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Autore: _neith    13/07/2016    1 recensioni
Pauline si era persa perché non aveva più alcuna luce. Peccato che non si fosse mai resa conto che la luce era lei stessa.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I tuoi pensieri non si fermano un attimo.
La testa ti fa così male che giuri di sentire il cervello traballare nella scatola cranica, in preda al delirio.
Eppure, nonostante ogni cellula del tuo corpo ti stia urlando di correre via, di distogliere lo sguardo da quello che è l'oscillare tra la vita e la morte della fiamma che ha dato luce alla tua vita buia per tutto quel tempo -non riesci a ricordare di preciso quanto tempo sia: ti viene spontaneo pensare: da sempre, come se la tua vita fosse iniziata nel momento in cui hai incontrato Pauline, come se prima non ci fosse mai stato niente che valesse la pena ricordare-, nonostante tutto, i tuoi occhi sono incollati a quella raccapricciante scena.
Pauline è letteralmente a un millimetro dalla morte, a un passo dall'oblio.
Pensi a cosa ti risponderebbe se glielo dicessi. Credi fermamente che se, prendendola per le spalle e guardandola dritta negli occhi -che sai essere l'unico modo per catturare appieno l'attenzione di Pauline, e sai che è una cosa che solo tu sei in grado di fare-, le chiedessi: Pauline, non hai paura di morire? Non ti spaventa il buio eterno?, lei scoppierebbe a riderti in faccia.
Sarebbe una risata senza traccia di buonumore, carica di un disprezzo che sembra rivolto al mondo intero e a tutti i suoi abitanti -a tutti meno che a te.
Poi, senza battere ciglio, risponderebbe:
«Io sono il buio. Lo sono e lo sarò in eterno senza di te»
Sai che ti basterebbe pronunciare poche parola per attirare la sua attenzione e impedirle di fare quel passo. Basterebbe dire, anzi, urlare, sì, urlare a squarciagola la verità; strillarla senza vergogna, riempire il mondo con un grido, scaldare il buio con la tua voce.
Ma qualcosa ti blocca, e non sai di preciso cosa.
Ti guardi attorno e non vedi più niente, e capisci subito che la tua luce si è spenta per sempre. Pensi che non ti abituerai mai a quel buio.
Hai pensato troppo, non hai fatto in tempo.
Adesso, Tori, sei a un millimetro, a un passo dalla pazzia. Dov'è la tua luce? Dov'è la tua fiamma? Come ti è venuto in mente di lasciarle che il vento se la portasse via?
Ti rendi conto che la vita non è la debole fiamma di una candela, come aveva detto una volta Shakespeare. No, la vita è il buio: la candela serve a rischiararla.
Ma Pauline era molto di più. Un fuoco sempre vivo, inarrestabile, che scotta ma non ti ferirebbe mai.
Adesso non hai niente, tranne il tuo buio.
Pensi che Pauline fosse stanca di vivere quella vita, che si sentisse smarrita nell'oblio.
Ed è vero: Pauline si era persa perché non aveva più alcuna luce. Peccato che non si fosse mai resa conto che la luce era lei stessa.







 

Angolo autrice
Dirò solo qualche parola: ho visto da poco questo film e mi ha spezzato il cuore. Volevo scrivere qualcosa per onorarlo, giacché mi è piaciuto molto -e anche un po' per puro masochismo, suppongo-.
Racchiude quelli che immagino possano esser stati i pensieri di Victoria nel momento in cui Pauline era in procinto di suicidarsi, nulla di più.
Spero vivamente vi sia piaciuta come a me è piaciuto scriverla.
Un bacio e alla prossima, B.

  
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