Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: tixit    24/07/2016    3 recensioni
Piccole storie sul filone di "Loki e Basta". Loki aspetta un bambino e decide di cambiare aria per un po'.
Non so ancora quante. Le inserisco in una raccolta, almeno si fa prima.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Thorki on the rocks'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una tazza di tisana difficile da mandar giù

Il giorno in cui Loki vomitò per la prima volta, sul ciglio della strada, Anghrbodhra non chiese nulla.

A sera lo vide mettere in infusione delle erbe che non conosceva - stavolta fu Loki a non chiedere.

Il giorno dopo, al risveglio, trovò accanto a sé una tisana fumante, dall'odore pungente che non riconobbe.
"Non mi serve." disse, le guance scarlatte per la vergogna. La versò in terra con un gesto lento - molto teatrale- guardando Anghrbodhra negli occhi.
Vattene pensò, lasciami solo, non voglio la pietà di nessuno. Fatti gli stramaledetti cazzi tuoi.

Anghrbodhra non disse nulla.

Più tardi, quando Loki vomitò, piegato in due, pensò che avrebbe sentito i passi dell'altro allontanarsi senza rallentare per dirigersi alla Fortezza - lui lo avrebbe fatto. Per tutto il percorso avevano condiviso le provviste di Anghrbodhra - s'era sentito così ridicolo con solo quel barattolo di miele e poche monete di rame, ma l'altro non aveva fatto commenti.

Alzando lo sguardo lo trovò lì.

La tazza del giorno dopo - stesso odore pungente - lo lasciò sorpreso. Anghrbodhra non capiva che non era una faccenda di cui non si doveva impicciare?
Ne sfiorò il bordo, seduto. "Non credo mi serva..." mormorò vergognandosi, non solo lui era il frutto di una scopata tra mostri, ma, mostro, portava un altro mostro dentro di sé. La versò in terra senza guardarlo.

Il vomito lo squassò per tre volte, durante il cammino, lasciandolo ogni volta sfinito. Cercava di mangiare la minor quantità possibile delle provviste di Anghrbodhra - non aveva il diritto - ma non servivano, nemmeno a quel poco, se non riuscivano a rimanere dentro di lui per nutrirlo. E nutrire... la cosa.

A sera, fissando le stelle senza riuscire a dormire, pensò che doveva solo accettarlo: non era un principe, ma solo il figlio di qualche puttana, a sua volta puttana di un figlio di re. Doveva solo accettarlo. Doveva solo accettarlo. Un passo alla volta.
Doveva accettare chi era. Un mostro.

Il giorno dopo, le tazze accanto a lui, erano due. Guardò Anghrbodhra sfinito, le palpebre arrossate dalla stanchezza di quel corpo che gli faceva orrore e gli risucchiava ogni forza, dalla mancanza di sonno, da tutto quel pensare che non gli lasciava tregua.

"Forse non ho capito cosa vuoi." disse l'altro sollevando le spalle, mentre sistemava le cinghie del suo zaino.

Gli ci volle qualche istante per mettere a fuoco la situazione - uno dei due era un decotto abortivo, quindi.
Il messaggio era chiaro: o lo voleva o non lo voleva. 
Il mostro.
Il frutto di un amore non corrisposto ed ormai finito - si sentì umiliato, ripensando ai sentimenti, i suoi, per inciso, ma come aveva potuto solo sperare? Thor era di Sif. Sif era di Thor. Lui era stato solo un piacevole interludio: Loki, che non si dava a nessuno, da alternare a Gissa, che si dava a tutti.
Chissà quante altre ce ne erano di cui lui non sapeva.

O lo voleva o non lo voleva.

La conseguenza di tutto quel sesso nascosto - ripensò con vergogna alle mani di Thor sui suoi fianchi, che lo guidavano perché fosse esattamente come Thor lo voleva. E lui grato e adorante di quel privilegio.

O lo voleva o non lo voleva.
L'imprevisto. Non c'era stata colpa in quello che era successo.

Il cucciolo.

Se lo voleva sul serio, doveva avere cura di sé.

"Quale preparerai anche domani?" non poteva chiedere in modo esplicito, era troppo umiliante.

Anghrbodhra prese una delle due tazze e ne versò in terra il contenuto, senza guardarlo.

Loki bevve dall'altra a piccoli sorsi. Non era sgradevole.

Forse il primo passo non era tanto chi era, o cosa portava nel grembo. Forse il primo passo era che cosa voleva.
Il resto sarebbe venuto da sé.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: tixit