Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _Giulyetta_    25/07/2016    3 recensioni
One Shots sui BTS.
Alcune One shot sono diverse dal solito in quanto potrebbero trattare di argomenti delicati
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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<< Yaaa! Sono un disastro!! >> urlò guardandosi l'indice della mano sinistra. Si era tagliata per l'ennesima volta, quei coltelli sembravano avercela con lei.

Diciamolo, Yun era proprio negata per la cucina. Quell'unica volta in cui era riuscita a non ferirsi con quegli arnesi aveva cucinato una pizza fatta in casa dall'aspetto veramente squisito. Si sentiva veramente fiera di sè, ma purtroppo deve esserci sempre qualcosa che va storto... Infatti quella pizza non era tanto buona quanto bella. A quanto pare, mentre preparava l'impasto, doveva aver messo lo zucchero al posto del sale... Beh, che sfortuna, quella pizza l'aveva preparata apposta per i BTS. Esatto, proprio per la famosa band dei BTS, ma soprattutto per Jin. 

La faccia che fece lui dopo aver assaggiato quella pietanza ancora fumante fu a dir poco epica, come dissero in seguito gli altri sei ragazzi della band. 

Ovviamente Yun c'era rimasta malissimo: per una volta che era riuscita a non tagliarsi doveva sbagliare ingredienti! 

Era talmente triste e demoralizzata che poi, quella stessa sera, Jin decise di prometterle che le avrebbe insegnato a cucinare. Peccato che lei, da quell'episodio, aveva definitivamente deciso di chiudere con la cucina, o almeno fino a quel giorno. 

Quella mattina Jin sarebbe venuto a trovarla. Non si vedevano da quando lui era partito per il tour. "Una distanza che ti fa rabbrividire dentro" la definiva Yun. 

Si erano conosciuti circa tre anni prima in un modo un po' bizzarro. 

Era una sera d'inverno e, ovviamente, in Corea stava nevicando. Per fortuna non c'era una bufera, era solo una piccola nevicata dai fiocchi piccoli e delicati. La ragazza era rimasta fin da subito affascinata dalla città di Seoul imbiancata. La trovava veramente meravigliosa. 

Mentre stava passeggiando per le strade vide un negozio di musica. Senza esitare vi entrò.

Si mise subito alla ricerca del reparto Rock, il suo genere preferito, ma nella ricerca si imbatté in uno scaffale che mostrava il nuovo album dei BTS. All'improvviso non le interessava più sapere dove fosse l'altro reparto, voleva solo comprare quel CD e ascoltarselo fino allo sfinimento. Ne prese uno e se lo rigirò tra le mani. Si fermò a fissare i titoli delle canzoni che esso conteneva, per poi stringerselo tra le braccia. Anche se non si notava, lei non era una fan sfegatata di quei ragazzi. Lei diceva solo che li ascoltava e basta, ed era così. Fu proprio questo il motivo per cui lei non si accorse che colui che le stava per rivolgere la parola era proprio un membro dei BTS.

<< Ehy, per caso li ascolti? >> a parlare fu un ragazzo con degli occhiali da sole sul naso e con una sciarpa rossa e bianca piuttosto insolita che gli nascondeva la bocca. Sì, lui era Jin. 

Yun pensò subito che fosse un ragazzo molto strano: fuori c'è la neve e lui porta gli occhiali da sole?

<< Beh, se sto per comprare il loro nuovo album, di certo non posso risponderti con un ‘no’ >> disse lei guardandolo.

<< Giusto, hai ragione... Potresti dirmi come sono? Cioè, se fanno bella musica intendo... Sai, li ho sentiti nominare ancora, ma... BTS, giusto? >>.

<< Giusto! Comunque se vuoi il mio parere... Ti dico che sono fantastici! Io li adoro, fanno buona musica e mi tirano sempre su di morale anche quando è stata una giornata veramente brutta e faticosa. Poi io non so come sono loro come persone... Io ascolto solo la loro musica e so a malapena come si chiamano... Però sono forti! Inoltre ho deciso che andrò al loro concerto di questo Venerdì! >> rispose lei sorridendo. 

Anche se il ragazzo aveva la sciarpa davanti alla bocca era quasi certa che lui avesse ricambiato il suo sorriso. 

<< Bene, allora sono contento! Tu non sei coreana vero? >>.

<< No, vengo dall'Italia, ma che c'entra? >> chiese confusa. 

Il ragazzo si abbassò all'altezza della ragazza e togliendosi la sciarpa e sorridendo disse:

<< Niente, chiedevo così. Si vede dai lineamenti e dall'accento strano che hai... Mi piace! Allora ci vediamo piccola Yun!! >> detto questo se ne andò.

<< Yun? >> si chiese la ragazza fissando la porta da cui era uscito. Lei non si chiamava in quel modo... Chissà perché l'aveva chiamata così. Lei era Maya...  Beh, comunque, molto probabilmente, non l'avrebbe rivisto più. 

 

Poi arrivò il giorno del concerto. 

Maya era veramente felice. Teneva il biglietto stretto nella mano destra, non l'avrebbe perso per nulla al mondo. Per lei quella sarebbe stata la prima volta in cui li avrebbe visti. La prima volta in cui avrebbe sentito le loro canzoni dal vivo. 

Un'emozione indescrivibile. 

Si presentò all'entrata del posto del concerto con due ore d'anticipo. Per lei il tempo ingannava: un attimo prima è tuo amico e dopo ti tradisce. 

Era riuscita a prendere un posto tra le prime file, vicino al palco. 

Quando finalmente le prime note della prima canzone iniziarono, un urlo generale di tutte le ragazze si levò in aria. 

Il concerto era bellissimo. Tutte le luci, gli effetti, le canzoni e soprattutto i ragazzi erano perfetti. La ragazza era veramente esaltata, per lei era come vivere un sogno, e il meglio doveva ancora arrivare. 

Alla fine dell'ultima canzone i ragazzi, uno a uno, salutarono il loro pubblico.

L'ultimo a salutare tra i sette fu Jin. Dopo aver fatto i ringraziamenti e i saluti fece per andarsene ma si fermò per poi girarsi di scatto verso le fan. 

<< Un'ultima cosa... Piccola Yun! So che sei tra queste ragazze... Mi piacerebbe incontrarti di nuovo nel posto della scorsa volta. >> disse sorridendo per poi sparire nel backstage. Riapparve poco dopo con una sciarpa rossa e bianca in mano che lanciò al pubblico. 

Maya la riconobbe subito. Non poteva sbagliarsi. 

 

Il giorno dopo alle nove di mattina la ragazza era già nel negozio. Jin non tardò a farsi vedere: arrivò circa una mezz'ora dopo. Aveva addosso gli occhiali della scorsa volta e, al posto della sciarpa rossa e bianca, ne aveva una verde. 

Lei, quando si accorse che Jin fosse arrivato sul serio, si pietrificò sul posto. Non poteva credere ai suoi occhi, come aveva fatto a non riconoscerlo la prima volta?

<< Allora c'eri davvero al concerto, piccola Yun! >> iniziò lui con voce allegra. 

<< … Perchè 'piccola Yun’? >> fu tutto quello che lei riuscì a pronunciare.

<< Perché sei piccolina e perché Yun significa "musica" o "bellissima melodia". Non ti piace? >>.

<< N… no, mi piace! >> rispose lei sorridendo.

 

E da quel giorno avevano iniziato a frequentarsi fino a quando lui decise di dichiarasi. Lo fece sotto alla neve che cadeva e sotto ad un cielo scuro come quello della serata in cui si erano incontrati per la prima volta. 

Ovviamente Yun era felicissima e accettò i sentimenti del ragazzo che, anche lui, non poteva essere più contento. 

 

Ad ogni modo lei ora era lì, davanti all'armadietto dei medicinali in bagno che trafficava con il cotone e il disinfettante. Prese un cerotto e se lo applicò all'indice ferito. 

Mise le mani aperte davanti a sè. Le fissò per qualche secondo. 

Era proprio un disastro, in una mattina, tra tagli e taglietti, era riuscita a ferirsi più del solito. Quasi tutte le sue dita, mostravano almeno un cerotto bianco.

Forse era meglio se spegneva tutti i fornelli e si fermasse... Probabilmente, se fosse andata avanti, avrebbe incendiato la casa... Ma lei era una persona molto testarda: non avrebbe mai e poi mai rinunciato. Doveva mostrare a Jin che, nonostante tutto, qualcosa sapeva fare. 

Fece un respiro profondo e si guardò allo specchio. Si raccolse i lunghi capelli castani in una coda alta e ritornò in cucina con passo deciso. 

Si rimise davanti al tavolo e riprese in mano quel coltello maledetto.

<< Aspetta, ti aiuto >> sussurrò una voce da dietro il suo orecchio. Qualcuno mise le sue mani su quelle della ragazza. 

<< JIN! >> urlò lei lasciando il coltello e saltando in braccio al ragazzo.

Un sorriso comparve subito sulle labbra di entrambi. 

<< Avevi detto che non avresti mai più messo piede in cucina. Guarda che hai fatto alle tue mani, non ti sembra di aver esagerato? >> chiese lui dolcemente.

<< Volevo farti una sorpresa…  >> rispose con voce strozzata. 

A quelle parole lui l'abbracciò.

Yun si strinse in quell'abbraccio caldo. Una sensazione che non provava da molto tempo. 

Alzò la testa e lo guardò negli occhi. Quanto le erano mancati quegli sguardi che lui le regalava? Veramente troppo. Se pensava a tutte quelle notti che aveva passato da sola, in quel letto troppo grande per una persona, le veniva da piangere. Tutte quelle volte che abbracciava il cuscino che profumava di lui per cercare di sentirsi meno sola, cacciando i brutti sentimenti pensando a Seokjin e al fatto che anche lui aveva nella testa solo lei.

Jin, al tempo stesso, ogni volta che saliva sul palco continuava a pensarla. Quel pensiero gli dava forza e sollievo, anche nei momenti di tristezza profonda. 

La mancanza era dura da sopportare, ma il credere che alla fine del tour si sarebbero potuti riabbracciare, la rendeva un po' meno orrenda. 

 Quello era un legame che niente e nessuno avrebbero potuto spezzare, neanche il più forte degli uragani. 

A quei pensieri lacrime calde scesero dagli occhi di Yun che si strinse ancora di più tra le braccia del ragazzo. 

<< Che fai? Piangi? Ehy, sono appena arrivato. >> parlò dolcemente.

<< No... No, non piango >> si asciugò velocemente le lacrime e sfoderò uno dei suoi più grandi sorrisi << … È solo che sono felice di vederti! >>.

Si sciolse dall'abbraccio del ragazzo e si girò verso i fornelli. 

<< OK... Forse ho fatto un macello. >>. 

<< “forse”? >>.

<< OK, ok. Avete vinto voi signor Io-sono-il-cuoco-e-quindi-cucino-solo-io! >> rispose lei spegnendo tutto e uscendo dalla cucina. Jin la seguì mentre rideva per via del suo nuovo soprannome.

<< HO UN'IDEA!! >> esclamò tutto ad un tratto la ragazza.

Prese per un braccio SeokJin e lo invitò a sedersi sul divano. Dopo aver acceso la televisione si accoccolò tra le braccia del ragazzo.

<< Ma... Io ho fame… >>.

<< Jin, quando mai tu non hai fame? >> gli rispose ridendo << E se cucino il mio piatto migliore? >> 

<< Non ci provare! Poi incendi la casa!! >>.

<< Vedo che hai molta fiducia in me. >> disse facendo un finto broncio << Dai, fidati. Non te ne pentirai. >> gli fece l'occhiolino. 

Jin si morse il labbro inferiore: adorava quando lei faceva l'occhiolino. Non riusciva a resisterle.

Yun sparì in cucina e ritornò poco dopo con due bicchieri di Coca Cola e una ciotola con popcorn. Appoggiò tutto sul piccolo tavolo davanti al divano e ritornò a sedersi. 

Passarono due minuti di silenzio. Si sentivano solo i personaggi del film che parlavano.

<< Yun? >>.

<< Mmh? >> Alzò la testa per guardarlo.

<< …mi sei mancata. Tanto. Non ho fatto altro che pensarti. >> Disse guardandola negli occhi.

Senza interrompere lo sguardo, la ragazza si sedette sulle gambe di Jin. La distanza tra i loro volti era minima. Ad annullarla fu il ragazzo. Non poteva più aspettare. Era passato troppo tempo dall'ultima volta in cui aveva provato quell'emozione, l'emozione che si prova quando si è amati da qualcuno. 

Bastò un piccolo bacio scambiato con dolcezza, senza nessun segno di malizia, a renderli più uniti di quello che già erano.

Un piccolo bacio che, nonostante tutto consumava le labbra e faceva battere forte il cuore.

   
 
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