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Autore: Strega_Mogana    25/07/2016    3 recensioni
- Era di mia madre. - le disse – L'unica cosa che ho di lei.
- E... - mormorò titubante Hermione – vuoi darlo a me?
Il mago la guardò e le tolse l'astuccio dalle mani.
- No. - le rispose secco – Questo anello é stato sempre destinato a Lily.
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Le quattro stagioni '
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3.

Si era trasferito nell'appartamento che Hermione aveva acquistato dopo aver dato con ottimi risultati gli esami dei M.A.G.O..
Era stata una decisione presa senza neppure parlarne apertamente. Ad entrambi era sembrato logico andare a vivere insieme dopo la fine della scuola.
Praticamente vivevano insieme anche ad Hogwarts.
A Spinner's End era rimasto solo il suo laboratorio e i vecchi mobili che gli ricordavano una vita che non voleva più vivere.
Entrò in casa alzando gli occhi al cielo, Hermione aveva molti pregi, ma anche parecchi difetti. Uno di questi era riempire il silenzio con troppe parole inutili.
Non aveva risposto alla sua domanda, era rimasto spiazzato dalla piega che aveva preso la serata; così lei, interpretando male il suo mutismo, aveva iniziato a parlare.
Aveva detto così tante cose in poco tempo che alla fine aveva iniziato a non sentirla più.
Arrivati in camera si era seduto sul bordo del letto e aveva iniziato a slacciare la casacca nera.
Una delle cose positive dell'Inghilterra era tornare ad indossare i suoi vestiti neri, a volte i suoi vestiti scuri erano solo una corazza contro il mondo che voleva vomitargli addosso fin troppo amore.
Lei si era fermata sulla soglia, lo fissava spogliarsi, ma senza malizia. Sembrava triste.
- Mi dispiace. - gli disse avvicinandosi, aveva abbandonato le scarpe vicino alla porta e camminava sul pavimento chiaro a piedi nudi – Mi é... scappato...
Lui la fissò e sospirò.
- Non é questo. - le disse – E'... strano...
La strega si sedette accanto a lui e ricominciò a blaterare inutili parole. Con un sospiro esasperato si massaggiò le tempie aspettando un attimo di silenzio.
- Basta! - sbottò quando si rese conto che lei non si fermava neppure per prendere fiato – Te l'ho già detto, Granger. Tu parli troppo.
- E tu troppo poco! - rispose a tono lei – Non mi piace quando non capisco fino in fondo a cosa stai pensando. Mi rende nervosa.
Masticando un'imprecazione Severus si allungò verso il comodino, aprì il cassetto e prese un piccolo astuccio nero che mise tra le mani della donna con poca grazia.
Lei fissò l'astuccio, intuendo immediatamente cosa contenesse, e lo fissò.
Finalmente era a corto di parole.
Lo aprì con mani leggermente tremanti e fissò il semplice anello, sembrava antico, dalle forme squadrate.
- Era di mia madre. - le disse – L'unica cosa che ho di lei.
- E... - mormorò titubante Hermione – vuoi darlo a me?
Il mago la guardò e le tolse l'astuccio dalle mani.
- No. - le rispose secco – Questo anello é stato sempre destinato a Lily. - vide un lampo di dolore attraversare i suoi occhi nocciola, ma Hermione capì che la sua spiegazione non era finita e lo lasciò parlare – Questo anello mi ricorda mia madre. Ho sempre pensato che fosse logico dare alla donna che avrei voluto sposare l'anello che mio padre comprò per chiedere in moglie la donna che amava. Ma più lo guardo più mi vengono in mente solo ricordi dolorosi legati a questo gioiello. Lei che piangeva in salotto, le urla, il modo quasi ossessivo che aveva di fissarlo come se cercasse nella sua piccola pietra un barlume dell'amore che li univa un tempo. Poi c'è stata Lily e i ricordi orribili si sono moltiplicati, accumulati come spazzatura. Questo anello é sempre stato nel mio cassetto come monito di quello che non ero riuscito ad avere con Lily. Quando abbiamo iniziato a frequentarci, quando ho capito che non avrei più potuto fare a meno della tua irritante presenza, - precisò con un piccolo sorriso - l'ho ripreso dal cassetto, ma non riuscivo a vedertelo al dito. Tu non sei un ricordo orribile, tu non sei odio e urla. Tu sei amore, sei vita, sei il mio sole. Così - l'astuccio nero fu richiuso e riposto nel cassetto e ne prese un altro di velluto rosso - sono andato in una gioielleria di Londra e ho comprato questo.
Vedendo che, questa volta, Hermione non allungava le mani lo aprì lui.
Anche questo anello era semplice, ma dalle linee più morbide, la pietra non era come voleva la tradizione, ma un'ametista che rappresentava per lui il sole. Quello che Hermione era per lui e poi gli riportava alle mente il colore delle foglie autunnali che li avevano circondati al loro primo appuntamento, o la maschera dorata che indossava quella notte di Halloween.
Quella pietra era luce, come luce era Hermione nella sua vita.
Luce e calore.
Il diamante, forse, era più prezioso, più elegante, ma per lui rappresentava l'argento della maschera che aveva indossato per anni come Mangiamorte, gli ricordava il bianco dell'inverno che non voleva più vivere.
- Questo, - le disse con un filo di voce – é l'anello che voglio metterti al dito. Questo é quello che rappresenti tu. Non un passato pieno di tristi ricordi, ma il calore e la luce di una nuova vita. Questo è l'anello che ti avrei dato all'anniversario del nostro primo appuntamento, ma tu mi hai anticipato.
Hermione sollevò lo sguardo, silenziose lacrime le rigavano le guance, sorrideva felice. Tirando su con il naso si asciugò gli occhi con i polsini della camicia ignorando il trucco colato.
- Quindi... - disse lei titubante – ora vuoi chiedermelo?
- No. Hai iniziato tu. Ora sono io che devo rispondere ad una tua domanda, ma tu non l'hai chiesto bene. - le sorrise asciugandole la guancia con il pollice – Sai sono un uomo all'antica, - la prese in giro - certe cose vanno chieste come si deve.
La strega ridacchiò, non c'era più tristezza nel suo sguardo.
- Severus Piton, vuoi sposarmi?
Il mago le prese la mano sinistra e le infilò l'anello all'anulare.
- Certo che voglio sposarti.


Un anno dopo

Il tavolo dei Grifondoro esplose in un grido di gioia e appalusi quando il Preside annunciò il nuovo insegnate di Erbologia.
Il giovane aveva accolto tutta quella esultazione con imbarazzo e rosso in volto come quando era ancora un bambino sfascia calderoni.
Il mago lo guardò trattenendo un sospiro, chiedendosi, per la millesima volta, se aveva fatto la scelta giusta.
Ma, in fin de conti, anche Silente aveva fatto un azzardo assumendo lui, giovane Mangiamorte redento che cercava di tornare a vivere.
E il nuovo professore era più vecchio rispetto a quando lui aveva varcato la soglia dell'aula di pozioni come insegnante la prima volta.
Non appena si sedette sua moglie attirò la sua attenzione sfiorandogli un braccio e avvicinandosi a lui.
Si chinò accarezzandole la mano nascosto dalla brocche d'argento disposte sulla tavola.
- Tu sai che Ginny é incinta di nuovo? - gli sussurrò all'orecchio – Ora hai una promessa da mantenere.
Severus sospirò rassegnato prendendo un calice di succo di zucca, ne bevve un lungo sorso e, senza farsi vedere, nascose un sorriso nel bicchiere.
   
 
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