“I
sogni celano
sempre un fondo di realtà, principessa”. Queste
furono le grottesche parole con
la quale subentrò la sagoma di Fallen nella stanza.
Si avvicinò al letto,
facendomi udire quel suo passo pesante
e l’inconfondibile tonfo metallico che lasciava alle proprie
spalle.
Anche se era avvolto dalle tenebre,
riuscii ugualmente a
distinguere l’amuleto che portava incastonato nel petto ed il
suo occhio
sinistro che pareva intriso di sangue.
Provai ad urlare, ma dalla mia bocca
non uscì alcun suono.
Volevo strepitare a pieni polmoni il nome di mia sorella, ma la paura
mi aveva
come paralizzata.
Si fermò vicino al letto,
con l’occhio fisso su di me.
«T…
Tu non… non dovresti essere qui!
Tu sei solo un sogno!».
Sentii la
sua risata, il suo braccio si allungò verso di me. Mi
strinse il corno e mi lanciò contro la parete.
«Un
sogno potrebbe fare questo, principessa?» ringhiò
con una voce
compiaciuta, raggiungendomi e bloccandomi a terra.
«E’
ironico, non è vero?... Il Generale che ha guidato Equestria
in tutte le sue vittorie ridotto all’esilio su una feccia di
pianeta… ed ora,
io riserverò il medesimo trattamento A TE!».
Alzò
la mano destra che venne pervasa da un alone di mangia in
contemporanea all’amuleto nel suo petto, che
iniziò a brillare come il suo occhio.
Mi
riparai il muso con gli zoccoli, quando sentii qualcuno bussare
da dietro la porta.
«Luna? Va tutto bene? Cosa
sta succedendo?».
Sbarrai
gli occhi, feci un respiro a pieni polmoni e finalmente
cacciai un urlo con tutto il fiato che avevo in corpo.
«CELESTIAAAAAA!!».
Ci fu un
boato, poi vidi i
pezzi della porta della stanza schiantarsi sulla la parete sopra la mia
testa.
«FALLEN!
MALEDETTO CANE!... GUARDIE!!».
Chiusi
gli occhi e ringraziai il cielo per l’intervento tempestivo
di mia sorella, finalmente quell’incubo poteva finire una
volta per tutte.
«Arrenditi
Fallen! Non hai scampo!» tuonò Celestia.
Quel
maledetto mostro esitò per un attimo, rimanendo immobile con
la mano alzata sopra la mia testa. Sicuramente stava pronunciando le
sue ultime
preghiere.
«E’
finita per te» esclamai, mostrandogli un sorriso beffardo.
«Alzati
ed allontanati da lei, immediatamente!» lo intimò
mia
sorella.
Fallen
fece come gli venne ordinato, tenendo sempre alta la mano
pervasa da uno strano incantesimo.
«Abbassa
la mano, ORA!!».
Il nostro
nemico non si scompose di un millimetro, rimaneva fermo,
immobile sopra di me, con lo sguardo basso e la mano alta.
Sentii
Celestia caricare il proprio corno il quel momento.
«Non
te lo ripeterò una seconda volta, traditore!».
Fallen
iniziò a ridere, la sua risata divenne sempre più
sonora.
Aveva lo
sguardo fisso su di me, riuscivo a vedere la dentatura
cromata che adornava quella sua rivoltante bocca.
«Fa
buon viaggio, Luna» mormorò, facendo poi cadere il
braccio
come per colpirmi.
Poi tutto
divenne buio e silenzioso…