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Autore: Chelinde    13/07/2016    1 recensioni
Dedicato alle vittime di tutti gli incidenti in treno.
Un particolare pensiero all'incidente in Puglia.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno sul treno
 
C’era chi usava tutti i giorni il treno per andare all’Università o alle Superiori, e che invece quel giorno lo avevano preso per andare a trovare amici, parenti, il fidanzato.
C’era chi il treno lo prendeva spesso, ma quella tratta era la prima volta che la faceva, aveva sperato che il treno non fosse in ritardo, sarebbe stato un guaio se fosse successo proprio quel giorno.
C’era chi quel treno lo aveva preso per andare a divertirsi dopo tanto tempo di stress e nervosismo, prima di partire aveva salutato i parenti e ci era salito promettendo di non tardare troppo.
C’era chi sorrideva su quel treno chiacchierando con gli amici.
C’era chi ascoltava la musica sperando che la destinazione arrivasse presto.
C’erano i bambini che guardavano i cartoni dai cellulari dei genitori, o che giocavano a vestire le principesse sui tablet più grandi di loro… e chi li guardava carezzandosi la pancia rigonfia pensando a qualche balocco visto dietro una vetrina o l’altra.
C’era chi rideva sguaiatamente per una battuta, disturbando il signore che poco lontano stava leggendo il giornale.
C’era chi voleva fumarsi una sigaretta ma doveva resistere perché lì non si poteva fumare.
C’era chi guardava l’orologio impaziente, la moglie che gli carezzava la mano dicendogli di stare tranquillo.
Chi invece si messaggiava sul telefono con un amico lontano, mandandogli foto ed i racconti più buffi di quei giorni.
Poi c’era quel binario.
Quel binario che cercava di avvertirli, ma la cui voce non era abbastanza forte.
Quel binario che poteva solo gridare nel rumore delle ruote.
Chiedeva di fermarsi, di rallentare, lo girava ad entrambi i treni, lo pregava, lo sperava dalla sua posizione di silente osservatore di una tragedia che stava per avvenire.
I freni.
Il rumore.
Un tentativo di frenata arrivato troppo tardi.
La paura che va a stringerti il cuore come una nera mano.
Le grida che ti escano dalla bocca forse strozzate, forse acute, forse neanche hai la forza di gridare.
Il dolore.
Il buio.
 
Deicato alle vittime di tutti gli incidenti in treno.
Always remember, never forget.
 

 
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

(estratto del “Trionfo di Bacco e Arianna” Lorenzo dei Medici)
  
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