Film > Inside Out
Ricorda la storia  |       
Autore: Altair13Sirio    23/07/2016    7 recensioni
Sveglia. Corri. Ruba. Mangia. Menti. Dormi.
Ripeti.
Questa è la vita della quattordicenne Riley, scappata di casa a undici anni e diretta verso il Minnesota piena di speranze. Una volta arrivata lì, però, Riley si è resa conto che quel posto che chiamava "casa" non era più tanto accogliente e sicuro per lei, e non volendo arrendersi e tornare indietro, ha deciso di andare avanti e vivere la vita a modo suo.
Così Riley ha deciso di dimenticare il passato e di diventare una persona nuova, una persona che niente ha a che fare con la Riley del passato; quella bambina che adora giocare a hockey, sempre in vena di scherzare, non c'è più. Riley ormai non prova più emozioni, e si limita a vivere per strada come una delinquente, in attesa di qualche evento che dia una svolta alla sua vita.
Allo stesso modo vivono le sue emozioni, che rassegnate, incapaci di togliere dalla testa della ragazza quell'idea che la fece andare via, continuano a occuparsi di lei nella speranza di farle fare le scelte giuste.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riley Andersen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Buongiorno. >> Salutò cordialmente il negoziante seduto dietro al banco quando la ragazza entrò nel suo negozio. Era un ometto sui sessanta, stempiato e con un paio di occhiali rotondi sul naso; indossava una camicia bianca e sembrava amare il proprio lavoro, da come sorrideva ai clienti.
<< Salve. >> Rispose con un piccolo cenno Riley senza mostrare nessuna espressione in particolare. Sfilò tra gli scaffali guardandosi intorno rapidamente; cercava un paio di lattine di una nuova bevanda che aveva voluto provare da un po’ di tempo. Non l’avrebbe pagata, ovviamente: se avesse dovuto pagare ogni piccolo desiderio che avesse avuto per tre anni non sarebbe andata da nessuna parte. Aveva imparato qualche trucchetto per passare inosservata quando voleva fare qualcosa che non era consentita.
Si avvicinò al frigorifero dove tante lattine di bibite gassate erano messe in fila, a dare vita a una formazione inquietante; sembravano guardarla e dirle che non sarebbe riuscita ad attuare il suo diabolico piano. Che fastidiose.
Riley aprì lo sportello rapidamente dopo essersi guardata intorno ed essersi assicurata di essere da sola; infilò la mano destra nel frigorifero e afferrò la lattina nera e verde per poi portarla subito al petto e nasconderla sotto il giubbotto di pelle nera che portava da due anni ormai. La mise al sicuro nella tasca nascosta e si voltò richiudendo lo sportello del frigorifero e allontanandosi rapidamente, mantenendo la calma.
Era andato tutto bene, fino ad ora; adesso doveva solo passare davanti alla cassa senza destare sospetti. Il suo sguardo era fisso davanti a sé, non avrebbe nemmeno guardato in faccia l’uomo che stava dietro la cassa, se non avesse attirato lui la sua attenzione per primo. << Signorina… >> Mormorò cordiale per farla voltare.
Ci hanno scoperti! Fece una vocina spaventata nella sua testa. Confessiamo tutto e chiediamo umilmente perdono! Era davvero spaventata per pensare cose simili. Ma non si diede ascolto, sapendo di poter ancora farla franca.
Calma. Non può sapere niente. Venne in suo aiuto un’altra voce più sicura di sé; quella voce le piaceva. Doveva rimanere fredda e impassibile.
<< Sì? >> Chiese fingendo un sorriso amichevole.
L’uomo sembrò un po’ sconcertato da quella sua reazione. << Non compra niente? >> Chiese alzando un braccio verso gli scaffali. Riley dovette mantenere il sangue freddo per poter spiegare la sua situazione.
<< Ah, no mi dispiace… Ero venuta per comprare qualcosa di veloce da mangiare, ma una mia amica mi ha appena chiamata dicendomi di andare a mangiare con lei al pub… >> Mostrò lo zainetto blu un po’ rovinato dopo anni di utilizzo sulle spalle. << Dobbiamo tornare a scuola presto, quindi farò meglio a sbrigarmi… >> Aggiunse facendo qualche passo verso l'uscita, fingendo di avere fretta. L’uomo annuì comprensivo, lasciandole intendere di aver capito. Ma Riley voleva far sparire qualsiasi dubbio dalla mente dell’anziano negoziante, quindi si sfilò lo zaino da una spalla e aprì la cerniera. << Guardi, le faccio vedere se non mi crede: ecco. >> Mostrò alcuni quaderni colorati facendoci passare un pollice in mezzo. L’uomo alzò le mani sorridendo, dicendole che non c’era da preoccuparsi.
<< Non c’è problema. Ti credo, ragazzina. >> Disse ridendo divertito dall’innocenza di quella ragazzina che era entrata nel suo negozio.
Riley sorrise ingenuamente richiudendo la cerniera dello zaino e rimettendoselo in spalla. << D’accordo. Scusi se le ho fatto perdere tempo. >> Disse gentilmente raddrizzando la schiena, pronta ad andare via.
<< Farai meglio a sbrigarti, o farai tardi a scuola! >> La incitò l’uomo agitando una mano come per dirle che non c’era nessun problema. Riley sorrise di nuovo e si voltò verso l’uscita; era andata bene. In realtà lo zaino era solo un diversivo, era prevedibile che un negoziante avrebbe guardato dentro al posto più ovvio dove nascondere qualcosa, e metterglielo davanti al naso era un metodo ancora più sicuro per conquistarsi la sua fiducia. Quel poveretto non aveva idea di essere stato ingannato tanto facilmente…
Ora che la tensione si era allentata, Riley poté concedersi un sospiro di sollievo e rilassarsi un po’. Anche le vocine nella sua testa sembravano felici che tutto fosse andato bene; tuttavia aveva ancora un presentimento, come se ci fosse un pericolo imminente…
Quando varcò la soglia del negozio, scattò un allarme assordante che spaventò la ragazza e le fece mettere le mani alle orecchie. Si guardò intorno e capì che a produrre quel suono acuto e fastidioso erano le due sbarre ai lati della porta, poste esattamente per segnalare chi uscisse senza aver pagato un articolo. Adesso anche le lattine sono segnate?! Esclamò incredula tra sé e sé, scattando fuori dal negozio prima che il negoziante potesse afferrarla.
Una volta sul marciapiedi, alla luce del sole, Riley si guardò intorno cercando una via di fuga rapida: avvistò un poliziotto dirigersi rapidamente verso di lei; doveva aver sentito l’allarme, e una volta vista la ragazza uscire di corsa dal negozio doveva aver capito tutto. << Merda! >> Imprecò Riley capendo di non avere il tempo per fermarsi a pensare.
Si mise a correre lungo il marciapiedi, schivando le poche persone che incrociava e spingendo quelli che non volevano togliersi di mezzo. Il poliziotto dietro di lei era più veloce, ma non era agile come lei e non conosceva tutti i vicoli della zona come li conosceva lei, o almeno così sperava…
Riley si lanciò in una stradina alla propria sinistra, passando in mezzo a due edifici grigi e mettendo tutta la forza che aveva nelle proprie gambe. Il piano era quello di confondere il poliziotto e seminarlo dopo essersi infilata in qualche vicolo stretto.
Non ce la faremo mai! E’ più veloce! Pensò quando lo vide comparire dall’angolo e recuperare rapidamente una parte del vantaggio che lei aveva preso su di lui. Tornò a guardare la strada di fronte a sé, concentrandosi solo sul correre e pregando che l’uomo non fosse dietro di lei; sentiva i suoi passi veloci alle sue spalle e credeva di sentirlo respirare dietro di sé, ma sapeva di essere ancora al sicuro da lui. Non era finita finché non le metteva le manette ai polsi!
Girò a sinistra uscendo dal vicolo e cercò di non scivolare con le scarpe per non perdere tempo; si mise a correre parallela al muro, vedendo i portoni dei palazzi sfilare rapidamente uno dopo l’altro di fronte ai suoi occhi.
Il suo sguardo cadde su una grata posta a bloccare un vicolo, dall’altra parte della strada; se fosse riuscita a scavalcare quella recinzione prima che il poliziotto la raggiungesse, sarebbe riuscita a farla franca!
Senza indugio, Riley si lanciò in strada, schivando un’automobile per un pelo e ricevendo una furiosa suonata di clacson in risposta dalla persona alla guida. Non c’era molto traffico a quell’ora, correndo poteva raggiungere l’altro lato della strada indenne, lasciando indietro il poliziotto, che intanto le urlava di non buttarsi in mezzo al traffico a quel modo. In fondo non voleva che le succedesse qualcosa di male… Come no!
Sapeva che quell’uomo avrebbe rallentato all’attraversamento, per questo si era lanciata così senza timore in mezzo alla strada. Toccò il marciapiedi con la punta del piede, con delicatezza, quasi volendo prendersi gioco del poliziotto rimasto indietro, che ancora doveva attraversare la strada. Si girò verso di lui e lo salutò con la mano, facendo una smorfia e tornando a correre in direzione del vicolo bloccato dalla recinzione.
Proprio prima di entrare nel vicolo, però, un ragazzo con la testa tra le nuvole sbucò dal nulla e investì in pieno Riley, che gli cadde addosso ferendosi alla mano. Entrambi urlarono sorpresi e la ragazza gli lanciò qualche insulto.
<< Ma che diavolo fai? Guarda dove cammini! >> Gli disse cercando di rimettersi in ginocchio, togliendosi di dosso a lui più in fretta possibile.
<< Scusa, non ti avevo vista… >> Disse sorpreso il ragazzo agitandosi a terra. Non aveva neanche capito cosa lo avesse colpito, mentre Riley era già in piedi.
<< Non importa. >> Disse guardandosi intorno lei, scrollandosi la polvere di dosso dei vestiti. Senza neanche salutarlo, la ragazza si girò verso il vicolo da cui era uscito il ragazzo e si preparò a scappare, ma lui la chiamò.
<< Aspetta…! Ti sei fatta male? >> Chiese mentre si rialzava barcollando. Le prese la mano graffiata e la guardò.
<< No! Lascia perdere! >> Evitò il contatto lei tirando indietro la mano. Non poteva perdere tempo con quel ragazzo.
<< Sei sicura? >> Chiese cercando di intercettare il suo sguardo.
Oddio, un altro idiota! Riley sentì il bisogno di prenderlo a pugni, ma si trattenne sapendo di non avere tempo. Girando la testa di lato vide il poliziotto che stava per mettere piede sul marciapiedi dove stava lei. Sentì un forte brivido lungo la schiena e saltò sul posto. << Ciao, devo andare! >> Urlò senza voltarsi, lasciando indietro il ragazzo e fiondandosi nel vicolo. Lui la guardò confuso e si voltò per cercare di capire cosa avesse innescato in lei quella reazione; quando vide il poliziotto rincorrerla collegò tutto e fece un passo indietro per lasciar passare l’inseguitore.
Riley raggiunse di corsa la grata che bloccava la strada nel vicolo; senza perdere tempo si lanciò contro quella, sapendo che il suo peso non l’avrebbe buttata giù e cominciò ad arrampicarsi trovando appiglio tra le maglie della recinzione. Sentì i passi rapidi del poliziotto alla fine del vicolo e una voce nella sua testa le urlò di sbrigarsi. Non appena sentì quella voce, una strana forza le diede la spinta per sollevare la gamba e farla passare dall’altro lato della recinzione; passò rapidamente anche con l’altra gamba e si lanciò giù, sfuggendo per un pelo all’inseguitore, che tentò inutilmente di afferrarla per una caviglia.
Atterrò dall’altra parte della recinzione sentendo tutti i peli rizzarsi dalla tensione. Aveva i brividi in posti dove non pensava fosse possibile sentire qualcosa, ma ce l’aveva fatta. Si rialzò da terra, dove si era accasciata per un attimo atterrando, e rivolse uno sguardo di sfida al poliziotto. Allargò le braccia come per invitarlo ad acchiapparla e sorrise ancora con più gusto.
Riley rise voltandosi mentre l’uomo la guardava serio; alzò il medio all'aria per farsi beffe dell'agente ancora una volta, poi se ne andò per la sua strada, lasciando quel povero perdente a commiserarsi.
Probabilmente non sarebbe più potuta tornare in quel negozio per un po’ di tempo, ma quella corsa le aveva dato una scossa di vitalità che non sentiva da tempo. Vivendo da delinquente, l’adrenalina era la sua migliore amica quando era nei guai; grazie a lei riusciva a fare cose che pensava fossero impossibili per il suo corpo, e le dava una sensazione inebriante che adorava, senza la quale non riusciva a stare.

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Inside Out / Vai alla pagina dell'autore: Altair13Sirio