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Autore: Lumos and Nox    26/07/2016    5 recensioni
"Passerà, passerà", glielo avevano detto in così tanti da aver dimenticato quando la gente aveva precisamente cominciato a farle le condoglianze, come quando- e se- aveva mai smesso.
Una cosa era certa. Non era mai passato nulla, ad eccezione, forse, del tempo.
D'altronde, era difficile lasciar passare, quando si era diventate vedove ancor prima di aver celebrato un matrimonio.

Nabu/Aisha ❤ | shot malinconica senza pretese
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aisha, Nabu
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passerà




Passerà, passerà, glielo avevano detto in così tanti da aver dimenticato quando la gente aveva precisamente cominciato a farle le condoglianze, come quando- e se- aveva mai smesso.
Una cosa era certa. Non era mai passato nulla, ad eccezione, forse, del tempo.
D'altronde, era difficile lasciar passare, quando si era diventate vedove ancor prima di aver celebrato un matrimonio. Passerà, passerà dicevano tutti, e in quelle voci si confondeva la canzone che accompagnava la sera in quel ristorante sulla costa.

Io e te...
per man ci prenderemo,
in cammin ci metteremo,
io e te...
Chi lo sa?


Ricordava il futuro, quello che era nato quando avevano capito dei loro sentimenti, una strada illuminata di fronte a loro, fatta di un'amore lungo, dalle mille onde come il mare del suo pianeta. Una spiaggia assolata, era questo quello che si era aspettata nel suo futuro.

Se tra noi vivrà l’amore
nella gioia e nel dolore,
chi lo sa?


Tutto sommato, era strano come il destino avesse deciso di far nascere qualcosa di vero in quello che aveva dovuto essere soltanto un contratto tra due regni. Un battito del cuore, un'acqua di cui aveva bisogno, era diventato questo per lei, Nabu, anziché uno sconosciuto dal viso fatto di doveri che la attendeva per il bene del regno.
Per il bene del regno, dei loro regni, si sarebbero sposati, all'inizio. Ma invece, poi, si erano riscoperti a farlo per amore: e sarebbe stato ugualmente difficile e doloroso, governare assieme, (governare lo era sempre, poteva vederlo nella stanchezza dei suoi genitori), ma la gioia e il dolore sono da sempre caratteristiche della vita, Aisha lo aveva imparato. Una promessa nuziale della Terra recitava pressappoco così, no? Nella gioia e nel dolore. Gliel'aveva detto Bloom con un sorriso, mentre ascoltavano quella canzone, e Aisha lo aveva riferito a Nabu con un sorriso di sfida, mentre ballavano, come se si aspettasse che lui scappasse. Ma Nabu aveva riso e aveva ripetuto la promessa. Nella gioia e nel dolore.
Il resto del ballo era scivolato via in un'onda di semplice e tranquilla felicità. Ma nessuno di loro conosceva la seconda parte di quella promessa.

Ma so già
che restandoti vicino
un unico destino
ci unirà,
solo se
la vita insieme affronteremo,
tanta gioia troveremo,
se sei con me.


L'unico destino equivaleva a un'unica corona e un unico regno, su cui poi avrebbero regnato i loro figli e i figli dei loro figli, e poi tutti coloro che li avessero seguiti. Era un bel pensiero, anche se faticoso da ammettere, specie per una come lei, una del suo stampo. Non era mai stata abituata troppo a condividere con gli altri più del dovuto e trovare all'improvviso qualcuno che non desiderava altro che quello poteva essere come scagliare una pietra in un laghetto dapprima immobile. Erano due cose diverse, la pietra e lo stagno, provenivano da due ambienti diversi, con tradizioni diverse e avrebbero potuto esserci problemi, troppi problemi, e regole, tante regole, che lei faticava sempre ad accettare. Invece tutti quei problemi erano scomparsi, perché l'ostacolo era stato accettare un unico destino: superatolo, rimaneva soltanto la vita da affrontare, mano nella mano, alla ricerca della gioia.

L'arcobaleno
in cielo appare già,
le nuvole fuggon via
e presto il sole splenderà,
splenderà...


L'arcobaleno c'era stato, più di uno in effetti. E insieme a lui, e alle piogge e alle nevi, avevano visto albe e tramonti percorrere i mondi attorno a loro, le loro avventure e le loro vite, il loro che era un noi. Era una bella parola da vivere assieme, specie per lei che era abituata a rompere regole e tradizioni. Così, arcobaleni, piogge e nevi, albe e tramonti, e il mare del suo regno, nei suoi mille colori blu, e il regno di Nabu e centinaia di altri pianeti ad accogliere il loro sole, il loro "noi".

Ma che fa,
se oggi qualche ombra il sole per un po’ oscurerà?
Che cosa fa?
Domani è un altro giorno
e la vita tutto intorno
rifiorirà.


Le ombre c'erano state, a oscurarli. Ogni rapporto ha le sue ombre, questo Aisha lo aveva compreso presto, senza necessitare di qualcuno che glielo spiegasse. Un rapporto sano si mantiene anche grazie alle ombre; un rovescio della medaglia che esisteva in tutto, doveva esistere. Esisteva anche nel mare, che di certo non poteva essere sempre calmo e disteso come l'olio. Nelle burrasche, le sue onde che arrivavano a sfiorare il cielo e a colpire le torri delle città, perché anche il mare aveva ombre.
E così anche loro le avevano avute, con litigi e gelosie e preoccupazioni e contrasti, ma ogni volta, come nel mare tornava la calma, in loro tornava il sole, spesso sotto forma di sorriso, di un respiro, di un qualcosa di inaspettato. Il sole ritornava, nei momenti peggiori con molta calma, ma ritornava. "Domani è un altro giorno" ripeteva a volte Nabu quando si stancava troppo di una situazione.
"Domani è un altro giorno e la vita tutto intorno rifiorirà" mormorava la canzone. La mente di Aisha ogni tanto si faceva più pungente e ironica associando quei versi a ciò che era accaduto- Nabu a terra, Nabu non si alza, è a terra, prosciugato, non ti lascerò mai, dovunque saremo, in qualsiasi mondo, in qualsiasi tempo, sarò sempre con te, non piangere Aisha. La vita, in effetti, era rifiorita. Non piangere, Aisha.
Sotto forma di giglio, però.

Domani tutto cambierà,
tutto ci sorriderà.


Quelle strofe ricordavano fin troppo i Passerà, passerà che Aisha si era sentita a lungo, troppo a lungo, ripetere in vita. A passare, ne era sempre più certa, era stato soltanto il tempo.
Il viso che, da quel poggiolo, si rifletteva nelle acque del lago ne era la conferma; ogni emozione e sentimento provato negli anni sembrava aver richiesto un proprio spazio sul suo viso, una ruga sul suo volto a conferma di aver provato ogni cosa, mentre i capelli lunghi e castani si erano più corti e sfilacciati, e molto bianchi anche. Più di tutto, sembrava averla segnata il mare. Si era gettata, nel mare e nella navigazione, rinunciando a qualsiasi idea di qualcosa diverso dalla brezza marina sulla sua testa- la dinastia e il regno erano continuati, senza alcuna fusione con il regno di Nabu, ma erano continuati, ma lei non aveva seduto sul Trono. Nessuna corona, in capo, senza Nabu, nessun altro matrimonio, niente altro.
Viso rugoso, capelli molto bianchi e fisico e ali scolpite dalle onde. Era comunque certa che Nabu l'avrebbe riconosciuta al primo sguardo, al primo istante, quando si sarebbero rivisti nella terra dove nessuno, né uomo o donna, né fata o specialista, poteva giungere. Ma più il tempo passava, più quella terra si faceva vicina; si riconoscevano le sue spiagge, nei dolori della vecchiaia.
Un sorriso arricciò le sue labbra secche (altro segno del passaggio del tempo) a quel pensiero. Si trattava solo di aspettare, e poi non avrebbe mai più dovuto non piangere, Aisha. Lei e Nabu avrebbero di nuovo danzato insieme, al suono di promesse e risate, delle loro anime che si sfioravano, al suono dei loro sorrisi. Tamburellò con le dita sul poggiolo, mentre il sole cominciava a immergersi nel confine del mare. Si trattava solo di aspettare.

Tutto ci sorriderà.





N.d.A.
Salve a tutti! Giungo qui all'improvviso e senza alcuna programmazione, con una storia scritta più o meno di getto. "Ma non ti vergogni?" potrebbero chiedere alcuni di voi: la risposta è "Si!".
Però ormai la storia è pronta e si avvia alla pubblicazione, quindi..
Comunque, tralasciando i miei scleri, la storia si basa, come spero si sarà capito, sulla morte di Nabu. Non dico di aver apprezzato particolarmente la quarta stagione o quelle ad essa seguenti (coff coff, cose commerciali, coff coff), ma comunque non posso negare di essere rimasta estremamente colpita dalla morte di Nabu, come anche dalla reazione più che giusta di Aisha (ricordo che da piccola mi aveva traumatizzata). La storia vuole essere un approfondimento di questa particolare situazione, con un pizzico in più di serietà. Siamo sinceri, una persona che subisce la vedovanza difficilmente riuscirà in poco tempo a intraprendere un triangolo amoroso...
In questa versione, Aisha non ha mai superato la cosa. Ha abdicato in favore di un parente, forse un cugino (quello sano, si spera, ma lascio a voi l'interpretazione) e ha viaggiato per il mare come generale della flotta o qualcosa del genere.
Tutta la storia è nata mentre guardavo canzone di Bianca e Bernie, il famoso classico. Da buona appassionata della Disney quale sono, l'ascolto prolungato di una canzone (che trovate sul titolo) può provocare brutte cose, se associata alla giusta idea. In questo modo, è nata la suddetta fanfiction- vorrei dire che si può sviluppare un collegamento logico tra la storia e il classico, ma purtroppo non è così. Semplicemente mi sembrava la giusta canzone per il momento malinconico ma denso di speranza che volevo esprimere.
Detto questo, sperando che la storia non abbia fatto troppo schifo, vi saluto.
Ringrazio tutti coloro che si fermeranno a leggere questa cosa e chi avrà il buon cuore di lasciarmi un parere:)
Baci e a presto,
Nox

  
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