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Autore: Sana_Akito_Kodocha    21/07/2016    8 recensioni
Fanfiction ispirata, almeno in parte, al manga/anime "Ranma ½".
Fuyuki Hayama e Misako Kurata, decidono di combinare un fidanzamento tra i loro rispettivi figli, Akito Hayama e Sana Kurata, entrambi praticanti di arti marziali, nella speranza che un domani possano gestire il dojo insieme.
Inizialmente i due ragazzi non saranno affatto d'accordo con questo "fidanzamento combinato", ma col tempo le cose potrebbero cambiare...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Asako Kurumi/Alissia, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Hai intenzione di allenarti ancora per molto?» mi chiede Fuka, comodamente seduta sulle assi in legno del dojo «E' da circa un'ora che continui a colpire senza sosta il tuo avversario immaginario, non ne hai ancora abbastanza?»
«No» mi limito a risponderle, continuando a tirare pugni e calci all'aria.
Fuka si lascia andare in un sospiro di rassegnazione «Quando ti deciderai a fare delle attività, come dire...» si picchietta il mento con le dita un paio di volte, indecisa su quali parole utilizzare «Più adatte ad una ragazza?»
Afferro un asciugamano per asciugarmi le goccioline di sudore dalla fronte «Tipo praticare la danza come te?» il mio tono esce più disgustato di quanto avessi voluto.
«Cos'hai contro la danza?» sbotta, alzandosi con tanto di mani puntate sui fianchi.
«Niente, solo che è troppo...» gesticolo con la mano, non riuscendo a trovare il termine adatto per esprimermi «Mi hai capita, no?»
«Femminile?»
Roteo gli occhi al cielo, senza degnarmi di risponderle.
Odio quando gli altri non fanno altro che rinfacciarmi quanto sia poco femminile ed aggraziata, anche se in fondo sono assolutamente consapevole del fatto che abbiano ragione, ma che colpa ne ho se non ho gli stessi interessi delle altre ragazze della mia età?
«Ti dispiace se entriamo in casa? Mi sto annoiando a morte» si lagna, mettendo su il broncio «E poi ho una fame!» continua, massaggiandosi la pancia.
Sbuffo sonoramente, sistemandomi la coda di cavallo, decisa più che mai a non accettare le sue visite durante gli allenamenti «Come vuoi, andiamo» borbotto, incamminandomi al suo fianco all'interno della mia abitazione, posta proprio accanto al dojo che apparitene alla mia famiglia da generazioni e che, in seguito alla morte di mio padre, dovrò mandare avanti da sola.
Non che sia un problema per me, io amo le arti marzali.
Giunta in soggiorno trovo mia madre e le mie due sorelle, Asako e Nabiki, sedute accanto al tavolo insieme ad un ospite del tutto inaspettato.
Lo scruto attentamente: deve avere all'incirca una quarantina d'anni, capelli folti e neri, baffi enormi, muscoloso e anche se in questo momento è seduto, è evidente che sia molto alto.
«Oh tesoro, sei qui»
«Salve» saluto, avvicinandomi all'uomo che, di tutta risposta, si alza, confermando la mia idea sulla sua altezza «Ciao, tu devi essere Sana» mi porge la mano «Io sono Fuyuki Hayama, lieto di conoscerti» ha una cadenza di voce molto forte, ma allo stesso tempo cortese.
Gliela stringo, cercando di sfoderare il mio miglior sorriso «Piacere mio» gli rispondo, prima di voltarmi verso Matsui «Lei invece è Fuka, una mia cara amica»
Quest'ultima fa un leggero inchino «Molto piacere»
«Altrettanto signorina»
«Ora scusate, ma dopo gli allenamenti ho urgente bisogno di farmi una doccia» li avverto, incamminandomi verso le scale «Torno subito»
«No aspetta Sana, non puoi andare...» ignoro ciò che Asako sta tentando di dirmi e mi dirigo a passo spedito al piano superiore, entrando all'interno dell'antibagno.
Sciolgo i miei lunghi capelli, mi sfilo il karate-gi e l'intimo da dosso appoggiandoli sulla lavatrice ed apro la porta del bagno, trovando un ragazzo intento ad uscire dalla vasca.
Entrambi ci pietrifichiamo all'istante, studiandoci attentamente l'un l'altro: capelli biondo cenere, occhi ambrati, sguardo magnetico, fisico statuario e... solo ora, abbassando lo sguardo per seguire la scia di goccioline che scendono sul suo corpo, realizzo che è completamente nudo e che non è l'unico ad esserlo.
Con le guance accaldate, chino il capo, indietreggio, chiudo la porta, mi rivesto lentamente, esco dall'antibagno, appoggio la schiena alla porta in legno, respiro profondamente ed emano un urlo disumano, che continua per tutto il tragitto dal piano superiore a quello inferiore.
«Sana ma che diavolo tu urli?» sbotta Fuka, correndo nella mia direzione «Ci hai fatto prendere un colpo»
«C'è un maniaco!» urlo, gesticolando nervosamente «Ed è nel mio bagno!»
«E non potevi stenderlo con uno dei tuoi soliti colpi?»
«Non posso, mi fa impressione»
Strabuzza gli occhi, confusa «Ti fa impressione?»
Annuisco più volte con il capo, mentre avverto le mie gote andare a fuoco «E'... è nudo»
Il suo sguardo passa dall'essere stupito al malizioso in una frazione di secondo «Ed era carino?»
«Ma che domanda fai, io non...»
«Puoi constatarlo da sola»
Mi blocco di colpo sentendo una voce maschile alle mie spalle.
Mi volto a rallentatore trovandomi davanti l'individuo del bagno, ma questa volta vestito con un paio di jeans ed una camicia nera attillata che mette in risalto i suoi muscoli.
«Tu...» gli punto l'indice contro, furiosa al mille per mille «Sei un maniaco»
 «Guarda che sei tu che sei entrata senza bussare» replica, inarcando un sopracciglio.
«In questa casa abitiamo solo io, mia madre e le mie sorelle che in quel momento si trovavano in soggiorno, come diavolo facevo a sapere che ci fosse qualcuno lì dentro?»
Il biondino apre la bocca con l'intento di ribattere, ma poi si blocca, fissando un punto preciso dietro le mie spalle.
Seguo il suo sguardo, trovando mia madre ed il signor Fuyuki che ci fissano con uno strano sorriso stampato sul volto «A quanto pare hai già fatto conoscenza con mio figlio»
«Tuo figlio?»
Annuisce «Che ne dite di accomodarci in soggiorno, in modo tale che io e vostra madre possiamo spiegarvi il motivo della nostra visita?»
Spero di sbagliarmi ma gli sguardi di quei due, non promettono nulla di buono...


 
*
 


Ci accomodiamo accanto al tavolo, mentre quella ragazza dai lunghi capelli color mogano non fa altro che fissarmi in cagnesco.
Il che è il colmo, visto che è stata lei a fare irruzione nel bagno mentre c'ero io, senza nemmeno degnarsi di bussare.
La strana signora dal ridicolo copricapo, sul quale vi è una piccola palla di lardo pelosa che somiglia vagamente ad uno scoiattolo, si porta una mano chiusa a pugno vicino alla bocca per schiarirsi la voce «Dunque, il motivo per cui il signor Fuyuki ed Akito si trovano qui, è dovuto dal fatto che quest'ultimo da oggi in poi sarà il nuovo fidanzato di una di voi tre» esclama, rivolgendosi alle sue tre figlie, che sussultano dalla sorpresa.
«Cosa?» sbotta la rossa, sbattendo le mani sul tavolo «Ma ti è dato di volta il cervello per caso?»
«Sana tesoro, lasciami finire» sfila un ventaglio dal suo kimono, iniziando a sventolarsi pigramente «Non avendo avuto alcun erede maschio, io e vostro padre prima della sua morte, abbiamo deciso insieme a Fuyuki, un vecchio e caro amico di famiglia, di combinare un fidanzamento con suo figlio in modo tale che possa affiancare una di voi nella gestione del dojo, essendo anche lui un abile artista marziale e che da oggi in poi, insieme a suo padre, abiterà sotto il nostro stesso tetto» si volta verso di me, sorridendomi «Quindi Akito a te la scelta» indica la ragazza dai capelli ramati che le arrivano appena sopra le spalle «Lei è Asako, la mia primogenita, ha 21 anni ed è un'eccellente donna di casa» indica l'altra ragazza al suo fianco, dai capelli castani portati a caschetto «Invece lei è Nabiki, 19 anni e nonostante la sua giovane età possiede già un ottimo fiuto per gli affari ed infine...» indica la ragazza con la quale ho avuto un approccio tutt'altro che amichevole «Lei è Sana, ha 18 anni come te ed è l'unica ad aver ereditato la passione del padre per le arti marziali»
Asako e Nabiki, appoggiano una mano sulla spalla di Sana, una a sinistra e l'altra a destra «Crediamo che sia lei la ragazza più adatta a te»
«Cosa? E perchè proprio io?»
«Semplice, perchè avete la stessa età e la stessa passione, in pratica siete perfetti per stare insieme»
Si certo, come no...
Sana inspira ed espira profondamente un paio di volte, nel banale ed inutile tentativo di riacquistare una certa calma «Punto primo: sono in grado di mandare avanti il dojo anche da sola e lo sapete benissimo» incrocia le braccia sotto al seno «Punto secondo: posso decidere solo io chi sarà il mio fidanzato e non voi e come ultima cosa ma non meno importante...» mi punta il dito contro «Non voglio avere nulla a che fare con questo maniaco»
Mi acciglio «Aspetto un momento, cosa vorresti insinuare?»
«Che poco fa mi hai vista nuda, guardone!»
Mi lascio scappare un ghigno malizioso «Anche tu mi hai visto nudo, lo ricordi vero?»
Le sue gote s'imporporano all'istante, facendo accentuare il mio ghigno «Che centra, è diverso se una ragazza vede un ragazzo nudo!»
«Non c'è che dire, siete già una coppia perfetta» esclama Misako, beccandosi subito dopo un'occhiataccia da parte sua, per poi riposare lo sguardo su di me.
«Sei un maniaco, un depravato, non ti sopporto, non mi piaci nemmeno un pò, brutto maiale!» urla tutto d'un fiato, facendomi digrinare i denti dalla rabbia.
«Il sentimento è reciproco» mi alzo, dirigendomi verso l'uscita «Tutto questo è assurdo, io me ne vado»
Mio padre si affretta a bloccarmi per un braccio, impedendomi di scappare «Dove credi di andare Akito?»
Mi strattono bruscamente dalla sua presa «Me ne torno in Cina a continuare gli allenamenti che hai interrotto per questo stupido fidanzamento» mi volto verso quella ragazzina scorbutica «E sappi che per me non è una grande cosa vedere una ragazza nuda, visto che no già viste un bel pò» sghignazzo, dandole le spalle «Ed avevano anche un fisico decisamente migliore del tuo»
Avverto qualcosa di decisamente pesante colpirmi il capo e l'ultima cosa che sento prima di perdere i sensi è un «Così impari, BAKA!»


Quando riapro gli occhi per un momento mi sento disorientato, non riuscendo subito a capire dove mi trovo e cosa ci faccio disteso su un letto che non sia il mio, ma poi la visione di Asako, seduta su una sedia posta accanto a me, mi riporta alla mente ciò che è accaduto.
«Ti senti meglio?»
Mi massaggio il capo dolente dove, per mia fortuna, non è spuntato alcun bernoccolo «Diciamo»
«Ti chiedo scusa per il comportamento di mia sorella, ma devi sapere che lei è molto suscettibile e...» sospira «Decisamente violenta»
Ma va?Non me n'ero accorto...
Mi metto a sedere «Non preoccuparti» tento di rassicurarla, in fondo non è mica colpa sua se ha una sorella con quel caratteraccio.
Certo, per quanto mi duola ammetterlo possiede una bellezza fuori dal comune, ma resta comunque una stupida ragazzina insopportabile, violenta, suscettibile, scorbutica, antipatica e...
«Hai bisogno di qualcosa?»
La sua domanda, interrompe la mia lista di insulti «Ho solo bisogno di un'altra doccia»
Vorrei aggiungere che ho urgente bisogno di un'altra doccia ghiacciata, visto che il ricordo dell'incontro con sua sorella mi ha inevitabilmente causato una "spiacevole" reazione, ma alla fine decido di evitare.
«Ma certo, va pure» si alza, avanzando verso la porta della camera «Io intanto vado a preparare la cena, fa come se fossi a casa tua»
Annuisco, dirigendomi verso l'antibagno.
Mi spoglio, mentre il mio pensiero torno nuovamente verso quella furia dai capelli color mogano.
Devo ammettere che è parecchio forzuta, visto che è riuscita a stendermi con un solo colpo, anche se il fatto che mi abbia colto alla sprovvista le ha decisamente avvantaggiato il compito.
Apro la porta del bagno e la scena di poco fa si ripete, visto che me la ritrovo ad un soffio dal mio viso, con solo un misero asciugamano intorno al corpo.
Chiude gli occhi, stringe convulsamente i pugni lungo i fianchi, digrina i denti come una belva feroce ed inizia a tremare dalla rabbia.
Boccheggio alla ricerca di qualcosa da dirle, ma dalla mia bocca non esce alcuna parola visto che a causa di quella visione, il mio sangue affluisce dal cervello ad un'altra parte del corpo.
Kurata riapre gli occhi, incendiandomi con lo sguardo «Ma allora lo fai apposta» mi tira uno schiaffo con così tanta foga da farmi voltare il viso dall'altra parte «E ora esci immediatamente da qui, maniaco!» mi urla contro, sbattendomi la porta in faccia, con così tanta violenza che mi sorprende che non si sia fracassata al suolo.
Mi massaggio la parte dolente, dove sicuramente è rimasto un segno ben visibile.
Non è per niente gentile, nè carina, nè aggraziata, nè nulla.
Ma soprattutto non è la mia fidanzata, al diavolo mio padre e questo stupido fidanzamento combinato!
   
 
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