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Autore: PrimPrime    14/07/2016    0 recensioni
I personaggi di Peace is not real tornano a vivere avventure nel mondo che hanno ricostruito dopo la Grande Guerra. Un mondo di pace, proprio come loro volevano.. o forse no.
Un nuovo, misterioso nemico, infatti, trama nell'ombra per distruggere tutto ciò che i leader alleati hanno costruito.
Questa fanfiction, attraverso le avventure di tre nuovi protagonisti, legati strettamente ai leader, ci mostra cosa è successo dopo la Grande Guerra.
-dal testo:
Kismet si gettò su di lui con la sua arma pronta. Avrebbe preferito evitare di ferire un povero pazzo, sperava infatti che lui continuasse a parare i suoi colpi fino a che la sua spada in oro, poco resistente, sarebbe stata distrutta.
"voi.. non potete competere con le mie abilità! hahah" disse, mentre parava gli attacchi a raffica del ragazzo.
Incrociò la spada con Kismet, il ragazzo spingeva ed era chiaro che volesse rompergli l'arma. Mentre si sforzava per raggiungere quello scopo, il vecchio gli assestò un potente calcio nel ventre.
Kismet cadde a terra e lasciò la presa sull'arma, in preda al dolore.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Peace is not real - Cronache di un mondo in guerra'
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Peace is not real - Rebirth
 

1.


 
Il ragazzo stava camminando tranquillamente per le strade della sua città sebbene fosse tarda notte. Era questo uno dei vantaggi di chi viveva in una città sicura come quella degli Heroes, in quelle strade illuminate dalla luce delle lampade di glowstone non c'era alcun pericolo di imbattersi in un mob. E in ogni caso, lui era preparato.
Non indossava alcuna armatura ma aveva con sé la sua spada in diamante e aveva una grande quantità di pozioni della cura, insieme ad arco e frecce che però usava raramente. Cecchinare i mob dall'alto di un albero non era una prospettiva che gli dispiaceva, ma preferiva di gran lunga combattere con loro nei dungeon. Quei luoghi misteriosi lo attiravano da sempre, e da quando aveva saputo che suo padre era stato un grande minatore aveva preso a frequentarli ancora più spesso.
Lui era quello che molti a palazzo consideravano un pianta grane. Passava intere giornate da solo, nei dungeon o nelle fitte foreste, ad affrontare mob sempre più forti e raccogliere materiali preziosi. Quelle poche volte che restava al castello assillava sua madre o lo zio per farsi raccontare le storie delle loro battaglie passate. Più volte da piccolo aveva distrutto dei mobili della cucina perché l'aveva usata come palestra per il suo allenamento, che consisteva nel combattere da solo immaginando di stare vivendo le battaglie vissute dai suoi genitori.
Molti non lo sopportavano per il suo comportamento ribelle, ma fortunatamente suo zio, Red, gli voleva molto bene, pur non essendo suo zio biologico. Sin da piccolo gli aveva insegnato cos'era l'onore e l'arte del combattimento, e lo aveva accompagnato nelle sue prime lotte contro i mob. Furono dei giorni memorabili.
A quell'ora non c'era quasi nessuno per le strade della città, e Kismet si sentiva veramente in pace con se stesso. Era da poco tornato al castello dopo una lunga missione e aveva deciso di passare quella notte a visitare la città, dopo tanto tempo. Voleva vedere se qualcosa negli edifici era cambiato dalla sua ultima visita e se qualche negozio era ancora aperto, ma non ci sperava troppo. Si sorprese nel vedere all'angolo di una piazza un piccolo banchetto in allestimento. Incuriosito, gli si avvicinò e osservò la mercanzia esposta: si trattava di pozioni della cura e altre pozioni che non aveva mai visto.
“ragazzo, è quasi l'alba.. cosa ci fai in giro a quest'ora?” gli domandò il mercante che stava allestendo il banchetto, interrompendo per un attimo il suo lavoro.
“sono abituato a passare le notti combattendo, non ho sonno” rispose osservando le pozioni esposte.
“allora avevo ragione a credere che tu fossi un avventuriero. Sto ancora allestendo, ma puoi comprare ciò che ti serve” lo invitò.
“l'unica cosa che potrebbe interessarmi acquistare è un nuovo piccone incantato, ma credo che lo crafterò da solo.. le tue pozioni di cura non mi interessano, ne ho fin troppe” gli disse, guardandosi intorno disinteressato.
“non vendo solo quelle, avventuriero.. anche se non ne troverai di migliori in tutto l’Overworld. Queste altre che vedi sono pozioni speciali, di molto migliori di qualsiasi pozione di cura. L'avventuriero che ne possiede anche una soltanto può ritenersi fortunato e sicuro al cento per cento di poter sopravvivere anche ad uno scontro immane” gli spiegò, suscitando la sua curiosità.
“e quale sarebbe di preciso il loro effetto?” gli chiese Kismet.
“questo sta a te scoprirlo, se ne acquisterai una”
Il ragazzo sospirò. “questa cosa mi sembra una truffa.. ma posso permettermi di comprarne anche più di una, quindi tenterò la sorte. Quanto costano?” domandò.
“quindici diamanti”
“cosa? Quindici per una pozione sola? Tu sei pazzo. Facciamo 10”
“13, non un diamante di meno” ribatté il mercante.
“e sia” rispose il ragazzo, scocciato per aver speso così tanto. “come si chiama questa pozione?”
“si chiama Acqua Kamia. Fanne buon uso”
Il mercante gli diede un'ampolla di pozione e prese i suoi diamanti, soddisfatto per aver chiuso il suo primo affare.
Kismet osservò la pozione prima di riporla nell'inventario. L’ampolla conteneva un liquido molto simile alla normale acqua, ma che se guardato bene sembrava brillare debolmente di luce bianca. Decise di avere fiducia in quel liquido e di non pensare neanche per un attimo che quella fosse solo acqua. Doveva essere qualcosa di miracoloso per essergli costata così tanto.
Camminando piano tornò al castello, mentre dietro di lui sorgeva il sole in lontananza, oltre le mura della città.
 
 
Appena entrato nel castello vide che Red e sua madre erano già svegli e si trovavano nel salone principale.
"Kismet, dov'eri? mi hai fatta preoccupare" gli disse la madre, andandogli incontro. "temevamo che fossi già ripartito per una nuova missione senza avvisarci"
"mamma, ti preoccupi troppo.. anche se molti preferirebbero vedermi sparire per sempre più che sapermi qui" rispose, abbracciandola.
"Lane, tuo figlio ha ragione. Devi cercare di preoccuparti di meno, il ragazzo sa il fatto suo"
La donna sospirò. "è vero.. ma temo che un giorno uscirà da quella porta e non tornerà mai più" spiegò, abbassando lo sguardo.
"non accadrà mai. Il castello è la mia casa ed è l'unico posto in cui voglio stare dopo un'avventura. Ti preoccupi per niente" la rassicurò Kismet.
Lei gli sorrise debolmente, più tranquilla.
"forza ragazzo, và nella tua stanza" gli disse Red.
Lui fece segno di si con la testa e salì le scale, per raggiungerla.
"Lane, devi stare tranquilla, è molto diverso da suo padre. Anche se nelle vene gli scorre il sangue di un minatore ed è anche un bravo guerriero, come lui, è stato cresciuto bene" le disse l'amico.
"lo so, ma me ne preoccupo comunque ogni volta che lo vedo sparire oltre quella porta.." sospirò. "ogni volta che lo guardo ripenso a lui".
"basta pensarci per oggi, tuo figlio è qui con noi. Piuttosto, ho una cosa importante da dirti. Fra poco sarà il diciottesimo anniversario della nostra grande vittoria contro gli Warriors e per quest'anno pensavo che sarebbe bello festeggiare in modo diverso"
La donna si chiese cosa avesse in mente. Quella era la loro ricorrenza più importante e lei era curiosa di sapere cosa aveva in servo per i festeggiamenti di quell'anno.
"ho mandato dei messaggeri ai re delle diverse città" continuò lui. "ho chiesto a tutti di venire al nostro castello per festeggiare insieme.. non vediamo gli altri leader da un troppo tempo, mi mancano"
Lane sorrise. "è stato bello combattere al loro fianco.. ed è veramente un peccato non essere riusciti a vederci in tutti questi anni.. hai avuto una bellissima idea, spero che accetteranno tutti quanti"
 
 
Quando il messaggero di Red raggiunse la Città di Cristallo venne subito portato da Tesha, che si trovava insieme a sua figlia e Kroill in un giardino interno al castello.
"Tesha, è arrivato un messaggero dalla città degli Heroes" le disse una guardia.
La donna si alzò dalla sedia, allarmata. Non aveva contatti con Red da anni e sperava che quel messaggero non fosse portatore di cattive notizie.
"il mio re vi invita al suo castello per festeggiare con lui e gli altri leader il diciottesimo anniversario della fine della guerra" disse il messaggero.
Tesha tirò un sospiro di sollievo. "riferisci al tuo re che se gli impegni me lo permetteranno parteciperò volentieri" disse e l'uomo uscì, scortato dalle guardie.
"mamma, come mai non hai accettato subito? sembra un evento divertente" le domandò la figlia.
"Loreen, sono molto impegnata" rispose e tornò seduta, quindi bevve tranquillamente il suo bicchiere di latte caldo.
"io non credo, hai molto tempo libero.. infatti adesso sei qui con me" ribatté. "per qualche motivo non vuoi rivedere i tuoi alleati della guerra? a me piacerebbe molto conoscerli.. me ne hai parlato così bene"
"sono qui solo per assistere alla tua lezione di combattimento, dopodiché tornerò ai miei innumerevoli impegni" rispose, evitando l'argomento.
Sua figlia non aggiunse altro e si voltò verso Kroill.
"forse è meglio se iniziamo, o ruberemo troppo tempo prezioso alla regina" gli disse e si alzò.
Kroill la seguì e prese una spada in legno, pronto a combattere con lei.
Loreen era stata sempre tenuta sotto una campana di vetro da sua madre. Aveva avuto i migliori insegnanti tra cui Kroill, che era stato il suo vice ai tempi della guerra. Era molto brava a combattere e in tutto quello che faceva, e amava ascoltare le storie della guerra combattuta da Tesha e gli altri leader. Ammirava soprattutto Red, che insieme a sua madre aveva avuto un ruolo fondamentale. Avrebbe voluto conoscerlo da sempre, ma la madre non le aveva mai permesso di oltrepassare le mura della Città di Cristallo. Inoltre non sapeva nulla di chi potesse essere suo padre, Tesha si era rifiutata più volte di dirglielo. Aveva detto solo che era morto durante la guerra, lei non sapeva altro e temeva di non venirne a sapere mai. Aveva provato a domandare qualcosa anche a Kroill, ma l'uomo aveva affermato di non sapere nulla a riguardo.
Si era arresa a non sapere, ma aspettava solo una buona occasione per fare altre domande. Non a loro, però, perché non avrebbero risposto. L'evento organizzato alla città degli Heroes sarebbe stata l'occasione migliore per riprendere la sua ricerca di informazioni e non intendeva lasciarselo scappare. Ci sarebbe andata, con o senza sua madre o il suo consenso.
Sua madre non gli permetteva di fare nulla perché voleva per lei la vita che non aveva mai avuto per sé. Sin da piccola aveva dovuto imparare a cavarsela da sola, aveva imparato a combattere direttamente sul campo di battaglia e si era procurata molte cicatrici di guerra e molti nemici. I morti che avevano fatto lei e la sua fazione erano innumerevoli, ed erano stati una delle fazioni migliori dell'intero Overworld. Aveva anche viaggiato negli altri mondi, che Loreen immaginava come misteriosi e affascinanti. Per via di tutte le avventure aveva vissuto una vita dura e per questo voleva evitare a sua figlia di subire qualcosa di simile. Voleva che vivesse tranquilla all'interno delle mura della loro città, diventasse una brava regina e si sposasse.. e non necessariamente in questo ordine cronologico.
Loreen tutto questo non riusciva ad accettarlo. Era cresciuta ascoltando i racconti avventurosi del glorioso passato della fazione dei Builders e sperava di vivere delle avventure tanto emozionanti quanto le loro.
Si preparò per la sua fuga quella stessa notte, decidendo però che sarebbe partita all'alba. Sapeva combattere bene e conosceva i mob, ma temeva comunque di incontrarli perché non ne aveva mai visto uno dal vivo, se non da lontano guardando oltre le mura.
Prese con sé una spada in diamante che le era stata regalata per il suo diciassettesimo compleanno, arco e frecce, una pozione per la cura e decise che era pronta. Con l'aiuto di una corda si calò dalla finestra della sua stanza, raggiungendo un punto più in basso della torre. Con un salto arrivò sul tetto di un edificio poco distante. Sorrise, aveva trovato un buon metodo per raggiungere le mura in fretta e senza farsi notare da nessuno. Saltare sugli altri edifici non fu difficile, dato che erano molto vicini tra loro in quella zona della città. Si trattava soprattutto di case, e la ragazza saltando sul loro tetto sperò di non fare troppo rumore. Non voleva svegliare di soprassalto chi ci viveva, ma non sapeva in che altro modo poteva fare per andarsene da lì.
Raggiunse finalmente le mura e ci guardò oltre. Stava per mettere piede fuori dalla città per la prima volta.
Fece un respiro profondo e con l'aiuto di un'altra corda si calò dalle mura, raggiungendo poco dopo il terreno. Ce l'aveva fatta.
Mise via la corda, che le sarebbe potuta servire in futuro, e prese dall'inventario una mappa. L'aveva rubata a sua madre, tanto a lei non serviva. Tesha conosceva bene tutta la zona, lei no. Sulla mappa era stata segnata l'ubicazione della città degli Heroes e quella delle altre città.
Era ad un giorno di cammino dalla sua meta, e oltretutto si sarebbe potuta fermare a fare rifornimento di provviste nella città dei Devils, che era di strada.
Ansiosa di cominciare la sua avventura, si mise in cammino verso quella città. 





___spazio autrice
Salve a tutti lettori minecraftiani e bentornati su questa serie! perché si, con la pubblicazione di questa storia la mia Peace is not real diventa ufficialmente una serie.. che bello xD
Come avete potuto vedere i protagonisti di questa storia non sono più Red, Tesha, Lane e gli altri, ma sono i loro discendenti diretti! i nostri leader diventano quindi, aimè, personaggi secondari, ma non posso farci niente.
In questo primo capitolo abbiamo la presentazione di Kismet, avventuriero coraggioso e senza paura, che non ha mai conosciuto suo padre, e Loreen, principessa dei Builders che, anche lei, non sa nulla di chi fosse suo padre.. mmh.. ma non è tutto! infatti nel prossimo capitolo comparirà il mio personaggio preferito.. ma non vi dico altro xD
Vi dico già che non so con che frequenza aggiornerò, dato che purtroppo ho ancora da fare (finito il liceo non potevo rilassarmi, no?).
Spero che la storia vi ispiri e che vogliate saperne di più sui personaggi.. e vogliate sapere chi è il nostro terzo protagonista! in tal caso vi invito a inserire la storia nella lista delle vostre seguite così da non perdervi nessun capitolo ^-^
Detto questo vi saluto, alla prossima!

p.s. si, i Survivors adesso si chiamano Heroes.. che egocentrici xD

 
   
 
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