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Autore: lclementi2    26/07/2016    5 recensioni
Alain Fragal (personaggio inventato), è stato comandante delle Guardie Reali, per poi guidare l'improvvisato esercito popolare durante la rivoluzione francese. Secoli dopo il suo spirito si trova a Nizza proprio il 14 Luglio per assistere alla celebrazione, ma si trova ad assistere alla ben nota tragedia.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore
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ALAIN FRAGAL
 
Avete abbassato la guardia!
L’ho capito immediatamente dall’atmosfera ingenua e festiva, che avvolgeva l’aria qui a Nizza questa sera. Ben prima, che quello strumento impazzito, fatto di morte e distruzione, prendesse inevitabilmente il sopravvento, proprio qui sulla Promenade des Anglais, si respirava il classico clima spensierato di un gruppo di persone, residenti e soprattutto turisti, intenti a guardare un cielo colorato dai fuochi, con l’apparente pretesto di ricordare un evento storico, ma con l’effettivo e unico fine di svago, assoluta stasi di un pensiero, impegnato, più che altro, al meritato riposo dopo una lunga e stressante stagione lavorativa.
Avete abbassato la guardia!
La scena a cui mi sono trovato ad assistere è stata, senza ombra di dubbio, una delle più raggelanti e pietrificanti della mia rispettabile carriera militare.
Una lunga ed interminabile sequenza di sangue e di corpi innocenti intenzionalmente colpiti, gettati ed infine lasciati inermi, come foglie secche cadute in Autunno, lungo ciò che, fino a pochi istanti prima, era solo una leggera e piacevole via pedonale, non un campo di battaglia. Pochi istanti dopo, però, non saprei davvero come definire questo forte senso di freddo disagio, se non ‘inferno’; mentre nel mio cuore gravemente ferito ed affondato da questa lama rovente, cresce e ribolle,
a ritmo incessante, l’amarissimo e sicuro sentore di recidiva fragilità, che troppo spesso avvolge, tentatore, l’intero genere umano. 
Avete abbassato la guardia!
Se solo avessi potuto, avrei istintivamente radunato tutti miei uomini e li avrei disposti con i loro rispettivi cavalli a stretta ed agguerrita protezione del nostro territorio, senza lasciare una sola minuscola, dannata briciola di spazio, specie per l’irruzione di certi esseri rivoltanti e irrispettosi dei nostri valori, ammesso che abbiano una vaga idea del significato della parola ‘valori’. Già, perché una testa completamente vuota, con un motore alimentato ad odio, può soltanto limitarsi ad ignorare, che proprio dietro a questi ‘valori’ e proprio da questo giorno solenne, il 14 Luglio 1789, c’è chi ha lasciato il proprio sangue, ma combattendo valorosamente i propri soprusi e le proprie ingiustizie.
Chi ha messo la propria dignità calpestata a disposizione di altre come la sua e insieme fatto una scelta di rivoluzione, al nobile scopo di smantellare tutti i meccanismi di un regime sbagliato e conquistare la libertà, la fratellanza e l’uguaglianza di fronte a Dio. Noi abbiamo combattuto per questi valori, e io ho avuto l’onore di guidare quell’esercito improvvisato di uomini, uomini e non soldati, e di battermi per loro e con loro fino alla fine, a costo della mia stessa vita.
Li ho vissuti tutti, quei giorni, dal primo all’ultimo, armato di un fucile unito ad un immancabile spirito combattivo, nonostante davanti ai miei occhi siano passate incancellabili immagini di donne e bambini caduti lungo il tortuoso sentiero che la guerra ti porta ad accettare, seppur malvolentieri.
All’epoca, prima di raggiungere quel miraggio di prepotente ricchezza a pochi chilometri dal deserto di Parigi, bisognava affrontare i ripetuti scontri contro i vari eserciti presenti in città, molti dei quali reggimenti stranieri intervenuti a dare man forte all’esercito francese a difesa dei regnanti.
Ma i fatti, alla fine ci hanno dato ragione e la storia ha avuto l’occasione di riportare le nostre imprese sui libri, e ad impreziosirsi dei nostri nomi, scolpiti sulla pietra immortale del tempo.
Se solo avessi potuto, vi avrei trasmesso volentieri tutto l’ardore che, anche dopo la morte, resterà in me sempre acceso, più caldo dello stesso fuoco degli inferi, e forse oggi non saremmo qui inginocchiati a compiangerci e a leccarci le profonde ferite inferte. Ma io, purtroppo, appartengo ad un’altra vita e il mio tempo si è già compiuto, archiviato ed ordinato nelle rispettive memorie di una biblioteca. Secoli ci dividono, ma in fondo, come un lungo resistente filo ci collegano; i valori da noi conquistati, sono il tesoro che voi dovete difendere. Perciò rialzate la testa e affrontate il nemico, qualunque faccia mostri, ma soprattutto….senza nessuna paura!.
Io vi sarò vicino.
F.to Comandante Alain Fragal.

 
 
 
DAL QUARTIER GENERALE: Ciao a tutti, trattandosi del mio primo racconto breve dopo decine di poesie, ho una sola richiesta da farvi: ‘Abbiate pietà!’ :) .
A parte gli scherzi, prometto che se fa schifo, la cancello quanto prima.
Un abbraccio
Luca
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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