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Autore: Aranel_    23/04/2009    2 recensioni
Dopo una lite con il gemello, Bill decide di prendere il suo posto per un giorno e rovinargli così la reputazione
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Bill fece molta fatica ad addormentarsi, infatti fino alle 3 non riuscì a chiudere occhio però dopo essersi rigirato tra le coperte una cinquantina di volte, le braccia di morfeo lo accolsero, infondo era inutile piangere sul latte versato, quello che aveva fatto non poteva essere cancellato per cui non gli restava altro che vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
La mattina arrivò velocemente, i due gemelli come ogni giorno vennero svegliati dalla madre, si prepararono e si trovarono in cucina per la colazione, Bill era stranamente silenzioso, Tom però non ci fece troppo caso preso com'era all'idea di rivedere le belle ragazze che lo attendevano a scuola, Simone invece lo guardava con aria di rimprovero  ma senza comunque interferire tra i due.
Verso le 7 e 20 i gemelli erano già alla fermata dell'autobus e immancabilmente si presentò dopo alcuni minuti la solita signora che trascinava pesantemente le sue fidate borsine della spesa, appena fu arrivata davanti ai fratelli notò Tom già in piedi che aspettava solo di essere chiamato, ma questa volta la vecchietta gli si parò davanti con aria minacciosa, il rasta non capiva il motivo, sfoderò il suo classico sorrisetto cercando di convincere la donna a comportarsi come ogni mattina, ma questa in tutta risposta gli pestò il piede utilizzando proprio la parte più dolorosa della scarpa, il tacco e dopo avergli dato un ultimo scappellotto dietro la testa se ne andò stizzita.
Tom restò allibito, gurdò il gemello in cerca di spiegazioni ma questo scosse le spalle per fargli capire che non ne sapeva niente, in verità il motivo lo sapeva benissimo ma preferì tacere.
Il chitarrista lasciò perdere l'episodio appena accaduto distratto dall'arrivo dell'autobus, appena salì un grosso sorriso gli schiuse le labbra da qui a poco era sicuro che avrebbe visto una di quelle graziose signorine in grado di tirarlo su di morale alla perfezione.
Si sedette al suo solito posto e Bill lo seguì mettendoglisi in parte, Tom nel frattempo si perse con lo sguardo fuori dal finestrino finchè sentì un peso sulle sue gambe, istintivamente cominciò ad accarezzargli la schiena per poi mettere a fuoco la figura adagiata su di lui, la prima cosa che notò furono dei capelli corti neri, c'era qualcosa che non andava, la ragazza di sempre era bionda, in un secondo momento gli sembrò di avere capito di chi si trattava
TOM: "Bill torna a sederti sul sedile, aspetto visite"
BILL: " ma io sono seduto sul sedile"
A quelle parole Tom sgranò gli occhi e tolse subito le mani dalla schiena di quella persona, guardò meglio e si accorse di avere in braccio un ragazzo ma che voleva questo qua? Bill non riuscì a trattenere qualche risatina sommessa come del resto le altre persone sul mezzo, intanto il gemello si era levato di dosso il povero corteggiatore mandandolo via in malo modo.
Tom era allibito, continuava ad imprecare incredulo contro quella che sembrava una giornata che non avrebbe potuto cominciare in modo peggiore.
Meno di mezz'ora dopo il mezzo arrivò a destinazione.
Entrato nell'istituto il chitarrista cominciò a sentire un vociare a cui non era abituato, ma le lancette dell'orologio della scuola gli fecero notare che era già ora di entrare, infatti anche le varie voci si stavano dilatando tenendo però il loro sguardo insistente su Tom.
Entrato in classe il rasta vide il profe di arte seduto con le gambe accavallate su un angolo della cattebra, con una mano a sorreggergli la testa e stampata in volto un espressione sognante, appena però gli passò davanti per raggiungere il suo banco si sentì chiamare da quest'ultimo
PROFE ARTE: "Tommuccio caro ben arrivato!!"
A queste perole il rasta si girò basito, guardò per un momento il professore con un'aria di puro ribrezzo per poi proseguire insensibile verso il suo banco.
La lezione stava per cominciare ma fu interrotta sul nascere dall'entrata in scena della profe di italiano, Tom odiava quella donna era noiosissima e aveva paurosi schizzi d'ira degni di un pazzo psicopatico, questa salutò il collega e poi si rivolse alla classe
Profe Ita: "Salve ragazzi, volevo parlarvi di quello che è successo ieri, dato che mi è stato riferito tutto dagli altri insegnanti e io come coordinatrice di classe non posso passarci sopra senza avere avuto una spiegazione valida"
Il chitarrista a queste parole si tranquillizzò, lui ieri non c'era per cui per una volta neanche volendo avrebbero potuto dargli la colpa
PROFE ITA: "Quindi Tom per favore seguimi dal preside"
Ok, adesso il rasta aveva un'espressione sconcertata, come potevano dargli la colpa?
TOM: "ma profe che ho fatto?"
A queste parole l'insegnante abbandonò il suo tono tanto dolce da cariare i denti e cominciò a camminare nervosa avanti e indietro, sembrava un orso...hehe forse l'avevano chiamata Bruna proprio per questo
PROFE ITA: No! Io non so più che fare con te! Ti abbiamo visto tutti ieri! Come fai a dire "cosa ho fatto?" Dovresti vergognarti ora in piedi e vieni con me!"
Tom dopo un sonoro sbuffo si alzò e si diresse con l'insegnante dal preside, non riusciva davvero a capire questa volta cosa aveva potuto combinare.
Il preside era un uomo sulla sessantitna, mediamente alto e con degli occhiali con delle lenti scure sfumate di arancione, per di più era seduto alla sua scrivania con le mani giunte e l'arioa tetra, bhè se avesse avuto in braccio un gatto avrebbe potuto fare concorrenza al padrino!
L'uomo cominciò a parlare elencando al rasta tutte le cose per cui era stato incolpato, Tom ascoltava in silenzio, non riusciva a copire come poteva essere possibile
PRESIDE: "non fare l'incredulo! Anche le registrazioni della sorveglianza possono dimostrarlo, ho giusto qui la registrazione dell'ora di fisica ti va di vederla com me? Così magari ti si rinfrescano le idee e capisci meglio cosa hai fatto"
TOM: "o...ok..."
Nella sala calò il silenzio mentre il dirigente avviava la registrazione, nel giro di pochi secondi il video cominciò a fare scorrere le immagini, ma già dalle prime scene Tom capì che quello era suo fratello, quando vide le ultime scene sbiancò, come cavolo aveva potuto fargli questo Bill? Ah già, per come era stato trattato la mattina prima.
Il video terminò e il silenzio tornò a dominare la stanza per alcuni minuti
PRESIDE: "oltre a questo anche la dichiarazione della tua omossessualità non è stata gradita, ma di questo abbiamo già discusso prima, quindi adesso dimmi tu"
Si, infatti anche quello era stao un duro colpo, ora riusciva a spiegarsi tutti gli strani avvenimenti della giornata sia di oggi che di ieri, ma adesso i riflettori erano puntati su di lui il vero Tom e doveva dire qualcosa.
Il ragazzo abbassò lo sguardo colpevole e cominciò a parlare
TOM: "I...io ecco... si lo so, mi dispiace tantissimo è solo che ieri ero un po agitato... non so che altro dire oltre che a porgervi le mie scuse...scusatemi..."
Il preside guardò Tom leggermente sorpreso ma poi si schiuse in un sorriso appena accennato
PRESIDE: "va bene ragazzo, avrai solo le note disciplonari che ti sono date dagli insegnanti e un richiamo, non ti sospenderò perchè ti sei pentito chiedendo subito scusa, ma non fare più niente di simile o le conseguenze saranno pesanti"
TOM: Grazie signore, non succederà più, lo prometto
Detto questo il rasta si alzò e se ne andò diretto verso la classe del fratello.
Arrivato chiese all'insegnante se Bill poteva uscire un attimo e così poco dopo si trovarono faccia a faccia, Tom lo prese per il braccio e lo trascinò in bagno dove gli tirò un forte schiaffo
BILL: "mi dispiace Tom, mi sono pentito subito ma ormai era troppo tardi..".
Gli occhi di Bill si riempirono di lacrime che presero a percorrergli il viso mentre lui continuava a scusarsi, il fratello però strinse forte il pugno e colpì lo stomaco del moro, questo si piegò in due per il dolore ma invece di cadere si sentì sorreggere dalla esili ma forti braccia di Tom
TOM: "sei stato un vero vretino e se riproverai a fare qualcosa di anche lontanamente simile non te la caverai con così poco, però per questa volta ti perdono perchè anche io mi sono comportato male...pace?"
BILL: "p...pace..."
TOM: "Ah! Però per i prossimi due mesi mi farai il letto e i compiti!"
BILL: "COSA?"
TOM: "e si! Me lo devi! Io mi sono preso la colpa di tutta la tua genialata!!"
BILL: "uffa...ok..."
TOM: "bene! Noi ci vediamo dopo, ora ho qualcosa da smentire, un ulyima cosa, non ti spogliare più sotto mio nome, mi screditi con quel cosino!!"
Detto questo Tom sparì dal bagno diretto nella sala dei microfoni per cercare di mettere bene in chiaro che lui amava solo ed unicamente le ragazze e che se qualche ragazzo gli si fosse avvicinato avrebbe avuto seri problemi anche sua madre a riconoscerlo
***FINE***
Salve! Chiedo umilemente scusa ma l'ispirazione per questa fan non riusciva proprio a venirmi ma l'ora di poesia di oggi era talmente noiosa che pur di non doverla seguire ho obbligato il mio neurone ad impegnarsia a scrivere!
Comunque la fanfiction è ufficialmente finita, spero di non avervi delusi^^
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, messo tra i preferiti e anche solo letto
EriLi
  
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