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Autore: lunaticaNachi    20/07/2016    0 recensioni
Dopo la seconda guerra magica, lentamente maghi e streghe ricominciano la loro vita. Questa volta vedremo ad Hogwarts una nuova ragazza che farà amicizia con due personaggi che diventeranno il centro del suo mondo.
In questa storia Il lupo (avrete sicuramente capito chi è) non è stato ucciso nella guerra e accompagna suo figlio nella scuola in cui insegna.
E' la prima storia che scrivo, siate clementi, accetto consigli e critiche costruttive. Perdonatemi se in alcuni capitoli sarò un po' prolissa ma quando mi metto a scrivere non mi fermo più.
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Cap. 9: Verità in vacanza
Da quando era tornata a casa Julie non aveva fatto altro che parlare della scuola, delle materie, dei professori, di Ted, degli elfi domestici e del lago nero. Abbie la ascoltava paziente, anche quando ripeteva le stesse cose, era orgogliosa della sua piccola.
Il pomeriggio arrivò e si portò dietro Remus Lupin. Julie pensava che avrebbero usato le scope per viaggiare ma di giorno era troppo pericoloso, si sarebbero smaterializzati.
“Porta prima lei, ho dimenticato una cosa” Julie corse in camera sua e lasciò il professore e sua madre in salotto insieme alle valige. Un crac e non c’erano più.Dopo un minuto un altro crac. Julie lo stava aspettando con in mano una sacca piena di libri. “Mi sei mancato” corse ad abbracciarlo. Lui semplicemente le diede una pacca sulla spalla, sembrava freddo, distante.Un altro crac mentre erano abbracciati e Julie si sentì risucchiare partendo dallo stomaco.
La casetta in River Chelmer era alta e stretta. Julie entrò in casa e si ritrovò davanti Ted in un buffo grembiule giallo. Gli saltò addosso ridendo.
 
“Perché i capelli neri, sei arrabbiato?” chiese più tardi Julie mentre andavano in giro sulla neve bassa.
“No, credo mi stiano meglio. Sono più eleganti” rispose lui arrossendo.
“Aaah, ho capito, questa eleganza porta il nome di qualche ragazza in particolare o vuoi fare strage di cuori?” riprese Julie con sguardo malizioso.
“Sei una stupida” e le diede una piccola spinta.
“Tu sei stupido” e iniziarono una guerra di spinte e palle di neve. Giocarono fino a quando tutti e due tremavano dal freddo ed avevano le labbra viola, il sole era calato da mezz’ora.
“Eccoli qui i nostri ghiaccioli” Abbie li stava aspettando sull'uscio di casa con due calde coperte.
Julie scoprì che Remus era molto bravo ai fornelli e che le canzoni di Natale per accompagnare una cena non sono consigliabili. Dopo un paio di partite agli scacchi magici Julie e Ted si addormentarono una sopra l'altro. Gli adulti avevano parlato del mondo magico per tutta la sera ed ora anche loro sembravano stanchi.
“Li porto su io” disse Remus prendendo imbraccio Julie, che prima era avvinghiata a Ted per non soffrire il freddo. “Ti aiuto” “No no, ce la faccio da solo”
Abbie entrò nella sua stanza, quella degli ospiti. Julie avrebbe dormito nella stanza di Ted insieme a lui. Mentre la metteva sotto le coperte Julie sussurrò”Papà” e Remus le accarezzò la fronte “Buonanotte piccolina” poi portò su anche suo figlio.
 
Non potendo mettersi in guai seri e quindi non riuscendo a dormire bene senza svegliarsi continuamente Julie decise di continuare a indagare al caso “sparizioni”. Cercò al buio la sacca dei libri e poi scese in salotto. Il fuoco era acceso nel camino e la fiamma non si era ancora consumata, erano chiaramente fiamme finte che emanavano calore vero. Julie lo trovò… magico. Prese il primo libro Storia Egizia, Miti e Leggende più popolari e cominciò a leggere. Il libricino non aveva più di 50 pagine e dopo un'oretta ne stava già leggendo un altro, Età e Faraoni del Antico Egitto, ci mise un po’ di più a finire quello ma già qualche idea le stava frullando in testa. Era a metà di Grandi storici spiegano Grandi Misteri quando sentì di star crollando dal sonno.
Una figura alta scendeva scale. Il vecchio lupo in vestaglia blu si avvicinava alla bambina seduta sul marmo esterno del camino.
“Sono le 3,cosa ci fai sveglia?” bisbigliò lui con tono di rimprovero. “Non riuscivo a dormire” il suo sguardo assonnato tradiva le sue parole. “Ti farò preparare della pozione soporifera da Lumacorno. Ora va su a dormire” “E tu che ci fai sveglio?” non sapendo come ribattere passò al attacco. “Questa è casa mia, posso andare in giro se voglio” ed effettivamente non aveva tutti i torti. “Ma cos'hai, perché mi tratti male? È tutto il giorno che mi eviti” cercò di far leva sui suoi sentimenti. “Locomotor” una poltrona si avvicinò ai due, senza fare rumore. “Vieni qui.” Il professore si sedette e Julie lo raggiunse, acciambellandosi fra le sue braccia. Un caldo diverso da quello del fuoco la riempì e subito le palpebre si fecero pesanti. “Prima mentre ti portavo su mi hai chiamato papà.” “Scusa, ero mezza addormentata” parlò senza aprire gli occhi, il sonno stava prendendo il sopravvento. “Ma forse è giusto così, sai. Io dovrei essere come un padre per te. Tu hai bisogno di questo.” Anche a lui piaceva stare lì, così, accarezzandola e cullandola. “Mi stai dicendo che vorresti farti mia madre?” un piccolo sorriso si dipinse sulle sue labbra. “Signorinella, cosa sono queste parole? Subito a letto.” Si alzò di scatto, facendola sussultare. La teneva imbraccio, di nuovo, e la portava sulle scale, di nuovo. Prima di entrare nella camera però cambiarono le parole della piccola. “Non potrai mai essere mio padre, lui era insostituibile”. Un ultimo bacio sulla fronte, questa volta più amaro.
 
Al mattino la casa sembrava più silenziosa. Abbie preparava i Pancake, Remus correggeva alcuni compiti e i due ragazzi mangiavano, bisbigliando qualche parola quando gli adulti non li potevano sentire.
“Ti ricordi il tatuaggio del prof Evergete? So cos’è.” L’espressione assonnata di Ted si posò su quella fin troppo attiva di Julie. “Ti prego, non di prima mattina.” “Andiamo pigrone, ascoltami. E’ l’occhio di Horus, un simbolo egizio.” “E quindi?” Ted infilzò con la forchetta altri due pancake. “Ho … diciamo … preso in prestito alcuni libri dalla biblioteca” Ted sgranò gli occhi, stava per incominciare a sgridarla quando lei lo interruppe continuando “Ho scoperto un sacco di cose utili, so come risolvere tutto.”
“Bene ragazzi, che ne dite se oggi andiamo a fare una passeggiata?” Remus li interruppe, sapeva che stavano tramando qualcosa e non voleva che si mettessero in altri guai.
 
La giornata passò tra stradine imbiancate dalla neve e paesaggi mozzafiato. Alla sera, quando finalmente i ragazzi si ritrovarono soli, Julie continuò da dove aveva lasciato.
“Wadjet è la dea protettrice del sovrano e la personificazione del Basso Egitto, Maahes è il dio della guerra e della protezione con testa di leone. Tolomeo Evergete, chiamato anche Tolomeo III, era un faraone egizio. Secondo me il professore è sempre stato ossessionato dal suo cognome, tanto da diventare ossessionato del egitto e quando ha trovato due ragazzi col cognome di alcuni Dei non ha potuto che rapirli per … non lo so, venerarli?” “Ommiodio, è peggio di quanto credessi, tu sei partita completamente di cervello. E io che pensavo di poter salvare ancora qualcosa.” Un sorriso schernitore comparve sul volto di Ted. “Idiota, guarda che dico davvero.” “Viaggi troppo di fantasia. Ora vai a dormire.”
 
I giorni passarono, Julie continuò a parlare del fatto con Ted che ormai la assecondava e basta e trovò anche un piano (pericoloso) per far confessare il professore. Sul treno di ritorno per Hogwarts la determinazione bruciava negli occhi di Julie.
 
Salve ragazzi,
parto col dire che ho appena finito di scrivere il capitolo, quindi sicuramente domani mi farà schifo e lo cambierò. Purtroppo sono in un periodo in cui non ho voglia o idee per scrivere, quindi chiedo perdono.
Ma ritornando alla storia. Julie ormai ne è fermamente convinta, Evergete è il colpevole, ma è davvero così? Lo scopriremo nel prossimo capitolo.
To be continued …
lunaticaNachi.
   
 
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