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Autore: funny1723    21/07/2016    0 recensioni
Dal testo:
"La prima cosa che aveva amato di Ilona erano stati i capelli."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexander Grayson/Dracula, Ilona
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ANIMA DEL DIAVOLO








La prima cosa che aveva amato di Ilona erano stati i capelli. 
Non che avessero qualcosa di particolarmente distintivo, anzi. Eppure lo avevano subito attirato, quasi lo sfidassero a toccarli, ad aggrabbarvicisi con ardore nel mezzo di un'appagante sessione di sesso. 
I capelli di Ilona, per Dracula, erano sempre stati il canto delle sirene. 
I suoi capelli e le sue mani. Piccole eppure tutt'altro che delicate. 
Palmi, i suoi, che non avevano niente a che vedere con quelli lisci e morbidi delle nobildonne. Aveva pelle solida ed abituata allo sforzo, temprata come la sua. Aveva sempre amato sentire le sue dita sul petto e sul ventre e Dio!, una donna così minuta non avrebbe mai dovuto possedere tanto sfrontato ardore. 
Ma dopotutto Ilona era sempre stata una donna decisamente particolare. 
La gente era solita dirla dissoluta, eppure Dracula sapeva che non era libertinaggio quello che le incendiava gli occhi. Era qualcosa di più profondo, più concreto. Qualcosa di divino
Ilona non era una donna dissoluta, era semplicemente libera. 
E per Dio, fu proprio quella sua libertà a costarle così caro. 
La libertà e l'amore. 
Povera innocente sciocca era stata ad innamorarsi di lui.
Dracula il Sanguinario. 
Dracula l'Impalatore. 
Lo aveva amato da subito, aggrappandosi con forza a quel bagliore di umanità che sosteneva albergasse ancora in lui. Nella sua anima. 
L'aveva amato da subito incondizionatamente, con quella passione che solo chi sa cosa vuole possiede. 
L'aveva amato da subito e da subito lui l'aveva ricambiata. 
Non che la cosa fosse poi così sorprendente. Come non innamorarsi di Ilona? Sarebbe stato impossibile anche per Dio stesso. 
E fu forse proprio perchè il Signore la rivoleva al più presto con sè che accadde ciò che accadde. 
Dracula rammentava quel giorno come fosse ieri, nonostante fossero passati secoli da allora, nonostante tutto ciò che c'era stato nel mezzo. 
Nonostante Mina e nonostante il sangue. 
Il suono delle sue urla gli rimbombava ancora nel cuore. All'inizio, quando il fuoco era ancora basso ed il dolore sopportabile, Ilona aveva alzato la testa e, fiera come sempre, aveva maledetto quei vigliacchi assassini che si erano macchiati di quell'orrido crimine. 
Poi però, man mano che il dolore aumentava e le fiamme divampavano sempre più alte, lambendole la pelle come la punta di mille spade, allora aveva iniziato a gridare. 
Aveva gridato, sì, ma non aveva pianto. 
Mai. 
Neanche una lacrima. Quelle le aveva lasciate a lui. 
Lei si era limitata ad esternare il suo dolore, la sua rabbia. 
Era morta prima dell'arrivo dell'alba. 
L'ultimo sguardo era stato per lui. E allora lui aveva capito. Aveva visto i suoi occhi spegnersi, le mani smettere di muoversi e buon Dio, i suoi bellissimi capelli, quell'ammasso informe di ordinata perfezione, sparire divorato dalle fiamme. 
Quel giorno aveva capito che non sarebbe mai più stato altro che Dracula l'Impalatore. 
Dracula il Sanguinario. 
Per l'eternità. 
Perchè la verità era che su quella pira era arsa anche la sua anima.
 
   
 
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