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Autore: Anna Wanderer Love    15/07/2016    0 recensioni
La bambina sorrise e allungò una mano per posarla sulle sue labbra morbide. Sopraffatto dall’emozione, Leonard baciò quelle dita minuscole.
«Sei così piccola» mormorò, camminando lentamente attorno alla culla, in contemplazione di quei due occhioni scuri che lo fissavano luminosi.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leonard Snart, Lisa Snart
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I WILL PROTECT YOU.



Lo scricchiolio della porta rischiò di svegliare il fagottino nella culla, avvolto da una miriade di coperte colorate. L’unico altro rumore che si udiva nella stanza era il fruscio del vento notturno che spostava dolcemente i rami dell’albero al di fuori della casa, facendo sfiorare loro il vetro della finestra.
La porta si chiuse silenziosamente, così come si era aperta, e sulla sua superficie levigata si distinse una sagoma scura, nella penombra.
Ci volle solo qualche passo leggero degli anfibi, e l’uomo si trovò davanti alla culla. I suoi occhi si soffermarono a contemplare il visetto della neonata, azzurri e penetranti.
Con lentezza, come se avesse paura di svegliare la piccola che dormiva con un solo movimento brusco, Leonard posò la sua arma a terra, per poi rialzarsi. Si sfilò i guanti, sempre osservando il viso placido della bambina, che quasi sembrava sorridere nel sonno.
Leonard prese delicatamente in braccio la piccola, sussurrando un breve ‘sssh’ quando lei cominciò ad agitarsi. Il tono della sua voce era dolce, privo del solito sarcasmo che provocava costantemente occhiate storte. 
L’uomo la portò al proprio petto, appoggiando quella piccola testolina dai capelli arruffati sulla stoffa morbida del maglione. Batté le palpebre, mentre la neonata apriva gli occhi e lo fissava. La sua bocca si spalancò a formare una ‘o’ muta, ma non gridò. Emise un flebile verso indistinto, che andò a mischiarsi ad una risata appena accennata quando Leonard cominciò a ondeggiare su e giù per farla calmare.
I suoi occhi, solitamente così freddi e calcolatori, erano umidi.
Lentamente si abbassò a baciare la fronte della neonata, dondolando avanti e indietro e canticchiando a bassa voce una breve ninna nanna, recuperandone la melodia da ricordi a lungo sepolti e dimenticati.
La bambina sorrise e allungò una mano per posarla sulle sue labbra morbide. Sopraffatto dall’emozione, Leonard baciò quelle dita minuscole.
«Sei così piccola» mormorò, camminando lentamente attorno alla culla, in contemplazione di quei due occhioni scuri che lo fissavano luminosi «non avere mai paura, mia piccola Lisa. Non ne avrai mai bisogno. Qualunque cosa succeda, io ti proteggerò» calcò la voce su quelle parole mentre sistemava di nuovo sua sorella nella culla. Le accarezzò la guancia per un attimo, e le dita di Lisa si strinsero forte attorno al suo pollice, quasi ad impedirgli di allontanarsi. La bambina perse il sorriso mentre Leonard si girava e raccoglieva le sue cose, lasciando la stanza, sentendosi come se stesse lasciando un pezzo del proprio cuori lì in quella stanza assieme alla piccola appena nata.
Non appena si chiuse la porta alle spalle, udì il pianto di sua sorella rompere il silenzio della notte e si costrinse ad andarsene, con una lacrima che scorreva sulla guancia e il petto trafitto dalle urla della piccola che aveva lasciato sola.








 
Possiamo dire che il finale della prima stagione mi ha davvero lasciata con il morale a terra e tante lacrime,
ma ciò che mi è piaciuto di più di questa stagione, oltre ovviamente al nostro leonard Snart,
è stato l'episodio in cui il team rapiva le versioni più giovani di loro stessi.
E, SPOILER, quando ho visto di sfuggita Snart che teneva in braccio un bambino nel salotto della madre di Rip Hunter,
mi è venuta l'illuminazione:
Perché non scrivere di una sua breve e ipotetica visita alla sorellina appena nata? E così è andata... 
Grazie mille a chi ha letto questa piccola flashfic senza molte pretese, ma spero che vi sia piaciuta almeno quanto a me è piaciuto scriverla!
Anna.
   
 
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