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Autore: DeadlyHatter    24/07/2016    1 recensioni
"Ripensandoci avrebbe potuto risparmiare quel poliziotto, poteva ipnotizzarlo e mandarlo via come era solita fare. Invece decise di ucciderlo, forse perché si era stufata. Ma di cosa? Del posto? Della gente? Era talmente concentrata nell'interrogare sé stessa che non si era nemmeno accorta dei due occhi che la fissavano dall'inizio del viaggio."
Genere: Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Dopo essersi recato all'hotel dove era avvenuto il cosiddetto "rapimento" e dopo aver passato tutta la notte a pensare, George ebbe un'intuizione e non ci mise molto ad attuare il suo piano.

Per la prima volta George era grato delle numerose telecamere che erano state messe in quel periodo per aumentare il controllo sulle persone. Essendo un buon hacker non ci mise molto ad entrare nel database che conteneva tutte le registrazioni delle ultime 24 ore.

Dentro l'auto chiaramente non si vedeva per colpa dei vetri oscurati, ma a lui questo non importava. Per il momento l'importante era scoprire chi fossero i due, perché avessero effettuato quel falso rapimento e dove fossero diretti.

Già immaginava il proprio nome sulla prima pagina di tutti i giornali "Diciannovenne smaschera una delinquente". Magari lo avrebbe notato qualcuno di importante e finalmente sarebbe diventato un Vero detective, trasformando la sua passione in un lavoro. Questo pensiero lo rese euforico e, nonostante fossero le quattro di notte, si mise più carico di prima ad indagare. Grazie alle registrazioni delle videocamere di sorveglianza riuscì ad individuare l'abitazione dove i due sospettati si erano rifugiati. Senza pensarci due volte prese l'auto e si recò sul luogo in questione, dove vi era un casolare a due piani insospettabile.

Adocchió un albero che era proprio all'altezza di una finestra del secondo piano "dovrei farcela ad arrivare in cima, dopotutto sono ancora agile!" Pensó George. Con alcune difficoltà riuscí ad arrampicarsi in cima all'albero << Gli anni da scout sono serviti a qualcosa >> Disse sospirando. Si allungó per sbirciare attraverso la finestra, ma poté vedere solo una parte di un letto e due gambe prima di perdere l'equilibrio e cadere, lanciando un urlo come una ragazzina.

Julie, che si trovava nella stanza, fece uno scatto. Si affrettó ad andare alla finestra per vedere chi o cosa avesse causato un tale frastuono.Quello che vide la sconvolse: un ragazzo appeso ad un ramo tentava ditirarsi su. << Ma sei scemo?! >> berció Julie dalla finestra. Il ragazzo allora alzó la testa e rispose << Sei tu!!! >> Julie era visivamente confusa. Lui continuó con voce affannata << Sei quella rapita! O per meglio dire, quella che ha finto il rapimento! >>. "Accidenti, mi ero dimenticata che qualcuno avrebbe potuto riconoscermi" << Shhh, se ti sentono prendono anche te! >> Gli disse, cercando di essere più convincente possibile << Non sono stupido! So che non è un vero rapimento! >> Le cose per Julie si stavano mettendo male e, come sempre, scelse la strada dell'ipnosi << Su, dammi un braccio! >> Gli urlò << O finirai per farti male >> Lui non sapeva se fidarsi o meno, ma se fosse caduto da quell'altezza ci sarebbe rimasto secco. Così si allungó verso di lei che allo stesso modo si sporgeva pericolosamente dalla finestra; "forse vuole davvero aiutarmi" pensò George. Con molta fatica da parte di entrambi riuscí a riaggrapparsi al ramo e a raggiungere la mano di Julie che lo aiutò ad entrare dalla finestra. George era pronto a tutto << Ora che farai? Mi ucciderai?! Mi farai torturare?! >> Julie col suo ghigno si sedette sul letto e gli rispose << Io non farò niente >> .

Poi lo guardò, aveva lo sguardo di chi non crede minimamente a quello che dici. Quel ragazzo avrebbe potuto compiere azioni azzardate da un momento all'altro, e così fu. George tiró fuori il telefono affermando di chiamare la polizia, Julie venne colta dal panico, ma un secondo dopo irruppe nella stanza John con i suoi scaggnozzi; in un attimo il malcapitato venne immobilizzato e reso innocuo.

<< Julie ipnotizzalo dai, così ce ne liberiamo >> Le disse John con aria annoiata << C-cosa?! Ip-ipnotizzarmi?! >> George era al quanto confuso dal sentire quelle parole.

La ragazza si avvicinò cercando di rassicurarlo, ma era una falsata. Una volta vicina gli ordinò di dormire come aveva fatto, con successo, con altre persone. Con lui non funzionò.

John senza pensarci troppo tirò fuori la pistola, facendo rabbrividire George, ma Julie lo fermò << Sei impazzito?! Vuoi svegliare tutti? Se gli spari qualcuno chiamerà la polizia >> John abbasso la pistola e fece cenno ai suoi uomini di portarlo via per ucciderlo in maniera più silenziosa.

<< Sono troppo stanca >> Disse sedendosi Julie come a voler motivare il suo fallimento << Pazienza, vorrà dire che era destinato amorire >> Le rispose John.

Erano rimasti soli in camera.

Lui le sorrise ed il suo sorriso aumentò quando venne ricambiato. Improvvisamente Julie non era più la solita ragazza fredda che lui conosceva.

<< Sei molto bella quando sorridi >> Le disse baciandole la mano. Lei lo ringraziò col suo fare irresistibile << Forza, ti lascio riposare. Sarai stanca >>

Fece per abbassare la maniglia della porta, quando lei lo chiamò, con un tono che lo accarezzò e gli fece venire i brividi allo stesso tempo. Julie indossava soltanto un completino intimo, era riuscita a lasciarlo senza parole. << Chiudi la porta... dai >> Lo pregò << Ma cosa ti è successo? >> Le chiese con un ghigno mentre, dopo aver chiuso la porta a chiave senza pensarci due volte, si sganciava i pantaloni << Il ragazzo ti ha fatta eccitare? >> << Ho pensato alla tua proposta, sai, mi alletta lavorare con te.. >> Disse lei senza rispondere alle sue domande << Ma... ne riparleremo dopo >> Continuò accarezzandogli il petto. Iniziò a baciarlo e a toccarlo sensualmente e poi, una volta che lui fu abbastanza assuefatto, gli sussurrò << Voglio dominarti.. Voglio farti mio >> Ma senza aspettare una riposta, lo spinse sul letto, tirò fuori delle manette e gliele mise ai polsi sempre in modo molto provocatorio. Toccandolo nei punti giusti riuscì a distrarlo ancora di più. Non aveva ancora finito, infatti gli tappò la bocca con un nastro di stoffa.

La sua risata era perversa e malvagia allo stesso tempo. La risata di una ragazza che ha appena preso in giro un Boss mafioso. Lo sguardo di lui, prima voglioso, si trasformò in uno sguardo confuso << Mhhh! >> Era l'unica cosa che lui riusciva a dire da quanto stretto era il nastro. << Che succede zuccherino? Pensavi realmente che avrei fatto sesso con te? Ahahah povero stolto >> Lui cercava, invano, di liberarsi e di farsi sentire dai suoi uomini. Peccato per lui che i suoi uomini non avrebbero potuto sentirlo, mai più.

Aprì la porta tenendosi la chiave per chiuderlo dentro, gli sorrise mandandogli un bacio per prendersi ancora di più gioco di lui. Doveva vendicarsi per tutti i problemi che le aveva causato anni prima e che fingeva di non ricordare, doveva sentirsi umiliato.

<< Felice di essere al suo servizio, Melanie >> Lei gli fece cenno distare zitto << Ti potrebbe sentire, quante volte ti devo dire che non devi usare il mio vero nome? Chiamami Julie >> Lui si scusò dicendole che il suo vero nome era più bello di "Julie".

<< Li hai uccisi tutti? >> Gli chiese con un cenno di preoccupazione << Che non ti fidi? Ho anche già chiamato la polizia, tra poco saranno qua, quindi muoviamoci >> George era ironicamente offeso, dopotutto lei doveva ancora abituarsi delle sue capacità.

Melanie appariva stranamente distaccata; ovviamente era sollevata per la riuscita del piano, però continuava a sentirsi insoddisfatta, anche se era andato tutto secondo i loro piani.

George per non rischiare di commettere errori o di far capire a John che lui e Melanie si conoscevano si era fatto ipnotizzare da quest'ultima e si era fatto dare un 'altra identità. Ora potevano prendersi una pausa e progettare il colpo successivo, ma durante la pausa dovevano fuggire di nuovo. Altra fuga, altro inizio, altro obiettivo.

Prima di partire però avevano un estremo bisogno di riposarsi, così si recarono al Motel più vicino.

George stava per scendere dall'auto, ma Melanie glielo impedì. Gli prese il braccio facendolo cadere addosso a lei. Doveva concludere ciò che aveva iniziato con John, ma questa volta faceva sul serio. Il sentimento che provava per George era ciò che più si avvicinava all'Amore.

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Spazio autore: Salve a tutti! Per ora la storia si "conclude" qui, volevo sperimentare la scrittura di una storia breve, ma se vi piace e volete il continuo sarò ben felice di accontentarvi. Grazie mille per aver seguito la mia storia!
   
 
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