Anime & Manga > Naruto
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Autore: Blueorchid31    21/07/2016    10 recensioni
LUI finalmente sembra aver preso una decisione - forse troppo tardi. LEI, stanca di aspettare, decide di cambiare atteggiamento e guardarsi intorno. L'altro, o meglio l'altra, ci metterà del suo per ingarbugliare ancora di più la faccenda.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie ''' Il secondo tragico Sasuke '''
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4. Anche i piani di Shikamaru Nara, qualche volta, falliscono.







Il piano di Shikamaru era abbastanza semplice: Ran-chan e Sasuke avrebbero dovuto farsi vedere il più possibile in pubblico in atteggiamenti amorosi. Naruto aveva trovato l'idea divertente, Sasuke un po' meno – molto meno. Shikamaru aveva stilato un elenco dettagliato delle cose che avrebbero dovuto fare e Sasuke, dopo averlo letto, aveva iniziato a dubitare dell'eccelsa mente del Nara perché, per quanto si sforzasse, non riusciva a comprendere come il camminare mano nella mano potesse servire allo scopo.

Era stata una vera violenza psicologica per Sasuke afferrare la mano di Ran-chan, un po' sudaticcia, quella mattina in cui Shikamaru li aveva costretti ad andare a fare la spesa insieme, come una coppia, nell'ora di punta. Tutti gli occhi di Konoha gli erano caduti addosso come una pioggia di kunai, curiosi, maliziosi, e lui non aveva potuto fare altro che sopportarli in virtù di quella ricompensa che Shikamaru gli aveva promesso.

E così era passata una settimana in cui Naruto si era diviso letteralmente in due per portare avanti quell'ingegnoso piano e allo stesso tempo non trascurare la sua dolce Hinata. Sasuke e Ran-chan avevano partecipato a ogni tipo di evento pubblico, addirittura la ragazza era stata presentata all'Hokage, tale Kakashi Hatake, pur di rendere credibile la loro storia e Shikamaru poteva dirsi abbastanza soddisfatto dei risultati perché Sakura appariva sempre più provata, più affranta, e anche Temari, ignara del suo coinvolgimento, gli aveva confessato che la kunoichi non avesse proprio preso bene la cosa.

Tutto filava liscio come l'olio, come aveva previsto…


Beh, non proprio tutto.


Shikamaru aveva trascurato un piccolissimo particolare, che lì per lì aveva ritenuto insignificante, sicuro che Naruto sarebbe stato in grado di fronteggiare eventuali emergenze di tipo ''famigliare''.

Inutile dire che quando si era ritrovato tutta la congrega delle Kunoichi frustrate e tendenzialmente psicolabili a raccolta nel salotto di casa sua, in virtù del suo proverbiale intuito, aveva provato l'irrefrenabile desiderio di stendere Naruto con un cazzotto. Desiderio che la sua altrettanto proverbiale indolenza aveva immediatamente ritenuto troppo faticoso da esaudire. Naruto si era concentrato così tanto sulla missione che gli aveva assegnato da trascurare sua moglie.

''Robe da matti'' pensò Shikamaru che iniziava a sentire puzza di fallimento pur non riuscendo ad accettare concretamente quell'eventualità.

«Dov'è?» ringhiò Temari, non appena lo vide.

«Se ti riferisci a Naruto, non ne ho idea» le rispose serafico.

«Come hai fatto a capire che mi riferivo a Naruto?» replicò lei, sospettosa, incrociando le braccia.

«Non è necessario possedere un quoziente intellettivo molto elevato per comprendere quale sia il problema del giorno, Temari.»

«Il problema del giorno?» chiese lei, iniziando a battere nervosamente un piede.

«Quando voi vi radunate c'è sempre un problema» affermò Shikamaru con rassegnazione «Cos'è successo questa volta?» le domandò, prima che lei potesse ribattere.

«Il tuo amico tradisce Hinata!»

«Naruto non tradisce Hinata, è solo molto occupato.»

«Naruto tradisce Hinata!» reiterò la Sabaku, alzando un altro po' il tono della voce.

«Avete delle prove a favore della vostra tesi?»

E la sagacia di Shikamaru Nara in tutto il suo pragmatico splendore riuscì a metterla temporaneamente a tacere, facendogli guadagnare un po' di tempo per elaborare la mossa successiva.

«Naruto sta svolgendo una missione importante per conto dell'Hokage» spiegò, quindi, facendo attenzione a mantenere il tono della voce piatto, per sembrare il più convincente possibile perché sapeva di avere di fronte un gruppo di donne assetate di vendetta, potenzialmente letali, e probabilmente con il ciclo.

«Se è lecito saperlo, quale sarebbe questa missione?» replicò subito Temari, lanciandogli un sguardo truce che Shikamaru non fece alcuna fatica a interpretare: ''Non mi incanti, Nara.''

«Se proprio ci tieni, puoi andarlo a chiedere direttamente all'Hokage» la sfidò, provando quella fantastica sensazione che lo aveva spinto tre anni prima a chiederle di rimanere a Konoha, con lui «Io me ne vado a dormire» concluse, dirigendosi verso il corridoio che conduceva alla camera da letto.

«Shikamaru Nara!» tuonò Temari, costringendolo a fermarsi «Spero per te che questa sia la verità.»

Shikamaru sbuffò rumorosamente e proseguì verso la camera da letto.

Che gran casino, pensò chiudendosi la porta alle spalle.

Per quanto la visione del suo letto fosse invitante, fu costretto a rinunciarvi: la possibilità che Temari si presentasse davvero al cospetto dell'Hokage e pretendesse spiegazioni non era poi così remota e non poteva rischiare, proprio adesso, che questo accadesse.

Attraversò silenziosamente la camera da letto e uscì dalla finestra sicuro che prima di fare la sua mossa Temari si sarebbe consultata – a lungo – con le sue amiche e anche se non era mai riuscito a capire fino in fondo il perché degli interminabili discorsi delle donne, fu costretto ad ammettere che in quella circostanza fosse utile per rimediare al lapalissiano errore fatto da Naruto.

Si affrettò a raggiungere il Palazzo dell'Hokage per istruire quest'ultimo su cosa rispondere se necessario, ignaro del fatto che nel frattempo Temari avesse fatto irruzione nella sua camera da letto, trovandola ovviamente vuota.



֎



Temari ghignò soddisfatta realizzando qualcosa che aveva sospettato da sempre, ma che in nome della pacifica convivenza non aveva mai osato affermare ad alta voce: il suo intuito non era affatto inferiore a quello del marito.

Tornò in salotto e, dopo aver inspirato a fondo, riempiendosi i polmoni di appagamento, comunicò la scoperta alle altre.

«Shikamaru è in combutta con Naruto.»

«Co-co-cosa?» esclamò Sakura, attonita.

«Sono quasi certa che c'entri qualcosa anche Sasuke» aggiunse Temari, posando una mano sulla spalla di Hinata che aveva ricominciato a piangere.

«Come fai a saperlo, Temari?» chiese Ten Ten, scettica.

«Shikamaru non avrebbe mai e poi mai rinunciato al riposino pomeridiano. C'è qualcosa di losco sotto.»

E le altre non poterono fare altro che annuire di fronte all'incontrovertibilità della tesi esposta da Temari.

«Che facciamo adesso?» domandò, quindi, Ino.

«Faremo credere loro di averci ingannate e...» Temari aspettò un attimo prima di proseguire, provando a riflettere secondo la logica del marito. Sicuramente Shikamaru, ritenendola impulsiva, era scappato dalla finestra per andare ad avvertire l'Hokage, in questo modo però si era tirato fuori dai giochi con le sue stesse mani, lasciando libero il campo per arrivare al nocciolo del problema.

«Seguiremo Naruto» decretò, quindi, sorridendo maleficamente.



֎




«Eccolo lì!»

Dopo un paio d'ore di appostamento fuori dalla residenza degli Uzumaki, Naruto si decise a uscire e le cinque kunoichi presero a seguirlo per le strade di Konoha. Ad un certo punto lo videro entrare in un vicolo e ritornare in breve sulla strada principale.

«Perché è entrato nel vicolo?» chiese Ino.

«Non ne ho idea» rispose Sakura, assottigliando lo sguardo «Ma sono quasi certa che quella sia una copia» aggiunse.

«Probabilmente Shikamaru è riuscito ad avvertirlo» osservò Temari che iniziava a provare lo sfrenato desiderio di ridurre suo marito in poltiglie.

«Cosa facciamo adesso?» domandò TenTen, sorreggendo Hinata che già intravedeva all'orizzonte un colloquio non molto piacevole con suo padre che per l'ennesima volta le avrebbe ripetuto che «No, Naruto non faceva per lei.»

«Ci moltiplichiamo e li seguiamo entrambi» propose Sakura.

E così fecero non immaginando minimamente ciò che i loro occhi avrebbero visto in quel vicolo.


«Ma cosa?» esclamò Temari, quando due codini color dell'oro spuntarono sulla testa di Naruto.

«Haremu no jutsu» le spiegò Sakura, il cui sopracciglio aveva preso a vibrare incessantemente diventando quasi un tic irreversibile.

Hinata svenne.

«Quindi quella in realtà è Naruto?» le domandò Temari per conferma, un po' perplessa a dire il vero, e Sakura fu costretta ad annuire pur non riuscendo a capire per quale motivo Naruto si fosse trasformato in una donna e avesse finto di essere la ragazza di Sasuke – di cose strane quei due ne avevano fatte tante, ma questa superava di gran lunga ogni limite umano.

«E avete anche il coraggio di dire che noi di Suna siamo strani?!»

E le altre non poterono che darle ragione.

«Dobbiamo scoprire cosa c'è sotto» rifletté Ino ad alta voce, massaggiandosi il mento.

«Io credo di non potercela fare, ragazze» intervenne Hinata, visibilmente provata.

«Tu verrai con noi!» le intimò Temari, imperativa «Sei innamorata di tuo marito?» le chiese, afferrandola per le spalle.

Hinata annuì, cercando di trattenere le lacrime.

«Allora combatti!» concluse la Sabaku, scuotendola con violenza.

«Hey, Temari, si sta muovendo» la avvisò Sakura, sgranchendosi il collo in modo minaccioso, certa che a breve avrebbe dovuto rompere un po' di ossa a un paio di ninja di sua conoscenza.

Ripresero a seguirlo, rimanendo a distanza di sicurezza per non farsi scoprire e giunsero così a casa di Sasuke.



֎




«Ciao, tesorino!»

«Naruto, quante volte devo dirti di non chiamarmi tesorino. È inquietante!» ribatté l'Uchiha, contrariato.

«Ma Shikamaru ha detto...» tentò di obiettare l'Uzumaki, prontamente fermato dall'altro.

«So cosa ha detto, ma ora non siamo in pubblico quindi non penso sia necessario. Piuttosto, ti ha visto qualcuno?»

«Un paio di passanti, ma niente di più. Sai, il quartiere Uchiha non è tra i più frequentati di Konoha» rispose Naruto, con sarcasmo «Che programmi abbiamo per oggi, tesorino?» aggiunse, avvicinandosi a lui con fare civettuolo.

Sasuke grugnì e si augurò nel contempo che quel supplizio finisse il prima possibile perché Naruto era di per sé un uomo abbastanza fastidioso, ma da donna superava ogni suo limite di sopportazione.

«Smettila immediatamente!» lo minacciò, mettendosi a sedere stancamente sul divano del salotto «Credo che tu abbia preso troppo sul serio questa storia» aggiunse, aprendo sulle gambe un libro giusto per fargli capire che non aveva intenzione di mettere in scena alcuna farsa quella mattina.



«Cosa stanno dicendo?»

«Sasuke ha detto che Naruto ha preso troppo sul serio qualcosa.»

«Che cosa?»

«Forse la loro storia.»

«L-la l-loro storia?»

«Sh! Per tutte le marionette di Kankuro, fate silenzio!»



«Se sono innamorata di te non è certo colpa mia, Sasukino. Sei irresistibile!» miagolò Naruto, sedendosi di fianco a lui.

«Non rompere!»

«Dai, non fare il timidone! Dopotutto sono la tua ragazza, dovresti essere un po' più affettuoso nei miei confronti.»


«Quindi è vero!» esclamò Ino.

«No, non può essere!» la seguì a ruota Sakura.

«Ho sempre pensato che il rapporto tra quei due fosse un po' ambiguo» asserì Temari, quasi divertita.

«I-io sto per vomitare» le avvertì Hinata che non riusciva proprio a credere che suo marito, l'uomo della sua vita, l'avesse presa in giro in quel modo.

«Fatti forza, Hinata» tentò di consolarla Ten Ten, mettendole una mano su una spalla.


«Se per affettuoso intendi che dovrei prenderti a pugni, ti accontento subito. Sei davvero noioso!» ringhiò l'Uchiha.


Sakura s'irrigidì.

''Noioso'' ripeté dentro di sé.

Era inaccettabile! Lei era noiosa! Naruto non poteva rubarle anche quello!

Erano due traditori. Naruto lo era anche più di Sasuke perché alla fine era sempre stata cosciente del fatto che l'Uchiha fosse uno stronzo, ma Naruto!!! Naruto era il suo migliore amico, l'aveva consolata un milione di volte, l'aveva rassicurata… Bugiardo!


«Non fa caldo qui dentro, Sasuke?» gli chiese Naruto, alzandosi dal divano.

«No» rispose l'Uchiha distrattamente, continuando a tenere gli occhi fissi sul rotolo che stava leggendo.

«Io penso di sì» replicò l'Uzumaki, iniziando a togliersi di dosso il vestitino che di per sé già non lo copriva molto.

Sasuke notò un ombra sul pavimento, un ombra che ricordava vagamente il vestito arancione di Naruto e d'istinto alzò lo sguardo, pentendosene subito dopo.

«C-che diavolo fai?» sbraitò, sbiancando all'istante dinanzi al corpo nudo del ragazzo, anzi della ragazza.


Il naso di Hinata cominciò a sanguinare e di lì a poco svenne. Temari si trattenne dallo scoppiare a ridere fragorosamente. Ino, per la prima volta nella sua vita, si ritrovò a corto di parole e Ten Ten volse lo sguardo da un'altra parte, troppo imbarazzata. L'unica che apparentemente sembrò non aver accusato il colpo fu Sakura perché la sua mente stava già escogitando almeno un centinaio di sadici modi per infliggere orribili sofferenze a quei due traditori.


«Fidati di me, Sasukino. Hai bisogno di impratichirti un po'. Sei troppo rigido» gli sussurrò Naruto, mellifluo, allungando minacciosamente le mani verso di lui. Sasuke le osservò aprirsi e chiudersi come tenaglie pronte ad afferrarlo e strabuzzò gli occhi, terrorizzato: Naruto stava veramente esagerando. Portò l'unico braccio disponibile davanti al petto pronto a colpirlo, sicuro che a breve si sarebbe ritrovato quel pazzo maniaco addosso e francamente aveva immaginato diversamente la sua prima volta.

«Lascia che io ti insegni un paio di cose sull'arte di amare» aggiunse Naruto, il cui tono di voce aveva assunto delle connotazioni mefistofeliche.



«Penso che abbiamo visto abbastanza» decretò Temari, un po' nauseata.

«Io li ammazzo, tutti e due!» ringhiò Sakura di rimando, muovendo un passo per uscire dal loro nascondiglio.

«No, Sakura, fermati!» la ammonì la Sabaku «Aspettiamo che Naruto ritorni a casa. Ho in mente un piano» le spiegò, ghignando in modo diabolico.

«Dopotutto la vendetta è un piatto che va servito freddo» convenne l'Haruno, sorridendo a sua volta.

«E tu come lo sai?» chiese Ten Ten.

«Ho imparato dal migliore.»


«Naruto, stai lontano da me o giuro che questa volta ti uccido!» abbaiò Sasuke e Naruto inaspettatamente si fermò.

«Tranquillo, se ne sono andate» sospirò l'Uzumaki, recuperando dal pavimento il suo vestito.

«Vuoi dire che...»

«Mi ha avvertito Shikamaru, altrimenti non me ne sarei accorto. Devo ammettere che sono sveglie» gli spiegò prima di comporre i sigilli per il rilascio della tecnica «Avresti dovuto vedere la tua faccia!» lo canzonò, scoppiando a ridere sguaiatamente.

«Quindi...»

«Quindi abbiamo rischiato che le ragazze ci scoprissero.»

La voce di Shikamaru giunse inattesa dall'ingresso.

«E tu come sei entrato?» chiese Sasuke, che proprio non riusciva ad abituarsi a queste apparizioni estemporanee del Nara.

«La porta era aperta.»

Sasuke fulminò con lo sguardo Naruto che in risposta prese a grattarsi freneticamente la nuca.

«Credo di aver dimenticato di chiuderla» ammise placidamente.

«In ogni caso l'abbiamo scampata bella» continuò Shikamaru «Ero certo che Temari si sarebbe recata prima dall'Hokage e poi da Naruto. L'idea delle copie sembra aver funzionato.»

«Di grazia potreste spiegare anche a me cosa è successo?» chiese l'Uchiha, un po' allarmato.

«Hai fatto quello che ti ho detto?» proseguì Shikamaru rivolgendosi a Naruto, ignorando completamente la richiesta dell'altro.

«Sì, non preoccuparti. Mi sono intrufolato nel vicolo e ho creato una copia. Mi sono accertato che le ragazze avessero iniziato a seguirla e poi mi sono trasformato» rispose Naruto, serio.

«Bene» soffiò Shikamaru, compiaciuto.

«Bene?» gli fece eco Sasuke «Bene cosa? Se alla fine lo hanno seguito fin qui significa che hanno scoperto tutto!» sbraitò, questa volta davvero molto allarmato.

«Calmati, Sasuke! Era tutto previsto» replicò il Nara.

Sasuke alzò un sopracciglio, perplesso e infastidito: odiava non essere al corrente di ciò che accadeva e detestava ancor più che qualcun altro decidesse per lui – un retaggio del tragico rapporto fraterno.

«La copia di Naruto ci ha fatto guadagnare un po' di tempo e ha permesso a Ran-chan di comparire» gli spiegò l'altro «Dopo un po' è svanita e le ragazze non hanno avuto altra scelta che venire qui...»

«E assistere alle nostre quasi effusioni» concluse Naruto.

Adesso era tutto chiaro… o quasi. Nella mente dell'Uchiha un tarlo seccante continuava a insinuare nelle sue sinapsi il dubbio che non fosse andato tutto liscio come quei due sostenevano, al contrario, ma Shikamaru in quanto a strategia non aveva rivali e Naruto, in fondo, aveva solo dovuto eseguire i suoi ordini senza attingere alla sua fervida e pericolosa fantasia. Forse si stava preoccupando troppo.

«È ora che tu faccia ritorno a casa, Naruto» gli consigliò Shikamaru «Non voglio rischiare di trovarmi di nuovo quelle quattro dissennate nel salotto di casa mia» aggiunse, sbuffando.

«Che intendi?» indagò Sasuke.

«Naruto ha trascurato sua moglie e le ragazze sospettano che lui la tradisca. Anzi ne sono certe» gli rispose Shikamaru, con una tranquillità che l'Uchiha ritenne assolutamente inappropriata perché, anche se non era ancora molto esperto in materia, aveva compreso una piccola, ma significativa, parte del processo evolutivo del genere femminile che consisteva nel repentino passaggio dall'infanzia alla menopausa e che rendeva ogni donna un potenziale pericolo per la sua incolumità e per quella di tutto il genere a cui apparteneva. Persino Shikamaru, anche se era davvero bravo a dissimularlo, provava un profondo timore reverenziale nei confronti della sua consorte; Naruto venerava Hinata come una Dea; anche lui, quindi, avrebbe fatto quella fine? Azzerbinato e sottomesso a una donna volitiva e manesca?

Il suo subconscio, quello a cui era imputato l'istinto di autoconservazione, iniziò a valutare l'ipotesi che l'idea di riconquistare Sakura non fosse più così salutare.

«Tranquillo, Shikamaru, risolvo tutto io!» esclamò Naruto, dirigendosi in fretta verso la porta.

«Davvero ti fidi di lui?» chiese Sasuke, rivolgendosi a Shikamaru che era rimasto lì immobile e silenzioso, con gli occhi ermeticamente chiusi e una sigaretta accesa tra le labbra.

«Non abbiamo molta scelta.»


֎



«Hinata? Amore? Sei in casa?»



«Prendetelo!»



֎



Angolo Autrice


Vi chiedo infinitamente perdono per il ritardo, ma in questi giorni sono molto impegnata con il lavoro e torno a casa la sera a orari improponibili. È inutile che vi dica che non vedo l'ora di andare in ferie – ancora due settimane ed è fatta – per dedicarmi un po' di più alle storie che ho in corso. Mi manca molto scrivere perché per me è un modo per rilassarmi e scaricare lo stress che accumulo – immaginate quindi a quale grado di isteria sono arrivata ultimamente.

Non so dirvi se martedì prossimo sarò in grado di rispettare il nostro appuntamento o se slitterà come questa settimana, ma state pur certi che non appena avrò due minuti di tempo libero – come questa sera – cercherò di pubblicare il seguito.

Vi ringrazio tantissimo per le tante recensioni, per il vostro affetto e la vostra pazienza.

In pratica la fine del capitolo è già uno spoiler di quello che accadrà nel prossimo il cui titolo è :


4. Idee malsane portano a conseguenze disastrose. O forse no?





   
 
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