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Autore: ValexLP    20/07/2016    3 recensioni
Robin è morto. Regina è nella più totale disperazione. La sua famiglia e i suoi amici cercano di starle vicino il più possibile ma la situazione è davvero complicata. Qualcosa di sorprendente sconvolgerà ancor di più la sua vita. Ciò che pensava non sarebbe mai potuto accadere ora si sta per realizzare. Senza Robin. O forse... chissà...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Regina Mills, Robin Hood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qui! 
Avevo tanta voglia di tornare con una nuova storia. 
E dopo tante idee e pensieri, ecco che qualcosa ho 'partorito'. 
O almeno sto cercando di scrivere. 
E' abbastanza particolare questa FF, quindi mi servirà molto sapere il VOSTRO parere! 
Soprattutto in questi primi capitoli, devo capire se posso continuare o meno la scrittura. 
Se vi piaccia o meno. Vi prego fatemi sapere cosa pensate! 
Ci tengo tanto a leggere recensioni! 
Quindi ora spero che leggiate per bene questo inizio e che vi incuriosisca! 
Buona lettura!! :) 







Qualche giorno dopo la morte di Robin, Zelena decise di trasferirsi a casa della sorella. Sia perché ormai si erano ritrovate e sia, soprattutto, per starle accanto in un momento simile. Sapeva che non sarebbe stato facile affrontare tutto questo, e non poteva lasciarla sola. Inoltre voleva che a crescere sua figlia, e di Robin, fosse anche Regina. Così lui avrebbe voluto. E poi aveva visto con quanto amore crebbe Henry. E se c’era qualcuno a cui voleva ispirarsi per crescere sua figlia, quella persona era proprio Regina.
Regina era ancora distrutta dalla morte di Robin. Si era isolata nella sua villa. E a parte Zelena ed Henry, non voleva vedere né parlare con nessuno.

‘Zelena, mamma dov’è?’, chiese Henry, mentre Zelena era a sistemare la cucina.
‘Secondo te?’, con uno sguardo che faceva intendere già la risposta.
‘Ancora a letto?’,
‘Già.. ho provato a farla scendere un po’. Anche per stare un po’ insieme in salone, ma non vuole. Sta lì buttata tutto il giorno.. non vuole parlare con nessuno!’, spiegò Zelena.
‘Non si riprenderà più.. povera mamma! Era finalmente felice ..e invece..’, disse Henry abbassando lo sguardo.
‘E’ dura lo so. Lo sappiamo tutti. Ma credo che Regina tornerà quella di sempre. E non lo dico tanto per.. ma perché se ho imparato a conoscerla un po’, lei è una che non molla mai. Ora è normale che stia così. Ma dobbiamo credere in lei.. piano piano riuscirà.. e io spero che in qualche modo.. anche la piccola Robin la possa aiutare..’, disse poi girandosi verso la figlia.
La piccola Robin era nel seggiolone da tavolo e stava praticamente smontando un giochino, come solo i bambini sanno fare. E ogni tanto si faceva sentire con i suoi piccoli versi.
‘..è stata una bella idea quella di trasferivi qui. Probabilmente lei riuscirà a dare un po’ forza alla mamma.’, si girò anche Henry verso la piccola, ‘…vero piccolina?’, l’accarezzò mentre lei gli sorrise.
‘Zelena comunque dobbiamo fare qualcosa. Non può stare rinchiusa in quella camera tutti i giorni. Volevo organizzare una cena di famiglia. Che dici? Saremo tutti insieme.’, propose Henry.
‘Oddio.. non credo sia il caso. Voglio dire, è una bellissima idea ma.. Regina non credo sarà molto d’accordo. Fatica a vedere noi, figuriamoci tutti gli altri.’, disse Zelena.
‘Bè tentar non nuoce. E se non sarà d’accordo la faremo a sorpresa. Quando non se lo aspetta. Senza dirle nulla..’, insistette Henry.
‘DI nascosto? Se sicuro che tua madre poi non ci incenerisca tutti?’,

‘..non ce n’è sarà bisogno!’, si sentì una voce dietro di loro.

Si voltarono.

‘Regina!’,
‘Mamma! Ti sei alzata.. che bello vederti qui..’,

Regina si presentò all’improvviso in vestaglia in cucina.
‘..si può sapere cosa vi viene in mente? Una cena? Con tutti gli altri?’, disse sconvolta Regina.
‘Hai sentito tutto non è vero?’, chiese Zelena.
‘Sentite non vi azzardate a fare nulla alle mie spalle. Non ho voglia di vedere nessuno. Una cena per cosa poi? Per sentirmi dire le solite frasi di circostanza? Bè no grazie! Ne ho sentite parecchie da Granny, quella maledetta sera. Tanto nessuno può capire come mi sento. Nessuno.’, rispose in modo glaciale Regina.
‘Mamma.. ma noi siamo la tua famiglia. Se non ti siamo vicini noi… chi dovrebbe farlo? Ti vogliamo bene lo sai..’, si avvicinò Henry alla madre.
‘Henry ti prego. Non insistere. Non vedi come sto? Secondo te una cena in famiglia, dove tutti voi siete felici mi può aiutare? In questo momento voglio solo stare sola. E basta.’ Ancora Regina, ma questa volta andando verso le scale che la riportavano in camera.
‘Ma mamma…’, cercò di fermarla.
‘Henry! Henry! Aspetta.. lasciala andare.. ci penso io più tardi magari. Non è il caso ora. Ha sentito tutto alle sue spalle e magari ha solo peggiorato le cose. Cercherò di parlarci più tardi. E vedremo..’, disse Zelena.
‘Va bene… io allora vado dai nonni, tu tienimi aggiornato, ma promettimi che proverai a convincerla. Ma non per la cena in sé, ma per lei. Deve fare qualcosa. Non la voglio vedere chiusa in se stessa.’, ancora Henry.
‘Si certo.. cercherò di convincerla. Adesso vai. Ci sentiamo più tardi.’
 

Qualche ora dopo, Zelena salì in camera di Regina con la piccola Robin in braccio.
Aprì lentamente la porta e vide Regina allungata su di un alto nel letto.
Si stava avvicinando a lei quando la piccola Robin fece qualche piccolo verso.
‘Amore no.. sshh.. la zia sta riposando..’ cercò di calmare la figlia, ‘.. ei ei ..’ si allontanò.
‘Guarda che sono sveglia. Potete entrare..’, disse Regina sentendo tutto.
‘Oh Regina scusa.. ti va di parlare un po’?’, chiese Zelena sedendosi sul letto accanto alla sorella.
‘Tanto se ti dicessi di no, non cambierebbe nulla vero?’, rispose ancora.
‘Esatto sorellina. Mi sono trasferita qui apposta per te. Non puoi rifiutarmi.’, disse mentre sistemava la piccola Robin tra le sue braccia.
‘Mi servirà di lezione la prossima volta..’, rispose Regina.
Ci furono dei secondi di silenzio. Regina aveva lo sguardo fisso nel vuoto e Zelena guardava lei.

‘Regina lo sai che non puoi continuare così vero? Sono giorni che sei chiusa qui dentro. Non vuoi vedere nessuno. Non vuoi parlare con nessuno. Lo so che non è facile ma devi trovare piano piano il coraggio di andare avanti. Di riprendere la tua vita. Henry non ha avuto una cattiva idea in fondo. Stare in famiglia ti farebbe solo del bene..’ provò a parlare Zelena.
‘..lo so che lo fate per me e per il mio bene. Ma io non credo di riuscire a sopportare una situazione del genere. Voi tutti sereni e io.. io senza Robin. Sono passate poche settimane e io ho ancora tutto davanti ai miei occhi. Come faccio a passare una serata con voi se poi ho il vuoto dentro? Mentirei a tutti.’, disse Regina con gli occhi lucidi pieni di lacrime pronte per rigarle il viso.
‘Non devi mentire a nessuno Regina. Ma vedrai che anche se ti sembrerà difficile, poi riuscirai ad evadere un po’ dai brutti pensieri.. e ti farà solo bene credimi.’, ancora Zelena prendendole la mano.
‘Brutti pensieri? Ora li chiami brutti pensieri Zelena? Io ho perso l’uomo della mia vita. Il mio vero amore per la seconda volta. E tu pensi siano solo ‘brutti pensieri?’, alzò la voce Regina e scattò anche in piedi fuori dal letto.
‘Regina lo sai che non intendevo dire questo… ma vorrei fare qualcosa per non vederti più così. E perché non cominciare con qualcosa in famiglia? Ci provi.. se poi non te la senti, durante la cena te ne torni in camera..’, continuò Zelena.
‘Zelena… non lo so.. non sono sicura…’,

e mentre Regina stava parlando, suonò il telefono.

‘Ti prego rispondi tu.. non ci sono per nessuno..’, ancora Regina.
‘Tranquilla.. vado io..’, e uscì di corsa Zelena.

Regina nel frattempo tornò a sedersi sul letto, dove accanto a lei c’era la piccola Robin.

‘Ei tesoro ma che fai? Togli quello dalla bocca.. è pericoloso, non si magia!’, subito riprese la nipotina che faceva per mangiucchiarsi il telecomando.
La piccola iniziò a fissare con quei occhioni azzurri Regina.
‘Che c’è? Vuoi dirmi anche tu che dovrei accettare questa specie di invito? Tanto non sei l’unica..’ disse spostandole quei pochi capelli che le stavano crescendo.
La piccola sorrise e fece un piccolo e dolce grido.
‘ah benissimo.. ho capito tutto allora! Sei d’accordo anche tu..’, e subito dopo iniziò a fissarla.
Guardò quegli occhi. Quegli occhi azzurri che erano così uguali a quelli del padre.
A Robin.
Così la prese in braccio e iniziò a camminare per la stanza, mentre se la stringeva sempre di più, fermandosi davanti la finestra.

Le due si riguardarono fisse negli occhi.

‘Mi manchi così tanto amore mio..’

Chissà. Forse Regina sperava che parlando con la piccola, le sue parole le avrebbe sentite anche Robin.

La bimba le sorrise. Regina, con delle lacrime che le rigavano il viso, la baciò sulla tempia.

‘Eccomi..’ intervenne Zelena dalla porta.

‘Ah sei tu?’, disse Regina spaventandosi un po’.
‘Ti aspettavi qualcun altro ora?’
‘No scusa è che.. ero presa da questa piccolina.. eravamo in un mondo tutto nostro..’, rispose Regina con ancora in braccio Robin.

‘Bè spero che in questo mondo abbia trovato una risposta da darmi..’,
‘Mmm.. può essere..’ sorrise Regina mentre riconsegnò la piccola tra le braccia di Zelena.
‘Allora? Hai convinto la zia?’, sorridendo alla figlia.

Ma mentre Regina stava per rispondere, ebbe come un mancamento.

‘Ei Regina! Regina! Che hai?’, subito si preoccupò Zelena che riuscì a non farla cadere.
Con un braccio si posò alla ringhiera del del letto e con l’altro era sollevata da Zelena.
‘Regina! Ei.. vieni qui.. siediti.’, la fece sedere Zelena sul letto.

Regina mise una mano sulla testa come per riprendersi.

‘Come va?’, chiese Zelena.
‘Meglio.. mi è solamente girata un po’ la testa, tutto qui..’, disse Regina tranquillizzando la sorella.
‘Lo vedi che ti porta questa situazione? Lo vedi che non ti fa bene stare rinchiusa in casa?’

E mentre le parlava, Zelena prese un po’ d’acqua che stava sul comodino di Regina e glie la versò in un bicchiere per farla bere un po’.

‘Perché non esci un po’? Vengo con te se vuoi.. una piccola passeggiata e poi torniamo a casa.. così ti distrai un pò’, propose ancora.
‘Si ..forse dovrei uscire. Ma vorrei andare da sola. Almeno per questa volta. Ho bisogno di parlare con una persona..’, disse Regina fissando la finestra.
‘Va bene.. come vuoi tu..’, aggiustandole i capelli sulla fronte e sorridendole.
Zelena riprese la piccola Robin e stavano per uscire dalla camera di Regina.

‘Ah Zelena!’, richiamò Regina.

‘Si?’,

‘Per la cena…’, fece una pausa, ‘..per la cena, facciamola pure.. chiama anche gli altri.. ci proverò..’ affermò Regina accennando un sorriso.

‘Ma certo..’, sorrise Zelena prima di uscire dalla stanza, lasciando Regina intenta nel prepararsi ad uscire. 
   
 
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