovviamente il principe ingigantì la cosa, perché era ovvio che non si sarebbe mai e poi mai fatto un graffio.
“E dai Vegeta, non è successo niente. Vedi siamo rimasti senza benzina e...” non poté finire la frase, poiché il suo rivale gli sbraitò contro.
“Ma sei cretino? Lo sanno tutti che prima di partire si fa sempre la benzina!” lo rimproverò peggio di Chichi. Ma tra Vegeta e Chichi il povero Goku non sapeva chi fosse peggio. Anzi lo sapeva ma non glielo avrebbe mai confessato.
“Goku, Chichi ma che ci fate qua?” Bulma – spuntata da chissà dove –  fece la sua comparsa.
Fu così che, la famiglia Son si unì ai Brief (abbandonarono la loro macchina tutta scassata al suo destino e salirono sul loro elicottero) dirigendosi verso quella villa lussuosa su una remota isola. Tutti, però, a causa del lungo viaggio e dei continui litigi, caddero in un sonno profondo. Fu così che i due bambini, che avevano sempre dormito, si ritrovarono a guidare l’elicottero, perché – come dice Goku – a volte dorme più lo sveglio che il dormiente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: salve! Dopo mesi di assenza, torno con una challenge su Aldo, Giovanni e Giacomo che consiste nel trarre ispirazione da loro frasi e sarà una raccolta di 17 capitoli. Io beh spero di esserci riuscita XD
Io, tornando seria, ci tengo a ringraziare due persone di questo fandom: felinala e summer_moon che durante questo mio periodo buio mi sono state accanto!
Ora, mi sono un po’ ripresa, e una raccolta comica e non solo ho fatto il mio ritorno!
 

 
   
 
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