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Autore: ire_land99    22/07/2016    0 recensioni
Un sogno ad occhi aperti.
Volenti o nolenti tutti lo facciamo, anche... nei posti meno appropriati.
Forse è meglio stare attenti a scuola, no?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Presi lo spazzolino dallo scaffale del supermercato e mi recai in cassa. Il negozio era semideserto, infatti davanti a me c'era solo un ragazzo alto, con però il carrello pieno di cibo. 

Sbuffai, realizzando che sarei stata in coda per un bel po' di tempo. Da dietro il ragazzo mi sembrava famigliare, ma, essendo una Directioner patita, avevo l'abitudine di vedere i miei idoli ovunque andassi. 

Mi era capitato di scambiare un ciclista per Niall. Inutile dire che, non solo non era lui, ma feci una figuraccia che difficilmente io e mia madre avremmo potuto dimenticare.

Per trascorrere il tempo trafficai con il cellulare, quando all'improvviso mi sentì toccare leggermente il braccio, così alzai lo sguardo.

-Go ahead-

Oddio. OH MIO DIO.

Il cuore cominciò a martellarmi nel petto. Non ci credevo, non poteva succedere! Avevo invidiato così tanto le ragazze che riuscivano a parlarci, o ad abbracciarlo...

E Harry Styles, QUEL Harry Styles, era di fronte a me, in un piccolo supermercato nella periferia di Londra. 

Non riuscivo a parlare, ero sconvolta. 

Forse mormorai un " Thank you" così piano che forse non l'aveva neanche sentito.

-Don't scream or shout, please!-disse, calandosi gli occhiali da sole sugli occhi.

-Don't worry. I-I won't... -, risposi balbettando ma accennando un sorriso, passandogli davanti. Sorrise anche lui facendomi passare.

Dopo aver pagato uscii, ma mi resi conto che probabilmente, anzi sicuramente, non sarebbe successa mai più una cosa del genere, quindi decisi di aspettarlo. 

Cristo Dio, almeno per chiedergli l'autografo. Era Harry Styles quello che avevo avuto davanti a me in un supermercato. Mannaggia la miseria, non poteva essere.

Quando ebbe pagato anche lui mi si avvicinò. Stavo chiedendo aiuto ad ogni santo. 

-S-s-so you really are...-chiesi incespicando nel mio inglese: sinceramente non ci credevo ancora. Lui sorrise mettendo in mostra le sue meravigliose fossette e si scompigliò i capelli.

-Ehm... Yes!-
-Can I have your autograph?-

-Sure!-sorrise ancora. "Così mi uccidererai!" pensai.

Riposi lo spazzolino nello zaino e presi un block-notes e un indelebile che avevo con me. Ero a Londra per un viaggio-studio. Ovviamente avevo dimenticato lo spazzolino a casa, ecco perché avevo fatto un salto in un supermercato per comprarne uno.

-Can you.. ehm..  Can you write your name in the all paper, please?-domandai leggermente imbarazzata. Lui accontentò la mia richiesta e senza che glielo chiedessi mi prese il braccio, e con un sorriso sfacciato mi autografò l'interno dell'avambraccio. 

Mi erano venuti gli occhi lucidi per l'emozione; era una cosa che sfiorava l'impossibile. Prima d'ora non avevo mai avuto l'occasione di andare ad un loro concerto, non essendo neanche andata a Milano o Verona quando li fecero l'anno precedente.

-Are you Italian?-, chiese amichevolmente.

-Y-yes, I am. I'm here because of a... a... a school trip!- "Viaggio studio, viaggio studio! Come accidenti si dice? Sarà giusto?"

-Oh... So why are you here, in a supermarket?-

-Because I forgot my... Ehm...-, e non ricordandomi come si diceva "spazzolino", imitai il movimento di lavarmi i denti. "Che stupida! Conversazione interessante, Irene, stai parlando con uno dei tuoi idoli e ti metti a fare gesti per parlare?! Che figura!"

Lui però rise di gusto.

-Can I take a picture with you?-, chiesi speranzosa.

-Sure!- rispose allegro. Fermò addirittura un uomo che stava passando lì vicino per chiedergli di scattarci una foto.

-Can you take, like, three or four pictures? Just to not have only... One.. So, ehm, nevermind... Here you go- dissi cercando di mettere su qualche parola di senso compiuto, mentre consegnavo la mia macchina fotografica all'uomo. Mi tremavano le mani, era tutto così... strano.

Dopo due foto, diciamo, "serie", lui improvvisamente mi prese in braccio stile sposa e con una faccia buffa guardò la telecamera. Avrei giurato che quello fu uno dei momenti più belli della mia vita. HARRY STYLES MI AVEVA TOCCATO, PER TUTTI I GIUNGLOVERMI. 

Dopo circa una quindicina di foto facendo facce serie, facce buffe e chi ne ha più ne metta, l'improvvisato fotografo cominciò a spazientirsi, così mi avvicinai per riavere la macchina fotografica e lo ringraziai.

Appena mi voltai verso Harry, mi  resi conto improvvisamente che stavo mancando a lungo, e probabilmente il mio gruppo a la professoressa stavano cominciando a chiedersi dove mi fossi cacciata. Ringraziai come minimo una ventina di volte Harry, a malincuore lo salutai e mi buttai letteralmente tra le sue braccia. Gli occhi mi si inumidirono ancora, e una lacrima cominciò a scendere.

-Bye bye! I love you! Italy loves you!-, mormorai cercando di smettere di piangere.

-Oh, c'mon! Don't cry! Remember, we love you more! Bye!-.

Detto questo mi abbracciò di nuovo, si incamminò con gli occhiali da sole e tenendo in mano le buste della spesa.

In quel momento compresi quello che era appena accaduto. Quello che avevo sempre sognato si era appena avverato! 

Cominciai anch'io ad incamminarmi verso i miei amici, ma ad un certo punto presi velocemente la macchina fotografica e scattai delle foto al braccio autografato, prima che si sbiadisse. 

Continuai la strada non sapendo se sorridere, piangere, ballare o saltare in mezzo alla strada, ma probabilmente le feci tutte. 

Arrivata al luogo d'incontro, i miei compagni erano leggermente spazientiti, ma per me era stata un'esperienza fantastica! Salutai, quindi andammo a...







DRIIIIIIINN!!!!

-Ok ragazzi, potete mettere via il materiale e ci vediamo la prossima volta. Tschüss!-

"COSA? Noooo..."




#pertuttiigiunglovermi🐛
Allora, questa storiellaellaella l'ho ripescata dopo due anni dal mio computer. In qualche maniera ci sono affezionata, perché è stata la mia prima vera "Fan Fiction" (se così si può chiamare). 
La prima che avessi completato. Ovvio, è solo una one-shot, duh🙄
Lo so che è corta e anche priva di senso, se vogliamo, ma ci tenevo a pubblicarla lo stesso. Fa sempre parte della mia storia con quelle scimmie che qualcuno chiama One Direction. Mi fa venire in mente un sacco di ricordi.

Ho creato questa scena, a caso, quando veramente ero a lezione di tedesco, mi ricordo ancora oggi il momento esatto. 

E quelle sono state le vere parole del mio prof quando è suonata la campanella. 

E, sì, quell'estate sarei andata in un viaggio-studio con la mia scuola in Inghilterra, quindi è anche per quello che l'ho pensata... Diciamo che la speranza è l'ultima a morire, vero? Vero??😫
Scherzi a parte, l'ho ritrovata, rivalutata e corretta per quanto possibile, quindi  se volete lasciarmi una piccola recensione sarebbe carinissimo😄 Ciao🐛
  
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